15 Gennaio 2022 – Redazione

La scelta del governo italiano di introdurre il cosiddetto Super Green pass, certificazione virtuale imposta alla popolazione come strumento necessario per avere accesso a una vita normale, è una forma di discriminazione. Secondo Amnesty International, di dubbi in merito ne restano, e parecchi. L’organizzazione non governativa ha infatti puntato il dito contro le scelte dell’esecutivo Draghi, chiedendo di riconsiderare la proroga dello stato di emergenza e concentrarsi sull’aumento dell’adesione volontaria al vaccino, senza ricorrere a imposizioni dall’alto.

Come riportato da “IL TEMPOAmnesty ha sollecitato il governo italiano a riconsiderare attentamente la misura dello stato di emergenza, in vigore ormai da quasi due anni. “in quanto tutte le misure di carattere emergenziale devono rispondere ai principi di necessità, temporaneità e proporzionalità”. Poi, l’invito alle autorità a promuovere forme di comunicazione chiare e inclusive “per garantire alla popolazione l’adozione di comportamenti responsabili per la tutela dell’incolumità collettiva e seguire le linee guida di salute pubblica”.

Sulla vaccinazione obbligatoria, introdotta in Italia per tutta la popolazione over 50, ha ribadito di non supportare obblighi di questo tipo.

Nel mirino di Amnesty anche il Green pass, “che deve essere un dispositivo limitato nel tempo”. Il governo deve continuare a garantire che l’intera popolazione possa godere dei suoi diritti fondamentali. Chiediamo che vengano prese misure alternative per permettere anche alla popolazione non vaccinata di continuare a svolgere il proprio lavoro e di utilizzare i mezzi di trasporto, senza discriminazioni”.