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28 febbraio 2022 – Redazione

Il Consiglio dei ministri “ha deciso di incrementare le misure di soccorso ed assistenza alle persone che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell’Unione europea. Per questo motivo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, con possibilità di revoca in caso di necessità, rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto”.

Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, al termine del vertice cha ha approvato il nuovo decreto con ‘ulteriori misure urgenti contro la crisi in Ucraina’.

In particolare, è arrivato il via libera agli aiuti, anche militari, per Kiev. Inoltre, “si rende immediatamente attuabile” il razionamento del gas utilizzato “dalle centrali elettriche” e “nel settore termoelettrico”.

Il “decreto Ucraina” prevede:

  • l’invio di soldati e mezzi militari sul fronte orientale della Nato;
  • stanzia fondi per gli aiuti umanitari in Ucraina;
  • rafforza, nel periodo del conflitto, l’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri per la tutela degli italiani all’estero e la Protezione civile, che potrà intervenire anche in Ucraina in caso di emergenze umanitarie.

Nel dettaglio, il decreto prende in considerazione l’eventualità per cui del flusso di profughi provenienti dall’Ucraina ce ne siano circa 250.000 in arrivo in Italia.

Novità e decisioni che non si fermano al lato del supporto umanitario, ma anche in campo militare. Sul fronte militare infatti il decreto Ucraina prevede, sempre in territorio Nato, l’invio di mezzi e militari italiani. Nel dettaglio:

  • invio di 250 soldati in Lettonia;
  • invio di 130 soldati e 14 aerei per il pattugliamento in Romania;
  • invio di 2 navi, un aereo e 235 marinai per il pattugliamento del Mar Nero.

Inoltre sono state attivate le “forze ad alta prontezza”, cioè un gruppo di 1.350 soldati, 77 mezzi terresti, 2 navali e 5 aerei pronti ad agire in caso di emergenza. Con questi l’Italia ha preparato, in difesa delle zone di confine con l’Ucraina della Nato, un totale di 1.970 soldati.

Infine, per completezza, il decreto Ucraina prevede l’invio di materiale militare non letale gratuitamente, come protezione per i soldati e per lo sminamento.

Stato di emergenza per la fornitura di gas

Vi è poi una parte dedicata al rischio imprevisto per “il normale funzionamento del sistema nazionale di gas naturale”. A tal proposito, viene autorizzato in anticipo l’utilizzo di misure di aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gaspreviste in casi di emergenza.

Tale norma permette di ridurre – qualora necessario – la riduzione del consumo di gas nelle centrali elettriche oggi attive, “attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili. Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale”.

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Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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https://cataniacreattiva.it/decreto-ucraina-cdm-stato-di-emergenza-fino-al-31-dicembre-2022-immediato-razionamento-del-gas-via-libera-ad-aiuti-militari/

16 Febbraio 2022 – Redazione

“Tutti i partiti si stanno impegnandosi a far saltare il governo”. Il retroscena di Dagospia, velenoso, forse non va lontano dalla realtà. Il Consiglio dei ministri dà il via libera alla ricezione della Direttiva Bolkenstein sulle concessioni balneari, aprendo il settore alle gare pubbliche. Federbalneari ha già chiesto un tavolo per aprire una trattativa, Assobalneari parla già di valanga di ricorsi e unaclass action.
La Lega, da sempre contraria alla Bolkenstein, per bocca del sottosegretario al Turismo Gian Marco Centinaio precisa: “Il testo approvato dal Cdm è migliorato rispetto alla proposta iniziale, grazie all’accoglimento di alcune nostre proposte. Ora siamo già al lavoro, anche con le associazioni del settore, per cambiare e migliorare il testo in Parlamento. L’auspicio è farlo insieme al resto del centrodestra: è prioritario tutelare lavoro, investimenti e sacrifici di imprenditori e lavoratori Balneari”. Parole che fanno infuriare il Pd: “Assistiamo ancora una volta a un’inammissibile doppiezza e inaffidabilità della Lega: prima i ministri leghisti approvano il testo in cdm e cinque minuti dopo Matteo Salvini lo rimette in discussione preannunciando presunte migliorie parlamentari”, attacca Antonio Misiani, responsabile Economia del Nazareno.

COS’È LA DIRETTIVA BOLKESTEIN

Approvata nel 2006 e recepita nel 2010, la direttiva Bolkestein, non smette di far discutere da molti anni. Tra i punti più contestati c’è l’obbligo di rimessa al bando per alcune concessioni pubbliche.

Detta anche ‘direttiva servizi’ ha l’obiettivo di eliminare gli ostacoli alla libertà di stabilimento dei prestatori negli Stati e alla libera circolazione dei servizi tra Stati nonché garantire ai destinatari e ai prestatori la certezza giuridica necessaria all’effettivo esercizio di queste due libertà.

 La direttiva Bolkestein è un atto approvato dalla Commissione europea nel 2006 e recepito nell’ordinamento italiano dal governo Berlusconi, nel 2010. Prende il nome da Frits Bolkestein, allora commissario per la concorrenza e il mercato interno. L’obiettivo è favorire la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i vari Paesi. Frits ha voluto che qualsiasi cittadino appartenente all’Ue possa proporre all’interno dell’Unione Europea la propria attività. La direttiva Bolkestein promuove infine la tutela dei consumatori, l’assicurazione professionale, la risoluzione delle controversie, la collaborazione tra autorità nazionali e la creazione di codici di condotta.

Il decreto Rilancio – governo Conte – ha prorogato le concessioni in scadenza al 2032. La scadenza del posteggio per gli ambulanti era stata quindi rinviata di 12 anni (da fine 2020 a fine 2032), con le procedure in deroga per la concessione di un posto al mercato per coloro i quali sono rimasti esclusi dalla procedura di assegnazione, nei comuni in cui era stata data attuazione alla direttiva Bolkestein.

 Con il dlgs 59/2010 di recepimento della direttiva servizi, cosiddetta ‘Bolkestein‘, era stato previsto il divieto della proroga per le concessioni all’utilizzo, a fini economici, delle aree demaniali. Problema che aveva coinvolto anche le concessioni per gli stabilimenti balneari. La Conferenza unificata, Stato, regioni e comuni, aveva individuato già nel 2012 i parametri che avrebbero dovuto essere impiegati nei bandi per l’assegnazione dei posteggi, con una durata della concessione tuttavia limitata nel tempo, al fine di rispettare le direttive della UE. Direttiva che non è mai stata accettata di buon grado dagli operatori del comparto, dal momento che la normativa di settore che vigeva prima consentiva il rinnovo automatico della concessione.

Ma per l’Agcm va applicata la direttiva Bolkestein e – ha ribadito a febbraio scorso – le norme in contrasto vanno disapplicate. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato si è espressa dopo una richiesta di parere presentata dal sindaco di Roma Virginia Raggi, riguardo alla rilevazione del contrasto di alcune norme con il principio di tutela della concorrenzialità e della libera impresa. La direttiva Bolkestein, ricorda il Comune, impone la messa a bando per tutte le licenze degli ambulanti: una norma sinora derogata in Italia a causa di alcune leggi, che di fatto hanno consentito il rinnovo automatico delle licenze degli ambulanti fino al 2032.