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‘HunterBiden’

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1 aprile 2022 – Redazione

Dall’email di Hunter Biden spuntano i contatti con il ‘biolab’ di Kiev. L’accusa russa che il figlio del presidente Usa abbia avuto un ruolo nel finanziamento di laboratori di armi batteriologiche in Ucraina sembra trovare conferma.

Mosca sostiene che Biden junior abbia finanziato laboratori segreti attraverso il suo fondo d’investimento Rosemont Seneca. Adesso spuntano le e-mail dal suo laptop che documentano il suo lavorio per garantire milioni di dollari di finanziamenti a Metabiota, un’azienda californiana contractor del Pentagono, specializzata nella ricerca su malattie che causano pandemie da utilizzare come armi. Dalle mail risulta che Hunter presentò Metabiota a una società di gas ucraina, Burisma, per un “progetto scientifico” relativo a laboratori di biosicurezza in Ucraina.

Il vicepresidente di Metabiota, in un’e-mail inviata a Hunter, nel 2014 evocava progetti per “affermare l’indipendenza culturale ed economica dell’Ucraina dalla Russia“. Le e-mail che tracciano gli interessi di Hunter sono state pubblicate prima sul New York Post -lo stesso tabloid statunitense che parlò per primo, nel 2020, dell’esistenza di questo computer – poi dal Daily Mail.

Il computer fu abbandonato in un centro riparazioni nel Delaware nell’aprile 2019, proprio nelle settimane in cui Joe Biden annunciava la sua candidatura alla presidenza. Dalle e-mail risulta che Rosemont Seneca Technology Partners investì 500mila dollari nella società di ricerca sui patogeni di San Francisco e ne raccolse altri milioni attraverso aziende come Goldman Sachs.

Hunter presentò Metabiota ai vertici di Burisma, l’azienda del gas ucraina di cui era membro del consiglio d’amministrazione, per un “progetto scientifico” relativo a biolaboratori in Ucraina. In uno scambio di e-mail, la vicepresidente di Metabiota, Mary Guttieri cosi’ scriveva a Hunter nell’aprile 2014, due mesi dopo l’invasione e l’annessione della regione della Crimea da parte della Russia: “Come promesso, ho preparato il promemoria allegato, che fornisce una panoramica di Metabiota, il nostro impegno in Ucraina e di come possiamo potenzialmente sfruttare il nostro team, le nostre reti e le nostre idee per affermare l’indipendenza culturale ed economica dell’Ucraina dalla Russia e la continua integrazione in Società occidentale”.

Alcuni giorni dopo, un uomo di Burisma Vadym Pozharskyi parlava a Biden di un “progetto” – quello – scrisse “che hai chiamato ‘Science Ukraine’”. Di fatto, dai bilanci di spesa del governo, risulta che gli Usa nel 2014 garantirono a Metabiota 23,9 milioni di dollari, dei quali 307.091 dollari per “progetti di ricerca ucraini”. Del resto Hunter Biden si vantava con gli investitori che la sua azienda organizzava finanziamenti per Metabiota e l’aveva aiutata a “ottenere nuovi clienti” tra le quali “agenzie governative”. (FONTE AGI)

Ma, oltre ad essere il figlio dell’attuale presidente americano, CHI È davvero HUNTER BIDEN?

In un recente articolo di Enrico Levantino (Fonte) scopriamo dettagli interessanti e davvero illuminanti… Vediamoli insieme.

“Nel 2014 Barak Obama (il guerrafondaio) mandò Biden (che era il suo braccio destro) in Ucraina per dare appoggio ai nazionalisti ucraini che avevano messo in fuga l’allora presidente filorusso (Yanukovich).  Fu appunto Biden ad avvicinare l’Ucraina alla Nato. Voleva togliere potere politico ed economico alla Russia.
(domanda: perché gli americani volevano “rompere i coglioni” ai russi?)
Nell’aprile 2014 la Burisma Holdings, la maggiore compagnia energetica dell’Ucraina (attiva sia su gas che petrolio), assume per una consulenza proprio Hunter Biden. Avere nel proprio board un nome di “peso” avrebbe sicuramente portato giovamento al prestigio dell’azienda. Hunter Biden viene assunto con uno stipendio di 50mila dollari al mese!
Il figlio di Biden venne scelto nonostante non parlasse la lingua e non avesse particolari esperienze nel campo energetico. In famiglia Hunter Biden è sempre stato considerato la “pecora nera”. Era nei riservisti della Marina dove però nel 2014 fu congedato perché trovato positivo alla cocaina. Hunter Biden non aveva grandi prospettive in casa ma grazie alla sua laurea in legge trovò “fortuna” nella consulenza (grazie al potere e alle raccomandazioni del  paparuccio).
In quei mesi Joe Biden ha proseguito la politica americana volta a far riprendere il possesso da parte dell’Ucraina di quelle zone del Donbass. La zona di Donespt è ritenuta ricca di giacimenti di gas non ancora esplorati finite nel mirino della Burisma Holdings.  Toh, che coincidenza: Hunter entra nella Burisma Holding e il padre, Joe Biden, fa strategie (losche) per indurre l’Ucraina a conquistare  (a colpi di bombe, stupri e atrocità) il Donbas dove ci sono fonti di gas su cui la Burisma aveva messo gli occhi. Una cosa cosi disgustosa che ha fatto storcere il naso anche ai media americani in quegli anni.
Prima di “piazzare” il figlio Hunter in Ucraina, Joe aveva portato il figlio in un viaggio di stato in Cina, dove Hunter aveva incontrato uomini d’affari, iniziativa che persino un ex consigliere di Obama, aveva definito “preoccupante” perché “sollevava questioni se avesse fatto leva su possibili finanziamenti”.

Il potenziale conflitto d’interessi riaffiora nel 2016 quando, con l’appoggio dell’Unione Europea, Un procuratore stava indagando il fondatore della compagnia (Mykola Zlochevsky), dove lavorava Hunter,  per  un caso di tangenti milionarie per ottenere le licenze nello sfruttamento del gas.  I fatti risalivano al periodo dal 2010 al 2012.
Ma nel 2016, periodo in cui Hunter lavorava nella compagnia indagata (a 50mila dollari a mese) avvenne che il padre Joe decise di “far fuori” quel procuratore.
Biden minacciò di congelare un miliardo di dollari di aiuti a meno che i leader ucraini non avessero licenziato il procuratore generale Viktor Shokin.
Ebbene, quel procuratore che stava facendo bene il suo lavoro fu licenziato e il caso fu archiviato (e il presidente della Burisma Holding non dovette più rispondere della corruzione messa in atto).
Lo stesso Biden se ne vantò durante un incontro pubblico nel 2018. Disse: “Li guardai negli occhi e dissi, io parto tra sei ore, se il procuratore non è stato licenziato, non avrete i soldi”.
Imbarazzante! Non a caso, Hunter si è dimesso dall’incarico in aprile, quando il padre si è candidato.
Ma tranquilli, presto papà Biden, piazzerà il figlio Hunter (la pecora nera di famiglia, positivo alla cocaina) da qualche altra parte.

Ed è anche un evasore!
Hunter Biden, figlio del presidente eletto Joe Biden, non avrebbe dichiarato nel 2014 al fisco americano 400 mila dollari ricevuti come compenso dalla società ucraina del gas Burisma. Lo riporta Nbc News. Le nuove rivelazioni sarebbero contenute nel famoso computer ritrovato nel Delaware in un negozio di riparazioni e appartenuto a Hunter Biden. Nbc è entrata in possesso di una copia di una email trovata nel pc.
Lo staff di Biden, contattato da Nbc, non ha risposto a una serie di domande, tra cui una che chiedeva se Hunter avesse poi chiarito la sua posizione riguardo la dichiarazione dei redditi del 2014.
Non so a voi, ma a me questa storia mette il vomito”. (Enrico Levantino)

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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30 Marzo 2022 – Redazione – Fonte: Visione Tv ( Martina Giuntoli)

E dopo che finalmente l’ipotesi del laptop di Hunter Biden e del collegamento della famiglia dell’attuale presidente con i biolab e altri annessi e connessi  in Ucraina è divenuta una cruda realtà anche per il mainstream americano, un’altra bomba sta per abbattersi su di loro. Questa volta a sganciare l’ordigno è l’ex presidente Trump durante l’ultima intervista con John Solomon.

“Hunter Biden ha preso ben 3,5 milioni di dollari dalla moglie del sindaco di Mosca, sono un sacco di soldi perchè avrebbe dovuto prenderli?“, afferma Trump, il quale continua dicendo “Sicuramente Putin conosce la risposta, potrebbe farcela conoscere”. In quella che pare a tutti gli effetti una staffetta tra i due politici, Trump sembra dare il via libera a Putin affinchè questo cominci a declassificare un altro capitolo di affari illeciti della famiglia Biden, e quindi con questa affermazione restituisce la palla al collega russo.

Ma a quale sindaco di Mosca fa riferimento l’ex presidente? Quale relazione possiamo ipotizzare tra Hunter Biden e la donna? E perchè Putin dovrebbe sapere cosa si cela dietro a questa relazione?

Il sindaco a cui si fa riferimento non sembrerebbe proprio quello attuale, quindi Sobyanin, quanto piuttosto l’ormai defunto Yury Luzhkov, e la sua seconda moglie Yelena Baturina, nominata niente meno che da Forbes la donna più ricca ed influente di tutta la Russia. Quando Luzhkov fu rimosso dal suo incarico da sindaco di Mosca poichè si diceva avesse perso la fiducia del presidente,  fu pubblicamente accusato di essere coinvolto in pesanti schemi di corruzione. Medvedev quindi, come in suo potere, visto che Luzhkov che aveva espresso la volontà di non lasciare l’incarico spontaneamente, lo allontanò e scelse il suo successore.

La mossa di Medvedev  a dire il vero lasciò poco sorpresi, visto che il nome di Luzhkov si sarebbe macchiato anche di diverse altre colpe verso la sua città, non ultima quella di buttar giù decine di preziosissimi palazzi storici per compiacere centri commerciali e negozi di stampo occidentale, strizzando l’occhio nemmeno troppo velatamente alle velleità degli oligarchi e delle loro mogli. La Baturina nel frattempo, grazie all’incarico del marito aveva tratto profitti stratosferici dalle attività del marito, visto che proprio lei aveva l’impresa edile che seguiva i lavori per lui. Non solo, sembrerebbe che la stessa fosse stata partner in crime di Andrey Borodin, l’ex direttore della Banca di Mosca, il quale avrebbe finanziato compagnie fittizie usando soldi pubblici, cosa che si dice sia fruttata alla Baturina una cifra sui 450 milioni di dollari.

Quando Luzhkov fu cacciato dal suo incarico nel 2010, la moglie Yelena e le due figlie lasciarono il paese, dopo aver venduto tutte le loro proprietà. La donna intentò anche una causa da 1 miliardo di dollari contro il governo russo che le aveva sequestrato un grande terreno, senza però vincerla. Tuttavia, dopo anni di vita londinese, la Baturina si è rifatta poi una vita ricostruendo parte delle sue fortune attraverso investimenti in ambito immobiliare ed energetico.

Ecco che proprio in questo contesto si inserisce il report presentato recentemente dai senatori repubblicani al congresso nel quale si analizzano i rapporti tra Hunter Biden, Burisma e altre società in giro per il mondo. Nella sezione del documento dedicata ai legami dell’uomo con la Russia,  si legge che la signora Yelena Baturina nel 2014 avrebbe pagato 3,5 milioni di dollari ad una società chiamata Rosemont Seneca Thornton, indicando come causale il termine “contratto di consulenza” per coprire prestazioni di tipo diverso (sappiamo che già Burisma pagava Hunter Biden con quel tipo di causale). Il figlio del presidente ha negato le accuse tramite il suo avvocato, sostenendo che se è vero che è stato il fondatore ed amministratore delegato di Rosemont Seneca Advisors, non ha mai avuto legami con l’altra società. Cosa che onestamente sembrerebbe davvero difficile da credere.

Quindi Donald Trump ci vuol forse dire che Putin conosce i legami tra le due società e che sa quindi che Hunter Biden è coinvolto? O forse che addirittura sa perchè la Baturina avrebbe dovuto pagare quella cifra ad una società di consulenze? E’ lecito pensare che visto lo status della Baturina, le autorità russe abbiano tenuto sotto controllo la donna anche a distanza di tempo e di spazio, e questo spiegherebbe perchè il presidente Putin dovrebbe conoscere i risvolti della faccenda.

In ogni modo, è lecito aspettarci un’altra ondata di rivelazioni cui la Russia ci ha ultimamente abituato, ora che l’ipotesi della staffetta tra i presidenti del piano pare all’ennesimo passaggio di testimone.