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di Marzia MC Chiocchi

La contingenza del momento e la necessità di trovare soluzioni per mantenere in essere i nostri diritti e le nostre libertà, fanno si che pensiero e azione comune siano concentrati sulle questioni green pass e sieri. E così, commettiamo un grande errore di valutazione, non pensando che i nostri politicanti da 4 soldi, stanno tramando su ben altre e gravi questioni, tra le quali il sistema bancario. Tra queste la questione Monte dei Paschi di Siena, tornata alla ribalta della cronaca, per una sorta di terremoto scatenatosi negli ultimi giorni, di cui potrete leggere nell’articolo a seguire. Ricordiamo che nelle sabbie mobili della vicenda MPS, e’ ancora impantanata la morte di David Rossi avvenuta a Siena il 6 marzo 2013, quando Rossi, capo della comunicazione della banca, venne trovato cadavere sulla strada su cui si affacciava il suo ufficio presso Rocca Salimbeni.[1][2] Sulla vicenda ha indagato la procura di Siena. Precedentemente erano già state svolte altre due indagini, che erano arrivate alla conclusione che si trattasse di un suicidio, ma molti elementi non sono mai stati chiariti. Tra le dodici telecamere presenti, soltanto da una sono stati presi dei video per accertare i fatti.[5] E come nella migliore tradizione di collusione investigativa, facciamo finta di credere al suicidio, a cui possono attaccarsi solo i traditori della propria Coscienza e rinnegatori della propria Anima. Gli onesti fautori della Verità, continueranno a lavorare sul dubbio in cui e’ avvolto il “caso”, additando, com’è giusto che sia, un’ intera classe politica e…..non solo!

👇👇👇FONTE: La PekoraNera👇👇

Gli scheletri nell’armadio della sinistra tirati fuori e fatti venire alla luce da Massimo Cacciari. Negli ultimi giorni la storia del possibile acquisto del Monte dei Paschi di Siena da parte di Unicredit ha scatenato enormi polemiche, visto che Pier Carlo Padoan è l’attuale presidente dell’istituto di credito è stato ministro dell’economia dal 22 febbraio 2014 al 1 giugno 2018 nei governi guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. Cacciari parla del problema Siena partendo dalla candidatura di Enrico Letta nelle elezioni suppletive: «Per forza doveva candidarsi. Può il leader del Partito Democratico restare fuori dal Parlamento? No. Caso Monte Paschi? Ma non è certo di oggi. Non c’è un leader di Centrosinistra che abbia più di 30 anni che non conosca vita, morte e miracoli delle nefandezze compiute dalla sinistra e anche da altri a Siena da un secolo a questa parte. È  il segreto di Pulcinella. Qualunque persona che faccia politica a sinistra o nel Centrosinistra e che abbia almeno 50-60 anni conosce la ‘fogna’ di Siena», riporta Il Tempo.

«L’ammanigliamento totale – spiega meglio Cacciari ad affariitaliani.it – tra il potere finanziario e le strutture politiche e sociali della città. L’unica eccezione sono i quartieri del Palio, che si sono sempre arrangiati per conto loro. Nulla di nuovo. Sono successe – evidenzia il filosofo ed ex sindaco di Venezia – cose analoghe anche in Germania e negli Stati Uniti. Il capitalismo attuale prevede una totale simbiosi tra i grandi poteri della finanza e la politica. Sbaglio o l’ex Cancelliere tedesco di sinistra Schroeder andò a guidare il colosso russo del petrolio? E allora, di che cosa stiamo parlando? Sono argomenti che spiego da tempo e che vado in giro a predicare da anni, poi ci si stupisce di cose ovvie».

[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, fra cui anche Marzia Chiocchi di Mercurius5, e Monica Tomasello di Catania CreAttiva, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

Puoi leggere l’articolo anche su 👇

https://cataniacreattiva.it/massimo-cacciari-la-sinistra-e-le-nefandezze-sulla-mps/

di Marzia MC Chiocchi

Drammatica la situazione che sta vivendo parte dell’Italia, flagellata dal devastante maltempo che, nelle ultime settimane, ha imperversato anche nel resto d’Europa, e dagli incendi che stanno devastando Sardegna, Sicilia e da ieri sera Pescara. Pioggia battente, grandinate, trombe d’aria, alluvioni, fuoco e chi più ne ha più ne metta. Una condizione, questa, che preoccupa non poco anche chi, da moltissimi anni, parla di manipolazione metereologica attraverso l’emissione nei cieli di scie chimiche, con lo scopo preciso di esasperare quel cambiamento climatico di cui si parla tanto, e per dare esclusiva colpa alle emissioni tossiche aziendali, ai gas di scarico delle auto, e all’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera dalle molteplici attività industriali. Ma buona parte di questi fenomeni sarebbero causati da chi, con ogni mezzo, vuol creare in Europa le condizioni ideali per portare a compimento il progetto tutto globalista e poco ecologista anche sul clima. E sono i POVERI IGNARI, coloro che credono ancora alle favole!!!!! Ma torneremo a parlare più avanti di scie chimiche.

Per quanta riguarda gli incendi la situazione e’ ancor più pesante, se aggiungiamo a tutto questo, la negligenza umana, ma sopratutto politica. Fondi destinati alla sicurezza dei territori buttati al vento, in progetti senza logica, o forse finiti nelle tasche di qualche “parruccone” perché in Italia, i denari, servono molto più per “ungere” in fase di presentazione e preparazione di un progetto, che per la sua realizzazione! Molto spesso, infatti, questo non prende forma perché i soldi sono finiti…..nelle tasche di qualcuno! Ne consegue una visione di abbandono: boschi non curati, erbacce che crescono spontaneamente, creando una macchia impenetrabile e pericolosa, che prestano il fianco ai piromani.

Per fronteggiare i roghi, l’Italia, ha 16 Canadair a disposizione. Nel complesso, la flotta di cui dispone il nostro territorio comprende anche 4 elicotteri Erickson S64F e altri 8 elicotteri del comparto Difesa e del corpo nazionale dei vigili del fuoco. Nei periodi definiti di “massima attenzione”, viene dislocata su 14 basi: Cagliari, Catania, Ciampino (Rm), Napoli – Capodichino, Comiso (Rg), Genova, Grottaglie (Ta), Lamezia Terme (Cz), Olbia, Pescara, Trapani, Rieti, Cecina e Viterbo. Ma non basta, e così viene chiesto aiuto agli altri Paesi europei! Vergognoso! L’Italia rinunciando a un F35, potrebbe acquistare 7 Canadair alla stessa cifra! Ma con tutta probabilità’ salvaguardare il nostro Paese interessa a pochi! Secondo i piani dei paperoni distruggere una Nazione colpevolizzando ignoti, e mettere in ginocchio popolo, attività agricole e non solo, facilità la svendita dei nostri sacrifici. Qui di seguito alcune immagini dell’incendio che ha devastato il territorio catanese. GUARDA IL LINK👇👇👇👇👇

https://youtu.be/_EQP-Zp18to

SCIE CHIMICHE

Dedichiamoci adesso alle scie chimiche, diventate una vera e propria guerra segreta della geoingegneria, di cui neppure il mainstream ha nascosto la realta’. Il TG2 ne ha parlato in un suo servizio che ancora conservo e che potrete trovare su you tube.
Negli ultimi mesi di chiusure i fervidi “untori”devono aver incentivato la corsa alle scie, dal momento che i disastri climatici si sono intensificati. C’è chi definisce ancora una volta “complottisti” coloro che argomentano tali tematiche, ma noi non ci curiam di loro e andiamo oltre.
Per questo abbiamo rispolverato l’Atto n. 4-01960, pubblicato il 27 marzo 2014, nella seduta n. 218 al Senato con cui si chiedevano spiegazioni a proposito di scie chimiche, di cui pubblichiamo gli stralci.

  • Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della salute, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e della difesa.

  • Premesso che: nel 1999 il Parlamento europeo con delibera n. A 4-0005/99 del 14 gennaio 1999 si è espresso contro le sperimentazioni HAARP (con base in Alaska-Usa);

  • nel 2002 l’Italia ha firmato un accordo bilaterale con gli USA sulla ricerca climatica e il capo dei ricercatori italiani e il professor Franco Prodi;

  • nel 2003 il Ministro pro tempore della difesa, Martino, ha autorizzato le forze aeree Usa (USAF) a sorvolare gli spazi aerei dell’Italia;

  • le sostanze tossiche utilizzate per le operazioni di aerosol sono composte da metalli, polimeri, silicati, virus e batteri;
  • l’alluminio è una sostanza neurotossica che danneggia sia il sistema nervoso centrale, che i processi omeostatici cellulari (l’alluminio ha un fattore determinante nell’Alzheimer);l’intossicazione da metallo produce un abbassamento delle difese immunitarie;
  • l’alluminio uccide la flora batterica dei terreni;
  • le piogge prodotte dalle scie chimiche cambiano il pH dei terreni;

  • le operazioni di aerosol, comunemente chiamate scie chimiche, finiscono per determinare, ad avviso dell’interrogante, una lesione di diritti sanciti dalla Costituzione, si chiede di sapere:

  • se il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, iniziative volte ad accertare i valori di acidità, ovvero, i pH cambiati dal 2003 al 2010, a mappare con precisione la qualità attuale dei terreni e a garantire la cessazione di tali operazioni in quanto, come conseguenza, obbligano all’utilizzo di OGM;

  • se intenda promuovere campagne di misurazione del livello di bario e di alluminio nelle acque piovane su tutto il territorio nazionale, attraverso verifiche dopo le piogge provocate dalle operazioni militari, e del tasso d’inquinamento dell’aria specificamente in relazione ai prodotti utilizzati nelle operazioni di aerosol;

  • se intenda promuovere studi per determinare il rischio ambientale e per la salute della popolazione dei territori soggetti a operazioni di scie chimiche permanenti;

  • se voglia favorire studi volti a chiarire l’influenza che le operazioni di scie chimiche dal 2003 ad oggi hanno avuto sulla salute degli italiani;

  • se intenda attivarsi al fine di rendere pubbliche le ricerche epidemiologiche relative alle malattie infettive dell’apparato respiratorio, alle allergie dovute a intossicazione da metalli e all’Alzheimer e ad altre malattie degenerative riconducibili all’intossicazione da metalli;

  • se intenda promuovere ricerche al fine di stimare la correlazione dell’aumento delle malattie in rapporto alle sostanze utilizzate nelle scie chimiche: ovviamente ogni malattia è multifattoriale e le questioni ambientali incidono significativamente, ma cercare di determinare se dal 2003 vi sia stato un aumento statistico significativo probabilmente dovuto alle scie chimiche;

  • se intenda promuovere la cancellazione del segreto di Stato relativo alle scie chimiche e far cessare le operazioni che le comportano.

A TUTTE QUESTE DOMANDE NON E’ MAI STATA DATA RISPOSTA!

Per il momento concludo questo lungo articolo ricordando che, le scie chimiche sarebbero nate come fenomeno clandestino negli anni ‘60 del secolo scorso, ma diventate frequenti dal 2002 in poi, come ha sempre dichiarato nei suoi libri Rosario Marciano’, Presidente del Comitato Tanker Enemy.

Molto altro ci sarà’ da dire…..ma in un prossimo articolo

Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, fra cui anche Marzia Chiocchi di Mercurius5, e Monica Tomasello di Catania CreAttiva, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale

di Marzia MC Chiocchi

Epoca di grandi eccessi, quella che stiamo vivendo! Cio’ avviene persino in tema di dieta, e sta mettendo a rischio la nostra salute. Ad esempio, l’esasperata ricerca di cibo cosidetto “sano” può diventare, a lungo termine, pericoloso per i numerosi trattamenti e le sostanze che l’industria alimentare utilizza. Grazie all’aiuto di esperti del settore, analizziamo alcuni dei prodotti che, con più largo consumo, finiscono sulle nostre tavole.

Il Pomodoro

Era considerato il nostro “oro rosso” per il buon sapore e il colore pastello dai toni più o meno accesi, espressione di quella positività, energia e passionalità, caratteristiche tutte italiane. Ma la logica dei grandi numeri nella distribuzione mondiale, sta facendo perdere passo dopo passo la visione poetica di questo ortaggio, archiviandola come un mero ricordo, lasciandone vivere la sua genuinità solo a chi, più fortunato, riesce a coltivare il proprio ortaggio, fuori dalle logiche globali.

Semi made in “multinazionale”

il seme del pomodoro, infatti, come quello di altre verdure non e’ più solo in mani italiane. Sugli scaffali di tanti supermercati le confezioni della passata, dal colore invitante, spesso nascondono differenti verità. Esempio: il mercato dei semi da conserva è nelle mani delle multinazionali, che chiedono un prodotto rosso brillante, omologato nella forma, consistente nella polpa, non soggetto a spaccature. L’industria chiede di “creare” un pomo dalla buccia resistente perché non si rovini e non si rompa durante la fase di raccolta automatizzata. L’intera coltivazione deve essere omogenea per evitare anche scarti e sprechi. Per questo, molta selezione viene effettuata in laboratorio, perché siano soddisfatte tutte le esigenze e richieste del commercio globale. In questo modo vengono preparati semi che producono pomodori con più o meno acqua, colore più o meno rosso, nelle varianti per conserva e da tavola, e nel rispetto anche della forma e della grandezza. Tutto deve essere coltivato secondo regimi omologati, come le multinazionali esigono.

il Ministero delle Politiche Agricole, a tal proposito, ha elaborato il catalogo delle varietà e specie di ortaggi derivanti da sementi ibride di laboratorio, identificate da codici specifici, a conferma di quanti semi siano nelle mani delle compagnie sementiere.

Come aggirare il sistema

La produzione è quindi blindata e i semi non conformi non possono essere scambiati sul mercato ufficiale. Per aggirare il sistema, in Europa, molti attivisti che intendono preservare la vera agricoltura biologica, inviano ai Paesi più poveri (in America Latina in particolare), grosse quantità di semi tradizionali e naturali, nascosti nel fondo delle confezioni di prodotti da esportazione come i biscotti.

Pomodoro San Marzano

Se non adottassero questo stratagemma l’America Centro Meridionale, ad esempio, sarebbe costretta a sborsare alle multinazionali, ingenti somme di danaro di cui non dispone, per avere sementi di natura ibrida. Questo meccanismo che permette di superare le dogane senza problemi, nel tempo si e’rivelato interessante anche per salvaguardare le biodiversità.

Per limitare i danni, Toscana, Campania e Puglia, trent’anni fa costituirono la Banca delle Sementi, grazie alla quale si sono salvati i semi tutti naturali del pomodoro San Marzano, che rimangono di proprietà delle tre Regioni. Infatti sono pomi che preservano il sapore, dalla buccia morbida, che devono essere pelati manualmente, ideali per la pizza e per la preparazione di sughi gustosissimi, di ottima qualità’ e più costosi. Tutte le caratteristiche che il frutto coltivato da semi ibridi ha perduto. Inoltre è sempre più dilagante l’uso di pesticidi maturandi, irrorati sui pomi ancora acerbi, che li fanno crescere piu’ velocemente per i bisogni del mercato.

Gelato

Due le qualità per la distribuzione: artigianale e industriale, ma anche la prima può nascondere delle insidie per la presenza di numerosi coloranti, e per il mancato rispetto di alcuni procedimenti che dovrebbero rendere il prodotto tale al 100%. Il vero gelato artigianale prevede una lavorazione più lunga rispetto a quella industriale, grazie all’utilizzo di ingredienti naturali semplici e freschi.

Purtroppo non esiste una regolamentazione certa che determini la completa artigianalita’ del prodotto. Il gelato, in Italia, può avvalersi anche di semilavorati con pasta di frutta al 100% o con miscele più complesse. Per la sua tutela e’ nata l’Associazione Gelatieri che, seguendo un codice etico, produce il profitto senza l’uso di coloranti, grassi idrogenati, polveri varie e aromi, con il solo scopo di rispettare la qualità e soddisfare il vero gusto. Ma di questa associazione fa parte un numero troppo ridotto di gelaterie, rispetto alle numerose esistenti in Italia.

Sapore artificiale

Produrre con soli ingredienti naturali è sempre meno conveniente. Prendiamo ad esempio la Vaniglia. La bacca naturale costa qualche centinaio di euro al chilo. Per questo e’ molto più economico acquistare i preparati in busta al sapore di vaniglia, che ne esprimono l’aroma. Per crearli, spesso, viene utilizzata la crusca di riso che, lavorata in laboratorio fornisce una polvere somigliante alla vaniglia. L’industria aromatiera, negli anni, e’ stata quindi capace di riprodurre numerosi aromi, clonando la struttura dei singoli ingredienti, e individuandone addirittura le particelle molecolari. Il mondo globale dell’alimentazione ha poi lavorato su vista e psicologia, studiando la stimolazione creata dagli aromi, sia per il gusto che per l’olfatto, accentuandone forzatamente il sapore.

Pane

La farina ingrediente fondamentale per l’impasto del pane, deriva dal chicco di grano da cui si estrae anche crusca, glutine e amido, tutte sostanze naturali che, per le varie esigenze del mercato, troppo spesso vengono lavorare perdendo la loro genuinità. Il pane quotidiano non e’ sempre tradizionale e fresco come vogliono farci credere. In molti casi la sua lievitazione e’ così rapida che, in tre ore, il pane e’ pronto per le nostre tavole. I panificatori che non prendono, per così dire, “scorciatoie”, fanno lievitare l’impasto dalle 24 alle 48 ore come tradizione vuole, per avere un prodotto sano e di massima digeribilità’. In caso contrario si fa uso di miglioratori, ovvero, additivi. Una vera assurdità. Ma l’Europa tutela i furbi e l’ultimo regolamento approvato nel 2011 consente l’aggiunta di sostanze ed enzimi come i coadiuvanti tecnologici. In molti supermercati il pane acquistato già confezionato può essere stato anche preincartato settimane prima, dopo che l’impasto e’ stato scongelato per essere infornato, finendo, poi, sugli scaffali come prodotto fresco. Procedure ammesse dalla legge per la grande distribuzione, che fanno un’ingiusta concorrenza ai panificatori privati.

Per accelerare la lievitazione l’Unione Europea ha approvato l’utilizzo di una serie di sostanze (Fosfilifasi, Alfa Beta Amilasi, Emicellulasi, Cilanasi, Transglutaminasi, Amilasi malto genica), da cui spesso traggono origine le numerose intolleranze alimentari.

L’industria del pane e le intolleranze alimentari

Farina malto genica: può dare allergia respiratoria e irritazione gastrointestinale

Farina integrale: poco raffinata, contenente un’alta percentuale di fibre, utilizzata per la produzione di biscotti e di altri prodotti confezionati, spesso non è proprio tale, ma nasce dalla miscela di farina bianca mischiata a crusca. Con la produzione industriale si sta esaurendo anche la cultura del lievito madre, che prevede tempi lunghi di preparazione a vantaggio del lievito commerciale a fermentazione rapida.
Così, negli ultimi cinquant’anni, è stato stravolto anche il pane, l’alimento più antico e diffuso, rendendo molte persone intolleranti al glutine, una delle proteine da cui e’ sempre stato composto. Il glutine di per se è di difficile digestione, ma può essere più facilmente digeribile grazie ad una lievitazione di 16/18 ore, che ne evita intolleranze anche gravi, per aver lasciato scaricare il carico tossico dell’enzima. Tra queste, la più diffusa è la celiachia, infiammazione cronica dell’intestino tenue, che sta rischiando di dilagare come un’epidemia.

Il mondo cambia anche sulla tavola

Tanti i disastri alimentari, che dimostrano quanto l’ambiente e la cultura stiano cambiando velocemente senza che il nostro organismo riesca ad adattarsi allo stesso ritmo delle esigenze commerciali globali. Attenzione, invece, a chi non ha problemi a digerire il glutine. Chi lo elimina a prescindere, rischia di assumere più grassi e calorie che potrebbero creare altri problemi, in quanto il glutine va sostituito con altre sostanze. Eliminarlo significa necessariamente dover assumere, ad esempio, più carne, verdure, frutta, olio d’oliva e noci.
Ma il mondo, con la sua evoluzione fuori controllo non si ferma più, e per ristabilire un certo equilibrio, dovremmo tornare indietro di almeno 2/3 generazioni. Ma non essendo più possibile, dovremmo solo essere capaci e coerenti nel saperci assumere le responsabilità di tutte le conseguenze di scelte spavalde.

di Marzia MC Chiocchi

Parlare oggi di mezza eta’, riferendosi nello specifico ai cinquantenni, e’ diventato un concetto obsoleto, se facciamo riferimento ad una generazione di persone che, per aspetto fisico, energie, capacità e voglia di fare, non e’ paragonabile, ad esempio, a quella di 30/40 anni fa. Oggi, a cinquant’anni, sono molti coloro che diventano genitori, che si creano una famiglia e, usando un temine molto alla moda, sono smart, e quindi al passo con i tempi.

In poche parole, i cinquant’enni di oggi non avrebbero nulla da invidiare ai più giovani, se non fosse per la perdita dei diritti sociali che li pone in una condizione di stallo, non vedendoli andare ne’ avanti ne’ indietro.

Fino ad appena 20 anni fa erano considerati punta di diamante della societa’, consolidati nel proprio progetto di vita, personale e lavorativo che, molto spesso sfociava in carriere straordinarie, traghettandosi al sicuro approdo della pensione, conquista sociale per una serena vecchiaia, e punto di appoggio su cui contare, per aiutare quei figli ancora in cerca di sicurezze economiche.

Alla classe dei maturi si affianca quella dei giovani, sulla quale non si puo’ e non si deve generalizzare, come spesso accade, in senso negativo. Ma purtroppo non si puo’  sottovalutare che tra loro, siano molti a non avere grandi stimoli ritrovandosi impigriti, quasi rassegnati ad una realtà non meritocratica, ed in alcuni casi abitudinari nei loro agi, rinunciando a lottare per conquistare il proprio futuro.

Infine, i ragazzi dinamici, volenterosi, quelli che hanno studiato, che si sono laureati, specializzati, nella convinzione che tutto questo sarebbe stato un ottimo viatico per costruirsi un proprio ruolo nella societa’ italiana, e specifico ” italiana”, perché, dopo ripetuti tentativi e continue risposte negative, molti, hanno preferito andare all’estero, scelta che ad alcuni ha confermato i meriti, mentre ad altri non ha offerto le stesse opportunita’.

Comunque si analizzi la nostra societa’, il divario generazionale si allarga sempre di piu’, allontanando tra di loro le due facce di una stessa medaglia, giovani e maturi, amplificandone il senso di incomunicabilita’. Questo ha portato e porta ad una societa’ stagnante, sempre piu’ scollata ed individualista, piena di falsi miti, di boutades per fare notizia, dove la parola gossip (rubata all’inglese perche’ l’italianissimo “pettegolezzo” non sembrava sufficientemente snob), e’ormai imperante sui molti mezzi e strumenti di comunicazione, alimentati dalla fame diabolica di tutto il brutto che c’e’, di un tessuto umano che pullula di alibi per non lottare, perche’ ribellarsi e’ troppo faticoso, o per superficialita’ imperante. Al centro di tutto cio’, una classe istituzionale che a piu’ livelli si e’ definitivamente incuneata nel solco dell’incomunicabilita’ con la base del Paese, per  promuovere decreti e leggine chiaramente distruttrici della societa’, come noi cinquantenni l’ abbiamo conosciuta.

Per citare De Gasperi ” Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni “. Un periodo, questo che stiamo vivendo, nel quale una parte della nuova classe dirigente ha ritenuto opportuno scardinare diritti e valori acquisiti dopo lotte e conquiste sociali, affrontando pericoli, persecuzioni e anche carcerazione, perche’ i privilegi non fossero dei pochi ma dei molti, riscattando così un Paese, sottoposto per secoli ad abusi e soprusi in forme varie.

Tutto questo non dovrebbe essere dimenticato ma ricordato costantemente dagli adulti e recepito dalla generazione IPhone, Whatsapp,Twitter, Tik Tok etc. Se la Storia ed i suoi ricorsi fossero compresi e assimilati per sapersi muovere nella vita, e non solo per avere un buon voto scolastico o finalizzato al superamento di un esame, si capirebbe che, nessun diritto e’ stato conquistato a colpi di decreti legge, ma solo con una dura, tenace e perseverante lotta sul campo. Il senso di apatia imperante, invece, e’ purtroppo linfa per coloro che non gradiscono menti evolute, e che di queste ne vogliono avere il controllo.

Per citare questa volta Cicerone ” Se non si fa uso delle opere dell’età passata, il mondo rimarrà sempre nell’infanzia della conoscenza”. Questo penso, giungendo a una riflessione finale: giovani e maturi possiamo considerarli, in ogni caso, i due opposti che apparentemente non hanno molto in comune, ma che come tutti i poli, alla fine si attraggono vivendo gli stessi problemi di esistenza e resistenza.

La parola chiave che li accomuna e’ in ogni caso “Futuro”. I giovani che non riescono a costruirselo e i maturi che fanno fatica a mantenerselo, preoccupati nel tener fede agli oneri presi in gioventu’ nella costruzione della propria vita e della famiglia.

Viene spesso da pensare a come la ricerca in ambito medico, negli anni, ci abbia allungato la vita, mentre dall’altra parte c’e’ chi, con scelte scellerate, vorrebbe toglierci non solo la vita stessa ma anche gli strumenti per farlo ( sieri sperimentali spacciati per vaccini ). In conclusione In media stat virtus”, per cui, di errori e’ piena la Storia cosi come piena e’ di dietrologia. Ogni generazione ha compiuto passi falsi ma il monito e’ sempre stato “cambiare”. La Storia lo insegna, ma solo per chi vuole ascoltare e ha capacita’ di comprendere.

Ci sono eventi, come la “pandemia”, che piovono sulla vita delle persone senza preavviso. E ve ne sono altri, frutto del basso o assente quoziente intellettivo, non sigillato da lauree conseguite, ma dalla capacita’ di discernimento, di comprensione e reazione nei confronti di cio’ che la vita ci pone davanti, tra cui, l’intuizione di decidere cosa sia giusto o sbagliato per noi senza poter tornare indietro. Due dei fattori determinanti di ogni nostra scelta sono: il coraggio e la paura, costantemente supportati da un libero arbitrio che, quando sorride al coraggio si confronta con Testa e Cuore ( in un magico e perfetto equilibrio energetico ), quando si volta alla paura da’ potere alla pancia, ovvero, a quell’istinto primordiale in cui non soggiornano ragionamento ne’ lungimiranza, ma solo famelica disarmonia. Per questo  molta gente si e’ prostrata alla scienza di dubbia credibilita’, senza porsi domande a quesiti sulla bonta’ o meno di un farmaco sperimentale (non chiamiamolo vaccino), facendosi travolgere, in troppi casi da ricatti morali, in altri dal terrore dell’imbonimento mediatico, per correre ansimando a farsi inoculare una sostanza a noi sconosciuta.

di Marzia MC Chiocchi

Era gia’ tutto previsto. Gli “Illuminati” sopravvissuti alla seconda guerra mondiale e coloro che, alcuni decenni dopo, avrebbero saputo ben interpretare la storia del 1900, non potevano non tener conto che, le scorie della follia umana alimentata da uomini immondi e malati di mente, colpevoli dello sterminio di milioni di uomini nei campi di concentramento, sarebbero ricadute sulla terra sottoforma di eventi nefasti. E cosi, nel 2020, anno non scelto a caso, secondo calcoli chirurgici ben precisi, si diffonde una “pandemia” dai contorni inquietanti non solo per i risvolti sanitari, ma sopratutto per la gestione di una politica volutamente negletta e deplorevole, uniformata e globalizzata in un unico progetto…dominare i popoli insinuando la paura, fino allo stremo tentativo di anestetizzare le menti pensanti. Cio’ che sta accadendo, tolta la parte di innegabile verita’, e’ a dir poco paradossale. Con modi e strategie, apparentemente  meno violenti, ma in realta’ sempre molto invasivi, si sta ripresentando una forma di dittatura che pensavamo superata. La sua rinascita dalle proprie ceneri si sta manifestando con un parterre di azioni adeguate ai tempi senza, pero’, cambiare nella sostanza. Lo scopo, ha alla base il tentativo di togliere la liberta’ con raffinata strategia, in nome di un’attenzione e di un bene che, raramente e per brevissimi periodi di lucidita’, i politici poltronari hanno manifestato nei confronti dei loro popoli.

Per addentrarci nell’argomento partiamo da lontano. L’UE, esattamente 20 anni fa, ha portato a compimento “IL PROGETTO” di una classe oligarchica, assetata di denaro e potere, priva di qualsiasi fondamento etico e morale, avvolta nel mantello della piu’ astuta massoneria, da sempre a caccia di soluzioni di estrema misantropia sopratutto nei confronti della classe media. Inizialmente lo ha fatto in maniera indolore, instillando nella societa’ europea, con strumenti e strategie che il poeta latino Giovenale avrebbe definito PANEM E CIRCENSES, quel veleno chiamato globalizzazione che, goccia dopo goccia, ha portato buona parte delle masse ad una confusione cerebrale quasi irreversibile. Ma la Storia che ha decretato il declino della coscienza critica, comincia molto, ma molto tempo prima.

Sul finire del 1800, a modificare radicalmente e per sempre l’assetto socio-economico dell’Occidente e’ la Rivoluzione Industriale, che determina la nascita di agglomerati urbani di case popolari, intorno alle fabbriche, alle prime ferrovie, e alle officine, dove le masse cominciano a vivere abbrutite da condizioni sempre più disagiate e da uno stile di vita ai limiti della sopravvivenza, formando quelle che oggi definiamo “periferie urbane”. Questi cambiamenti pongono le basi per lo sviluppo della societa’ di massa, modificando costumi, cultura, organizzazione politica, rapporti individuali, sociali e internazionali. L’ antropologo francese Gustave Le Bon analizza questo terremoto collettivo e, nel 1895, scrive una dei trattati di analisi sociale piu’ importanti ed influenti al mondo “Psicologia delle folle”, studiato e preso in esame da personaggi come Hitler, Roosevelt, Lenin e da Mussolini. Il testo, rappresenta l’analisi universalmente riconosciuta come piu’ autorevole ed esauriente dei comportamenti delle masse e dei meccanismi psicologici che le rendono prevedibili e, quindi, manipolabili. La crescita esponenziale della coscienza di massa all’indomani della rivoluzione industriale creo’ scompiglio tra le elites, i politici e gli intellettuali, preoccupati che la nuova societa’ potesse rappresentare un serio pericolo per i loro piani strategici, in seguito alle prime rivendicazioni per lo scarso salario, le troppe ore di lavoro e la assente tutela sanitaria. Le Bon definisce la massa una folla dedita all’azione piuttosto che al ragionamento, che rivendica diritti mettendo in discussione i privilegi e gli status dei potenti. La guida della societa’ occidentale, da parte delle aristocrazie, stava per essere minata da quella folla definita da Le Bon, incivile, capace solo di distruggere e generare caos, per la conquista dei diritti e dell’uguaglianza. Le Bon, prefigura il più ampio concetto di massa e si concentra sugli strumenti utili e indispensabili per la sua manipolazione, fornendo ai totalitarismi del XX secolo un’importante serbatoio di idee.

I SEGUACI DI LE BON

Furono molti i leader politici che apprezzarono le idee di Le Bon, ed in particolare i capi nazisti e fascisti tra cui Hitler e Mussolini, che dichiararono di aver letto piu’ volte il saggio del sociologo francese. Ma scopriremo, e per alcuni non sarà una sorpresa, che ancora oggi il vademecum (come lo definisco io), e’ un evergreen sulle librerie e scrivanie dei piu’ importanti esponenti politici. L’epoca di fine 1800 stava costituendo uno dei momenti di piu’ grande trasformazione del pensiero umano, dovuta alla creazione di condizioni sociali dettate dallo sviluppo industriale e dalla nascita della classe operaia. Le Bon aveva capito che da quel momento le elites e gli uomini di potere avrebbero dovuto fare i conti e rapportarsi con una nuova realta’ “La potenza delle folle”. Partendo dall’approccio delle patologie mentali, Le Bon utilizzo’ i concetti di contagio e suggestione per spiegare i meccanismi che portano la folla alla reazione emotiva e istintuale, sentimenti che, d’altro canto, rappresentano anche predisposizioni umane.

GLI STRALCI DEL TESTO

Dal punto di vista psicologico l’espressione folla assume un significato di agglomerato umano con caratteri nuovi rispetto a quelli di cui si compongono i singoli individui. La personalita’ singola e cosciente si annulla, proiettando i sentimenti e le idee verso una stessa direzione e forma pensiero”.

Ha origine l’anima collettiva, passeggera ma con caratteri precisi che costituiscono la folla psicologica, racchiusa in un solo essere e sottomessa all’unita’ mentale delle folle. Ma il leader politico potra’ avere il controllo assoluto se fa leva sull’approccio del contagio mentale, con la promozione di atteggiamenti, pensieri e orientamenti da ricollegare ai fenomeni di ordine ipnotico. Cosi facendo, all’interno della folla scatta un meccanismo che sacrifica i valori personali in favore del collettivo, per mancanza di coraggio non sentendosi protetto dalla massa. (Es: Io non vorrei, ma lo fanno tutti! Non posso andare contro gli altri! Poi rimarrei isolato! Lo faccio e basta!).

Tutto questo e’ da ricondurre a fenomeni di ordine ipnotico. Con il saggio di Le Bon del 1895, le generazioni future compresero come i governi e i potenti della terra avevano e avrebbero manipolato le masse a loro piacimento, facendo capitolare in uno stato ipnotico i piu deboli. Cosi, gli uomini sono in trappola, paralizzano il loro cervello, diventando schiavi di tutte le attivita’ indotte dall’ipnotizzatore. Essi,non sono piu’ se stessi, diventano automi, incapaci e impotenti.

Ecco altri stralci significativi e inquietanti, del saggio di Le Bon.

“ Gli uomini di Stato chiamati a difendere una causa politica qualunque, gli industriali che diffondono i loro prodotti con annunci, conoscono il valore dell’affermazione. Quest’ultima non acquista reale influenza se non a condizione di essere costantemente ripetuta e il piu possibile negli stessi termini. La cosa affermata riesce a stabilirsi nelle anime a tal punto da essere accettata come una verita’ dimostrata. La cosa ripetuta finisce per attecchire in quelle ragioni profonde dell’inconscio in cui si elaborano i motivi delle nostre azioni. Dopo qualche tempo, dimenticando chi sia stato l’autore dell’affermazione ripetuta, finiamo per credervi.

Quando un’affermazione viene ripetuta si forma una corrente di opinione e, il potente meccanismo del contagio, interviene intenso quanto quello dei microbi. Molte idee, infatti, si propagano per mezzo del contagio e non del ragionamento. Dinanzi al potere del contagio l’interesse personale viene distrutto.

“Nella folla il tono emotivo e’ accentuato dai suggerimenti dei leaders, dall’uso di simboli verbali e non solo, dai gesti eccitati dei membri della folla e da altre circostanze dell’occasione. Sulla base di queste caratteristiche emotive la folla e’ facilmente guidabile”.

Lenin  Stalin, Hitler e Mussolini lessero meticolosamente l’opera di Le Bon, e, l’uso di determinate tecniche di persuasione nella loro dittatura, e’ ispirato direttamente ai suoi studi. Mussolini fu fervido ammiratore dell’opera dello psicologo francese, e i discorsi pronunciati da certi dittatori, hanno costruito un’intima comunione con la folla, evocando immagi i seducenti.

“Il moderno dittatore deve saper cogliere i desideri e le aspirazioni segrete della folla e proporsi come incarnazione di colui che e’ capace di realizzarle, quando, in realta’, non sara’ vero. Cio’ che conta non e’ riuscire a realizzare, quanto far credere che sia possibile ( Es: col vaccino si risolve tutto). L’immaginazione popolare e’ sempre stata alla base della potenza degli uomini di Stato e dei trascinatori di folle”

Le Bon non compare spesso nelle piccole e grandi enciclopedie, ma sugli scaffali degli uomini potenti si. Se analizziamo i discorsi di molti illustri politici dal 1900 ad oggi, capiamo quanto siano influenzati dalle sue teorie psicologiche.

Per comprendere come si formano le generazioni, occorre sapere come e’ stato preparato il terreno. L’insegnamento dato ai ragazzi permette di prevedere quale sara’ il destino di quel Paese, e l’educazione delle generazioni di oggi giustifica le piu’ avvilenti previsioni. Studi portati avanti con un’avvilente e malfunzionante DAD, esami di maturita’ senza uno scritto, esami universitari on line, con generosi suggerimenti da parte di chi, nascosto dallo schermo, che inquadra solo l’esaminato, L’anima delle folle migliora o si altera con l’educazione. E’ dunque necessario vedere come l’ha forgiata l’imbonitore di turno, e come la massa degli indifferenti e dei neutrali possa diventare un immenso esercito di malcontenti, pronto a seguire tutte le suggestioni dei retori.

Le Bon, quando ha scritto il trattato, non immaginava le drammatiche conseguenze di due guerre mondiali, ne’ a fine 1900, l’inquietante risorgere (politico e religioso) dei popoli medio orientali.

Frasi celebri

“Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si da al popolo l’illusione di essere sovrano” ( Mussolini )

“ Al popolo non resta che un monosillabo per affermare ed obbedire. La sovranita’ gli viene lasciata solo quando e’ innocua o e’ reputata tale! Nei momenti di ordinaria amministrazione” ( Mussolini in “Preludio al Machiavelli” 1924).

“ Laddove manchi il consenso c’e’ la forza. Per tutti i provvedimenti anche i piu’ duri che il governo prendera’, i cittadini avranno dinanzi a loro questo dilemma: o accettare per alto spirito di patriottismo o subirli”  ( Mussolini in risposta al ministro delle finanze 1923 )

“La disciplina deve essere accettata. Quando non lo e’ deve essere imposta” ( Mussolini 1922 )

Un altro saggista di fine ottocento fu Edward Louis Bernays, nipote di Sigmud Freud.  E’ considerato uno dei padri delle pubbliche relazioni di cui, nei primi del 1900, teorizzo’ le principali regole fondanti, combinando le idee di Gustare Le Bon con le teorie psicologiche dello zio. Bernays fu uno dei primi a commercializzare i metodi per utilizzare il subconscio, al fine di manipolare l’opinione pubblica. Con Bernays nasce la figura dello Spin Doctor esperto in comunicazione, consulente di leaders politici, di partiti e personaggi pubblici, gestendone l’immagine. Le sue dottrine sono state seguite, ad esempio, da Barack Obama.

Cosi Bernays scrive nel suo saggio “ L’ingegneria del consenso” (1928)

“Se capisci i meccanismi e le logiche che regolano il compotamento di un gruppo, puoi controllare e irreggimentare le masse a tuo piacimento e a loro insaputa”

Le idee di Bernays cambiarono il vecchio concetto che prevedeva:

Politica-Industria-Finanza = soddisfazione dei Bisogni 

                        In

Manipolazione dell’opinione pubblica – creazione di bisogni

Politica-Industria-Finanza = Controllo

Cinema e TV, in tutto questo processo evolutivo, hanno un potere enorme (esteso  anche a tutta l’industria dell’intrattenimento, di cui fanno parte i moderni videogiochi). Così come la musica, utilizzata in qualita’ di strumento psicologico di persuasione delle masse. In molti degli ultimi congressi PD, ad inizio e fine lavori, e’ stata utilizzata la canzone “People have the Power” di Patti Smith. Una scelta di ipocrito coraggio, se pensiamo che sono proprio i politicanti che oggi costituiscono i due rami del Parlamento, a non ascoltare i reali bisogni del popolo, applicando leggi che mettono gli uni contro gli altri. DIVIDE ET IMPERA annuncia un motto latino con cui si vuol evidenziare che la divisione, la rivalita’, e la discordia tra la gente, aiuta solo chi vuole comandare. Quando guardiamo la TV, non ci sintonizziamo per sapere cosa succede (perche’ in generale succedono sempre le stesse cose), ma per passare del tempo in compagnia del personaggio di turno. Fu Eisenstein, regista tra i piu’ influenti del cinema di inizio secolo scorso, a sostenere che gli elementi di una singola ripresa possono essere pensati in modo matematico, al fine di produrre uno shock emozionale. Ed e’ indubbio come il cinema e la TV, abbiano modificato profondamente la cultura, la percezione e la struttura mentale di miliardi di individui, trovandosi in una visione della realta’ che non e’ paragonabile a quella di chi ha vissuto senza essere esposto all’incantesimo delle immagini. E mentre un film dura 2/3 ore, la TV, continua per ore la sua opera di “rincoglionimento” (passatemi il termine) delle masse.

Ancora Bernays 

Quelli che manipolano il meccanismo nascosto della societa’ costituiscono un governo invisibile che e’ il vero potere che controlla”

“ Siamo governati, le nostre menti plasmate, i nostri gusti formati, le nostre idee quasi totalmente influenzate da uomini di cui non abbiamo mai sentito parlare. Un vasto numero di esseri umani deve cooperare in questa maniera se si vuole vivere come societa’ che funziona in modo tranquillo. In quasi tutte le fasi della nostra vita, sia in ambito politico, negli affari o nella nostra condotta sociale e morale, siamo dominati da un piccolo numero di persone che comprendono i processi mentali e i modelli di comportamento delle masse. Sono loro che tirano i fili, che controllano la mente delle persone! Coloro che hanno in mano questo meccanismo, costituiscono il vero potere esecutivo del paese”.

Ben poche femministe sanno che il diritto al fumo fino ad allora (anni 20/30), riservato agli uomini, non fu esteso affatto in seguito ad una ribellione spontanea delle donne, ma fu il risultato di un’operazione mediatica su larga scala, concepita e orchestrata dalla American Tobacco Company” su progetto di Bernays.

Sempre in quegli anni, Bernays lavoro’ con l’AMA ( Associazione Medici Americani ) per produrre ricerche scientifiche che attestassero che il fumo non era nocivo. Inoltre, per favorire i produttori di pancetta, promosse una campagna pubblicitaria con la quale si invitava a consumare la colazione con uova e bacon, come piatto ottimale per iniziare la giornata. Che poi fosse vero o meno poco importava.

Tanti sono stati gli intellettuali che hanno analizzato la potenza della comunicazione. In Italia ne ricordiamo uno tra i primi: Pier Paolo Pasolini, critico lungimirante nei confronti della TV il cui potere ipnotico futuro, sulla scelta delle masse, si sarebbe rivelato con pedanteria sopratutto negli anni ‘80, dove la percezione del bene diffuso, del rampantismo arrivista dei ceti sociali emergenti, e della Moda, decreto’ il nuovo boom economico dopo quello degli anni ‘60, il cui simbolo fu lo slogan la Milano da bere della famosa campagna pubblicitaria per l’amaro Ramazzotti, ideata da Marco Mignani nel 1985.

Pasolini scrisse che, nessun centralismo politico era riuscito a fare cio’ che avrebbe saputo realizzare, negli anni a venire, la societa’ dei consumi. Sarebbe riuscita nel suo intento, rimodellando i modelli culturali, accelerando il processo grazie alla comunicazione televisiva. Attraverso la TV il Paese Italia, con la diffusione in contemporanea delle immagini, ha conosciuto culture, realta’, tradizioni territoriali (da Nord a Sud ), fino ad allora sconosciute. All’inizio fu un mezzo per certi aspetti positivo. Colmava anche quelle distanze infrastrutturali che, nel corso degli anni ’60, iniziarono ad essere ridotte, grazie all’opera più imponente costruita nel dopoguerra: l’ Autostrada del Sole. Ma la TV e’ stata molto più incisiva, iniziando quell’opera di omologazione che, nel corso dei decenni successivi, avrebbe distrutto ogni autenticita’ e concretezza, con benestare dei troppi, prostrati verso la moderna industrializzazione con totale e stupido compiacimento. Il sistema economico aveva compreso che non poteva piu’accontentarsi di un essere umano che consuma, pretendendo che non ci fosse altra ideologia che quella del consumo. La precedente ideologia voluta e imposta dal potere era stata la religione che, con il cattolicesimo, rappresentava l’unico fenomeno che omologava gli italiani. L’adeguarsi al modello TV consumistico, avrebbe impedito, negli anni a venire e fino ai giorni nostri, l’atrofizzazione del cervello e il conseguente appiattimento delle facolta’ mentali e morali, impedendo all’essere umano di evolversi.