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22 Gennaio 2022 -Redazione Co.Te.Li – Fonte: MilanoToday

La direzione generale Welfare della Regione ha avviato un’ispezione interna all’Istituto ortopedico Galeazzi d Milano dopo il caso, scoppiato nei giorni scorsi, per il rinvio degli interventi ad alcuni pazienti sprovvisti di “super green pass”. La decisione di rinviare le operazioni chirurgiche non urgenti, secondo quanto era trapelato nei giorni scorsi, era stata presa dal direttore sanitario della struttura Fabrizio Pregliasco.

Agli ispettori è stato chiesto di “raccogliere informazioni”. Inoltre, a breve, l’ospedale dovrà anche produrre una relazione su cio’ che è accaduto.

Operazioni rinviate o negate al Galeazzi: cosa sta succedendo

Il caso è scoppiato, la sera del 18 gennaio quando, nel corso della trasmissione “FUORI DAL CORO” il giornalista conduttore Mario Giordano ha raccontato quanto riportato da due pazienti, che si sarebbero visti rimandare un’operazione chirurgica perchè non possedevano il super green pass.

Il call center del Galeazzi, intervistato dalla stessa trasmissione, ha confermato di avere avuto un’indicazione scritta, firmata dal virologo Pregliasco, in merito. Ma è lo stesso virologo, il 19 gennaio, a far meglio il punto sulla questione. Sentito dall’Ansa, il direttore del Galeazzi ha sostanzialmente confermato la riprogrammazione degli interventi per i pazienti con fragilità, tra cui quelli sprovvisti di green pass rafforzato, che sono considerati fragili in virtù della minor protezione contro il virus. MA CHI TI CREDE!

Tuttavia questa riprogrammazione vale esclusivamente per gli interventi non urgenti. Il Prof. Pregliasco ha poi fornito una spiegazione alquanto astrusa, si e’ arrampicandosi sugli specchi, come di confà a chi tenta una disperata difesa! Adesso gli ispettori della Regione Lombardia faranno le verifiche del caso, con il nostro augurio che facciano luce e giustizia sul caso, prendendo seri e significativi provvedimenti.

RIBADIAMO: MA CHI TI CREDE!!!!!!

NEL FRATTEMPO, NEI CONFRONTI DI PREGLIASCO È STATA PRESENTATA UNA DENUNCIA ⤵️

https://m.youtube.com/watch?v=NJqiRhIRhnw&feature=share

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

20 Gennaio 2022 – Fonte: IlParagone

Fabrizio Pregliasco, virologo-divo del piccolo schermo italiano in epoca Covid e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, è stato sentito in procura dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano in merito allo scandalo sollevato dalla trasmissione Fuori dal Coro, che aveva raccolto le testimonianze di pazienti non vaccinati che si erano visti spostare degli interventi chirurgici proprio perché sprovvisti del Super Green pass.

L’audizione, come riportato dalla testata Il Giorno, è stata richiesta dalla responsabile del dipartimento “Tutela della salute, dell’ambiente e del lavoro”. In queste ore, il virologo si era difeso dalle accuse spiegando all’Agi di aver dato “indicazione ai curanti di fare una valutazione rispetto al rischio di fragilità dei pazienti per riorganizzare e ottimizzare le sale operatorie per gli interventi più urgenti”. Secondo Pregliasco “l’eventuale scopertura vaccinale espone il paziente a un maggior rischio e avendo spazi limitati e cento posti letto in meno, per garantire tutta l’attività per i Covid si è resa necessaria una riorganizzazione degli interventi”.

Pregliasco aveva sottolineato come, comunque, tutti gli interventi urgenti in programma al Galeazzi di Milano siano stati effettuati per tempo e che gli slittamenti avrebbero interessato soltanto operazioni considerate “di minore importanza”. Intervistato dal giornalista Francesco Borgonovo per La Verità, Pregliasco era però finito nuovamente nella bufera per aver tentato di giustificare così la sua scelta: “Se arrivasse un paziente obeso lo rimanderemmo indietro? Se ha dei problemi sì, c’è una classificazione anestesiologica”.

Una frase, quella del medico, che ha fatto sbottare ulteriormente gli utenti sui social, arrivati a parlare di una vera e propria “apartheid medica” attuata da Pregliasco all’interno della struttura milanese. Il diretto interessato aveva sottolineato come la sua struttura, al pari di tutte quelle italiane, “fosse in grave difficoltà” in questi mesi di pandemia, rendendo necessarie scelte sui pazienti cui dare la priorità. Una selezione che, a quanto pare, tende però a escludere sistematicamente i non vaccinati.