Archive for Giugno, 2022

Home / 2022 / Giugno

04 Giugno 2022 – Redazione

La Russia sta finendo di sminare i porti di Berdyansk e Mariupol sul Mar d’Azov ed è pronta a offrirli per sbloccare l’export di grano dall’Ucraina. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, in un’intervista alla televisione pubblica Rossiya 24.

«I porti del Mar d’Azov – Berdyansk, Mariupol – sono sotto il nostro controllo, siamo pronti a garantire un’esportazione senza problemi, anche del grano ucraino, attraverso questi porti», ha detto il leader russo. «Stiamo finendo i lavori di sminamento», ha aggiunto, «il lavoro è in fase di completamento, creeremo la logistica necessaria, lo faremo». La notizia è riportata da Rai News.

Per un sicuro ritorno all’esportazione del grano, Putin ha invitato Kiev a rimuovere le mine dal territorio sotto il suo controllo e ha assicurato che la Russia non ne approfitterà per lanciare attacchi dal mare. «Le acque internazionali non sono un problema. Per favore, devono ripulire le mine e sollevare navi dal fondo del Mar Nero, che sono state deliberatamente affondate per rendere difficile l’ingresso in questi porti dell’Ucraina meridionale. Siamo pronti a farlo, e non approfitteremo della situazione di sminamento per lanciare un qualche tipo di attacco anche lì», ha dichiarato nell’intervista.

POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale

04 Giugno 2022 – Redazione – Rainews.it

Tre anni e sei mesi. È la pena stabilita in primo grado con rito abbreviato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Emilia Di Palma, per don Nicola De Blasio. L’ex direttore della Caritas di Benevento era accusato di detenzione e scambio di materiale pedopornografico. Il giudice ha disposto la scarcerazione del parroco e la detenzione domiciliare in una struttura di Faicchio, in provincia di Benevento. Il pubblico ministero Barbara Aprea ne aveva chiesto la condanna a cinque anni.

Ex parroco della chiesa di San Modesto a Benevento, De Blasio fu arrestato in flagranza a novembre del 2021 durante una perquisizione domiciliare. Sul suo computer la Polizia trovò video e foto ritraenti minori. La perquisizione era stata chiesta dalla Procura della Repubblica di Torino sulla base dell’ipotesi investigativa che De Blasio avesse condiviso alcuni file pedopornografici tramite un social network.

Dopo alcuni giorni scontati agli arresti domiciliari, lo scorso 23 novembre il gip di Napoli aveva aggravato la misura cautelare a carico del parroco disponendone la custodia in carcere a Carinola, dove è rimasto fino a oggi.

“Attendiamo di leggere le motivazioni, ma molto probabilmente impugneremo in appello la sentenza di condanna – commenta Massimiliano Cornacchione, uno dei due avvocati di Don Nicola – siamo contenti che il giudice abbia accolto la nostra richiesta di trasferire don Nicola in una struttura dove potrà avviare anche un percorso di riabilitazione”.

POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale

03 Giugno 2022 – Redazione – di Andrea Ossino

Giudici, ex pm, carabinieri in pensione, attori, medici, preti, produttori televisivi e dipendenti di palazzo Chigi. È un coacervo di nomi, quello presente negli atti accumulati dai pubblici ministeri che indagano sui falsi vaccini certificati dal dottor Alessandro Aveni. Il caso è lo stesso per cui è indagato Pippo Franco, la moglie e il figlio Gabriele. E anche un ex magistrato della Procura di Roma, adesso in pensione. E poi il medico dei Vip Antonio De Luca, professore universitario e consulente del Tribunale di Roma.

Sono 13 le persone finite nel registro degli indagati. Tuttavia negli atti redatti grazie al lavoro dei carabinieri del Nas, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Alessandra Fini, compaiono anche altri 80 nomi, come quelli dell’attore Andrea Roncato e della moglie. E poi il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori. E ancora un prete, un giudice di pace, un ex generale di brigata dei carabinieri (adesso in pensione) e anche una dipendente di palazzo Chigi.

Non sono indagati. Gli investigatori li hanno inseriti negli atti perché si tratta dei pazienti che hanno sottoscritto i moduli di consenso per farsi somministrare il vaccino dal medico di base Aveni, un odontoiatra con studio a Colli Albani, finito ai domiciliari e poi liberato dai giudici del Riesame. Proprio su questi documenti i Nas ritengono che ci siano delle anomalie e quindi stanno approfondendo la faccenda. È un mondo variegato, quello dei pazienti che si sono rivolti al dottore di Colli Albani, anche se abitavano in diverse parti della Capitale.

Del resto, secondo le accuse, a procurare i ” clienti” al medico era il collega Antonio De Luca, che di personalità importanti ne conosceva parecchie. Sul suo profilo social ci sono foto con diversi vip: da Vittorio Cecchi Gori fino al commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolopassando per Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Virginia Raggi. Nel profilo Facebook del medico ci sono ancora le dirette in cui sminuiva la pericolosità del Covid proprio quando i camion dell’esercito trasportavano da Bergamo le bare delle persone uccise dal coronavirus. Ma non è per questo motivo che De Luca è indagato.

Secondo i Nas avrebbe aiutato Aveni, accusato di aver simulato alcune vaccinazioni per far ottenere il Green Passanche a chi non ne aveva diritto. « Per il vaccino Pfizer erano state registrate 185 dosi a fronte delle 150 ricevute» dal dottore, sostiene l’accusa. «Calcolando un utilizzo di sei dosi a fiala », i conti non tornano. E poi ci sono indagati che, nel giorno in cui si sarebbero sottoposti al vaccino, erano in un hotel ai Parioli, oppure in Calabria con la famiglia: «è impossibile quindi che gli stessi abbiano ricevuto a Roma la somministrazione della seconda dose del vaccino dall’Aveni», si legge negli atti. Una recita messa in scena perché «ci sono tanti casi in ospedale di effetti collaterali di vaccini che non dicono in televisione», commentavano gli indagati.

POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale