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03 Aprile 2023 – Redazione

L’Articolo a seguire è stato pubblicato dal quotidiano Repubblica.it nel 2016, quando, evidentemente, i rapporti con il potere erano stretti si, ma con un margine di libertà, perso dal marzo 2020 fino ad oggi, con la narrazione sul Covid-19, con cui avrebbe negato anche importanti evidenze. Sull’argomento a seguire, nel 2016,  il giornale aveva scritto il giusto. Buona lettura.

Alcuni documenti scoperti da un ricercatore della University of California di San Francisco rivelano che per oltre 50 anni gli studi sui problemi cardiaci e il ruolo dell’alimentazione vennero pilotati dalla Sugar research foundation.

Decine di scienziati, negli Anni 60, furono pagati dall’industria americana dello zucchero per sminuire il collegamento tra consumo e problemi cardiaci , e spostare così l’attenzione sui grassi saturi. A rivelarlo sono una serie di nuovi documenti scoperti da un ricercatore della University of California di San Francisco e pubblicati sul magazine Jama Internal Medicine. La verità che emerge è sconvolgente! La lobby dello zucchero avrebbe pilotato per più di cinquant’anni, studi sul ruolo dell’alimentazione sui problemi cardiaci. “Sono stati in grado di sviare il dibattito sullo zucchero per decenni”, ha detto al New York Times, Stanton Glantz, professore di medicina e autore del paper uscito su Jama.
I documenti trovati dimostrano che l’associazione Sugar research foundation, oggi diventata Sugar Association,  corruppe tre ricercatori di Harvard per pubblicare un’analisi sullo zucchero e sui grassi in rapporto alla salute del cuore. Era il 1967 e ognuno dei tre studiosi ricevette circa 50.000 dollari. Sia gli scienziati coinvolti nello scandalo che i membri dell’associazione non sono più vivi. Uno dei tre esperti è D.Mark Hegsted, che nella sua lunga carriera diventò capo della divisione che si occupa di nutrizione al Dipartimento dell’Agricoltura statunitense. Il suo gruppo pubblicò le linee guida sull’alimentazione nel 1977.
Ma anche se i documenti fanno riferimento a avvenimenti accaduti quasi 50 anni fa, sono fondamentali perché il dibattito tra zuccheri e grasso è al centro delle speculazioni della comunità scientifica anche oggi. Per decenni i ricercatori hanno spinto gli americani a consumere prodotti con basso contenuto di grassi, ma ricchi di zuccheri, che hanno aumentato il numero di obesi.

Fonte: http://www.repubblica.it/salute/2016/09/13/news/usa_l_industria_delle_zucchero_pago_scienziati_per_mentire-147667151/

E un altro studio riportato della rivista scientifica “Nature” nel febbraio 2012 porta un titolo eloquente: “Public health: The toxic truth about sugar”. Il documento integrale non è però disponibile pubblicamente alla lettura, ma pare che esso nasconda dei dati riguardanti la dipendenza che lo zucchero sarebbe in grado di creare in chi lo assuma.

Gary Taubes and Cristin Kearns Couzens si sono occupati di condurre un’inchiesta riguardante la diffusione della convinzione che lo zucchero sia salutare e sicuro, aspetto che ha coinvolto in passato la Sugar Association, che sarebbe stata tra i responsabili di una campagna che si è rivelata in grado di mutare il modo in cui lo zucchero è stato e viene percepito da parte della comunità scientifica e della popolazione.

Negli anni precedenti a tale campagna, gli scienziati avevano iniziato a sospettare dello zucchero e a correlarlo all’insorgere di patologie cardiache, diabete e obesità. I dubbi sullo zucchero avevano provocato un calo del suo consumo stimato per il 12%. Proprio dalla diminuzione del consumo di zucchero avrebbero preso le mosse le campagne di marketing a sostegno di una sua ripresa da parte delle grandi aziende produttrici dello stesso, che avrebbero puntato sulla promozione di un prodotto da consumare senza problemi in quanto sano, sicuro, anzi, benefico.

Tutto ebbe inizio nel 1942, con la redazione di un documento dal titolo “A Suggested Program for the Cane and Beet Sugar Industries”, che incoraggiava le aziende produttrici di zucchero proveniente da canne e barbabietole a creare una fondazione di ricerca congiunta per contrastare l’ “ignoranza” che stava minando l’attività delle stesse, con particolare riferimento all’opinione dei nutrizionisti del tempo che si esprimevano contrariamente allo zucchero, e alla nascita delle prime campagne tese a mostrare come il consumo di zucchero e dolci avrebbe dovuto essere evitato e limitato per non andare incontro ad un aumento di peso.

Nel documento si legge come una simile conseguenza dell’assunzione di zucchero debba essere presentata quale parte di una propaganda disonesta, in quanto l’aumento di peso non sarebbe da imputare allo zucchero, ma a grassi, carboidrati e mancanza di esercizio fisico. Secondo gli autori del documento, le maggiori campagne contro lo zucchero sarebbero state condotte da nutrizionisti, autorità governative e aziende avversarie.

Le industrie produttrici di zucchero avrebbero così dato inizio ad un’azione di contrasto volta a sottolineare l’innocuità dell’assunzione di zucchero e l’importanza del suo apporto nutrizionale, così convincente da farlo apparire nel mondo come del tutto innocuo per la salute.

Come comportarsi dunque? Gli esperti di nutrizione di tutto il mondo, in questi ultimi anni si sono pronunciati ufficialmente in proposito, opponendosi a quanto sostenuto dalle aziende produttrici di zucchero.

Fonte: Marta Albè

 

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25 Marzo 2023 – Redazione

 

Lo sciroppo d’acero è un liquido dolce, vischioso e appiccicoso, ottenuto incidendo il tronco degli aceri (alberi del Genere Acerum). La linfa dolce che fuoriesce da queste incisioni contiene dal 2 al 5% di saccarosio; dopo la raccolta, viene quindi bollita lungamente per far evaporare gran parte dell’acqua concentrando lo sciroppo.

Da un albero di media grandezza si possono ottenere circa 3 kg di zucchero. Gli alberi prevalentemente utilizzati per l’estrazione dello sciroppo (acero da zucchero – A. saccharum – acero rosso – A. rubrum – acero nero – A. nigrum) crescono abbondantemente in alcune regioni situate a cavallo tra Canada e Stati Uniti; non a caso, lo sciroppo d’acero, reperibile nei supermercati più forniti o in erboristeria, è una specialità tipicamente canadese.
Nota: altre specie di acero utilizzate per la produzione di sciroppo sono: acero Manitoba (A. negundo), acero d’argento (A. saccharinum – da non confondere con il saccharum) e acero dell’Oregon (A. macrophyllum).Sciroppi simili si possono ricavare anche da betulle o palme.

Sostituto naturale dello zucchero

Lo sciroppo d’acero rappresenta una delle tante alternative naturali allo zucchero raffinato. Rispetto a quest’ultimo, vanta un potere caloriconettamente inferiore; un cucchiaino da 10 grammi apporta infatti 26 kcal, contro le 39 di un’analoga quantità di saccarosio.
Il potere energetico dello sciroppo d’acero non è quindi trascurabile, ma risparmiare qualche caloria senza ricorrere ai dolcificanti artificiali (i cui effetti cumulativi a lungo termine sono, per certi versi, ancora da chiarire), è già una buona cosa, ovviamente, a patto che non si raddoppino le dosi.
Particolarmente apprezzato da chi segue un’alimentazione naturista, lo sciroppo d’acero (il famoso “maple syrup“) è tradizionalmente impiegato nella preparazione di bevande o per insaporire torte, ciambelle, dessert e piatti vari, come i famosi pancake, gli waffles, il porridge, toast, fiocchi d’avena ecc.
Molti esperti di cucina ne elogiano il sapore definendolo “unico”, anche se la chimica responsabile di queste caratteristiche non è ancora del tutto compresa.

Cenni storici e commerciali

I primi a utilizzare lo sciroppo d’acero furono i nativi americani del continente settentrionale. Successivamente, i coloni europei si appropriarono del sistema, affinando il metodo di produzione grazie a diversi accorgimenti tecnologici.
La provincia canadese di Quebec è la zona di maggior produzione di sciroppo d’acero, dove si raccoglie fino al 70% della quota mondiale.

Nel 2016 l’esportazione canadese è stata di circa 360 milioni di dollari americani (90% dal Quebec). In America, lo stato che produce più sciroppo d’acero è il Vermont (genera circa il 6% dell’offerta globale).

Quanti tipi di sciroppo d’acero esistono?

Secondo la legislazione canadese, per qualificarsi come tale, lo sciroppo d’acero dev’essere prodotto esclusivamente dall’A. saccharum e deve contenere almeno il 66% di zucchero (saccarosio).
Grazie all’organizzazione “International Maple Syrup Institute” (IMSI), in accordo tra Canada, Stati Uniti e Vermont, lo sciroppo d’acero viene differenziato in base alla densità e alla traslucenza.
Le più recenti norme sulla classificazione dello sciroppo d’acero prevedono:

  • Grado A
    • Colore dorato e sapore delicato
    • Colore ambrato e sapore ricco
    • Colore scuro e sapore robusto
    • Colore molto scuro e sapore forte
  • Grado di “elaborazione”
  • Scadente.

Come avviene la produzione di sciroppo d’acero?

L’estrazione dello sciroppo d’acero non avviene tutto l’anno. E’ invece necessario rispettare il ciclo biologico dell’albero e attendere il momento in cui produce lo xilema dolce.
In preparazione alla stagione fredda, l’acero produce e accumula amidoall’interno delle radici e del tronco. Dalla fine dell’inverno e fino in primavera (stagione di raccolta), l’acero converte l’amido in zucchero e, grazie allo xilema, lo trasporta a tutti i distretti della pianta. Alcuni produttori estraggono una piccola quantità di sciroppo anche in autunno.
Gli aceri vengono utilizzati per l’estrazione dello sciroppo a un’età di 30-40 anni e fino a 100. Ogni pianta può supportare da 1 a 3 rubinetti (a seconda del tronco), che vengono impiantati nella corteccia per far defluire lo sciroppo.

Un albero medio produce fino a 12 litri di linfa dolce al giorno (7% della linfa totale in esso contenuta), quindi da 35 a 50 litri per stagione (che dura circa 4-8 settimane).

Lo sciroppo viene estratto di giorno poiché l’abbassamento delle temperature inibisce il flusso del liquido vischioso.

Caratteristiche nutrizionali dello sciroppo d’acero

Oltre a vantare un potere calorico nettamente inferiore rispetto a quello dello zucchero, lo sciroppo d’acero è anche una buona fonte di minerali. Questa è la ragione principale per cui in molti lo preferiscono ad altri sciroppi o allo zucchero semplice.
Lo sciroppo d’acero è costituito principalmente da saccarosio e acqua; sono presenti piccole quantità di glucosio e fruttosio residue dall’idrolisi del saccarosio durante il processo di ebollizione.
Lo sciroppo d’acero fornisce circa 260 kcal per 100 g; contiene il 32% d’acqua e il 67% di carboidrati (90% disaccaridi e monosaccaridi). Proteine, grassi e fibresono assenti o irrilevanti; è presente una certa quantità di amminoacidi liberi.
Per quel che concerne i minerali, lo sciroppo d’acero è considerato una buona fonte di manganese, ma si evincono anche quantità soddisfacenti di zinco, calcio e ferro. In merito alle vitamine, si apprezza un discreto livello di riboflavina (vitamina B2).
Lo sciroppo d’acero contiene un’ampia varietà di composti organici volatili, tra cui la vanillina, l’idrossibutanone e il propionaldeide. Assieme al furanone d’acero, al furanone di fragole e al maltolo, questi composti contribuiscono alla struttura organolettica e gustativa tipica dello sciroppo d’acero. In tutto, i sapori identificati nell’alimento appartengono a 13 famiglie: vaniglia, empireumatico (bruciato), latteo, fruttato, floreale, speziato, deteriorato, acero, confetto, piante-hummuscereali, erbaceo e ligneo.
Recentemente sono stati identificati anche nuovi composti come il quebecolo, un elemento fenolico naturale originato dalla bollitura dello sciroppo d’acero.

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