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07 Febbraio 2022 – di Irene Giurovich – Il Giornale di Udine

Sta male dopo la terza dose. Nessuno però la degna di una visita. Telefonate e telefonate alla guardia medica di Udine, senza risposta. Dal Pronto soccorso dell’ospedale di Udine la rimandano alla guardia medica perché  – stando alla testimonianza della trentenne udinese – il pronto soccorso non tratta queste situazioni.

Protagonista della disavventura è una dipendente statale che, come categoria obbligata al siero (è collaboratrice scolastica), ha dovuto presentarsi la mattina del 4 febbraio, alle 10, al centro vaccinale a Martignacco. Nel pomeriggio compaiono alcuni fastidi. Il peggio arriva la mattina seguente: stordimentivertiginidisequilibrioforte malesserefebbre. Sabato 5 febbraio è un giorno lavorativo per S. (tuteliamo la privacy come ci è stato chiesto dalla interessata, ndr), quindi iniziano i numerosi tentativi per contattare la Guardia medica dopo che il suo medico di base le aveva consigliato di farsi visitare, poiché si trattava di effetti collaterali del siero. «Non potevo di certo predisporre un certificato di malattia: avrei commesso un falso in atto pubblico, dal momento che la mia assistita non ha una malattia, bensì presenta gli effetti avversi causati dal booster. In questi casi è fondamentale che ci sia una certificazione precisa e collegata ai sintomi post-vaccinali».

Nessuno si fa carico del suo malessere

La giovane decide allora di chiamare l’ospedale di Udine: l’operatore del centralino le dice che non vengono trattati questi casi; poi, dopo essersi messa in contatto con il Pronto soccorso del nosocomio cittadino, si sente rispondere che non si occupano di questi casi e che ci si deve rivolgere alla guardia medica. «Sono stata inutilmente rimbalzata da una parte all’altra: certo è che se dici di star male perché il giorno prima hai fatto il vaccino, tutti mettono le mani avanti come per paura, alla fine ti senti da solo e abbandonato. Nessuno si fa carico di questi problemi».

Decide allora di andare di persona dalla guardia medica: suona più volte, nessuna risposta. Nel corridoio, che si vede dall’esterno, non ci sono pazienti. Finalmente risponde un medico al citofono. «Gli spiego che sto male – il giorno precedente mi ero dovuta sottoporre al terzo richiamo – e non sono in grado di recarmi al lavoro». Sperava in una visita, almeno. Invece «mi viene dato un certificato su cui è barrata la casella di ‘visita’, sebbene io non sia stato affatto visitata dal medico!         Inoltre, la diagnosi riportata è influenza, quando in realtà io non ho l’influenza!».

Le autorità latitano

A questo punto le autorità,  tutte dedite a controllare i lasciapassare e i farmacisti impegnati nel servizio tamponi, dovrebbero piuttosto indagare su altri fronti: persone che stanno male dopo i sieri e non sono ritenute degne di una visita; pronto soccorso che non le riceve, guardia medica che non le visita e rilascia certificati di una visita non effettuata e con una diagnosi falsata.

Il medico di base della malcapitata chiede che si faccia chiarezza anche perché i responsabili potrebbero rischiare la formulazione dell’ipotesi di reato di falso in atto pubblico e omissione di soccorso. In cauda venenum: si censurano i medici che curano i propri pazienti affetti da covid con terapie efficaci, certamente non Tachipirina e vigile attesa, mentre chi si macchia di questi comportamenti viene lasciato agire impunemente!

30 gennaio 2022 – Redazione Co.Te.L.I.

(di Davide Donateo) – Le forze armate americane sono alle prese con  tassi di mortalità elevatissimi  da quando i “vaccini” contro il coronavirus (Covid-19) sono stati imposti a tutti i militari.

Al recente panel “COVID-19: A Second Opinion” che è stato ospitato a Washington, DC, il senatore Ron Johnson (R-Wisc.) ha lanciato numerose bombe che dimostrano che i sieri di Fauci non sono né sicuri né efficaci.

Medici e altri relatori esperti hanno presentato dati schiaccianti che dimostrano che non solo le iniezioni sono un grave problema medico, ma che la gestione da parte del governo degli stessi equivale a un insabbiamento coordinato delle azioni malvagie di Big Pharma.

Secondo quanto riportato, l’avvocato Thomas Renz ha riferito al commentatore conservatore Daniel Horowitz di  The Blaze  i dettagli  sull’epidemia di cancro che ha colpito l’esercito . Ecco cosa Horowitz ha twittato in seguito al raduno:

https://twitter.com/TheChiefNerd/status/1485695818996854788?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1485695818996854788%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcataniacreattiva.it%2Fgrazie-ai-vaccini-covid-il-tasso-di-cancro-dei-militari-usa-e-piu-che-triplicato%2F

“Posso condividere con voi dall’avvocato Thomas Renz che il numero di diagnosi di cancro nel sistema DMED militare è passato da una media di 5 anni (2016-2020) di 38.700 all’anno a 114.645 nei primi 11 mesi del 2021. Si tratta di un campione di popolazione prevalentemente giovane”.

“A differenza di VAERS, dove gli oppositori possono suggerire che chiunque può presentare un caso sospetto di reazione avversa, questo è compilato da medici militari e quantifica ogni singolo codice ICD nell’esercito per la fatturazione tri-care di Humana. Questa è la popolazione definitiva definita e finita con un’eccellente sorveglianza”.

Horowitz ha anche condiviso un video di Renz che parla al panel di altri dati strabilianti che ha accumulato da diversi informatori le cui credenziali, ha detto, “sono impeccabili”. Uno di loro è uno dei pochi dottori con il berretto verde nell’esercito.

Uno dei più grandi risultati qui è che i dati sono irreprensibili e ampiamente accessibili da DoD, CDC, FDA e in tutto il regime di Biden-Harris. In altre parole, sono tutti molto ben consapevoli del fatto che i sieri stanno quasi certamente causando un aumento insostenibile del cancro negli americani in età militare altrimenti giovani e sani e stanno tenendo queste informazioni lontane dalla gente.

(Fonte: Databaseitalia.it)

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

29 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li – Fonte: GospaNews – foto: Augusta Turiaco, Piero Taurino, Camilla Canepa

I casi del carabiniere Piero Taurino a Mantova e dell’insegnante Augusta Turiaco a Messina sono i primi balzati all’attenzione della cronaca per il riferimento allo scudo penale adottato dal governo per proteggere i medici dalle purtroppo numerosissime reazioni avverse al siero sperimentale

https://www.gospanews.net/2021/12/17/ue-oltre-3milioni-di-reazioni-avverse-da-vaccini-covid-32mila-morti-in-aumento-i-giovani-danneggiati/

Piero Taurino, scomparso a 50 anni, e Augusta Turiaco a 55 hanno infatti in comune, non soltanto il decesso avvenuto in correlazione alla somministrazione del vaccino AstraZeneca (individuato come responsabile anche della morte di Camilla Canepa), ma la richiesta di archiviazione da parte della magistratura, per l’applicazione della legge che garantisce ai sanitari l’impunità. Tutto ciò, nonostante i ripetuti allarmi sui vaccini emersi fin dai trials clinici, e confermati dai molteplici decessi nelle prime settimane di somministrazione. A tal proposito è emerso anche da un dossier riservato Pfizer, su 1223 morti occultate.

https://www.gospanews.net/2021/10/21/omicidio-di-stato-camilla-uccisa-a-18-anni-dal-vaccino-la-perizia-giudiziaria-conferma-gli-atroci-sospetti/

https://www.gospanews.net/2021/12/17/ue-oltre-3milioni-di-reazioni-avverse-da-vaccini-covid-32mila-morti-in-aumento-i-giovani-danneggiati/

https://www.gospanews.net/2021/12/13/covid-1-223-morti-celate-da-pfizer-nei-primi-3-mesi-di-vaccini-dossier-esplosivo-ottenuto-da-medici-e-giornalisti-americani-dalla-fda/

IL DDL 44/2021Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici”, è entrato in vigore lo scorso 1 aprile 2021. Dopo il passaggio alle Camere, il documento ha subito alcune modifiche ed è stato convertito nella L 76/2021, in vigore dal 1 giugno scorso. Cerchiamo di approfondire il Capo I della legge. Questo contiene due importanti misure connesse al contenimento dell’epidemia: l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e il cosiddetto scudo penale per medici e professionisti sanitari, durante l’emergenza Covid (Artt.3-3bis)

In forza di questa disposizione di legge due differenti procure della Repubblica hanno chiesto l’archiviazione nonostante l’accertato nesso di causalità tra l’inoculazione del vaccino e la morte.

IL CASO DEL CARABINIERE MANTOVANO

«Sarebbe stata la somministrazione del vaccino Astrazeneca a causare la morte lo scorso marzo del maresciallo maggiore cinquantenne dei carabinieri di Mantova Pietro Taurino. A sostenerlo nella loro lunga relazione sono i consulenti nominati dalla Procura di Mantova, che hanno dichiarato come vi sia stata una correlazione tra la formazione dei trombi a livello cerebrale e l’assunzione del vaccino».
I magistrati titolari dell’inchiesta, condotta dal procuratore capo Manuela Fasolato e dal sostituto Giulio Tamburini, avevano affidato un incarico peritale a tre esperti specializzati proprio nel campo delle trombosi cerebrali, oltre che in ambito medico legale. Insieme ai risultati dell’autopsia, che avevano evidenziato come il carabiniere fosse deceduto per trombosi venosa cerebrale, molto importanti, ai fini dell’inchiesta, sono stati i prelievi ematici che la Procura ha fatto eseguire prima e dopo la morte del sottoufficiale. Questi avrebbero evidenziato la presenza di “porpora trombocitopenica”, praticamente la formazione di piccolissimi coaguli di sangue che bloccherebbero l’apporto stesso di sangue agli organi vitali come cervello, cuore e reni

https://www.gospanews.net/2021/11/25/incubi-da-vaccini-covid-aumentano-rischi-di-tumori-sindromi-coronariche-trombi-venosi-cerebrali-e-disturbi-alla-tiroide-4-studi-shock/

La procura ha escluso la responsabilità del produttore del vaccino ritenendo che “il vaccino è stato somministrato a seguito delle autorizzazioni delle competenti autorità (EMA e AIFA).

Agli atti – prosegue la nota del legale Agnello – non sussistono accertamenti che sostengono le motivazioni degli organi inquirenti. I trials sulla sperimentazione sono stati condotti in maniera corretta? Come mai non hanno tenuto conto di pubblicazione studi scientifici del 2007 che mettevano in risalto che i vaccini a vettore adenovirale potevano dare problemi di trombocitopenia? Perché le comunicazioni e le informazioni sugli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca sono state divulgate solo il 24 marzo laddove vi era già conoscenza di eventi avversi? Perché in Inghilterra nel mese di marzo avevano già i protocolli clinici di cura delle trombosi provocate dal vaccino? E ancora, perché la modifica del consenso informato e del foglietto illustrativo e la pubblicazione della nuova scheda da parte di Ema, le contraddizioni, la sospensione e in ultimo il ritiro del vaccino così come i tanti, e tanti altri interrogativi sono rimasti senza inchiesta e senza risposta?”.

https://www.gospanews.net/2021/03/30/vaccino-sospeso-anche-in-canada-astrazeneca-ammette-le-trombosi-letali-ma-cambia-nome/

La famiglia non si ferma e si rivolgerà al Giudice delle indagini preliminari per avere chiarezza e verità, risposte e chiarimenti, su un vaccino che ha determinato la morte dell’ insegnante.

Riteniamo – continuano i parenti e il legale – che sia stata violato anche il diritto a un’adeguata e corretta informazione del paziente che si sottopone al trattamento di vaccinazione”. L’esposto ha sempre costituito non un attacco alla campagna vaccinale, ma un segnale di allarme, una richiesta di indagini, di chiarimenti e di approfondimenti e di verità nel rispetto del diritto alla salute quale bene inviolabile della collettività. Allo stato attuale, permangono le diverse ombre e gli inquietanti dubbi nell’autorizzazione e nella somministrazione collettiva del vaccino AstraZeneca e, la Famiglia Turiaco, proseguirà la sua ricerca di chiarezza in nome di Augusta e delle tante vittime del vaccino Astrazeneca.

https://www.messinatoday.it/cronaca/vaccino-astrazeneca-morte-professoressa-turiaco-perizia-consulenti-procura-indagine.html

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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https://cataniacreattiva.it/vaccini-omicidi-di-stato-protetti-dallo-scudo-penale-chieste-archiviazioni-per-decessi-da-astrazeneca-a-mantova-e-messina-pronti-i-ricorsi/

19 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

Bisogna che ti decidi perché entro questo mese hai solo tre possibilità. O ti vaccini o muori oppure ti ammali e fai morire qualcun altro”.

Questo sarebbe quello che un’infermiera dell’Ausl di Reggio Emilia avrebbe detto a una 17enne. Una frase giudicata troppo pesante e invadente dalla famiglia della ragazza che ha deciso andare per vie legali. E, attraverso il proprio avvocato, ha spedito una diffida all’azienda sanitaria locale con richiesta di risarcimento danni. Quello che contestiamo è la violenza delle parole utilizzate, mia figlia è corsa da me a piangere. Non era un semplice consiglio al vaccino, non si può infondere il terrore così”. Lo riporta il Resto del Carlino.

I fatti risalgono alla mattina del 3 dicembre scorso quando la ragazzina è stata accompagnata all’ospedale Santa Maria Nuova per sottoporsi a un tampone molecolare dopo che una sua professoressa di scuola era risultata positiva qualche giorno prima. Qui, stando a quanto da lei raccontato, le è stato chiesto se fosse vaccinata. Alla risposta negativa della minorenne, è arrivata la frase incriminata da parte dell’infermiera.

L’avvocato di famiglia Tiziano Solignani, del foro di Modena, ha ritenuto

fatti risalgono alla mattina del 3 dicembre scorso quando la ragazzina è stata accompagnata al all’ospedale Santa Maria Nuova per sottoporsi a un tampone molecolare dopo che una sua professoressa di scuola era risultata positiva qualche giorno prima. Qui, stando a quanto da lei raccontato, le è stato chiesto se fosse vaccinata. Alla risposta negativa della minorenne, la lo frase incriminata da parte dell’infermiera.

L’avvocato di famiglia Tiziano Solignani del foro di Modena ritiene illegittima, per la violazione della sua privacy, la richiesta di specificare se vaccinata o meno. Non esserlo è consentito dalla legislazione vigente. LA RAGAZZA È STATA APOSTROFATA MALAMENTE E RESA OGGETTO DI GRAVI INVETTIVE E MINACCE, RIMANENDONE SCONVOLTA.
Un atteggiamento del genere non ha bisogno di alcun commento.

“Per questa grave violazione dei doveri di riservatezza – ha dichiarato l’Avvocato Solignanomiei assistiti, riservandosi qualunque altra iniziativa in ogni sede competente, chiedono il risarcimento dei danni subiti. Se entro 20 giorni l’Ausl non risponderà, procederemo giudizialmente nei loro confronti”.

L’Ausl, al momento, non intende replicare a mezzo stampa, ma fa sapere che “è stata avviata una verifica interna volta a capire se si fosse trattato di un comportamento con toni scorretti da parte dell’operatrice o se fosse stata una semplice e lecita opera di convincimento al vaccino, insita nella mission medico-sanitaria”.

QUESTO È IL GIUSTO ATTEGGIAMENTO DA ADOTTARE CON COLORO CHE CREDONO, PER RUOLO, DI POTER FARE E DIRE CIÒ CHE VOGLIONO! BISOGNA DENUNCIARE…E FARE NOMI E COGNOMI!!! NON SARÀ UNA SOLUZIONE RISOLUTIVA, MA QUALCHE BRUTTO MOMENTO, A PICCOLI E GRANDI DITTATORI, LO FAREMO PASSARE!!!

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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https://cataniacreattiva.it/reggio-emilia-o-ti-vaccini-o-muori-infermiera-terrorizza-un-ragazzodenunciata/