9 febbraio 2022 – di Redazione Co.Te.L.I.

COMUNICATO CONGIUNTO DEL COMITATO MEDICO SCIENTIFICO E DEL SERVIZIO ASSISTENZA COVID DI IPPOCRATEORG SU STATO EPIDEMIA

A partire dal mese di settembre 2020 il Comitato Medico Scientifico e la Direzione di Assistenza Covid di IppocrateOrg e tutti i medici volontari di IppocrateOrg sono stati impegnati sul fronte del Covid 19, da una parte prendendo in carico, fino ad oggi, quasi 70.000 pazienti, seguendoli fino a guarigione,dall’altra parte a lavorare nell’ambito della ricerca a livello internazionale per l’individuazione e la messa a punto delle cure più efficaci.

A distanza di piu’ di 2 anni dall’inizio dell’epidemia, il Comitato Medico Scientifico e la Direzione di Assistenza Covid vogliono rendere pubblico il risultato delle loro riflessioni riguardo allo stato dell’epidemia in Italia.L’aggressività e la letalità del Covid hanno raggiunto i loro livelli minimi da inizio epidemia. Allo stato attuale la mortalità per Covid, legata

esclusivamente alla variante Omicron, sembra attestarsi su percentuali simili a quelle di un comune stato influenzale stagionale.

Il CMS e il SAC ritengono comunque fondamentale continuare con il monitoraggio costante di tutti i pazienti affetti anche se la vera opera di sorveglianza va attuata nei confronti delle categorie fragili che possono andare incontro a complicanze.
Questo significa che tutti i medici, soprattutto quelli del territorio, dovranno continuare a curare i propri pazienti e intervenire, anche col ricovero,in presenza di soggetti portatori di patologie pregresse o di fragilità.Nella fase attuale, in cui l’epidemia sembra volgere ormai al termine, continuare ad allarmare la popolazione esagerandone gli effetti, conduce ad alimentare paure immotivate nei soggetti sani che possono dare luogo a debilitazioni immunologiche e danni psicologici anche permanenti.Il Comitato Medico Scientifico di IppocrateOrg, unitamente alla Direzione di Assistenza, invitano, pertanto, le autorità italiane a:
1. rimuovere le disposizioni sull’uso delle mascherine all’aperto;
2. ripensare la campagna vaccinale escludendo da essa i soggetti con immunità naturale da pregressa malattia ed i soggetti a basso rischioTale invito viene rivolto in considerazione di due fatti:
1. non ci troviamo più in un regime di emergenza;
2. i benefici da vaccino non superano più i rischi.Oggi più che mai, i fattori che realmente rivestono una importanza determinante sulla riduzione della mortalità riguardano la cura precoce ed il monitoraggio a domicilio per cogliere gli eventuali, seppur rari, peggioramenti e il ricorso all’ospedalizzazione per i casi particolarmente seri. Approcci terapeutici e farmaci testati in questi due anni consentono, infatti, di trattare con successo la quasi totalità dei casi, anche quelli particolarmente seri.In questa fase dell’epidemia l’attenzione medica e delle autorità si deve concentrare sull’aspetto terapeutico e sull’attenzione alle categorie fragili.Altri interventi, oltre a disperdere energie e risorse, inducono nella popolazione inutili disagi e nocumento.

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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