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06 Febbraio 2022 – Redazione

«Senza paura della dittatura»

Con questo slogan molti torinesi hanno raggiunto piazza Vittorio Veneto alla fine di un corteo partito ieri pomeriggio da piazza Castello.

Un migliaio di persone hanno attraversato corso San Maurizio e via Rossini, dove per alcuni minuti si sono fermati davanti alla sede Rai al grido «Giornalisti terroristi».

In piazza Vittorio invece la manifestazione è sfociata in un «aperitivo in mezzo alla strada», con bottiglie di alcolici e altre bevande.
«Così ci riprendiamo i nostri spazi come presto ci riprenderemo i nostri posti di lavoro» hanno detto nell’intervento che ha concluso il corteo.

Riprendersi la libertà

«Se due persone fumano sotto il cartello “vietato fumare” gli fanno la multa. Se venti persone fumano sotto il cartello “vietato fumare”, viene chiesto loro di spostarsi. Se duecento persone fumano sotto il cartello “vietato fumare”, viene tolto il cartello».

https://twitter.com/RadioGenova/status/1490231633370390529?s=20&t=sb7CEjO4CcZ6Kj0zNBTTCw

SEMPRE PIU CITTA’ STANNO PRENDENDO ESEMPIO DA TORINO. FORZA!!!!!!

Fonte: LaPekoranera

Anche a Livorno stessa cosa. In centinaia Si sono dati appuntamento alle 18 di venerdì 4 febbraio, in piazza del Luogo Pio per un aperitivo “fai da te” nel quale ognuno era stato invitato a portare qualcosa per sé e per gli altri. Per la maggior parte erano adulti e anche famiglie, che hanno risposto all’appello di “Libertà Livorno” e che si sono presentati in Venezia “armati” di bibite e snack, consumati poi lungo le spallette. Un ritrovo assolutamente pacifico, al termine del quale i partecipanti, prima di andare via, hanno ripulito l’area.

30 Gennaio 2022 – Redazione

A Torino, 20 feriti, a Roma 14. Sono questi i numeri dei ragazzi che, esercitando un loro diritto fondamentale ”manifestare” sono stati caricati e manganellati dalle forze dell’ordine inviate da uno stato che sempre più repressivo e autoritario. Ai cortei di Roma del 23 Gennaio e a quelli di Torino di venerdi, i ragazzi, da due anni privati dei loro diritti e reclusi, hanno deciso di dare un forte segnale di resilienza, manifestando per la morte di Lorenzo Parelli, ragazzo ucciso, mentre si apprestava a lavorare in un’ azienda di Udine per completare l’ingiusta ed inutile “alternanza scuola lavoro”, dalla caduta improvvisa di una trave di ferro da un’impalcatura di 15 metri. Le proteste dei ragazzi erano quindi sacrosante, obbligatorie, e la reazione delle forze dell’ordine è stata fin da subito intransigente, come a voler stroncare sul nascere la manifestazione, non per le modalità in cui avveniva, ma proprio perché, nell’infelice epoca in cui viviamo, il diritto di protestare è sempre meno legittimo e contemplato. 

QUESTO IL VIDEO DELLA CARICA DELLA POLIZIA CONTRO GLI STUDENTI ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://www.lastampa.it/torino/2022/01/28/video/torini_scontri_in_piazza_arbarello_durante_la_protesta_studentesca-2842838/

E’ curioso, a proposito dei 34 feriti di questa settimana, notare l’atteggiamento e la linea editoriale di alcuni media main stream. Fanpage, ad esempio, che con i servizi di Saverio Tommasi si è sempre schierato con fermezza dalla parte di manifestanti, come quelli del g8, non menziona i ragazzi contusi a Roma e dimezza il numero delle vittime di Torino. Questa narrazione che viene fatta non solo è incoerente e contrastante con la linea “giornalistica” seguita fino ad oggi, ma è il segnale che le azioni del governo sono diventate intoccabili: qualsiasi critica che verrebbe mossa al Draghikistan potrebbe decretare un biglietto per entrare nella blacklist dei no vax e degli eversori, anche se su argomenti totalmente diversi da quelli riguardanti il green pass e degli altri abomini fatti fino ad ora. Fanpage infatti scrive : “non ci sarebbero, per fortuna, feriti né tra gli studenti né tra i rappresentati delle forze dell’ordine, così come nessuno dei manifestanti sarebbe stato, al momento, fermato dalla polizia.” 

Non sono certo da meno i telegiornali e i giornali mainstream, ormai cantori monotoni dei nuovi sovrani così come lo sono stati di quelli ormai tramontati. Fra chi le definisce “ragazzate” e chi le commenta dicendo “hanno fatto bene i poliziotti!”, ciò che sconcerta è l’ormai diffusa intolleranza per il dissenso e per la protesta. In principio sono stati i cortei dei free vax lentamente soffocati con Daspo, cariche di celerini e “identificazioni a tappeto”. Ma ora la deriva passa a sopprimere altri dissensi e altre proteste in un contagio democratico che rischia di essere ben più pericoloso di quello del Covid. 

11 Dicembre 2021- Redazione Co.Te.Li

I Media di “Regime” lo hanno attaccato senza esclusione di colpi, e Lui non ci sta! Parliamo di Massimo Cacciari, ricoperto di critiche e calunnie all’indomani del convegno di Torino dell’8 dicembre. Incontro in cui alcuni studiosi ed intellettuali, tra i quali anche Giorgio Agamben, hanno ufficialmente dato il via alla “Commissione dubbio e precauzione”. Immediata la reazione dello stesso Cacciari, il quale ha attaccato duramente il “Corriere della Sera” uscito con questo titolo: –Il convegno dei no vax di Torino, fra sospetti e deliri”- “Hanno tirato fuori cose, estrapolandole, affermando che io sono un no vax. Non rispondo a queste provocazioni, e se continueranno a calunniare in questo modo, risponderò solo per vie legali. Non mi cimento nemmeno con questi personaggi, sono di un altro livello”.

Giorgio Agamben / Massimo Cacciari

Gli attacchi della stampa a Cacciari

Agguerritissimo il quotidiano di Torino la “La Stampa” diretta da Massimo Giannini, che ha contrapposto ai due principali protagonisti dell’iniziativa, un’altra filosofa perfettamente allineata al dogma sanitario, Donatella Di Cesare, con un commento in stile bulgaro: “Cacciari e Agamben la china rovinosa: voci che fanno da megafono dei negazionisti più beceri. Perciò guardo con disapprovazione all’iniziativa presa da Giorgio Agamben, Massimo Cacciari, Mattei e Freccero”.

Chi non si omologa è fuori

E così, dall’attacco della stampa allineata, seminatrice di terrore, si rileva una situazione sociale e democratica che nessuno si sarebbe aspettato di vivere: la bugia di una calamità mondiale senza precedenti, la conseguente necessità delle misure restrittive che ci sono state imposte – che per la De Cesari avrebbero dovuto essere ancor più dure.

La democrazia è messa a dura prova

Alla domanda se la democrazia sia in pericolo, Cacciari ha risposto “Quella che abbiamo conosciuto finora sicuramente sì, anche se non ci sono nazismo, fascismo o comunismo alle porte, Per carità, stiano tutti più tranquilli”. Per la stragrande maggioranza delle persone, dei media e degli opinion leader questo è il migliore dei mondi possibili, certamente per i gruppi economici e per gli interessi del potere industriale e finanziario. Come è sempre successo, il problema è quando la maggioranza demonizza la minoranza, è questo il tema chiave e non certo il destino individuale di qualcuno”.

D’altro canto, mi permetto di aggiungere, quando da anni su molti aspetti sociali e culturali si nota una allarmante tendenza al pensiero unico, forse non è poi così strano che su una vicenda sanitaria così controversa si sia creata una convergenza di obiettivi e di interessi che sta imponendo da tempo un’ unica e dogmatica ricetta per contrastarne gli effetti patologici. In tal senso gli effetti collaterali sulla libertà dei cittadini, per ora in gran parte ignari, potrebbero risultare devastanti

Cacciari ha fatto sapere che, al prossimo delirio della stampa nei suoi confronti, partiranno le querele!!!

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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https://cataniacreattiva.it/massimo-cacciari-e-furioso-basta-calunnie-il-filosofo-non-ci-sta-e-attacca-i-media-di-regime/

certo il destino individuale di qualcuno”.

8 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

Dopo il successo del convegno sulle Politiche Pandemiche, svoltosi all’International University College di Torino lo scorso 10 novembre, l’8 dicembre, via streaming, un’altra conferenza da seguire anche sulla pagina facebook di Generazioni Future e sul canale Youtube di Studenti Contro il Green Pass. Nel giorno della Festa dell’Immacolata, l’appuntamento social è con i quattro intellettuali italiani che più di tutti sono stati scettici e critici radicali della gestione pandemica e della campagna vaccinale: IL GIURISTA UGO MATTEI, I FILOSOFI MASSIMO CACCIARI, GIORGIO AGAMBEN E IL MASSMEDIOLOGO CARLO FRECCERO. Insieme, per costituire la “COMMISSIONE DUBBIO E PRECAUZIONE”.

LA LORO CRITICA è rivolta soprattutto a questa fase di gestione da parte del governo di MARIO DRAGHI e non solo. Le perplessità riguardano il vaccino contro il Covid, la sua somministrazione di massa, le politiche autoritarie, la deriva biopolitica, l’utilizzo del Green Pass, l’implementazione del Super Green Pass e la fine dello Stato d’emergenza, che molto probabilmente il governo allungherà ulteriormente oltre il 31 dicembre 2021.

La Commissione Dubbio e Precauzione si costituirà in modalità permanente: “l’obiettivo è quello di tutelare la libertà e i diritti umani nell’ambito delle leggi internazionali” – si legge sul sito di Generazioni Future“, associazione intitolata al giurista esperto di diritti Stefano Rodotà, (intellettuale scomparso 4 anni fa) presieduta proprio da Ugo Mattei, con il fine di discutere sui temi di dubbio e precauzione della gestione pandemica dello Stato d’emergenza. L’idea nasce da Ugo Mattei, professore di diritto all’Università di Torino che è stato collaboratore di Rodotà in particolare sul tema dei beni comuni. Negli ultimi mesi, a Torino, Mattei ha guidato le proteste contro il Green Pass, all’università e non solo, oltre ad essersi presentato alle Elezioni Comunali nella città della Mole, alle quali ha conseguito il 2,3%.

A parlare di questa iniziativa era stato Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia per tre mandati, sostenendo che “regna un pensiero unico, che non ammette neanche l’esercizio del dubbio”, criticando poi il fatto che la condizione di emergenza possa diventare permanente.

Carlo Freccero e Massimo Cacciari

Perciò, ha spiegato lo stesso Cacciari, è arrivato il momento di fondare “un gruppo di controinformazione serio” – rassicurando – “Raccoglieremo tutte le testimonianze critiche provenienti da tutto il mondo e vedremo di tentare di aggiungere informazioni ai dati limitati che ci sono stati forniti fino a oggi”.

CHE NON SIA LA NASCITA DI QUELLA NUOVA COSCIENZA SOCIALE E POLITICA CHE ASPETTAVAMO? DEL RESTO, RAPPRESENTEREBBE UN’OTTIMA PROPOSTA IN UN PERIODO STORICO, PRESSAPOCHISTA, DISTRUTTO, VECCHIO E CORROTTO, CHE NON VEDIAMO L’ORA DI GETTARE NELLA PATTUMIERA. COME TRADIZIONE ANTICA, A FINE ANNO SI GETTAVA MATERIALMENTE DALLA FINESTRA TUTTO CIÒ CHE NON ERA PIÙ GRADITO! E SE LA NUOVA “REALTÀ” COSTITUITA, RIUSCISSE A DARE UN COLPO DI SPUGNA A QUESTI LESTOFANTI PARLAMENTARI?…NESSUNO ESCLUSO!!!

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https://cataniacreattiva.it/sara-una-nuova-realta-socio-politica-oggi-nasce-la-commissione-dubbio-e-precauzione/

2 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.li

MASSIMO CACCIARI SEMPRE PIÙ DIFENSORE DELLA VERITÀ E PIÙ AGGUERRITO CHE MAI, SI È SCONTRATO NEL CORSO DELLA TX OTTO E MEZZO, CONDOTTA DALLA GRUBER, CON IL SERVO LUOGOTENENTE GOVERNATIVO BEPPE SEVERGNINI. TEMA: LA CREDIBILITÀ DEGLI SCIENZIATI CITATI DAL FILOSOFO VENEZIANO, TRA CUI IL PREMIO NOBEL FRANCESE LUC MONTAIGNER.

“HO CAPITO, GLI SCIENZIATI SONO I SUOI E GLI ALTRI SONO DEI POVERI RINCOGLIONITI?! GUARDA CHE TI BECCHI UNA DENUNCIA A DIRE CHE QUELLI CHE SARANNO CON ME A TORINO NON SONO SCIENZIATI VERI”

SEVERGNINI E AMICI DEL GIAGUARO DI TURNO, MA QUALE BENGODI VI HANNO PROMESSO PER ESSERE COSÌ TRIVIALI E DEMONIACI?!

CLICCA SUL VIDEO PER VEDERE E ASCOLTARE ⤵️⤵️⤵️

https://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/lo-show-del-prof-cacciari-contro-severgnini-e-de-angelis-mi-taccio-i-miei-scienziati-non-sono-poveri-01-12-2021-411764

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11 Novembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

Da Massimo Cacciari a Carlo Freccero, passando per il filosofo Giorgio Agamben. A Torino ieri, mercoledì 11 novembre, si sono riuniti i principali intellettuali che contestano le politiche del Governo di gestione della pandemia. A riunirli attorno allo stesso tavolo ci ha pensato Ugo Mattei, giurista ed ex candidato sindaco per la città di Torino. Sede dell’incontro è stata l’International University College of Turin di piazza Paleocapa. Un modo per mettere ordine in un mondo variegato e difficile da decifrare che strizza l’occhio ai manifestanti no green pass, ma che allo stesso tempo vuole avere un taglio scientifico.

Sul tavolo il principale argomento di discussione è stato il green pass e le misure che il Governo ha deciso di mettere in atto nei confronti di chi non ha la carta verde. “La prospettiva non è di un’emergenza che finisce, ma di trasformare il green pass in una forma di sorveglianza permanente sempre più pervasiva”, ha detto Massimo Cacciari all’inizio del suo intervento.

Il filoso e politico ha poi spiegato che a suo modo di vedere potrebbe non esserci un termina all’emergenza pandemica che però potrebbe assumere caratteri diversi: “Il virus muterà e ci sarà bisogno della terza vaccinazione, poi della quarta e della quinta. Bisognerà che ognuno di noi abbia in mano una carta o un documento che testimoni del suo stato di salute o di essersi sottoposto all’ultimo vaccino. Mi pare di capire che si passerà da una situazione di emergenza a una in cui si va via via ristrutturando un sistema di governo tecnico politico che usa, volente o no, questa situazione per neutralizzare anche preventivamente le ragioni del conflitto”. È stato poi lo stesso Cacciari a lanciare l’idea di creare una sorta di coordinamento che possa far emergere in modo chiaro le ragioni di chi contesta le misure adottate dal Governo: “Bisogna che ci organizziamo in modo che i dati, le informazioni, le tesi e le prospettive emergano con continuità. Non possono emergere a spot. È un discorso di sistema”, ha detto Cacciari.

Esigenza condivisa da tutti i presenti al convegno. A Torino dunque è nato il primo coordinamento degli intellettuali che si schierano contro le politiche pandemiche del Governo. I giornalisti sono stati ammessi, non senza diffidenze, e c’è stato pure qualche momento di tensione ma alla fine ha prevalso la linea del dialogo. La conferenza è iniziata alle 10 del mattino è terminata nel tardo pomeriggio, dove in intellettuali, medici e politici hanno parlato della certificazione verde. E l’ospite più atteso è stato Cacciari: «La pandemia non finirà – ha detto -. Il virus muterà e ci sarà bisogno di altre vaccinazioni, con ognuno che dovrà avere una carta per vivere liberamente. Il governo si sta riorganizzando in chiave tecnocratica per neutralizzare preventivamente dei conflitti che tra poco saranno enormi, visto che saremo in una stagione delicatissima, tra il debito e i fondi da spendere». Il fatto è che la linea moderata, quella non complottista», va in parallelo con l’altra. Mariano Bizzarri, della Sapienza, ha citato studi e ricerche tra le più accreditate al mondo. Ma poi non si trattiene: «Già Goering (il gerarca nazista, ndr) aveva messo in pratica il concetto di emergenza in occasione dell’incendio al Reichstag. Ora si comincerà a fare il controllo e la mappatura del Dna: l’eugenetica non l’ha inventata il nazismo». Mattei arriva a sostenere la necessità «di un Aventino scientifico». Freccero – uno dei più importanti nomi nella storia della tv italiana – ha sffermsto che «la battaglia è di controinformazione, che è la vera informazione». Coerentemente, alla richiesta se fosse possibile intervistare i presenti, la risposta degli organizzatori è stata «prima le altre testate». Ad esempio? «Byoblu», il portale che ha sostenuto l’esistenza del complotto del «Piano Kalergi» sull’immigrazione.

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https://cataniacreattiva.it/torino-cacciari-lancia-il-coordinamento-contro-le-forme-di-sorveglianza-permanenti-del-governo-a-raccolta-molti-intellettuali-tra-cui-freccero/