24 Gennaio 2022 – Redazione Co.Te.Li

Molti cittadini di Biella del gruppo «Articolo 3» in riferimento alla Costituzione Italiana, nei giorni scorsi, si sono dati appuntamento all’ingresso della caserma dei carabinieri mettendosi in coda, per poi presentare una denuncia ciascuno nei confronti del presidente del consiglio Mario Draghi. A preparare per tutti la querela già prestampata un avvocato di Genova. Draghi sarebbe stato denunciato, sulla base dell’articolo 610 del codice penale che recita, «chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni».

Il tutto riferito ai vari decreti liberticidi che non servono a evitare la diffusione del coronavirus. Un’azione organizzata dal gruppo biellese, in contemporanea con altre decine di gruppi con le stesse finalità, formatisi in tutta Italia.

Ma molte altre denunce stanno fioccando anche contro il generale Figliuolo, con l’accusa di “crimini contro l’umanità, omicidio colposo, abuso di autorità, violenza privata, procurato allarme e diffusione di notizie false, sequestro di persona è discriminazione”

L’appello, quindi, è quello di invitare gli italiani a mobilitarsi su questo fronte, inondando a più non posso di denunce questure e caserme.

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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