27 Maggio 2023 – Redazione

 

Fallisce dopo 102 anni la storica azienda dolciaria Paluani. Di proprietà della famiglia Campedelli era famosa per la produzione di pandori, panettoni e colombe pasquali.

La storica azienda dolciaria veronese Paluani fallisce. Fondata nel 1921, la società la cui sede storica è a Dossobuono, ha dichiarato fallimento. Così, dopo la squadra di calcio del Chievo, la famiglia Campedelli si ritrova a dichiarare a dire addio un altro pezzo della propria storia imprenditoriale.

Il tribunale di Verona ha dichiarato il fallimento della Paluani Spa, la storica azienda dolciaria di Dossobuono di proprietà della famiglia Campedelli. Fondata nel 1921, per 100 anni ha prodotto pandori, panettoni e colombe ed è stata anche sponsor del Chievo Verona, società calcistica anch’essa fallita, sempre di proprietà della famiglia CampedelliPaluani aveva un debito che si aggirava intorno agli 82 milioni di euro.

Attività produttive cedute alla Sperlari  Come riportato da l’Arena, il fallimento della Paluani arriva dopo che il grosso delle attività produttive – marchio e stabilimento – era stato ceduto un anno fa alla Sperlari, che fa capo al gruppo dolciario tedesco Katjes International. Quest’ultimo aveva partecipato a un’asta della sezione fallimentare e nel luglio 2022 era riuscito a entrare in possesso delle attività produttive in cambio di un assegno da 7,6 milioni di euro, giusto in tempo per organizzare la produzione in vista della campagna natalizia.

La dichiarazione di fallimento  L’azienda dolciaria a quel punto ha preso due strade: da una parte la Paluani 1921 acquisita da Sperlari è andata avanti a produrre, mentre la Paluani Spa, detentrice degli immobili (in parte venduti), ha imboccato la via della procedura di concordato. Opzione che però non ha funzionato: la sentenza di fallimento con revoca della procedura di concordato è stata motivata contestando all’azienda una serie di criticità fra le quali le scarse possibilità di riuscire a soddisfare i creditori. A fronte di un ammontare complessivo di quasi 82 milioni di euro richiesti, la somma che la Spa rendeva disponibile era inferiore a un milione. Con la dichiarazione di fallimento decisa dal tribunale sono stati nominati nuovi curatori per gestire la situazione dell’azienda.

FONTE: TGCOM 24

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