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No alle liste no vax. I presidi non devono conoscere le scelte sanitarie dei prof”. Così Pasquale Stanzione, Garante per la Privacy, spiega il motivo per cui l’ipotesi per le scuole di avere gli elenchi dei docenti vaccinati “solleva più d’una perplessità, non solo in termini di privacy ma anche di ragionevolezza della misura”. Anche perché “i dirigenti scolastici devono limitarsi a verificare il possesso della certificazione”.

Come previsto le richieste che stanno arrivando da molte segreterie di inviare i codici greenpass via mail sono ILLEGITTIME.

NON sono consentite richieste di invio di certificati vaccinali o di codici greenpass via mail o a mano in segreteria perché indicanti la scadenza (in questo modo sarebbe chiaro se il greenpass è stato generato da tampone, vaccinazione o guarigione da malattia visto che hanno durata nettamente diversa).

Ricordiamo che per i lavoratori della scuola infatti il DL111 NON prevede l’obbligo di vaccinazione ma l’obbligo di accesso tramite greenpass che è ottenibile anche in modi alternativi alla vaccinazione senza che questo possa creare discriminazione. 

FONTE: TGCOM24

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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https://cataniacreattiva.it/green-pass-garante-della-privacy-no-a-liste-no-vax-a-scuola/

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, annuncia, su Fb: “Una Preside coraggio dell’Emilia Romagna accoglie la richiesta di Diritti Civili e, con una circolare, riconosce per il Gree pass validità al test salivare rapido antigenico, richiamando espressamente la legge approvata recentemente, il 14 maggio, dal Governo. 

Franco Corbelli

E’ LA SVOLTA DECISIVA TANTO ATTESA! Adesso non potrà non essere fatta la stessa cosa in tutte le altre scuole del Paese. Saranno scongiurati l’imposizione del vaccino o la tortura e crudeltà del tampone molecolare ogni 48 ore e saranno tolte e salvate dalla disperazione migliaia e migliaia di docenti, personale Ata e studenti. E’ la Civiltà che finalmente prevale sulla barbarie e sulla disumanità”!

La campagna di Diritti Civili, sostenuta da Vittorio Sgarbi, ha dunque prodotto questo primo, clamoroso e importante risultato, una svolta decisiva che è destinata a spalancare le porte all’utilizzo dei test salivari in tutte le scuole italiane. Per adesso nelle scuole, ma sarà inevitabile e giusto che lo stesso test venga utilizzato anche in tutti gli altri ambiti e settori lavorativi. La novità di queste ultime ore é infatti la circolare della Dirigente Scolastica, di un importante Istituto dell’Emilia Romagna, che, nel rigoroso rispetto della normativa, ha scritto a tutto il personale scolastico (Docenti, personale Ata, studenti e famiglie), per informarli che “dal 1 settembre si potrà accedere a scuola solo se muniti del Green pass”, precisando che “dà diritto a questo certificato verde anche il test rapido salivare antigenico, di ultima generazione, recentemente(è scritto testualmente nella circolare) dal Ministero della Salute, come da circolare n.21675 del 14/05/2021”, afferma Corbelli, promotore in Italia di questa importante battaglia per l’utilizzo dei test salivari per il personale scolastico, che sta facendo registrare la presentazione nelle scuole di tutta Italia di migliaia di domande, con il modello predisposto da Diritti Civili. Ho avuto copia di questa circolare da uno dei tanti professori che ha aderito alla nostra campagna e ha presentato nella sua scuola, insieme ad altri suoi colleghi, il modulo predisposto da Diritti Civili per chiedere di poter utilizzare il test salivare per il rilascio del Green pass.

Oggi è arrivata la risposta con la circolare della Dirigente Scolastica che ha, di fatto, riconosciuto l’assoluta fondatezza della nostra battaglia e la legittimità della richiesta. Considero questa Dirigente una Preside coraggio che, con il suo corretto e coraggioso atto, aprirà adesso la strada allo stesso provvedimento in tutte le scuole italiane, scongiurerà la tortura del fastidioso, doloroso e rischioso tampone molecolare ogni 48 ore( ne abbiamo quantificato circa 130 da qui alla fine dell’anno scolastico e accademico che avrebbero inevitabilmente procurato infezioni e danni al setto nasale, alla bocca e alla gola) e salverà la vita di chissà quanta gente, del mondo della scuola, oggi angosciata e disperata. Insegnanti, personale Ata e studenti che hanno scelto, ognuno per validi motivi, di non sottoporsi alla vaccinazione e che rischiano di finire in mezzo ad una strada se non accettano il diktat vaccino o tampone molecolare(ogni due giorni!).

Qualcosa di disumano. La circolare della Dirigente scolastica non lascia spazio ad alcun dubbio e non ammette alcuna contestazione, perché fa un chiaro ed esplicito riferimento alla legge, recentemente approvata dallo stesso Governo. Potrà adesso l’Esecutivo Draghi smentire se stesso e contestare la correttissima circolare di questa dirigente scolastica? Potranno adesso tutti gli altri Dirigenti scolastici d’Italia non fare la stessa cosa nelle loro scuole? Ecco perché la circolare di questa Preside è un atto di eroismo. Adesso quello che occorre fare è non perdere più tempo e pianificare subito la campagna per i test salivari in tutta Italia. Diritti Civili ha avviato da ieri una ricognizione in tutto il Paese e le tantissime situazioni che ci vengono segnalate, da tutt’Italia, purtroppo evidenziano al momento gravi inefficienze e palesi differenze tra città e regioni. Ci sono regioni dove in alcune città vengono fatti, in altre no. Laboratori che riconoscono la validità per il Green pass e altri no. Laboratori che prima li eseguivano e poi dopo il clamore mediatico per la campagna di Diritti Civili e le denunce di Sgarbi, dicono di non poterli fare perché non sono ancora autorizzati. Medici e farmacisti che li consigliano e altri che sostengono che non sono autorizzati. Il Governo faccia subito chiarezza su questo e il generale Figliolo anziché chiedere gli elenchi dei professori non vaccinati si impegni a far arrivare questi test salivari in tutte le farmacie d’Italia. Mancano meno di dieci giorni all’inizio dell’anno scolastico, delle prime riunioni operative nelle scuole. C’è il tempo per organizzarsi, ma bisogna fare in fretta. Ricordo  che il test salivare è di semplice utilizzo: il tampone somiglia ad un “lecca-lecca” che si mette in bocca, e la spugnetta assorbe la saliva. Dopo due minuti nel cavo orale, la spugnetta è pronta per avviare l’analisi. Il test antigenico rapido costa meno e non ha bisogno di personale specializzato, producendo più rapidamente il risultato (15 minuti) rispetto al test molecolare.

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La FDA dovrebbe richiedere studi adeguati 
e controllati con follow-up a lungo termine e rendere i dati disponibili pubblicamente, prima di concedere la piena approvazione ai vaccini covid-19”, afferma Peter Doshi.

The FDA should demand adequate, controlled studies with long term follow up, and make data publicly available, before granting full approval to covid-19 vaccines”, says Peter Doshi

Il suo messaggio integrale direttamente QUI, sul British Medical Journal.

Bolognetti: “Dite ai nostri zerbini di regime di smettere di suonare la grancassa”.

Peter Doshi dalle pagine del BMJ ha letteralmente demolito la decisione della FDA di dare una autorizzazione definitiva al vaccino della Pfizer. 
Quindi, e per quanto mi riguarda, non solo restano tutte le obiezioni mosse in questi mesi, ma adesso se ne aggiungono di nuove.

E’ davvero incredibile che la FDA (finanziata dalle compagnie farmaceutiche) abbia deciso di concedere una autorizzazione definitiva proprio nel momento in cui da Israele giungevano notizie sulla perdita di efficacia di questo non vaccino dopo appena 6 mesi.

E’ davvero incredibile che la Fda abbia autorizzato senza che ad oggi ci siano stati chiarimenti su tutte le obiezioni mosse in precedenza. 

Dite ai nostri zerbini di regime di smettere di suonare la grancassa. 

Buona lettura!

Ecco le conclusioni dell’intervento di Doshi:

“Lo scorso dicembre, con dati limitati, la FDA ha concesso al vaccino di Pfizer un EUA, consentendo l’accesso a tutti gli americani che ne volevano uno. Ha inviato un chiaro messaggio che la FDA potrebbe sia affrontare l’enorme domanda di vaccini senza compromettere la scienza. Una “piena approvazione” potrebbe rimanere un livello elevato.

Ma eccoci qui, con la FDA che, secondo quanto riferito, è sul punto di concedere una licenza di marketing a 13 mesi dall’inizio dello studio cardine di due anni ancora in corso, senza dati riportati oltre il 13 marzo 2021, efficacia poco chiara dopo sei mesi a causa dello smascheramento, prove di protezione in calo indipendentemente dalla variante Delta e segnalazione limitata dei dati di sicurezza. (I rapporti prestampati “diminuzione dell’appetito, letargia, astenia, malessere, sudorazione notturna e iperidrosi erano nuovi eventi avversi attribuibili a BNT162b2 non precedentemente identificati nei rapporti precedenti”, ma non forniscono tabelle di dati che mostrino la frequenza di questi o altri eventi avversi)

Non aiuta le cose che la FDA ora dica che non convocherà il suo comitato consultivo per discutere i dati prima di approvare il vaccino di Pfizer. (Lo scorso agosto, per affrontare l’esitazione del vaccino, l’agenzia si era ” impegnata a utilizzare un comitato consultivo composto da esperti indipendenti per garantire che le deliberazioni sull’autorizzazione o sulla concessione di licenze fossero trasparenti per il pubblico.”)

Prima della prestampa, la mia opinione, insieme a un gruppo di circa 30 medici, scienziati e sostenitori dei pazienti, era che c’erano semplicemente troppe domande aperte su tutti i vaccini covid-19 per supportare l’approvazione di uno quest’anno. La prestampa, purtroppo, ha affrontato pochissime di queste domande aperte e ne ha sollevate di nuove.

Ribadisco il nostro appello : “rallenta e fai la scienza giusta: non c’è motivo legittimo per affrettarsi a concedere una licenza a un vaccino contro il coronavirus”.

La FDA dovrebbe chiedere alle aziende di completare il follow-up di due anni, come originariamente previsto (anche senza un gruppo placebo, si può ancora imparare molto sulla sicurezza). Dovrebbero richiedere studi adeguati e controllati che utilizzino i risultati dei pazienti nella popolazione ormai consistente di persone che si sono riprese dal covid. E le autorità di regolamentazione dovrebbero rafforzare la fiducia del pubblico contribuendo a garantire che tutti possano accedere ai dati sottostanti”.

Peter Doshi , redattore capo, The BMJ

Bolognetti: “Se l’Ema dovesse seguire le orme della FDA non escludo di presentare una integrazione all’ESPOSTO depositato a febbraio 2021”

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(Fonte: TheItalianTribune)

di Andrea Zambrano – LaNuovaBussola

C’è Laura che da sei mesi è senza saliva e con la lingua “ustionata”; c’è Gabriella, che due giorni dopo il vaccino Pfizer ha avuto un black out della vista: “Da allora un calvario, valori sballati, sempre stanca e senza forze, col cuore in sofferenza e bruciori inspiegabili”. Sono le storie drammatiche delle vittime da vaccino, che hanno segnalato ad Aifa reazioni avverse, ma non hanno mai ricevuto attenzioni mediche, se non una dose di tranquillanti e il terrore di restare invalide per sempre. E ora vincono paura e vergogna e escono allo scoperto: “Siamo trattate come malati di Serie B, ci siamo vaccinate convintamente, ma per noi i benefici non hanno superato i rischi”.

Convivere con la lingua perennemente secca e “ustionata”, senza lacrimazione né saliva, con gli occhi che si asciugano come un ramo secco e la bocca come avvolta da un pile. Nelle casistiche delle reazioni avverse da vaccino questa potrebbe essere una conseguenza minore, eppure se persiste da sei mesi, ormai, anche questa conseguenza cosiddetta minore può portare a una situazione invalidante con la quale dover convivere sempre più a fatica e nel timore che sia permanente.

I giornali continuano a ripetere il refrain che i rischi superano i benefici, ma se oggi chiedessero a Laura Scala, 45 anni, insegnante di Siracusa se per lei, almeno e solo per lei, i benefici del vaccino abbiano comunque superato i rischi, la risposta sarebbe no, perché a fronte di un contagio covid che avrebbe potuto gestire senza problemi, ora si ritrova invece con una invalidità inspiegabile e che nessun medico è interessato ad affrontare.

Sono le storie come queste, le storie di Laura Scala e di Alessia D’Arrigo, le storie di Federica Angelini che creano imbarazzo mediatico sanitario, come il corto circuito denunciato dalla pallavolista Francesca Marcon, alla quale il membro del Cts Abrignani ha rimproverato, umiliando il suo dramma, che con la sua denuncia dà argomenti ai no vax. Eppure, con la carriera compromessa e una malattia potenzialmente mortale e molto più grave di un contagio covid, la storia della Marcon è soltanto una delle tante storie di vittime che si sono vaccinate convintamente e ora si ritrovano a dover fare i conti con un dolore e una sofferenza non ascoltati né compresi.

 “Sono stata contenta di vaccinarmi il primo marzo scorso – racconta Laura dopo aver girato un video testimonianza su Facebook -, perché come insegnante pensavo di dover dare il mio contributo. Ma dopo il vaccino ho provato un dolore pazzesco. Ho perso la lacrimazione, mi sono riempita di afte in bocca e oggi mi ritrovo con la gola costantemente secca, con le ghiandole salivari fuori uso che non producono saliva. Giro sempre con un bottiglione di due litri di acqua per bagnarmi le labbra, la lingua è come ustionata, con le papille gustative sopraelevate”.

E i medici? “Il fatto è che non so nemmeno che cosa spiegare, ne sto sentendo tanti, nei prossimi giorni andrò a Messina, ma nessuno sa darmi delle spiegazioni, ho segnalato ad Aifa tutti i miei disturbi, ma nessuno si è fatto vivo”.

Disagio, solitudine, paura di essere presi per matti, poca voglia di esporsi, una quotidianità che viene stravolta; la gran parte di questi casi, che stanno iniziando a riunirsi in chat su WhatsApp per condividere almeno la loro sofferenza, riceve dai medici una ricetta di xanax e tanti saluti.

Come il caso di Gabriella Carone (in foto), 50 anni, originaria di Taranto, ma residente ad Imperia.  “Sono sempre stata bene di salute – racconta – ma oggi sono perennemente stanca, non riesco a scrivere, a camminare, il cuore non funziona come dovrebbe e i miei valori sono tutti sballati”.

Il calvario di Gabriella – anche lei vaccinata Pfizer convinta – inizia subito dopo il vaccino fatto il 12 giugno: “Dopo tre giorni ho iniziato a non vedere più nulla. Ero in casa col mio compagno – che ringrazio perché mi sta sostenendo in questa prova difficilissima -. Non vedevo nulla, è durato pochi istanti ma c’è stato un completo blackout della vista. La pressione era alta e dopo poco si sono gonfiati i linfonodi del collo, sembravo un criceto!”.

Inizia per lei un periodo oscuro: la dottoressa le prescrive farmaci per la pressione e l’immancabile xanax, ma il problema si aggrava: “Per andare dalla camera dal bagno mi viene l’affanno, sento anche io i bruciori interni di cui parlano le altre, mio figlio non mi riconosce più. Le caviglie sono gonfie e per “sfiammarle” cerco i rimedi più comuni come metterle sotto la doccia fredda. Il cuore? Il cardiologo ha visto che è stressato mentre i valori sono sballati: globuli bianchi e rossi altissimi, vitamina D inesistente, monociti bassissimi e colesterolo altissimo. Ogni riga del foglio dell’esame del sangue mostra asterischi e mi sento costantemente stanca, come se dovessi girare con un bambino in braccio tutto il giorno”.

La vita di Gabriella ora è sconvolta, è una giovane nonna, ma non riesce ad essere un aiuto al figlio in questo momento che non sa quanto durerà e se un giorno finirà. “Un medico che mi ha visitata mi ha detto che devo mettere in conto il rischio che non potrò mai più tornare quella di prima”. Ma in questo calvario c’è anche molta dignità: “Nel gruppo con le altre ho trovato un modo per condividere questo calvario, non chiediamo risarcimenti, chiediamo soltanto che qualcuno ci ascolti, che qualche medico si prenda a cuore queste reazioni che sono tra le più disparate e ci dica che cosa fare. Una cosa è certa: la correlazione col vaccino è nei fatti, perché nessuna di noi prima dell’inoculo ha mai accusato nulla di simile”.   

Anche Gabriella ha contattato la referente della sua regione per la farmacovigilanza: “Sono stata ricontattata dalla mia dottoressa che in modo un po’ scocciato mi ha chiesto di documentare tutti i miei mali: era stata contattata a sua volta da Aifa. Le ho chiesto che cosa mi sta succedendo. Non mi ha mai risposto”.

Il mare quest’anno è stato un miraggio: “Non sopporto il sole e per me, nata a Taranto e residente in Liguria è un dolore immenso, ma una cosa l’ho fatta: ho sospeso lo xanax, voglio affrontare questa sofferenza senza sentirmi un caso psicosomatico. Non sono un semplice numero alla voce reazioni avverse gravi da trattare con sufficienza perché i benefici superano i rischi: sono una donna con un nome e un cognome e sono vittima di questo vaccino, che a me non ha dato nessun beneficio”.

Povera Italia!!!!!

FONTE: Il Giornale/Stop Censura

Marco Bertolini, ex comandante del Coi, comando operativo di vertice interforze attacca la delirante politica del governo sull’immigrazione e la propaganda mediatica che la sostiene. Anche lui, come noi, parla di ‘invasione’, non di ‘immigrazione’. 

Generale, in che situazione versa il nostro Paese? «L’Italia si trova al centro del Mediterraneo e nel Mediterraneo bisogna essere forti, politicamente, economicamente, culturalmente e, perché no, anche militarmente. Il nostro Paese, invece, non vuole esercitare la forza. In quest’area si scontrano gli interessi di altri Paesi fortissimi, che sono i classici vasi di ferro e se noi ci proponiamo come vaso di coccio, perché abbiamo dei confini porosi, perché accettiamo chiunque arrivi, perché siamo passivi nei confronti delle iniziative politiche e militari degli altri, siamo destinati a pagarla molto cara».

Dove pensa arriveremo se dovessimo proseguire su questa strada? «Se dovessimo andare avanti in questa maniera scompariremo. Si usa il termine sovranità come se fosse una bestemmia dimenticando che, invece, è il valore per cui hanno giurato i militari, ma anche i ministri».

Con la linea suggerita dall’est Europa pensa cambierebbe qualcosa?«Sicuramente potremmo essere meno passivi nei confronti dell’immigrazione. Il problema va risolto in Africa, ma non possiamo aspettare anni. Come facciamo a ridurre il flusso? Non possiamo costruire un muro in mezzo al Mediterraneo, ma possiamo fermare, ad esempio, le Ong».

A proposito di Ong, che pensa del loro operato? «Che la devono smettere di prendere i migranti e di portarli da noi, che passivamente li dobbiamo subire, visto che rimarranno qua. Adesso, di fatto, c’è quasi un servizio di traghettamento che non fa sicuramente i nostri interessi».

Cosa si potrebbe fare di più? «Il dibattito in Italia su cosa fare nei confronti di questo fenomeno è incentrato su come accoglierli e distribuirli, invece dovrebbe essere incentrato su come fermarli».

Pensa ci sia un disegno dietro a questa invasione? «Non ho elementi, ma ci sono politici che dicono che noi dei migranti abbiamo bisogno perché non facciamo più figli. Dimenticano di dire, però, che i motivi per cui non facciamo più figli sono dovuti alle scelte fatte da loro perché è stata distrutta la famiglia, ci sono state politiche contro la natalità, provvedimenti umilianti per la famiglia naturale a favore di una famiglia sterile che non fanno bene. Abbiamo bisogno di giovani, ma non possiamo importarli e non possiamo sostituire gli italiani con i cittadini acquisiti ai quali si dà un passaporto».

22 agosto 2021, NAPOLI – Un ex infermiere dell’Azienda dei Colli di Napoli, Gabriele Napolitano, è morto a 63 anni in seguito eall’infezione da Covid nonostante fosse vaccinato con la doppia dose di siero Pfizer.

L’uomo – come riportato oggi da Il Mattino – ha contratto l’infezione mentre era in vacanza in Sardegna con tutta la famiglia da metà luglio. Ricoverato in una struttura sanitaria di Sassari, dopo il tampone positivo è comparsa la febbre, quindi la tosse e l’insufficienza respiratoria.

L’ALLARME DEL SINDACATO NURSING UP

Il caso è stato reso noto dal sindacato Nursing Up. “La notizia del decesso di un infermiere, di un uomo prima di tutto, di un nostro collega, Gabriele Napolitano, 63 anni, ex dipendente dell’Azienda dei Colli, a Napoli, per altro già vaccinato con due dosi di Pfizer, e colpito mortalmente dal virus Covid-19, ci amareggia, e ci lascia nello lotta fianco a fianco degli operatori sanitari, fatti gravissimi come questo ci chiedono a gran voce di far luce su ciò che accade. Sentir dire che era tutto previsto, liquidare la vicenda come qualcosa di meramente programmato, di tristemente sfortunato, ci fa indignare non poco”. Queste le dichiarazioni di Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

Antonio De Palma

Non solo è morto un infermiere, ma è sotto gli occhi di tutti, a 18 mesi dall’inizio dell’emergenza e nonostante la tanto decantata campagna vaccinale, che il rischio di decessi per chi è già stato vaccinato con due dosi, non è certo inesistente. Ci dicano, subito, i rappresentanti della politica ai vari livelli di responsabilità, coloro che gestiscono nella quotidianità questo sistema sanitario, dal Governo alle Regioni, quale stradaintendono adottare per tutelare chi, infermieri, medici e gli altri professionisti sanitari, ogni giorno continuano a rischiare la vita a contatto con i pazienti”.

Quale è la reale efficacia del vaccino?

Si apra ufficialmente una inchiesta su questo decesso: si faccia una analisi approfondita della reale efficacia del vaccino rispetto alle varianti e alle conseguenze in caso di re-infezione. In questa pandemia gli infermieri hanno già dato tanto, in termini di vite umane e di contagi. La maggior parte degli operatori sanitari italiani ha accettato di vaccinarsi senza batter ciglio. Consapevoli a pieno delle loro responsabilità nei confronti dei malati. E come la mettiamo se in questo caso l’infermiere deceduto fosse stato uno di quei colleghi obbligati a vaccinarsi, ma che non aveva scelto di sottoporsi spontaneamente a questo tipo di immunizzazione? Ci dica ora, il ministro della Salute, quali parole andrebbero espresse nei confronti della famiglia di quest’uomo e nei confronti dei familiari, dei figli, di tutti coloro che, seppur vaccinati, rischiano a questo punto ogni giorno di re-infettarsi e di rischiare la propria vita”.

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Nel paese solo il 25 per cento della popolazione ha ricevuto entrambe le iniezioni, peggio fa solo la Bulgaria. E per non sprecarle ha iniziato a inviarle in altre nazioni, anche come donazioni

La Romania è insieme alle Bulgaria il Paese dell’Unione europea in cui sono state vaccinate meno persone contro il coronavirus. Al momento solo poco più del 25 per cento della popolazione ha ricevuto entrambe le iniezioni. La nazione si trova quindi un forte surplus di dosi e ha quindi deciso che è meglio venderle, così da recuperare i soldi investiti, piuttosto che puntare ad aumentare la copertura tra i suoi cittadini, troppo restii ad accettarle, fa sapere EuropaToday.

Questi popoli hanno già provato le imposizioni dittatoriali dei regimi comunisti, crollati solo a fine anni ’80. I ricordi sono ancora freschi nelle loro menti. Pertanto, con molta probabilità, sono in grado di riconoscere ciò che altri popoli, ipnotizzati dalla propaganda asfissiante pro vax, non riescono a cogliere.

Pericarditi dopo il vaccino: le denunce dei vip sveglieranno il popolino?

Francesca Marcon ( pallavolista )

Il caso che ha agitato negli ultimi giorni gli scettici del vaccino è quello della pallavolista Francesca Marcon, 38 anni, che dopo la vaccinazione con Pfizer si è ammalata di pericardite e non ha potuto partecipare al precampionato lamentando per questo eventuali danni economici di cui chiedere il risarcimento. Il caso ha immediatamente infiammato il dibattito sulle reazioni avverse dei vaccini e sulla loro presunta pericolosità dei più giovani anche perché altri atleti in alcuni paesi europei (come un ciclista belga) sostengono di avere contratto la pericardite dopo la vaccinazione, scrive Il Tempo, che si affanna subito nello spiegare che i casi di pericardite e di miocardite registrati dalle autorità sanitarie sono al momento bassi. 

Come sappiamo i dati, da inizio pandemia, non sono attendibili purtroppo, sia che riguardino i decessi, sia i risultati dei tamponi. Il silenzio sulle malattie pregresse e l’età dei morti – con o per Codiv – fanno da cornice a questo quadro sinistro. Figuriamoci se i dati sulle reazioni avverse al farmaco genico sperimentale si possano ritenere corretti, reali. È risaputa la mancanza delle segnalazioni da parte di molti medici e pazienti, a loro volta ipnotizzati dalla propaganda della campagna vaccinale. Perfino le morti avvenute in questo periodo vengono liquidate con «nessuna correlazione». 

Ma come sempre accade «le stalle si chiudono quando le vacche sono ormai scappate». E nell’era del «l’ha detto la Tv, quindi è vero» forse sarà sufficiente la denuncia da parte di qualche vip per svegliare chi è ancora assorto nel torpore mediatico pro vax.

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Dott. Mariano Amici

Per quanto riguarda le LINEE GUIDA ESENZIONI O DIFFERIMENTO RELATIVE AI DECRETO-LEGGE 23 luglio 2021, n 105 e’ prevista la possibilità di esenzione dall’obbligo del c.d green pass con riferimento alla vaccinazione. Con la circolare n. 35309 del 4 agosto 2021 e con la successiva n. 35444 del 5 agosto 2021, il Ministero della Salute ha disciplinato l’adozione e il rilascio dei “certificati di esenzione alla vaccinazione anti-COVID-19” nei confronti di coloro che per la presenza di condizioni cliniche specifiche e documentate non possono ricevere la vaccinazione. Occorre precisare che le dette circolari hanno valore fino al 30 settembre 2021.

Fino a quella data, salvo ulteriori disposizioni, le certificazioni potranno essere rilasciate direttamente da:

1. Medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali.

2. Medico responsabile del centro di sperimentazione in cui è stata effettuata la vaccinazione, nel caso di rilascio della certificazione ai cittadini che hanno ricevuto il vaccino ReiThera (una o due dosi) nell’ambito della sperimentazione dello stesso. 

3. Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta che abbiano aderito alla campagna vaccinale, cioè che abbiano le credenziali per inserire i dati nei sistemi Regionali/Nazionali.

Il certificato potra’ essere rilasciato con validita’ fino al 30-09-2021.

Le circolari introducono, pertanto, per la prima volta nella storia della medicina, una ingiustificata sperequazione tra i vari MMG che non fondata su un criterio di scientificità che la giustifichi. Tutti gli MMG hanno le medesime cognizioni e devono, pertanto, essere posti nelle condizioni di poter esercitare la loro professione in regime paritetico. Questa discriminazione ha quale ricaduta la limitazione del diritto costituzionale al lavoro ed è, pertanto, palesemente illegittima. Ho in corso di impugnazione le citate circolari.

Nel frattempo l’iter pratico concreto da adottarsi è il seguente:

-recarsi dal medico di base, anche non vaccinatore, e farsi rilasciare,comunque, il certificato di esenzione;

-esibire detto certificato ovunque richiesto;

-se il certificato viene contestato, perché rilasciato da MMG non vaccinatore , verbalizzare che una mera circolare non può disattendere la legge che prevede la facoltà di esercizio della professione da parte di ciascun MMG e verbalizzare ulteriormente che ogni danno patito e patendo verrà posto a carico di chi rifiuta la certificazione.

Attenzione, tuttavia, la circolare afferma ancora che, la richiesta  di esenzione può provenire direttamente dall’assistito anche in assenza di idonea documentazione. A quel punto l’interessato dovrà essere inviato a valutazione e decisione da parte dello specialista idoneo; inoltre, la circolare del Ministero della Salute al fine di supportare i medici vaccinatori nella valutazione dell’idoneità alla vaccinazione, prevede che le Regioni e PA promuovano l’individuazione presso i Centri Vaccinali o altri centri ad hoc di riferimenti tecnici per la modalità di presa in carico dei casi dubbi e un gruppo tecnico regionale di esperti in campo vaccinale. Si deve utilizzare questa opportunità offerta da un meccanismo abnormemente farraginoso e, quindi, richiedere comunque l’esenzione, perché si rovescia il campo nel senso che da un lato si prende tempo,dall’altro si sposta la responsabilità su  soggetti terzi che dovranno loro stabilire l’idoneità alla vaccinazione. Il medico di medicina generale non favorevole alla vaccinazione potrebbe affiancare ciascuno nella dialettica. Vedremo, nel concreto, chi si assumerà questo onere e su quali basi mediche. Ovviamente se il responso dovesse essere favorevole alla vaccinazione si impugnerà il referto.

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È molto grave che si condizioni una terapia indispensabile come la chemio alla vaccinazione contro il Covid e che addirittura i pazienti non vaccinati vengano rimandati indietro». Lo denuncia la parlamentare europea Francesca Donato dopo essere venuta a conoscenza di un caso avvenuto all’ospedale Cervello di Palermo.

Francesca Donato (europarlamentare)

«Nei giorni scorsi – spiega l’europarlamentare in una nota – mi è stato segnalato il caso di una donna affetta da linfoma marginale splenico di quarto grado che dovendo iniziare urgentemente la chemioterapia si è recata all’ospedale Cervello di Palermo ed è stata rispedita indietro dai sanitari perché non vaccinata. Non solo – continua Donato – nel referto si intima alla paziente di eseguire la vaccinazione e viene rimandata ad una visita a settembre. 

La pandemia ha già causato notevoli ritardi negli interventi per i pazienti oncologici, adesso si chiede a questi anche la vaccinazione per accedere a delle terapie indispensabili a cui hanno diritto. Si tratta di una mostruosità ben più grave della richiesta del Green pass per gli uffici pubblici, mi auguro che chi di dovere intervenga per evitare altri inutili vessazioni a danno di donne e uomini che già soffrono».

FONTE: La Sicilia Web

[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea che mondiale]

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(di Maurizio Bolognetti)

Ormai definire indecente l’operato dei signori di Repubblica credo sia quasi un complimento. Queste penne di regime spacciano per giornalismo autentiche fake news.

Qui siamo di fronte a gente che mette la sua penna al servizio di interessi che nulla hanno a che fare con la tutela della salute pubblica.

Vergognatevi, pennivendoli! Ve lo dico da iscritto all’ordine. Siete scandalosi.

Maurizio Bolognetti

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https://cataniacreattiva.it/bolognetti-a-proposito-di-quella-cloaca-di-regime-chiamata-repubblica/