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‘Giustizia’ Category

23 Maggio 2023 – Redazione

 

E così, dopo 30 anni di processi, la corte di cassazione ha confermato le assoluzioni nel processo sulla, a questo punto bisogna dire, cosiddetta “trattativa Stato-mafia”, scagionando definitivamente e completamente tutti i coinvolti, i politici, i dirigenti, i Carabinieri… tutti quanti per non aver commesso il fatto.

Assolti “per non avere commesso il fatto”, non perché “il fatto non costituisce reato” ma per non avere commesso il fatto, così recita una sentenza della Cassazione che ci riporta ai tempi di Corrado Carnevale, più di trenta anni indietro.

E’ una sentenza tombale, vengono prescritti anche i reati compiuti dalla controparte mafiosa, viene sancita la definitiva rinuncia dello Stato a fare Giustizia ad accertare la Verità.

Il nostro Stato non è, e forse non è mai stato, uno Stato di diritto
Siamo stati degli illusi credere che lo Stato potesse processare se stesso perché “il fatto” c’è stato, ci sono state le stragi, c’è stato il furto dell’Agenda Rossa, ci sono stati i depistaggi ma non ci sono i colpevoli o meglio perché i colpevoli ci sono, ma sono dentro alle stesse strutture di questo stato assassino e depistatore e quindi sono intoccabili.

Non è questo, non può essere questo lo Stato per cui ha sacrificato la vita mio fratello e solo per rispetto al suo sacrificio non posso e non devo aggiungere altro.

Non ho mai creduto alla Giustizia degli uomini, sono laico e non posso quindi confidare neanche nella Giustizia di Dio, non mi resta, nei pochi anni che mi restato da vivere, che la lotta, una lotta disperata, solitaria, senza speranza, per una Verità che continuerà ad essere occultata, vilipesa, negata dagli stessi assassini che mai, mai, potranno giudicare se stessi”.

Salvatore Borsellino.

Vorrei commemorare questo supremo esempio istituzionale di offesa al popolo italiano con un richiamo alla memoria, perché senza consapevolezza di essa nel presente non c’è futuro.

GUARDATE BENE, ADESSO ALLA LUCE DI QUESTA SENTENZA, GLI OCCHI DI QUEST’UOMO, SONO SOLO 3 MINUTI E MEZZO, ASCOLTATE  LE SUE INFLESSIONI, IL TONO, IL RESPIRO, LE PAUSE TRA UNA PAROLA E L’ALTRA. ASCOLTATELO COL CUORE CLICCANDO SUL LINK ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://youtu.be/eNYPzlxW3yQ

la morte di mio padre, unitamente a quella di tanti altri servitori dello Stato, è servita a svegliare dal torpore tante coscienze, ciò ci ripaga della sua assenza

Manfredi Borsellino

Lo Stato non è un’entità astratta

Lo Stato siamo NOI !
“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”

Paolo Borsellino

CONSIGLIO, INOLTRE, LA VISIONE DI QUESTO VIDEO CHE CI RESTITUISCE L’IMMAGINE DI UNA PERSONA, DI UN UOMO PRIMA CHE DEL GIUDICE ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://youtu.be/-BF-Lb4nlSc

Il 21 maggio 1992 Paolo Borsellino rilasciò un’intervista ai giornalisti di Canal Plus Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi. L’intervista fu mandata in onda da Rai News 24 per la prima volta nel 2000 ma si trattava solo di una parte di 30 minuti, quella originale è invece di cinquantacinque minuti. In questa sua ultima intervista Paolo Borsellino parla anche dei legami tra la mafia e l’ambiente industriale milanese e del Nord Italia in generale, facendo riferimento, tra le altre cose, a indagini in corso sui rapporti tra Vittorio Mangano e Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi. Nel numero de L’Espresso dell’8 aprile 1994 fu pubblicata la trascrizione di una versione più estesa dell’intervista. L’intervista integrale è stata poi pubblicata da Il Fatto Quotidiano in un DVD. [fonte: http://www.archivioantimafia.org/ ]

Paolo Borsellino L’intervista Nascosta la versione integrale e commento di Marco Travaglio – Il Fatto (1h:43′) ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://youtu.be/dqUSYwhmKCw

FONTE: Playmastermovie

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17 Aprile 2023 – Redazione – di Marzia MC Chiocchi

Alcuni degli INVISIBILIha come sono stati definiti nel Docfilm i colpiti da eventi avversi da vaccino Covid-19, rimasti al momento INASCOLTATI e NON AIUTATI dallo Stato, dalle specifiche istituzioni e da quella parte di classe medica corrotta, hanno accettato l’invito a partecipare al convegno di Roma, per dare testimonianza ancor più diretta che davanti ad una telecamera.

Oggi raccontiamo la storia di Doina Marchetti, una donna ma sopratutto una mamma che ha perso il figlio Runa Cody, poco più che ventenne, vaccinatosi nel novembre del 2021 a Londra, dove viveva con il padre, e dove aveva scelto di proseguire i suoi studi. Il ragazzo, tornato in Italia per le vacanze natalizie è morto improvvisamente quasi un mese e mezzo dopo la vaccinazione, nella casa materna in provincia di Roma.

Doina ha trasmesso il suo strazio con dignità, senza rancore o rabbia, ma con la voglia di lottare per dare giustizia al figlio e a famiglie come la sua, che portano i segni sulla pelle della pericolosità di questo siero genico sperimentale, chiamato  dalla Scienzah erroneamente ma volutamente vaccino! 

Eppure Doina aveva pregato ripetutamente il figlio di non vaccinarsi, di resistere, così come aveva pregato suo marito di evitare che il Runa facesse la scelta di inocularsi! Ma non c’è stato niente da fare, e dal momento che sulle scelte non si discute, la mamma di Runa, ha dovuto prendere atto e pregare affinché non avvenisse il peggio.

Purtroppo  l’ultima notte dell’anno, il 31 dicembre 2021, Il giovane si è accasciato al suolo morendo davanti agli occhi della madre e degli operatori sanitari dell’ambulanza intervenuti nel tentativo di rianimarlo in ogni modo.

Il dubbio che la morte fosse stata causata dal siero e’ diventato sempre più certezza, fino al punto che la mamma di Runa ha deciso di affrontare il calvario dell’autopsia per capire cosa fosse successo, dando anche l’autorizzazione all’asportazione del cuore di suo figlio, per eseguire le perizie. 

Nel 2021, infatti, sia la vaccinovigilanza di AIFA che di EMA già avvertivano del rischio di pericardite e di miocardite correlati al vaccino (qui la dichirazione Aifa dell’11 giugno 2021, qui quella di Ema del 3 dicembre 2021).

Dopo 9 lunghi mesi di attesa la perizia di Runa ha emesso la sentenza:

“A causare il decesso di Runa era stata una pericardite acuta, con inizio di miocardite” Proprio i rischi di cui avvertivano Ema e Aifa. Ma nonostante al momento della morte del ragazzo le correlazioni tra vaccino e miocardite fossero già note e pubbliche, il giudice di Civitavecchia, che aveva studiato il fascicolo, ha deciso di archiviare il processo, senza neanche permettere che il caso fosse discusso in tribunale.

Allo strazio della sentenza, per Doina, si è aggiunto quello di aver deciso di consegnare il cuore del figlio ai medici, prima che fosse disposta cremazione del corpo. Il cuore – ha detto Doina – potra’ essere studiato per individuare e capire tutte le possibili correlazioni.

Dobbiamo, tra l’altro, sottolineare che, a fare da leva sulle decisioni e a prestare il fianco ai giudici corrotti, c’è la poca disponibilità a confrontarsi con letteratura scientifica VERA che potrebbe aiutare ad evitare decisioni palesemente di parte istituzionale. 

Adesso Doina è pronta a lottare con il Comitato Verità e Giustizia per far emergere la verità è mettere sul banco degli imputati, i responsabili colpevoli che ancora oggi stanno ai loro posti di comando, rivestendo ruoli chiave e sensibili.

Marzia MC Chiocchi

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19 Aprile 2023 – di Marzia MC Chiocchi

Inizio questo comunicato chiedendo la vostra MASSIMA ATTENZIONE, a cui dovrà seguire anche la MASSIMA CONDIVISIONE, perché quello di cui scriverò riguarda tutti, nessuno escluso, per ciò che sta accadendo e per il futuro in divenire. Vi esorto con tutte le mie forze affinché capiate che, finalmente, è giunto il momento in cui reagire con un’azione semplice ma determinante, grazie alla quale potremo far valere tutti i nostri diritti.

In seguito all’istituzione della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla gestione pandemica e, quel che è più importante, sui vaccini Covid-19, la società civile si è subito attivata per costituire un OSSERVATORIO di controllo, che dovrà vigilare sulla regolarità del lavoro della commissione stessa, prestando attenzione che non ci siano omissioni di comodo, ingerenze di politici corrotti, e che non vengano fatti sparire documenti sensibili! L’OSSERVATORIO è voluto dal POPOLO DELLE MAMME presieduto da Simona Boccuti, dal COMITATO FERMARE LA GUERRA ODV presieduto dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e dal POPOLO ITALIANO APS il cui presidente è Rosario Del Priore.

Sarà costituito da Enti, Associazioni, Comitati e varie realtà, ma sopratutto da MEDICI e AVVOCATI che vorranno dare il proprio supporto facendo confluire, all’OSSERVATORIO, tutte le denunce di quei cittadini colpiti da eventi avversi, e le testimonianze corredate da referti medici. Il tutto supervisionato da un Comitato Scientifico Indipendente, la cui direzione potrebbe essere affidata al Prof.Frajese, che seguirà con attenzione i lavori della commissione parlamentare, intervenendo per denunciare e correggere eventuali errori. Scopo, sarà produrre una mole di documentazione tale, da invadere e riempire le scrivanie di Magistrati, Pubblici Ministeri, Giudici e Tribunali. Sarà compito dell’OSSERVATORIO stesso, raccogliere e catalogare il materiale pervenuto. Anche io Marzia MC Chiocchi, con il mio giornale Mercurius5, ho aderito a questa nuova realtà, alla quale darò tutto il mio appoggio perché lavori sin da subito alla causa. 

Questi i riferimenti da contattare⤵️

segreteria@ilpopoloitaliano.org

info@comitatofermarelaguerra.it

Perciò, mi rivolgo agli avvocati e ai medici di coscienza, che in questi anni sono stati sulle barricate con noi per fare emergere la Verità, affinché aderiscano senza indugi.

E con ancor più forza, l’invito è rivolto a coloro che fino ad oggi hanno vissuto nel dubbio e nell’incertezza di chi non ha saputo se denunciare o meno gli effetti avversi da vaccino, perchè non aiutati dallo Stato o da un organo competente che fosse preposto a ciò. 

Adesso, il punto di riferimento e di appoggio c’è, e si tratta di una realtà su cui far leva. La partita da vincere è troppo importante per Noi e per il nostro Paese, e non vogliamo che tutto vada a finire in un nulla di fatto, come accaduto alle numerose commissioni d’inchiesta che, nei decenni, sono state insabbiate. Forza e coraggio! Non c’è più tempo da perdere. È arrivato il momento di denunciare, denunciare e denunciare! Il periodo delle lamentele è finito, anche per i leoni da tastiera che in questi 3 anni hanno scambiato i social per l’Agora’. Abbiamo letto soltanto commenti di protesta trincerati dietro profili sconosciuti, di persone che hanno nascosto la testa sotto la sabbia come gli struzzi. L’occasione esiste, e non ci sono più scuse! Chi non denuncerà o non aiuterà L’OSSERVATORIO, dovrà smettere di replicare a vuoto. 

Quindi, ripetiamo l’appello a tutta la società civile, agli avvocati e ai medici, perché aderiscano scrivendo ai contatti che vi abbiamo evidenziato all’interno dell’articolo.

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16 Aprile 2023 – Redazione- di Marzia MC Chiocchi

In questo secondo post facciamo il punto sull’OSSERVATORIO presentato ieri pomeriggio a Roma, nel corso dell’incontro pubblico seguito alla proiezione del Docfilm “INVISIBILI”, raccolta di tutte le testimonianze rilasciate al regista Paolo Cassina, da coloro che hanno subito e stanno subendo, gli eventi avversi da siero genico anticovid!

Perché si è parlato dell’esigenza di creare un’Osservatorio di controllo?! Ecco la spiegazione.

Nei giorni scorsi il Governo italiano ha dato il via libera all’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla pandemia e sui vaccini. Quest’ultima voce è stata inserita dopo un lungo tira e molla anche di parte della Lega (Salvini in primis) che all’inizio aveva espresso la sua contrarietà verso la creazione di questo organismo, probabilmente perché in pieno pandemonio, il partito era sia nel governo Conte che in quello Draghi, con la presenza di ben due ministri di cui uno, Garavaglia (allora al dicastero del turismo), favorevole e promotore del Green Pass e quindi della vaccinazione seriale. NON DIMENTICHIAMOCELO MAI! 

La paura di essere indagati, dal momento che la Lega è tutt’oggi al governo, fa novanta! Ma, come evoca un vecchio adagio, “Cio’ che è dato è reso” e indietro non sempre si può tornare! Se colpevolezza c’è stata (e l’ipotesi è scritta in senso retorico), chi ha responsabilità degli abusi subiti dai Cittadini e dalla Costituzione, dovrà pagare! 

L’Osservatorio, quindi, come ha spiegato nel corso dell’incontro Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma e portavoce del Comitato “FERMARE LA GUERRA”, 

ha l’obiettivo di sostenere e controllare il lavoro della Commissione Parlamentare d’Inchiesta votata dal gruppo Affari sociali del Parlamento, il cui prossimo passaggio ufficiale sarà l’approdo alla Camera e poi al Senato. L’organismo sarà composto da 15 deputati e 15 senatori e ha come compito, quello di far luce su diversi aspetti che hanno contraddistinto sia la gestione pandemica, ma sopratutto quella della campagna vaccinale. L’ex sindaco di Roma ha chiesto che venga istituito un Comitato scientifico indipendente e un Osservatorio che presti ascolto, “a tutte le associazioni nate spontaneamente per protestare contro il lockdown, il green pass e gli obblighi vaccinali, così come ai medici protagonisti delle concrete e vere terapie di cura, che il Ministero della Salute, ha più volte tentato di sminuire definendole “alternative”. Il Ministero della Salute, infatti, ha sempre continuato a promuovere impunemente e senza vergogna, “Tachipirina e vigile attesa”!

Dell’organo di controllo faranno parte anche medici e scienziati di coscienza che hanno evidenziato, a più riprese e inascoltati dal ghota politico, i problemi dei vaccini e la diffusione di reazione avverse”. 

A questo punto sarà importante far valere i propri diritti, facendo leva sui 200 magistrati che si sono uniti (finalmente) per dare supporto legale alla VERITÀ! Le leggi ci sono e dobbiamo farle valere! In 80 anni, dalla seconda guerra mondiale ad oggi, ne sono state approvate oltre il necessario per difendersi ampiamente dalle menzogne, e per poter colpire i potenti collusi e criminali! Basta farle applicare per dare avvio ai processi. Adesso non possiamo più tirarci indietro, e chi ha avuto problemi dovrà denunciare, perché solo accumulando più materiale possibile, riempiendo i tribunali e le loro aule di carte, denunce, referti e testimonianze che attestino gli eventi avversi gravi e non, potremmo concretamente ottenere giustizia. I colpevoli dovranno sentire il fiato sul collo e non dovranno aver più ragione di ciò che li starà travolgendo! Aiutiamo l’Osservatorio che nascerà a breve, a scatenare uno tsunami che possa rimuovere e scollare dalle loro poltrone tutti coloro che ancora stanno, non curanti e arroganti, ai loro posti di comando. Nelle prossime settimane vi aggiorneremo su tutto ciò e daremo indicazioni su come fare per far pervenire più documentazioni possibili a chi di dovere!

La relazione su ciò che è stato detto in quattro ore di incontro continuerà per qualche giorno, tante sono state le cose da raccontare! E in più daremo voce a coloro che hanno testimoniato in teatro, raggelando la platea, per il dolore fisico e morale che stanno provando! 

Infine, teniamo a RIBADIRE che L’Osservatorio dovrà vigilare sulla regolarità del lavoro della Commissione d’ Inchiesta, facendo attenzione che non ci siano omissioni di comodo, ingerenze di politici corrotti e che non vengano fatti sparire documenti sensibili! La partita da vincere è troppo importante per il nostro Paese, e non vogliamo che tutto vada a finire come tutte le numerose indagini che nei decenni sono state insabbiate! 

Forza e coraggio. Basta con gli indugi! Non c’è tempo da perdere! È il momento di denunciare, denunciare, denunciare!

VI TERREMO COSTANTEMENTE AGGIORNATI!


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15 Aprile 2023 – Redazione – di Marzia MC Chiocchi

Eccomi qua, rientrata da una giornata piuttosto impegnativa ma estremamente interessante svoltasi quest’oggi al Teatro Italia di via Bari a Roma, dove si sono date appuntamento oltre 800 persone, per la proiezione del filmato “INVISIBILI”, realizzato dai videomakers Paolo Cassina e Alessandro Amori di Playmastervideo, all’interno dell’incontro organizzato dall’associazione “POPOLO DELLE MAMME” presieduto da Simona Boccuti, dal COMITATO FERMARE LA GUERRA, portavoce Gianni Alemanno e da Rosario Del Priore, di POPOLO ITALIANO APS.

Il Docfilm, di circa 60 minuti, raccoglie le preziose testimonianze di coloro o familiari di coloro che, vaccinati, sono stati colpiti da eventi avversi anche molto gravi. Alcuni , oltre che in video, hanno accettato di essere presenti in teatro, riuscendo, così, a trasmettere un valore aggiunto alle loro storie. Sono stati momenti toccanti, in cui ciascuno di noi ha fatto i conti con la realtà che stiamo vivendo, chi da spettatore e chi da protagonista, in maniera ancor più’ dolorosa di quanto ognuno possa immaginare! Perciò, quello di stasera da parte mia, vuol essere un invito a seguire con più attenzione Mercurius, che da domani affronterà, con vari post, suddivisi un più giorni, tematiche e nuove iniziative, affrontate e spiegate dal convegno che ha fatto seguito al docfilm. Numerosi gli interventi degli ospiti conosciuti al grande pubblico e sempre in prima linea in questi anni di pandelirio, di cui vi parleremo approfonditamente.

Quello che e’ emerso da subito, come iniziativa non più rimandabile, e’ la nascita di un OSSERVATORIO DI VIGILANZA sulla nascente commissione d’inchiesta parlamentare che indagherà anche sui vaccini. Sarà formato da rappresentanti di associazioni, da medici, avvocati e da esponenti della società civile, che dovranno controllare che non ci siano depistaggi in corso d’opera. La sua funzione? Controllare i controllori. Troppe le commissioni d’inchiesta istituzionali che nei decenni hanno insabbiato le verità. Adesso è arrivato il momento tanto atteso di far luce. È un treno su cui dobbiamo salire, un’occasione irripetibile, con la quale chiedere il conto a chi ha fatto del male a chi ha creduto, senza riserve, in un falso beneficio, con conseguenze spesso irreversibili. Da domani, quindi, lèggerete i nostri approfondimenti su oltre 4 ore di interventi.

A seguire postiamo, invece, alcune foto del teatro sold out e il momento della grande contestazione nei confronti dell’on. Alice Bonguerrieri di Fratelli  d’Italia quando, in streaming, nel presentare la commissione, ha menzionato il Presidente Mattarella. Risultato…è stata costretta a chiudere il collegamento senza poter proseguire!

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13 Aprile 2023 – Redazione

 

Che cosa hanno da nascondere? Noi non abbiamo nulla da temere e proprio per questo abbiamo manifestato la nostra disponibilità anche al confronto su questa proposta di legge, disponibilità che non è stata raccolta e per questo motivo abbiamo abbandonato la Commissione al momento del voto”. Così il M5S che contesta la decisione di lasciare fuori dall’indagine l’operato delle Regioni. Per il Pd presenti “inaccettabili forzature no vax, si mette in dubbio l’utilità dei vaccini”. Ma il Centrodestra difende il testo approvato anche dal Terzo polo.

La Commissione Affari sociali della Camera ha adottato il testo base per l’istituzione della Commissione bicamerale di inchiesta sul Covid. A votare a favore il Centrodestra unito e il Terzo polo. Proteste da parte delle opposizioni con il PD che si astiene dal voto e il M5S che abbandona l’aula a causa sia del mancato coinvolgimento delle Regioni nelle indagini che per la volontà di tirare in mezzo anche gli stessi vaccini contro il Covid. Fissato a martedì 18 aprile alle ore 18 il termine per la presentazione degli emendamenti.

Entrando nel merito del testo, la durata della commissione si estenderà all’intera legislatura, e questa sarà composta da 15 senatori e 15 deputati, nominati dai presidenti di Senato e Camera, in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari. La commissione avrà il compito di far luce su diversi aspetti che hanno contraddistinto la gestione pandemica, soprattutto nella sua prima fase, quali ad esempio: valutare l’efficacia, la tempestività e i risultati delle misure adottate dal Governo al fine di contrastare, prevenire, ridurre la diffusione e l’impatto del Sars-CoV-2; accertare le ragioni del mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale redatto nel 2006; accertare l’eventuale esistenza di un piano sanitario nazionale per il contrasto del virus Sars-CoV-2 e le ragioni della sua mancata pubblicazione e divulgazione; valutare la tempestività e l’adeguatezza delle indicazioni e degli strumenti che il Governo e le sue strutture di supporto hanno fornito alle Regioni e agli enti locali nel corso di ciascuna fase dell’emergenza pandemica.

Ma si dovrà anche indagare su eventuali abusi, sprechi, irregolarità, comportamenti illeciti e fenomeni speculativi che abbiano interessato l’attività, le procedure di acquisto e la gestione delle risorse destinate al contenimento della diffusione e alla cura della malattia da Sars-CoV-2 da parte del Governo, delle sue strutture di supporto e del Commissario straordinario; approfondire gli acquisti dei dispositivi di protezione individuale prodotti in Cina; sui contratti di appalto e di concessione, la progettazione e realizzazione di strutture e unità sanitarie destinate ai pazienti affetti da Covid, degli hub vaccinali, quali ad esempio i centri temporanei di vaccinazione denominati primule, dell’applicazione Immuni e della piattaforma unica nazionale per la gestione del sistema di allerta per i contagi da Sars-CoV-2 e con essi la gestione della fase iniziale della campagna di vaccinazione.

Altro tema al centro dello scontro con le opposizioni è stato quello riguardante la volontà di indagare anche gli stessi vaccini contro il Covid.

Nel testo si chiede infatti di svolgere indagini relative agli acquisti delle dosi di vaccino destinate all’Italia nonché all’efficacia
del piano vaccinale predisposto; verificare gli atti della rolling review sui vaccini anti Sars-CoV-2 le decisioni in merito della Commissione Europea e dell’Ema precedenti alla autorizzazione al loro utilizzo; stimare e valutare l’incidenza, anche eventualmente attraverso la istituzione di un osservatorio in collaborazione con l’Istituto superiore della sanità, che i fatti e i comportamenti accertati nel corso dell’inchiesta possono avere avuto sulla diffusione dei contagi, sui tassi di ricovero e di mortalità per Covid nonché sugli eventi avversi e sindromi post vacciniche denunciate.

“Abbiamo avuto un atteggiamento collaborativo e mai pregiudiziale verso la proposta di istituire una Commissione d’inchiesta sul Covid. E lo abbiamo fatto perché pensiamo che ogni approfondimento utile per comprendere cosa va messo a punto nel sistema per affrontare possibili nuove emergenze sia il benvenuto. Il nostro obiettivo, come dimostrato durante la pandemia, è tutelare la salute dei cittadini. Le forzature di queste ore della maggioranza – che per problemi interni ha prima ritirato un testo e poi ne ha presentato un altro a un’ora dal voto in Commissione, senza coinvolgere l’opposizione – sono inaccettabili e dimostrano che l’unico obiettivo è quello di usare vicende gravi e drammatiche per fare propaganda sulla pelle di chi ha sofferto e combattuto il Covid”, commentano Marco Furfaro, capogruppo del Pd in Commissione Affari sociali della Camera, e i componenti dem Paolo Ciani, Gianni Girelli, Ilenia Malavasi, e Nico Stumpo.

“Basti pensare – sottolineano – che nel testo si mette in dubbio l’utilità dei vaccini, ammiccando ai no-vax, e non sono menzionate le Regioni, cioè l’istituzione che ha la competenza principale sulla sanità. Siamo usciti dall’aula e abbiamo deciso di non votare la proposta perché è ridicolo fare una Commissione d’inchiesta sul Covid escludendo le Regioni – aggiungono – Significa che la destra vuole solo strumentalizzare una tragedia e provare a distogliere l’attenzione dalle incapacità di questo Governo nell’affrontare le emergenze del Paese”.

I 5 Stelle si dicono “favorevoli a una Commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia, no a una Commissione usata come clava politica” contro le opposizioni. “Il M5S – spiega Vittoria Baldino – è favorevole a una Commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia perché quello che è accaduto speriamo non accada più e perché chiunque, nella malaugurata ipotesi si dovesse trovare a gestire una situazione così difficile, non debba farlo a mani nude così come lo ha fatto il Governo Conte 2 all’epoca della gestione del Covid. Proprio per questo siamo favorevoli. Favorevoli – precisa – a una Commissione che indaghi sul fatto che qualcosa abbia o non abbia funzionato”, e permetta di “evitare che tutte le articolazioni dello Stato si trovino sprovviste degli strumenti adatti. Detto questo, a noi sembra che questa maggioranza non abbia intenzione di fare una Commissione di inchiesta seria sulla gestione della pandemia, ma voglia semplicemente utilizzarla come clava politica contro le opposizioni, che all’epoca si trovarono a gestire a mani nude, ripeto, quella situazione così complicata. Allora noi ci chiediamo che cosa hanno da nascondere, perché hanno tolto ogni riferimento alle Regioni che da Costituzione hanno la competenza sulla gestione sanitaria”.

“Che cosa hanno da nascondere?”, domanda Baldino. “Noi non abbiamo nulla da temere – assicura – e proprio per questo abbiamo manifestato la nostra disponibilità anche al confronto su questa proposta di legge, disponibilità che non è stata raccolta e per questo motivo abbiamo abbandonato la Commissione al momento del voto”.

Fratelli d’Italia respinge però al mittente le accuse dell’opposizione confermando la bontà del testo base adottato. “Il testo va bene e il Pd non perde mai occasione per straparlare. Diciamo la verità, il tema dei no-vax è lo spauracchio che gli fa comodo agitare per non far nascere la Commissione, perché sia mai che esce la verità su una gestione pandemica allucinante. D’altronde lo dice perfino il senatore Crisanti”, commenta Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Affari sociali della Camera.

Fonte: quotidianosanita’.it (Giovanni Rodriguez)

 

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22 Marzo 2023 – Redazione – Articolo a cura di Imogen Foulkes

 

La Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 è nata dal desiderio di garantire che gli orrori della Seconda guerra mondiale non si ripetessero. Nell’anno del 75° anniversario del documento, SWI swissinfo.ch analizza le sue origini e la sua validità nel contesto attuale.

La Seconda guerra mondiale è stata la più letale della storia. Morirono circa 70 milioni di persone, tra cui 50 milioni di civili. La Germania nazista sterminò circa sei milioni di ebrei ed ebree – due terzi della popolazione ebraica europea – che furono sistematicamente perseguitati, depredati delle loro proprietà e deportati con la forza, insieme ad altre minoranze considerate indesiderabili, per morire nei campi di concentramento. Le popolazioni civili sono state bombardate. I Paesi sono stati invasi e i loro cittadini e cittadine sono stati costretti al lavoro forzato. Ci furono stupri di massa, uccisioni e distruzioni.

Lottando per emergere da tale disumanità, e con le Nazioni Unite che subentravano alla screditata Società delle Nazioni che non era riuscita a fermare la guerra, i leader mondiali dissero: “Mai più”. Decisero di completare la Carta delle Nazioni Unite con una serie di principi che garantissero i diritti di ogni individuo ovunque nel mondo.

COME NACQUE LA DICHIARAZIONE?

La questione fu affrontata nella prima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1946 e affidata alla Commissione per i diritti umani, predecessore del Consiglio per i diritti umani con sede a Ginevra.

La Commissione per i diritti umani si riunì per la prima volta nel gennaio 1947 a New York e istituì un comitato per la redazione della Dichiarazione, presieduto da Eleanor Roosevelt, vedova del presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt. Tutti i membri del comitato svolsero ruoli chiave, ma Eleanor Roosevelt fu riconosciuta come la forza trainante per l’adozione della Dichiarazione. La descrisse come una “Magna Carta” per i diritti umani.

Anche altre donne hanno avuto un ruolo. Ad esempio, all’indiana Hansa Mehta, membro della sottocommissione per lo statuto delle donne, si attribuisce il merito di aver fatto cambiare le prime parole della Dichiarazione da “tutti gli uomini nascono liberi e uguali” a “tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali”.

La bozza finale fu presentata alla Commissione per i diritti umani, riunita a Ginevra. Il documento fu inviato a tutti i 58 Stati membri dell’ONU dell’epoca per eventuali commenti. Il 10 dicembre 1948, durante una sessione a Parigi, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione universale dei diritti umani.

Un “testo miracoloso”

La Dichiarazione afferma che “tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti”. Aggiunge che devono agire gli uni verso gli altri in uno spirito di fratellanza e che a ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella Dichiarazione “senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”. La Dichiarazione sancisce che “ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona” e che “nessun individuo può essere tenuto in stato di schiavitù”. La Dichiarazione considera inoltre la libertà di movimento, di parola e di associazione un diritto umano.”

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, l’austriaco Volker Türk, l’ha definita “un testo molto completo e miracoloso”. Per la giurista sudafricana Navanethem Pillay, Alto Commissario ONU dal 2008 al 2014, la Dichiarazione è una fonte di ispirazione. “Immaginate cosa ha significato per me e per tutti e tutte noi che eravamo sotto l’apartheid e conoscevamo solo le leggi razziste”, ha dichiarato in un’intervista a SWI swissinfo.ch.

Phil Lynch, direttore della ONG International Service for Human Rights (ISHRLink esterno), con sede a Ginevra, afferma che la Dichiarazione “ha avuto un impatto trasformativo sulle persone e sulle comunità di tutto il mondo, informando e ispirando lo sviluppo di leggi e politiche nazionali, sostenendo le richieste dei movimenti sociali e degli attori della società civile, fornendo un importante strumento per chi difende i diritti umani e sancendo valori universali che uniscono l’umanità e stabiliscono le condizioni affinché tutte le persone possano vivere con dignità”.

Come ha dato vita a trattati internazionali

La Dichiarazione è considerata la base del Diritto internazionale dei diritti umani. I suoi principi sono stati precisati in una serie di trattati internazionali riguardanti, ad esempio, l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione (1965), i diritti civili e politici (1966), i diritti economici, sociali e culturali (1966), l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne (1979), la lotta contro la tortura (1984) e i diritti dell’infanzia (1989).

Navanethem Pillay considera la Dichiarazione come “la nostra legge fondamentale”, che stabilisce i principi fondamentali da cui derivano queste convenzioni. Alcuni Paesi, come il Sudafrica di Mandela, ne hanno incorporato i principi nella loro Costituzione nazionale.

TUTTAVIA , RESTA IL PROBLEMA DI CONVINCERE I GOVERNI A RISPETTARLI. IN TROPPI CASI UNA MERA ILLUSIONE!!!!!!

“Stiamo perdendo l’essenza di ciò che la Dichiarazione universale dei diritti umani era e doveva essere in risposta agli eventi catastrofici della Seconda guerra mondiale”, ha dichiarato Türk a SWI swissinfo.ch in una recente intervista esclusiva. “In tante situazioni nel mondo c’è di nuovo questo disprezzo per le altre persone, il disprezzo per l’essere umano, il disprezzo per la dignità umana”.

Chi vigila?

Nel giugno 1993, le Nazioni Unite organizzarono la Conferenza mondiale sui diritti umani a Vienna, in Austria. Il risultato principale furono la Dichiarazione e il Programma d’azione di Vienna, volti a rafforzare il lavoro sui diritti umani in tutto il mondo. La Dichiarazione di Vienna chiedeva anche di rafforzare la capacità di monitoraggio dell’ONU, istituendo tra le varie cose la carica di Alto Commissario per i diritti umani. Questa posizione è stata istituita ufficialmente nel dicembre 1993.

Oggi l’ONU dispone di numerosi modi per monitorare la situazione e cercare di far sì che ogni Stato rispetti i diritti umani. Gli “Organi dei trattati” controllano il modo in cui i Governi applicano le convenzioni sui diritti umani, mentre i relatori e le relatrici speciali, così come le missioni d’inchiesta composte da esperti ed esperte indipendenti, esaminano questioni specifiche sui diritti umani o situazioni nei Paesi.

Ad esempio, il Comitato per i diritti dell’infanzia ha recentemente esaminato l’attuazione del trattato omonimo da parte di sette Paesi, esprimendo serie preoccupazioni sulle punizioni corporali in Azerbaigian e sulla violenza sessuale contro le ragazze in Bolivia. I Paesi sono chiamati a riferire su come hanno seguito le raccomandazioni delle Nazioni Unite.

Un altro esempio è quello dei relatori e relatrici speciali che recentemente hanno esortato il presidente dello Zimbabwe a respingere un disegno di legge che, secondo loro, limiterebbe fortemente lo spazio civico e il diritto alla libertà di associazione.

Questi organismi ed esperti/e riferiscono al Consiglio per i diritti umani, che si riunisce almeno tre volte l’anno a Ginevra.

La Dichiarazione necessita di un aggiornamento?

“Direi che c’è bisogno di aggiornarla, per enunciare altri diritti che non sono stati sanciti come avrebbero dovuto: i diritti delle popolazioni indigene, i diritti delle donne, i diritti dei bambini”, afferma Navanethem Pillay. “Per il resto, ho la massima fiducia nella Dichiarazione come standard. Non si possono contestare questi principi”.

Phil Lynch sostiene dal canto suo che più che di un aggiornamento, la Dichiarazione avrebbe bisogno di essere attuata, in modo che gli Stati e gli attori non statali che violano i diritti umani siano chiamati a risponderne. Ciò richiede leggi e Costituzioni nazionali che sanciscano i diritti, tribunali e corti indipendenti e “una società civile vivace e indipendente e persone che difendono i diritti umani”.

Secondo l’attuale Alto Commissario dell’ONU Volker Türk, (A PAROLE SCRIVIAMO NOI) la Dichiarazione non deve essere vista “come una reliquia”, ma come un insieme di principi fondamentali che forniscono risposte ai problemi attuali e futuri.

Durante una conferenza stampa tenutasi in dicembre, alla domanda se avrebbe cambiato qualcosa nella Dichiarazione redatta 75 anni fa, Türk ha risposto che avrebbe piuttosto chiesto che il documento venisse inteso alla luce delle preoccupazioni attuali. “Vorrei dire a tutti i leader di oggi: leggete la Dichiarazione universale dei diritti umani, usatela e consideratela come un obbligo ad agire”.

VORREMMO DIRE ALL’ONU, INVECE, CHE DOVREBBE VIGILARE E FAR METTERE IN ATTO TALI DIRITTI, E SMETTERE DI PONTIFICARE AL VENTO. VORREMMO RICORDARE ALL’ONU CHE E’ NATA PER AGIRE CONCRETAMENTE LADDOVE NECESSARIO!

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09 Marzo 2023 – Redazione – Fonte: Sardinia Post

Continua il processo sui Fondi della Santa Sede.  E’ notizia di questi giorni che il fratello del cardinale Angelo Becciu, Antonino, a guida della Cooperativa Spes di Ozieri, e il sacerdote don Mario Curzu, direttore della locale Caritas, che avrebbero dovuto testimoniare nel processo in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, non si sono presentati in aula opponendo, tramite l’avvocato Ivano Iai, l’assenza di garanzie in Vaticano per chi è indagato in altro procedimento, come è per loro presso la Procura di Sassari. Il Tribunale, presieduto da Giuseppe Pignatone, ha però ritenuto “infondata e irricevibile” la comunicazione inviata dal legale, ritenendo esistenti anche in Vaticano tali garanzie, e “illegittima” l’assenza dei due testimoni all’udienza odierna, che ha quindi riconvocato per l’udienza del 31 marzo prossimo.

Pignatone avrebbe dato lettura di un’ordinanza sul rifiuto dei due di rendere testimonianza, definendo la motivazione opposta dal legale “destituita di valore giuridico” e “irricevibile. Il Tribunale, oltretutto, “intende mantenere l’efficacia dell’accertamento giudiziale” ascoltando in aula i due testimoni, chiamati a riferire sui soldi inviati alla Coop Spes dalla Segreteria di Stato e dalla Cei, con l’asserito interessamento del cardinale Becciu.

Secondo l’avvocato Iai, gli indagati di fatti teoricamente connessi, con la loro testimonianza, “finirebbero per essere esposti a una elusione delle garanzie” previste dall’ordinamento italiano ma non da quello vaticano, e “ogni eventuale dichiarazione sarebbe utilizzata dall’autorità giudiziaria”. Per Pignatone, però, Antonino Becciu e don Curzu “sono solo testimoni, e tali restano, non riconoscendo loro altre facoltà se non quelle previste per i testimoni”.

Inoltre, “anche il Vaticano privilegia l’autotutela del testimone”, che “non è obbligato a rispondere su circostanze che possano incriminarlo”, o comunque peggiorare la sua situazione”.

“Le garanzie di cui si lamenta l’assenza sono ben presenti nell’ordinamento vaticano”, ha ribadito il presidente Pignatone, che fin dall’inizio di questo giudizio conferma il valore e l’esistenza del “giusto processo” anche nelle aule d’Oltretevere.

Parlando di “implausibilità degli argomenti”, il presidente del Tribunale vaticano ha anche ipotizzato, nell’ordinanza, il loro uso come un tentativo di sottrarsi al semplice obbligo di deporre. La 49/a udienza, in cui sarebbe stato ascoltato l’unico testimone presente, Felice Liberatore, cugino dell’imputato Fabrizio Tirabassi, sulle circostanze della perquisizione della Guardia Di Finanza del 5 e 6 novembre 2020 nei locali di Celano, di proprietà del padre di Tirabassi, in cui sono state trovate quantità di monete da collezione e anche somme in contanti, è durata in tutto 40 minuti.

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