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11 Marzo 2023 – Redazione – Fonte: Corvelva ( Tutte le altre fonti e chi ha tradotto il testo, in fondo all’articolo)

1. Che cos’è l’alluminio?

L’alluminio è un metallo leggero di colore bianco-argenteo, plasmabile e resistente. Queste qualità lo rendono utile in numerosi settori e prodotti, tra cui macchinari, costruzioni, magazzini, pentole, utensili da cucina, tessuti, coloranti e cosmetici. L’alluminio è anche il metallo più abbondante nella crosta terrestre e praticamente tutto l’alluminio presente nell’ambiente si trova nel suolo. Tuttavia, l’alluminio non si trova naturalmente in quantità significative negli organismi viventi (come piante e animali) e non ha alcuna funzione biologica nota. Nell’ultimo secolo, l’uso dell’alluminio in alcuni prodotti ha portato a una maggiore esposizione umana. Le maggiori fonti di esposizione sono gli alimenti contenenti alluminio (ad esempio, lievito in polvere, alimenti trasformati, formule per bambini, ecc.), i prodotti medici (ad esempio, antitraspiranti, antiacidi, ecc.), le iniezioni di allergia e i vaccini.1-3


2. Perché l’alluminio è presente nei vaccini?

Alcuni vaccini utilizzano composti di alluminio (idrossido di alluminio e fosfato di alluminio) come coadiuvanti, ovvero ingredienti che aumentano la risposta immunitaria a un antigene (sostanza estranea).4-5 La Food and Drug Administration (FDA) statunitense afferma che se alcuni vaccini non includessero l’alluminio, la risposta immunitaria che scatenano potrebbe diminuire.6


3. Quali vaccini contengono alluminio?

I seguenti vaccini contengono alluminio e vengono somministrati a neonati, bambini e adolescenti (Fig. 1):

  • Epatite B (HepB)
  • Esavalente
  • Difterite, tetano e pertosse (DTaP e Tdap)
  • Haemophilus influenzae tipo b (PedvaxHIB)
  • Pneumococco (PCV)
  • Epatite A (HepA)
  • Papillomavirus umano (HPV)
  • Meningococco B (MenB)

4. L’esposizione all’alluminio è sicura?

La FDA considera l’alluminio generalmente riconosciuto come sicuro (GRAS) dal 1975.9Tuttavia, prima del 1990, non esisteva la tecnologia per rilevare accuratamente piccole quantità di alluminio somministrate ai soggetti negli studi scientifici.10 Di conseguenza, non si conosceva la quantità di alluminio che poteva essere assorbita prima dell’insorgenza di effetti negativi.

Dal 1990, grazie ai progressi tecnologici, si è osservato che le piccole quantità di alluminio che rimangono nel corpo umano interferiscono con una serie di processi cellulari e metabolici nel sistema nervoso e nei tessuti di altre parti del corpo.1-10-11 I maggiori effetti negativi dell’alluminio sono stati osservati nel sistema nervoso e vanno dalla compromissione delle abilità motorie all’encefalopatia (alterazione dello stato mentale, cambiamenti di personalità, difficoltà di pensiero, perdita di memoria, convulsioni, coma e altro).2-12

Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) riconosce l’alluminio come una neurotossina nota.2 Inoltre, la FDA ha messo in guardia sui rischi della tossicità dell’alluminio nei neonati e nei bambini.13

5. Quanto alluminio orale non è sicuro?

Nel 2008 l’Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR), una divisione dell’HHS, ha utilizzato gli studi sugli effetti neurotossici dell’alluminio per stabilire che non si dovrebbe assumere per via orale più di 1 milligrammo (1.000 microgrammi) di alluminio per chilogrammo di peso corporeo al giorno per evitare gli effetti negativi dell’alluminio.2


6. Quanto alluminio iniettato non è sicuro?

Per determinare la quantità di alluminio che può essere iniettata in modo sicuro è necessario convertire il limite di alluminio orale dell’ATSDR. Il limite ATSDR per l’alluminio orale (1.000 microgrammi di alluminio per chilogrammo di peso corporeo al giorno) si basa sullo 0,1% dell’alluminio orale che viene assorbito nel flusso sanguigno, poiché il tratto digestivo blocca quasi tutto l’alluminio orale.2 Al contrario, l’alluminio iniettato per via intramuscolare bypassa il tratto digestivo e il 100% dell’alluminio può essere assorbito nel flusso sanguigno nel corso del tempo (cioè, la proporzione di alluminio assorbito è 1.000 volte maggiore). Per tenere conto di queste diverse quantità di assorbimento, il limite di alluminio orale dell’ATSDR deve essere diviso per 1000. Questa conversione porta a un limite di alluminio nel sangue derivato dall’ATSDR di 1 microgrammo di alluminio (0,1% di 1.000 microgrammi) per chilogrammo di peso corporeo al giorno. Di conseguenza, per evitare gli effetti neurotossici dell’alluminio, non più di 1 microgrammo di alluminio per chilogrammo di peso corporeo dovrebbe entrare nel flusso sanguigno su base giornaliera. La Figura 3 mostra il limite di alluminio nel sangue derivato dall’ATSDR per i neonati di varie età in base al loro peso.


7. Quanto alluminio c’è nei vaccini?

La quantità di alluminio nei vaccini varia.16 Nel 1968, il governo federale americano ha fissato il limite per la quantità di alluminio nei vaccini a 850 microgrammi per dose, in base alla quantità di alluminio necessaria per rendere efficaci alcuni vaccini.6-17 Di conseguenza, la quantità di alluminio nei vaccini infantili contenenti alluminio varia da 125 a 850 microgrammi per dose. La Figura 4 mostra il contenuto di alluminio di una dose di vari vaccini somministrati ai bambini.


8. Alcuni studi hanno confrontato la quantità di alluminio nei vaccini con il limite derivato dall’ATSDR (Agency for Toxic Substances and Disease Registry)?

Nel 2011 è stato pubblicato uno studio che intendeva confrontare la quantità di alluminio nei vaccini con il limite per il flusso sanguigno stabilito dall’ATSDR.18 Tuttavia, questo studio ha erroneamente basato i suoi calcoli sullo 0,78% di alluminio orale assorbito nel flusso sanguigno, anziché sul valore dello 0,1% utilizzato dall’ATSDR nei suoi calcoli.19-20 Di conseguenza, lo studio del 2011 ha ipotizzato che quasi 8 volte (0,78%/0,1%) l’alluminio possa entrare in sicurezza nel flusso sanguigno, e questo ha portato a una conclusione errata.


9. L’esposizione all’alluminio dei vaccini è sicura?

I vaccini vengono iniettati per via intramuscolare e la velocità con cui l’alluminio dei vaccini migra dal muscolo umano al flusso sanguigno non è nota. Gli studi condotti sugli animali suggeriscono che l’alluminio dei vaccini può impiegare da un paio di mesi a più di un anno per entrare nel flusso sanguigno, a causa di molteplici variabili.21-23 Poiché l’esposizione cumulativa all’alluminio dei vaccini nei bambini di età inferiore a un anno supera di diverse centinaia il limite giornaliero stabilito dall’ATSDR (Fig. 3 e 4), il limite sarebbe comunque superato se l’alluminio dei vaccini entrasse nel flusso sanguigno nel corso di circa un anno. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che l’alluminio dei vaccini viene assorbito dalle cellule immunitarie e raggiunge parti del corpo lontane dal sito di inoculo, compreso il cervello.24

L’entità degli effetti negativi dell’alluminio nei vaccini non è nota, poiché non sono stati condotti studi sulla sicurezza che confrontino una popolazione vaccinata con vaccini contenenti alluminio con una popolazione non vaccinata con tali vaccini.

Limite di alluminio del flusso sanguigno derivato dall’ATSDR2-14-15

categorie mpr 2Figura 3: questo grafico mostra il limite di alluminio per i bambini di varie età, come derivato dall’Agenzia per le sostanze tossiche e il registro delle malattie, una divisione del Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti. Il limite indica che non più di 1 microgrammo di alluminio per chilogrammo di peso corporeo dovrebbe entrare nel flusso sanguigno su base giornaliera per evitare gli effetti neurotossici dell’alluminio

Quantità di alluminio nei vaccini

categorie alluminio5

Riferimenti

  1. American Academy of Pediatrics, Committee on Nutrition. Aluminum toxicity in infants and children. Pediatrics. 1996 Mar;97(3):413.
  2. Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR). Toxicological profile for aluminum. Washington, D.C.: U.S. Department of Health and Human Services; 2008.3, 13-24, 145, 171-7, 208.
  3. Yokel RA. Aluminum in food—the nature and contribution of food additives. In: El-Samragy Y, editor. Food additive. Rijeka (Croatia): InTech; 2012. 203-28.
  4. Marrack P, McKee AS, Munks MW. Towards an understanding of the adjuvant action of aluminium. Nat Rev Immunol. 2009 Apr;9(4):287.
  5. Volk VK, Bunney WE. Diphtheria immunization with fluid toxoid and alum-precipitated toxoid. Am J Public Health Nations Health. 1942 Jul;32(7):690-9.
  6. Baylor NW, Egan W, Richman P. Aluminum salts in vaccines—U.S. perspective. Vaccine. 2002 May 31;20 Suppl 3:S18-22.
  7. U.S. Food and Drug Administration. Silver Spring (MD): U.S. Food and Drug Administration. Vaccines licensed for use in the United States; [updated 2018 Feb 14; cited 2018 Feb 27]. https://www.fda.gov/BiologicsBloodVaccines/Vaccines/ApprovedProducts/Ucm093833.htm.
  8. Centers for Disease Control and Prevention. Washington, D.C.: U.S. Department of Health and Human Services. Recommended immunization schedule for children and adolescents aged 18 years or younger, United States, 2018. https://www.cdc.gov/vaccines/schedules/downloads/child/0-18yrs-child-combined-schedule.pdf.
  9. U.S. Food and Drug Administration. Silver Spring (MD): U.S. Food and Drug Administration. SCOGS (Select Committee on GRAS Substances); [cited 2018 Aug 16]. https://www.accessdata.fda.gov/scripts/fdcc/?set=SCOGS.
  10. Priest ND. The biological behaviour and bioavailability of aluminium in man, with special reference to studies employing aluminium-26 as a tracer: review and study update. J Environ Monit. 2004;6:376,392.
  11. Poole RL, Pieroni KP, Gaskari S, Dixon TK, Park KT, Kerner JA. Aluminum in pediatric parenteral nutrition products: measured versus labeled content. J Pediatr Pharmacol Ther. 2011;16(2):92-7.
  12. Sedman A. Aluminum toxicity in childhood. Pediatr Nephrol. 1992 Jul;6(4):383-93.
  13. U.S. Food and Drug Administration, Department of Health and Human Services. Rules and regulations. Fed Regist. 2003 Jun;68(100):34286.
  14. Centers for Disease Control and Prevention. Washington, D.C.: U.S. Department of Health and Human Services. National Center for Health Statistics: Data table for boys length-for-age and weight-for-age charts; [cited 2019 April 2]. https://www.cdc.gov/growthcharts/who/boys_length_weight.htm.
  15. Centers for Disease Control and Prevention. Washington, D.C.: U.S. Department of Health and Human Services. National Center for Health Statistics: Data table for girls length-for-age and weight-for-age charts; [cited 2019 April 2]. https://www.cdc.gov/growthcharts/who/girls_length_weight.htm.
  16. U.S Food and Drug Administration, Department of Health and Human Services. Revision of the requirements for constituent materials. Final rule. Fed Regist. 2011 Apr 13;76(71):20513-8.
  17. Office of the Federal Register, National Archives and Records Service, General Services Administration. Rules and regulations. Fed Regist. 1968 Jan; 33(6):369.
  18. Mitkus RJ, King DB, Hess MA, Forshee RA, Walderhaug MO. Updated aluminum pharmacokinetics following infant exposures through diet and vaccination. Vaccine. 2011 Nov 28;29(51):9538-43.
  19. Miller S, Physicians for Informed Consent. Erratum in ‘Updated aluminum pharmacokinetics following infant exposures through diet and vaccination.’ In: ResearchGate. Berlin (Germany): ResearchGate GmbH; 2020 Mar 6 [cited 2020 Mar 6]. https://www.researchgate.net/publication/51718934_Updated_Aluminum_pharmacokinetics_following_infant_exposures_through_diet_and_vaccines/comments.
  20. Physicians for Informed Consent. Newport Beach (CA): Physicians for Informed Consent. Erratum in ‘Updated aluminum pharmacokinetics following infant exposures through diet and vaccination’; [cited 2020 Mar 6]. https://physiciansforinformedconsent.org/mitkus-2011-erratum/.
  21. Flarend RE, Hem SL, White JL, Elmore D, Suckow MA, Rudy AC, Dandashli EA. In vivo absorption of aluminium-containing vaccine adjuvants using 26Al. Vaccine 1997 Aug-Sept;15(12-13):1314-8.
  22. Verdier F, Burnett R, Michelet-Habchi C, Moretto P, Fievet-Groyne F, Sauzeat E. Aluminium assay and evaluation of the local reaction at several time points after intramuscular administration of aluminium containing vaccines in the Cynomolgus monkey. Vaccine. 2005 Feb 3;23(11):1359-67.
  23. Weisser K, Göen T, Oduro JD, Wangorsch G, Hanschmann KO, Keller-Stanislawski B. Aluminium in plasma and tissues after intramuscular injection of adjuvanted human vaccines in rats. Arch Toxicol. 2019 Oct;93(10):2787-96.
  24. Masson JD, Crépeaux G, Authier FJ, Exley C, Gherardi RK. Critical analysis of reference studies on the toxicokinetics of aluminum-based adjuvants. J Inorg Biochem. 2018 Apr;181:87-95.

Articolo tradotto da Physicians for Informed Consent

 

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07 Aprile 2022 – Redazione –

di Children’s Health Defense

L’ultima serie di documenti Pfizer, rilasciata il 1 ° aprile, conferma che Pfizer sapeva che l’immunità naturale era efficace nel prevenire gravi malattie.

Nel segmento di lunedì di “Rising” di The Hill, il giornalista e commentatore politico Kim Iversenha detto che i documenti hanno inoltre rivelato che il vaccino non poteva essere attestato come sicuro per le donne incinte o le donne alla ricerca di una gravidanza e che la miocardite era una reazione avversa nota al vaccino.

I documenti facevano parte del rilascio ordinato dal tribunale di 340.000 pagine di documentazione presentata alla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti da Pfizer nella domanda di autorizzazione all’uso di emergenza del suo vaccino.

In risposta a una richiesta del Freedom of Information Act nell’agosto 2021, da parte di Public Health and Medical Professionals for Transparency, la FDA inizialmente ha cercato di ritardare il rilascio completo dei documenti per 75 anni, ma un giudice federale ha imposto il loro rilascio entro otto mesi.

La FDA ha rilasciato nuove 11.000 pagine il 1 ° aprile.

Nella discussione con i co-conduttori di “Rising” Robby Soave e Ryan Grim, Iversen ha identificato la “prima bomba” nei documenti: il fatto che “l’immunità naturale funziona, e Pfizer lo sapeva”.

Iversen ha detto:

“I dati degli studi clinici hanno mostrato che i soggetti con una precedente infezione da COVID non avevano alcuna differenza nell’esito rispetto a quelli vaccinati. Nello studio limitato, nessuno dei vaccinati né quelli con precedente infezione hanno affrontato una malattia grave come definito dalla FDA o dal CDC [Centers for Disease Control and Prevention]”.

La FDA definisce il covid grave come un caso che richiede supporto di ossigeno. Il CDC lo definisce come un caso che richiede il ricovero in ospedale.

“Ci sono stati zero casi di COVID grave nel gruppo di immunità naturale, indipendentemente dal fatto che siano stati vaccinati o meno”, ha detto Iversen.

Iversen ha inotre detto che i dati hanno mostrato che i tassi di infezione di qualsiasi tipo erano “statisticamente identici” tra i vaccinati e quelli con immunità naturale.

Ha detto:

“Eppure, piuttosto che dire che le persone con immunità naturale non avevano bisogno del vaccino, Pfizer ha invece dichiarato: “I risultati finali di efficacia mostrano che il vaccino ha fornito protezione contro COVID-19 per i partecipanti con o senza prove di precedente infezione”.

Effetti avversi su soggetti più giovani

I dati clinici mostrano anche che Pfizer era a conoscenza di problemi ora ben documentati di reazioni più gravi tra i soggetti più giovani.

Iversen ha detto:

“Un’altra rivelazione dai documenti è stata che le reazioni avverse erano più frequenti e più gravi nei gruppi più giovani.

“Il documento recita: ‘La reattogenicità e gli eventi avversi erano generalmente più lievi e meno frequenti nei partecipanti al gruppo più anziano [55 e oltre] rispetto al gruppo più giovane e nel complesso tendevano ad aumentare con l’aumentare della dose di vaccino”.

“Lo studio stesso era per 16 anni e oltre, quindi gli effetti collaterali erano più frequenti e più gravi nelle persone sotto i 55 anni, anche se sappiamo che più sei giovane meno è probabile che tu abbia un COVID grave”, ha detto Iversen.

Iversen ha citato i dati di The Lancet che mostrano che i 16enni hanno una probabilità del 99,993% di sopravvivere al COVID; 30enni con una probabilità del 99,943% di sopravvivere; e 50enni con una probabilità del 99,572%.

“Solo con il gruppo di 60 anni e più”, ha riassunto Iversen, “c’è un calo al di sotto dei tassi di sopravvivenza del 99%”.

Il modulo di consenso mostra che Pfizer era a conoscenza di miocardite e problemi di fertilità

Secondo un modulo di consenso per i partecipanti allo studio incluso nel rilascio del documento, Pfizer era a conoscenza delle preoccupazioni relative alla miocardite e menzionava esplicitamente la possibilità di un impatto del vaccino sulla salute riproduttiva delle donne.

Iversen ha detto che il modulo elenca diversi possibili effetti collaterali, tra cui la miocardite, “che molti di noi conoscono, ma il documento dice che il tasso di occorrenza è di 10 su 100.000 persone, e non specificano l’età o il sesso, quindi è molto più alto dei tassi precedentemente riportati di 1 su 50.000 persone”.

“Inoltre”, ha detto, “sappiamo che la maggior parte di questi casi si verificano nei maschi più giovani, quindi quando si controlla per età e sesso il rischio aumenta significativamente”.

Il modulo di consenso afferma inoltre che “gli effetti del vaccino COVID-19 sullo sperma, una gravidanza, un feto o un bambino che allatta non sono noti”.

Iversen ha sottolineato come la stampa e i funzionari pubblici abbiano demonizzato l’esitazione sui vaccini tra le donne più giovani e i genitori di ragazze adolescenti.

“Nonostante questi scienziati ammettano in questo consenso che semplicemente non lo sanno, le raccomandazioni pubbliche dichiarano che i vaccini non hanno alcun effetto negativo sulla riproduzione”, ha detto Iversen, “ma il fatto è che semplicemente non lo sappiamo”.

Iversen sostiene che questi documenti appena rilasciati saranno utili in sede legale di contestazione dell’obbligo vaccinale Covid per tutti i soggetti contemplati.

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03 Aprile 2022 – Redazione – Di  Thomas Oysmüller (Eventi Avversi)

Una nuova serie di documenti Pfizer citati in giudizio sul vaccino mRNA “Comirnaty” è stato rilasciato il 1 ° aprile.

L’FDA inizialmente aveva chiesto di rilasciarli nel 2076.

Successivamente e grazie alle azioni legali intraprese contro l’agenzia, un giudice federale ha respinto sonoramente l’assurda richiesta e ha ordinato alla FDA di produrre tutti i dati in lotti di 55.000 pagine al mese.

Il primo lotto di documenti prodotti nel novembre 2021, che ammontava a sole 500 pagine, ha rivelato che ci sono stati più di 1.200 decessi correlati al vaccino nei primi 90 giorni successivi al rilascio del vaccino COVID Pfizer-BioNTech.

Il 1° marzo l’FDA ha rilasciato la prima tranche di  10.000 pagine di documentazione Pfizer.

La successiva tranche di quei documenti Pfizer è stata rilasciata il 1 ° aprile. Ci sono altre 11.043pagine che erano state citate in giudizio dalla FDA degli Stati Uniti. Il nuovo lotto di documenti include anche una versione non redatta di un rapporto post-commercializzazione.

Pfizer aveva bisogno di più personale

Come per la prima, ancora più ampia pila di documenti, le valutazioni dei nuovi documenti costeranno molto tempo e fatica. Ma ci sono già i primi approfondimenti.

Ad esempio, l’azienda ha dovuto assumere personale aggiuntivo perché apparentemente non era preparata per il gran numero di eventi spontanei e avversi segnalati.

Questo può essere trovato nel rapporto non redatto dopo il lancio sul mercato. Il documento ha 38 pagine, è sicuramente altamente esplosivo e mostra inoltre quante lacune avesse la terapia con mRNA dopo che la campagna di vaccinazione era già iniziata. C’è una mancanza di informazioni non solo nel caso di “efficacia della vaccinazione“, ma anche in “uso in gravidanza e allattamento“. L’anafilassi, una reazione allergica, è almeno già identificata come un “rischio importante“.

QUESTO IL RAPPORTO DI 38 PAGINE ⤵️

https://phmpt.org/wp-content/uploads/2022/04/reissue_5.3.6-postmarketing-experience.pdf

Sono state quindi sollevate preoccupazioni per la sicurezza per “malattie potenziate associate al vaccino, comprese le malattie respiratorie associate al vaccino“. Ciò potrebbe indicare una maggiore suscettibilità ad altri agenti patogeni. Un indebolimento del sistema immunitario a causa della vaccinazione, cosa di cui stiamo discutendo moltissimo. Il danno a lungo termine nel sistema immunitario delle persone vaccinate infatti sta diventando sempre più evidente. Parti importanti dei meccanismi di difesa falliscono, la protezione contro le nuove infezioni e il cancro cala considerevolmente. Tassi più elevati di malattie infettive e cancro tra le persone vaccinate indicano già i problemi che dovremo affrontare in futuro.

Rispetto ai non vaccinati, c’è una maggiore probabilità di infezione nei vaccinati con 1, 2 o 3 dosi, con 2 dosi una maggiore probabilità di finire in ospedale e morire. Il sistema immunitario innato del doppiamente vaccinato ad esempio, è stato ridotto nella sua efficacia alla metà. Un risultato devastante. Un effetto da cui i veri scienziati hanno messo in guardia da molto tempo.

I vaccini geneticamente modificati perdono il loro effetto molto rapidamente e una volta che l’efficacia cala, vediamo che anche il sistema immunitario innato è danneggiato. Protegge meno i vaccinati dall’infezione, dal ricovero in ospedale e dalla morte rispetto ai non vaccinati.

Si tratta di V-AIDS, una sindrome da immunodeficienza acquisita da vaccino.

Seguiranno aggiornamenti.

I DOCUMENTI PUBBLICATI SONO QUI ⤵️
https://phmpt.org/pfizers-documents/


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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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13 Febbraio 2022 – Redazione

QUESTE SONO LE NOTIZIE CHE TI FANNO RICONCILIARE CON LA VITA E CHE TI FANNO CAPIRE CHE DIO C’E’. I MONDIALISTI, FIGLI DEI DEMONI, AVREBBERO VOLUTO CHIUDERE IL CERCHIO CON I BAMBINI, ANIME PURE, DA SACRIFICARE COME CONSUETUDINE NEI LORO RITI NEFASTI! MA E’ ANDATA MALE, COSI CHE QUEL CERCHIO NON SI CHIUDERA’ MAI, E I LORO PIANI FALLIRANNO! I CRIMINALI BASTARDI CI HAN PROVATO, MA LASSÙ QUALCUNO CI AMA PIU DI QUANTO POSSIAMO MERITARCI, E COSI, GRAZIE ALL’ALTA PROTEZIONE DELL’EMPIREO, LO SPORCO GIOCO, STA VOLGENDO AL CAPOLINEA. E ANCHE SE STANNO DICENDO CHE, OCCORRERÀ ATTENDERE L’ESTATE PER AVERE UN VACCINO PER I PIU’ PICCOLI, FATEVENE UNA RAGIONE……AVETE PERSO!

LA NOTIZIA ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

Non ci sarà un vaccino per i bambini al di sotto dei 5 anni d’età prima dell’estate. A darne notizia è stata l’immunologa Antonella Viola in un intervento al TG3 domenica 13 febbraio. La ricercatrice ha annunciato: «Sui bambini lo studio clinico del vaccino Pifzer, sottoposto a revisione dalla Fda americana, non ha dato i risultati sperati. Non per problemi di sicurezza, ma l’efficacia non è risultata sufficiente, la protezione non è abbastanza e per questo la Fda ha sospeso il giudizio in attesa di ulteriori dati che includano la terza dose».

E VOI VIROLOGI, QUELLA DOSE , SILURATEVELA LADDOVE NON BATTE IL SOLE, IN PROFONDITA’! NEL FRATTEMPO INVOCO IL METEORITE!

08 Febbraio 2022 – Redazione

ContiamoCi! GSO (Gruppo Scientifico Operativo)

Se proprio vi piacciono le sigle anglofone, chiamateli “non-vax”. Sono i non-vaccinati con i vaccini a trasferimento genico per la COVID-19; nulla a che vedere con quelli che per motivi personali (e non discutibili) sono contro ogni vaccino a priori. I non-vax sono persone informate e ben consapevoli dei rischi cui vanno incontro in caso di infezione, ed anche in caso di vaccinazione con gli attuali vaccini a mRNA e a DNA. Hanno fatto un bilancio rischio-beneficio, e hanno optato per la non vaccinazione. I motivi possono essere tanti e diversi: una patologia che potrebbe aggravarsi con il vaccino, l’essere già immuni per aver contratto e superato la malattia, l’avere paura di effetti avversi immediati o futuri. E sappiamo che non ci sono solo quelli fatali più o meno immediati, ci sono molti altri effetti avversi permanenti (documentati da pubblicazioni scientifiche).  

Vessare queste persone, impedendo loro di vivere il quotidiano, escluderle dalla società, e finanche augurare loro la morte (in forme più o meno raccapriccianti), dovrebbe bastare a soddisfare le voglie di sopraffazione e di vendetta (di cosa, poi?) dei politici, dei virostar, dei tanti giornalisti allineati alle politiche governative, e anche di quella fetta di popolazione che è stata trascinata più o meno convintamente in questa caccia all’untore. E del resto, è ormai dimostrato dalla letteratura scientifica e dai dati epidemiologici che il vax e il non-vax possono parimenti contrarre e diffondere il virus. 

E allora perché insistere nel voler vaccinare tutti, ma proprio tutti, dagli 0 anni (vedi proposta di Locatelli) e fino all’ultimo sul letto di morte? Si dirà, perché lo stato è buono e vuole proteggere tutti dal virus. Ma i non-vaccinati sono tali perché non possono o non c’è razionale scientifico (perché già immuni, ad esempio) per essere obbligati a vaccinarsi. E poiché non sono loro a diffondere le varianti pericolose, contrariamente a quanto a-scientificamente fu detto dalle virostar e dai politici, perché non ce li teniamo? In fondo, rischiano sulla propria pelle. Ma in cambio sono utilissimi alla Scienza. Perché questi non-vax sono il “braccio di controllo” che in qualsiasi sperimentazione scientifica degna di questo nome deve esserci come gruppo di confronto per poter determinare in modo inequivocabile l’efficacia, l’efficienza e, soprattutto, la sicurezza di un nuovo trattamento medico.

Infatti, per valutare il rapporto beneficio/rischio nel breve, medio e lungo periodo di questi “vaccini” di nuova generazione, sarebbe indispensabile fare il confronto tra il gruppo sottoposto a vaccinazione e un gruppo di controllo (non inoculato con il vaccino sperimentale, bensì con un ‘placebo’ o molecola inerte) per tutto il periodo della fase sperimentale. Ma le cose non sono andate come previsto dai protocolli di studio. Nel caso specifico del vaccino a mRNA Comirnaty di Pfeizer/Biontech, sin dal 23 dicembre 2020 il protocollo di studio veniva modificato con il beneplacito di FDA e “ai partecipanti maggiori di 16 anni che originariamente hanno ricevuto il placebo, veniva offerta l’opportunità di ricevere BNT162b2 (ndr Comirnaty) a punti definiti come parte dello studio”. Di fatto, lo studio di fase 3 di Pfizer/Biontech (ma vale anche per quello di Moderna) è ormai completamente invalidato ed ha perso qualsivoglia elemento di “scientificità” in quanto non vengono più seguiti in parallelo, come si sarebbe dovuto fare, due coorti di pazienti l’uno vaccinato e l’altro no. In altre parole, l’attuale somministrazione sperimentale dei vaccini è falsata per il fatto che il “braccio di controllo”, ovvero la parte della popolazione destinata a non ricevere il vaccino (gruppo placebo) è stata (volutamente) perduta già dopo pochi mesi dall’inizio della sperimentazione, in quanto è stato loro offerto di vaccinarsi, ufficialmente per motivi etici. 

Come detto sopra, la presenza del gruppo di controllo è parte essenziale negli studi per dimostrare l’efficacia e la sicurezza di un nuovo farmaco, e ciò vale a maggior ragione per vaccini a trasferimento genico sui quali non abbiamo sufficiente esperienza. La forzatura alla vaccinazione di massa con questi vaccini ancora sperimentali tenderà alla soppressione del gruppo di controllo, e ciò non consentirà di poter poi fare valutazioni scientificamente accurate sulla reale efficacia, efficienza e, soprattutto, sulla sicurezza di questi vaccini. E allora, per il bene della Scienza e soprattutto per il bene delle persone e dar loro la possibilità di scegliere a ragion veduta, teniamoci cari questi non-vax: sono il gruppo di controllo che ci permetterà di fare le valutazioni scientifiche controllate del rapporto beneficio/rischio della vaccinazione. 

17 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li – Fonte: Il Paragone.it

Il CDC USA (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie) giovedì ha raccomandato di preferire vaccini Covid diversi da quelli di Johnson & Johnson, dopo che i suoi consulenti hanno citato prove crescenti che i vaccini dell’azienda possono innescare un raro disturbo da coaguli di sangue, ora collegato a dozzine di casi e almeno nove decessi negli Stati Uniti nell’ultimo anno. La decisione ha formalizzato una raccomandazione di un gruppo di esperti, che scoraggia efficacemente i fornitori di vaccini e gli adulti dall’usare le fiale Johnson & Johnson. Nuovi dati hanno infatti mostrato che esiste un rischio più elevato di coagulazione del sangue, rispetto a quanto precedentemente noto.

L’aspetto inquietante è che la FDA (Food and Drug Administration), solo qualche giorno, fa aveva detto che i benefici erano comunque superiori ai rischi. Ma il panel del CDC ha ora smentito questa conclusione. Il rischio è maggiore tra le donne di età compresa tra 30 e 49 anni, stimate in 1 su 100.000 che hanno ricevuto il vaccino dell’azienda.

IL VACCINO JOHNSON & JOHNSON, fanno sapere, NON VERRÀ RITIRATO DAL MERCATO!!! Rimarrà un’opzione per le persone che “non possono o non vogliono” ricevere Moderna o Pfizer. COMPLIMENTI AI CRIMINALI!!!

Come riporta il New York Times, la raccomandazione del Cdc è l’ultima battuta d’arresto per un vaccino che è in gran parte caduto in disgrazia negli Usa.

Alcuni governi si sono già mossi per imporre restrizioni all’utilizzo di Johnson & Johnson a causa del rischio di coagulazione del sangue. Finlandia, Danimarca e Slovenia hanno smesso di usarlo, e molte altre nazioni lo hanno classificato più basso per l’uso rispetto ai vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna. Alcuni paesi hanno anche suggerito ai medici di mettere al corrente le donne sotto i 50 anni del potenziale rischio.

Alla riunione di giovedì del Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione, i funzionari sono entrati nei dettagli sulla sindrome correlata alla coagulazione identificata in 54 persone negli Stati Uniti che hanno ricevuto l’iniezione prima della fine di agosto. Nel complesso, il tasso della condizione è stato di 3,8 casi per milione di persone a cui è stato somministrato il vaccino. Gli Usa, quindi, ora attendono nuovi dati e potrebbero procedere alla clamorosa sospensione di Johnson&Johnson.

Ansa ➡️https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/12/17/usa-cdc-privilegiare-pfizer-e-moderna-su-jj_a9de993c-5e08-4406-8f01-37dbc740d363.html

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.),che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

https://cataniacreattiva.it/clamoroso-gli-usa-verso-la-bocciatura-del-vaccino-johnson-johnson-coaguli-nel-sangue/

18 Novembre 2021 – Redazione Co.Te.Li – Fonte: di Giuseppe Carlo Carisio ( Gospanews)

Quando circa due settimane fa negli USA la Food and Drug Administration l’autorizzazione all’uso di emergenza del vaccino antiCovid Comirnaty di Pfizer-Biontech anche per i bambini dai 5 agli 11 anni (in precedenza era già stato approvato per gli adolescenti tra 12 e 15) i media di mainstream si sono aggrappati a quel 90,7 % di efficacia per decantare la bontà della decisione.

Quelli di contro-informazione, invece, tra cui va il quotidiano Il Tempo, si sono concentrati sui pareri dei medici scettici del Comitato Consultivo FDA ma quasi nessuno è andato a leggere il documento ufficiale fornito dalla Pfizer inc – la multinazionale americana che produce il siero genico con la tedesca Biontech ma è pure partner della londinese GSK, un’altra famosa Big Pharma di vaccini – per poter ottenere quell’autorizzazione (Emergency Use Authorization).

Nelle 82 pagine del dossier da noi reperito c’è un’affermazione davvero esplosiva. E’ infatti la stessa Pfizer di fatto ad ammettere che sui bambini da 5 anni in sà sarà condotta una vera sperimentazione genica poiché i dati di due studi (uno condotto negli Usa e l’altro in Israele) hanno coinvolto circa 3mila bambini. Un campione in realtà molto piccolo, non sufficiente a registrare possibili eventi avversi gravi come le temute infiammazioni al cuore (la miocardite del tessuto muscolare interno o la pericardite del rivestimento esterno) così diffuse tra gli adolescenti tanto da indurre Raiwan a sospendere la seconda dose di Pfizer per i giovani e alcuni paesi scandinavi a stoppare le somministrazioni del vaccino a RNA messaggero di Moderna, tecnicamente analogo a quello di Pfizer, per il medesimo motivo ⤵️
https://www.gospanews.net/wp-content/uploads/2021/11/IMG-20211117-WA0000.jpg

Il numero di partecipanti all’attuale programma di sviluppo clinico è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associati alla vaccinazione. La sicurezza a lungo termine del vaccino COVID-19 nei partecipanti di età compresa tra 5 e <12 anni sarà studiata in 5 studi di sicurezza post-autorizzazione, incluso uno studio di follow-up di 5 anni per valutare le sequele a lungo termine di miocardite/pericardite post-vaccinazione» scrive Pfizer a pagina 11 della sua relazione del 26 ottobre denominata “Briefing Document” per il Vaccines and Related Biological Products Advisory Committee (VRBPAC).

Il senso può ben essere compreso anche da un bambino di 5 anni. “FDA ci dia la sua autorizzazione all’uso di emergenza anche se mancano dati sulle reazioni avverse più pericolose, noi proseguiremo gli studi”: ovviamente grazie alle campagne di vaccinazione avviate negli Stati Uniti d’America con il consenso dei Centers of Diseases Control and Prevention, finito nell’occhio del ciclone

https://www.gospanews.net/2021/11/06/usa-scandalo-vaccini-covid-ai-bimbi-da-gsk-socia-di-pfizer-18mila-a-medico-del-comitato-cdc-che-ha-dato-ok-e-ricercatore-di-fauci/

Come riportò il quotidiano Il Tempo (link a fondo pagina), l’allarme sugli scarsi dati per i rischi miocarditi fu confermato da Leslie Ball, un ufficiale medico della FDA, che ha ribadito proprio questo concetto, sostenendo che gli studi non erano abbastanza ampi da raccogliere necessariamente un effetto collaterale non comune come la miocardite

Nonostante ciò FDA aveva approvato l’uso di Comirnaty per i bambini dai 5 anni in sù come in precedenza annunciato dal presidente americano in relazione ai circa 2,2 milioni di dollari ricevuti da Pfizer per la campagna elettorale presidenziale del Partito Democratico.

https://www.gospanews.net/2021/08/23/vaccino-pfizer-e-cosa-nostra-fda-verso-ok-definitivo-senza-discussione-dati-denuncia-del-british-medical-journal-incubo-ue/

Alla luce di quanto scoperto non stupisce quanto potrete leggere nel post sottostante, nonostante i dati clinici non siano ancora stati esaminati dall’European Medicines Agency per la concessione dell’uso commerciale di emergenza. Probabilmente proprio i dati austriaci potrebbero servire alla multinazionale farmaceutica americana per incrementare il volume delle statistiche sui rischi di reazioni avversi nei bambini ⤵️⤵️⤵️

https://www.gospanews.net/2021/11/16/bimbi-viennesi-vere-cavie-da-vaccini-iniezioni-anche-a-5-anni-senza-ok-ema-con-dosi-a-caso-di-pfizer/

Nelle sue “Conclusioni complessive rischio-beneficio”, sempre a pagina 11, Pfizer ha ribadito i motivi di necessità dei sieri genici

https://www.gospanews.net/2021/10/14/sars-cov-2-e-vaccini-modificano-il-dna-umano-enorme-esperimento-sulla-popolazione-studio-incubo-di-genetista-tedesco-su-science-direct/

«COVID-19 continua a essere un’infezione grave e potenzialmente fatale o pericolosa per la vita per i bambini e vi è un’esigenza medica significativa insoddisfatta nella popolazione di età compresa tra 5 e <12 anni. Due dosi primarie del vaccino BNT162b2 da 10 μg somministrate a distanza di 3 settimane in un’età compresa tra 5 e <12 anni hanno mostrato un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole, risposte immunitarie robuste contro tutte le varianti di preoccupazione e un’elevata VE contro il COVID-19 sintomatico in un periodo in cui la variante delta era predominante» scrivono i medici della Big Pharma.

«I database di sorveglianza della sicurezza israeliani suggeriscono che i tassi di incidenza della rara miocardite post-vaccinazione raggiungono i picchi negli individui di età compresa tra 16 e 19 anni di sesso maschile e diminuiscono negli adolescenti dai 12 ai 15 anni. Inoltre, la dose per i bambini di età compresa tra 5 e <12 anni è 1/3 della dose somministrata ai vaccinati più anziani (10 μg contro 30 μg). Sulla base di queste informazioni, è ragionevole prevedere che i tassi di miocardite post-vaccino saranno probabilmente ancora più bassi tra 5 e <12 anni di età rispetto a quelli osservati negli adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni».

L’avverbio “probabilmente” è la più palese conferma di una sperimentazione genica in atto.

«Data l’esperienza post-autorizzazione e ipotizzando un’efficacia del 90% come mostrato nello studio clinico descrittivo, il numero stimato di casi COVID-19 e ricoveri associati prevenuti oltre 120 giorni per milione di bambini completamente vaccinati di età compresa tra 5 e <12 anni è ~ 33.600 e 170, rispettivamente. Al contrario, il numero di casi di miocardite post-vaccinazione (incluse miocardite, pericardite e miopericardite) previsti nello stesso periodo di tempo per milione di secondi di dosi è 21 (assumendo che i bambini di età compresa tra 5 e <12 anni sperimentino gli stessi tassi di -vaccinazione miocardite/pericardite negli adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni negli Stati Uniti)» aggiunge Pfizer pubblicando nella sezione 4 un grafico poco rassicurante sull’incidenza delle infiammazioni al cuore.

«Pertanto, possiamo aspettarci un numero sostanzialmente inferiore di casi di miocardite post-vaccinazione tra i 5 e <12 di età, maschi e femmine, rispetto ai ricoveri associati a COVID-19, dati gli attuali casi COVID-19 specifici per età e le stime del tasso di ospedalizzazione. La prevenzione delle potenziali sequele a lungo termine della malattia da COVID-19 e di altri impatti sulla società aumenterebbe ulteriormente il beneficio della vaccinazione per la salute pubblica. Alla luce di tutto quanto sopra, i benefici del vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 per prevenire COVID-19 somministrato come dose a due dosi, 10 μg, serie primarie nei bambini di età compresa tra 5 e <12 anni superano i rischi noti o potenziali» è la conclusione dell’azienda produttrice di Comirnaty.

Ma proprio in relazione ai presunti benefici si erano espressi con scetticismo alcuni membri del Comitato FDA. 

https://www.gospanews.net/2021/09/14/per-i-giovani-piu-rischi-dal-vaccino-che-dal-covid-nuovo-studio-pubblicato-da-the-guardian/

James Hildreth, membro del comitato consultivo FDA e anche presidente del Meharry Medical College di Nashville, Tennessee, alla fine ha votato per autorizzare il vaccino, ma ha affermato che si trattava di una “decisione impegnativa”. Hildreth si è detto sorpreso di apprendere i dati della CDC (autorità sanitaria americana) secondo cui fino al 40% dei bambini in questa fascia di età è stato finora infettato dal coronavirus, il che, secondo lui, potrebbe significare che fino a 30 milioni di bambini potrebbero già avere una qualche forma di immunità negli Stati Uniti. “Mi sembra in qualche modo che stiamo vaccinando i bambini per proteggere gli adulti. Dovrebbe essere il contrario”, ha detto Hildreth.

Anche Eric Rubin, membro della Commissione consultiva FDA, e professore di immunologia alla Harvard T. H. Chan School of Public Health e al Brigham and Women’s Hospital, ha ammesso che “abbiamo deciso di votarlo con la coscienza pesante”, secondo quanto riportato dal Time. Mentre, Michael Kurilla, che dirige una divisione all’interno del National Institutes of Health, è stato l’unico membro a non votare a favore delle vaccinazioni pediatriche. Alla votazione si è astenuto, mentre tutti gli altri 17 membri hanno votato sì.

https://www.gospanews.net/2021/08/18/vaccini-covid-presto-pure-ai-neonati-diktat-di-pediatri-sip-fimp-e-medici-sponsorizzati-da-gsk-pfizer-di-gates/

sì.

«Kurilla ha espresso preoccupazione per il fatto che Pfizer-BioNTech non ha fornito dati dettagliati su ciò che accade agli anticorpi contro il virus che i bambini generano dopo essere stati vaccinati, e se questi diminuiscono come fanno negli adulti. Si è anche preoccupato della possibilità di vaccinare bambini che potrebbero essere già stati infettati naturalmente dal virus e potrebbero non aver bisogno di ulteriore protezione da un’iniezione» ha scritto ancora Il Tempo.

È importante capire quali siano i rischi reali per i bambini che contraggono il COVID, e per farlo si può citare un estratto del documento ufficiale del Board sui vaccini della Gran Bretagna (JCVI): “I sintomi che si osservano nei bambini e nei giovani, sono tipicamente lievi e poco diversi dalle altre infezioni virali respiratorie lievi che circolano ogni anno. I bambini si riprendono rapidamente da queste infezioni e, secondo molti studi, sviluppano una robusta immunità ad ampio spettro”.

MAIN SOURCES:

http://www.gospanews.net/category/wuhan-gate/

http://www.gospanews.net/category/investigazioni-dossier/corona-virus/

http://www.gospanews.net/wp-content/uploads/2021/11/download.pdf

https://www.iltempo.it/attualita/2021/11/04/news/vaccino-pfizer-bambini-quanti-anni-dosi-miocardite-anticorpi-fda-leslie-ball-medici-americani-29321370/amp/

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https://cataniacreattiva.it/dossier-pfizer-conferma-esperimenti-genici-su-bimbi-di-5-anni-rischi-miocarditi-da-vaccini-pochi-dati-studieremo-poi/

La Redazione – 02 Novembre 2021

La terza dose di vaccino anti covid per ora viene somministrata alle categorie fragili e agli over 60, ma i contagi tornano a salire e l’ipotesi di un nuovo richiamo per tutti diventa sempre più probabile. Ma quanto dura davvero la protezione dei vaccini anti-Covid, e cosa sappiamo sull’utilità e la sicurezza del cosiddetto booster? Nella puntata del 1 novembre, in onda ieri alle 21.20 su Rai3, una troupe di “Report” e’ andata negli Stati Uniti, dove, con interviste esclusive ai commissari dell’Fda, l’agenzia regolatoria americana, ha raccontato gli interessi economici e le pressioni politiche che ci sono dietro una decisione che dovrebbe essere solo scientifica! QUESTO E MOLTO ALTRO SUGLI INTERESSI CHE RUOTANO INTORNO AI “VACCINI”.

A SEGUIRE LA PARTE DI PUNTATA DEDICATA ALL’ARGOMENTO. CLICCATE SUL LINK PER VEDERE E ASCOLTARE ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://www.raiplay.it/video/2021/11/Non-ce-due-senza-tre—Report-1112021–304e43cd-1b14-4b20-ae48-783f51cdc522.html?wt_mc=2.www.wzp.raiplay_dati

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La FDA dovrebbe richiedere studi adeguati 
e controllati con follow-up a lungo termine e rendere i dati disponibili pubblicamente, prima di concedere la piena approvazione ai vaccini covid-19”, afferma Peter Doshi.

The FDA should demand adequate, controlled studies with long term follow up, and make data publicly available, before granting full approval to covid-19 vaccines”, says Peter Doshi

Il suo messaggio integrale direttamente QUI, sul British Medical Journal.

Bolognetti: “Dite ai nostri zerbini di regime di smettere di suonare la grancassa”.

Peter Doshi dalle pagine del BMJ ha letteralmente demolito la decisione della FDA di dare una autorizzazione definitiva al vaccino della Pfizer. 
Quindi, e per quanto mi riguarda, non solo restano tutte le obiezioni mosse in questi mesi, ma adesso se ne aggiungono di nuove.

E’ davvero incredibile che la FDA (finanziata dalle compagnie farmaceutiche) abbia deciso di concedere una autorizzazione definitiva proprio nel momento in cui da Israele giungevano notizie sulla perdita di efficacia di questo non vaccino dopo appena 6 mesi.

E’ davvero incredibile che la Fda abbia autorizzato senza che ad oggi ci siano stati chiarimenti su tutte le obiezioni mosse in precedenza. 

Dite ai nostri zerbini di regime di smettere di suonare la grancassa. 

Buona lettura!

Ecco le conclusioni dell’intervento di Doshi:

“Lo scorso dicembre, con dati limitati, la FDA ha concesso al vaccino di Pfizer un EUA, consentendo l’accesso a tutti gli americani che ne volevano uno. Ha inviato un chiaro messaggio che la FDA potrebbe sia affrontare l’enorme domanda di vaccini senza compromettere la scienza. Una “piena approvazione” potrebbe rimanere un livello elevato.

Ma eccoci qui, con la FDA che, secondo quanto riferito, è sul punto di concedere una licenza di marketing a 13 mesi dall’inizio dello studio cardine di due anni ancora in corso, senza dati riportati oltre il 13 marzo 2021, efficacia poco chiara dopo sei mesi a causa dello smascheramento, prove di protezione in calo indipendentemente dalla variante Delta e segnalazione limitata dei dati di sicurezza. (I rapporti prestampati “diminuzione dell’appetito, letargia, astenia, malessere, sudorazione notturna e iperidrosi erano nuovi eventi avversi attribuibili a BNT162b2 non precedentemente identificati nei rapporti precedenti”, ma non forniscono tabelle di dati che mostrino la frequenza di questi o altri eventi avversi)

Non aiuta le cose che la FDA ora dica che non convocherà il suo comitato consultivo per discutere i dati prima di approvare il vaccino di Pfizer. (Lo scorso agosto, per affrontare l’esitazione del vaccino, l’agenzia si era ” impegnata a utilizzare un comitato consultivo composto da esperti indipendenti per garantire che le deliberazioni sull’autorizzazione o sulla concessione di licenze fossero trasparenti per il pubblico.”)

Prima della prestampa, la mia opinione, insieme a un gruppo di circa 30 medici, scienziati e sostenitori dei pazienti, era che c’erano semplicemente troppe domande aperte su tutti i vaccini covid-19 per supportare l’approvazione di uno quest’anno. La prestampa, purtroppo, ha affrontato pochissime di queste domande aperte e ne ha sollevate di nuove.

Ribadisco il nostro appello : “rallenta e fai la scienza giusta: non c’è motivo legittimo per affrettarsi a concedere una licenza a un vaccino contro il coronavirus”.

La FDA dovrebbe chiedere alle aziende di completare il follow-up di due anni, come originariamente previsto (anche senza un gruppo placebo, si può ancora imparare molto sulla sicurezza). Dovrebbero richiedere studi adeguati e controllati che utilizzino i risultati dei pazienti nella popolazione ormai consistente di persone che si sono riprese dal covid. E le autorità di regolamentazione dovrebbero rafforzare la fiducia del pubblico contribuendo a garantire che tutti possano accedere ai dati sottostanti”.

Peter Doshi , redattore capo, The BMJ

Bolognetti: “Se l’Ema dovesse seguire le orme della FDA non escludo di presentare una integrazione all’ESPOSTO depositato a febbraio 2021”

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(Fonte: TheItalianTribune)

di Lucia Giuliano

In questo bailamme neo culturale e scientista, forse è meglio recuperare alcuni fondamentali concetti dell’immunologia, che sono rimasti sempre uguali nonostante le mode e le nuove tendenze. Si, perché il nostro bravissimo sistema immunocompetente continua a lavorare sempre alla stessa maniera, in barba a chi si è inventato una nuova scienza, fantasiosa e  forse pure avveniristica.

Cominciamo a discutere sul fatto che mamma natura ci ha donato alcuni efficaci sistemi di barriera, che farebbero impallidire le odiose transenne davanti alla bocca, messe lì solo a confinare i “ rivoluzionari disobbedienti” delle improbabili regole attuali.

La pelle: con il suo corredo di peli, film lipidico e batteri, costituisce da sempre il primo efficacissimo rimedio contro eventuali “ malintenzionati patogeni” che impunemente volessero venire a contatto con il nostro organismo.

I detergenti e i disinfettanti utilizzati a “fermare” il virus del covidelirio, risultano essere come un missile sparato su una comunità di indigeni nella foresta, per uccidere un leone. Il leone scappa, gli abitanti muoiono e della comunità non resta altro che un cumulo di macerie. Mai tanta stupida presunzione ha potuto determinare tanti inutili danni.

Ma andiamo avanti…forse qualcuno dimentica pure, come il naso distanziato opportunamente dal viso (e non  solo per mera estetica), è dotato di rudimentali ma efficacissimi mezzi di blocco: tra queste, le vibrisse e le secrezioni ricche in IgA secretorie (la famosa vernice delle mucose, cit. di reminescenze universitarie) prodotte dall’intestino, che va approviggionando pure mucose bronchiali, congiuntivali ecc. Le mucose con le loro secrezioni, imbrigliano moltissime particelle sospese nell’aria, che vengono  poi allontanate alla velocità di 15/16 Km orari da un “ vento endogeno“, attivato da un riflesso nervoso che è lo starnuto, seguito ovviamente da una buona e salutare “ soffiata di naso” dentro il kleenex. Simile meccanismo hanno la bocca e le cavità annesse con le loro secrezioni, ed i riflessi scatenanti come i colpi di tosse.

Oggi, purtoppo, questi rudimentali meccanismi che hanno servito efficacemente i loro proprietari, sono stati rottamati da un surrogato inutile e nocivo qual è il pezzo di carta o di stoffa stampigliato sul muso a mò di bavaglio, ed e’ curioso quanto divertente, vedere a passeggio persone imbavagliate che portano a spasso i loro cani senza museruola, mentre lo starnutire o il tossire in pubblico, può far rischiare da una semplice occhiataccia della ligia  signora di turno (talvolta anche armata di bastone), agli  arresti per procurata epidemia o attentato alla salute pubblica. Forse, le nuove proposte di legge in merito, dovrebbero proporre la stesura di un nuovo “Galateo in epoca Covid “ fino all’ estensione nel codice penale di crimini contro l’umanità.

La regolazione della temperatura, il cui innalzamento, è uno dei metodi più efficaci per “estinguere nel fuoco dell’inferno” la maggior parte dei microrganismi, è stata messa alle porte dalla tachipirina, perché per qualcuno è certamente meglio nascondere un sintomo senza controllare la malattia, e sperare senza agire. Ai miei tempi, quelli della vera medicina, si lasciava il paziente a febbricitare al fine di studiare la famosa “curva termica” caratteristica insieme ad altri sintomi e segni del corpo, per fare la diagnosi al paziente durante la prima visita, direttamente a letto. La manifestazione di un miglioramento della stessa era l’indice del buon funzionamento terapeutico. Oggi quello che noto in tante persone, è che la febbre fa più paura che essere rinchiusi nella gabbia del leone (cit. quello scappato prima), per non parlare poi del controllo di altri efficacissimi strumenti di difesa (di tortura per qualcuno) quali l’acidità gastrica (spesso disturbata dagli antiacidi), la quale dissolverebbe la maggior parte degli organismi ingeriti, oltre a garantire ovviamente le corrette funzioni digestive.

Ma quando finalmente il mostro ha eluso con effetto al cloroformio tutte le prime sorveglianze, al di là delle barricate si appalesano in seconda linea i primi servizi speciali di pattugliamento:

I macrofagi fanno parte dell’immunità cellulare aspecifica, e poiché il loro motto è “da qui non passa lo straniero” se si lasciassero semplicemente in pace a fagocitare i nostri piccoli nemici ce la potremmo cavare un po’ meglio e senza troppe “discussioni”..

Stessa cosa vale per le cellule “Natural Killer” (linfociti NK) , per i mastociti, i basofili, gli eosinofili,  le cellule dendritiche e i neutrofili.. che con meccanismi differenziati assolvono a questo ingrato compito miliardi di volte nel corso della nostra vita mentre oggi sonnecchiano immobili e distratti nelle loro garitte in compagnia dei buoni ed efficientissimi  fattori bioumorali quali interferone, lisozima e complemento.

Ma una volta superata la prima e la seconda linea, esisterebbero ancora due classi particolari di linfociti atti a riconoscere e neutralizzare una presenza nemica e cioè i linfociti B (produttori di anticorpi) ed i Linfociti T in qualità di regolatori e controllori del sistema immunitario.

E’ noto come la vaccinazione  abbia determinato un implemento della durata e della qualità della vita nell’uomo  e nelle altre specie animali, ma forse non tutti fanno caso al fatto che, tale metodica, è stata inflazionata negli anni, ed abusata per ingrossare i portafogli dei produttori di farmaco che hanno mille interessi, fuorchè la salute di noi tutti. Anzi, deve essere reso noto come numerose patologie siano state create “ad hoc” , al fine di determinare la necessità del farmaco. E non parlo solo di malattie virali, ma pure metaboliche, psichiatriche ecc..

Non essendo questa la sede di tale discussione, per la quale mi riservo l’eventuale stesura di un articolo mirato, lascerei  qui solo un input per una breve ed  autonoma  riflessione sulla precocità di inizio delle vaccinazioni (a soli due mesi di vita) e l’abnorme quantità di vaccini inoculati in un’unica dose di esavalente… (un minuto di silenzio).

Ricordo, inoltre, come non sia stato mai possibile creare un vaccino su virus ad RNA (infatti nulla è stato prodotto ad esempio per i noti HCV ed HIV). Tale difficoltà è dovuta sostanzialmente alla particolare mutagenicità di tali virus e per tali intendo i virus ad RNA  come nel caso del SARS-COV-2.

Ogni immissione di nuovo farmaco sul mercato, deve seguire mirabolanti peripezie di lunghi controlli per testarne l’efficacia e la tollerabilità, oltre che l’autorizzazione di un preposto comitato etico. Per un vaccino le cose si complicano ulteriomente.

Le fasi di studio sono così sostanzialmente suddivise:

Studi di Fase I: ove partecipano alcune decine  di volontari e che hanno lo scopo di confermare nell’uomo la sicurezza del preparato già  dimostrata nelle fasi preliminari della ricerca di base, nonché valutarne la tollerabilità ovvero misurarne la  frequenza e gravità degli effetti collaterali.

Studi di Fase II: partecipano centinaia di volontari, e lo  scopo è  di confermarne ulteriormente il profilo di sicurezza e tollerabilità del vaccino, oltre a dimostrarne l’immunogenicità, ossia  la sua capacità di indurre una valida risposta immunitaria.

Studi di Fase III: qui vi  partecipano migliaia di volontari. Quasi sempre questi studi  sono condotti in numerosi centri di ricerca (multicentrici) ed ancora una volta  hanno l’obiettivo di confermare definitivamente la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità del vaccino su una popolazione molto ampia di soggetti.

Le risposte degli studi di fase, una volta conclusi in maniera positiva, vanno ulteriormente acquisite e valutate da agenzie regolatorie preposte a livello nazionale (AIFA) ed internazionale ( es FDA)  affinchè il vaccino possa ottenere l’autorizzazione al suo utilizzo. Ma anche dopo la sua autorizzazione all’utilizzo, il nuovo vaccino, così come tutti i nuovi farmaci, viene tenuto sotto controllo per rilevare effetti collaterali e/o problemi eventualmente sfuggiti agli studi clinici precedenti, perché questi si possono manifestare molto raramente o anche nel lungo/lunghissimo termine, o solo in condizioni particolari. Dopo la commercializzazione del vaccino, è possibile valutare la sua efficacia sul campo (effectiveness) intesa come la capacità non solo di stimolare una buona risposta del nostro sistema immunitario ma di prevenire le malattie causate dal microrganismo contro il quale il vaccino induce la risposta.

Balza immediatamente agli occhi come, ogni fase a partire dalla seconda e le precedenti alla prima,  siano state acrobaticamente “saltate”  e come oggi ci troviamo, in nome di un volere opportunista,  all’interno di un preoccupante fenomeno sociale gestito da una politica perversa e in malafede, inducendo letteralmente una distorsione della realtà attraverso quella della governance operativa, dove le cure veramente efficaci, semplici,  innocue ed economiche, sono state bandite! Dove muore ogni contraddittorio con la scienza più sana ed i professionisti più competenti, a favore di una narrazione univoca premeditata ed attuata da menti diabolicamente geniali.