Riccardo Szumski: «Non mi vaccinerò. Tra i miei pazienti zero decessi»

FONTE: Corriere del Veneto/ intervista di Donatello Baldo

Riccardo Szumski è medico di medicina generale e sindaco di Santa Lucia di Piave nel Trevigiano. Durante la pandemia è diventato un punto di riferimento per tutta l’area critica verso la campagna di immunizzazione e le terapie messe in campo per contrastare il Covid-19. E lui il vaccino non lo farà: «No — sottolinea deciso — perché io lo sperimentatore a gratis non lo faccio. E mi meraviglio dei genitori incoscienti che portano i ragazzini sani a fare il vaccino, quando si sa bene che i ragazzini non si ammalano, e se si ammalano non finiscono in ospedale». 

Ai suoi pazienti sconsiglia quindi la vaccinazione? «Io dico che questo vaccino non ha superato le sperimentazioni previste per un nuovo farmaco e che ha un meccanismo diverso dal vaccino. È di fatto una terapia che stiamo provando sul campo. Io dico ai miei: se avete fattori di rischio fate quello che ritenete opportuno, perché non è che devo influenzare le volontà dei pazienti in senso negativo».

Ma non vaccinandosi, non li influenza nemmeno in senso positivo… «Io non sono contro alle vaccinazioni in modo ideologico. Ma se permette, visto che è un affare mio, io non mi vaccino. Anche perché se prendo il Covid so curarmi, visto che ho curato gli altri».

E come li ha curati? «Con la mia esperienza, quella che mi sono costruito in quarant’anni di attività. Con antinfiammatori e anticoagulanti, con ottimi risultati. Tra i miei pazienti ho avuto zero decessi dopo un anno e mezzo abbondante di coronavirus. E oltre ai miei pazienti ho curato un sacco di persone che si sono rivolte a me, mi sono arrivate telefonate da tutta Italia: ho passato periodi a dedicare un’ora e mezza la sera a rispondere a tutta questa gente disperata, abbandonata a se stessa».

Lei è diventato un riferimento della galassia No-Vax. «Io faccio il medico e devo curare la gente. Avevamo a che fare con una virosi, non con un morbo sconosciuto. Una virosi con caratteristiche più aggressive, certo, ma pur sempre una virosi che i medici sanno come affrontare. Io nasco pediatra e quando c’è una virosi si applica il cortisone, ed è una balla che con una settimana di terapia con il cortisone si annullano le difese immunitarie. È una balla. E non capisco perché ancora oggi dicono che queste cure devono essere sottoposte a validazione scientifica».

Lei contesta i protocolli ministeriali che non prevedono questo tipo di approccio all’insorgere dei sintomi dell’infezione? «I protocolli erano quelli di non curare la gente. E non si è mai sentito, non c’è alcuna validazione scientifica rispetto a questo. Quando mi dicono che il mio protocollo non è validato, io rispondo che nemmeno tachipirina e vigile attesa sono stati validati scientificamente. La mia è la medicina dell’esperienza, validata in quarant’anni di attività. Qui vorrebbero che curassimo con i decreti: e allora al posto del medico mettiamo un computer».

Lei è quindi convinto che gli oltre 120mila morti in Italia per Covid siano morti perché curati male? «Ma no, per carità. Anche con l’influenza si muore se si hanno patologie pregresse. Però concomitante c’è stata l’assenza di un intervento di cura. Se lasci la gente per dieci giorni a febbrone si finisce male, da sempre. La gente è stata abbandonata, altrimenti perché avrebbero chiamato me da tutta Italia? Vedesse le lettere che ho ricevuto di ringraziamento, di persone che se la sono vista brutta, con 84 di ossigenazione, curata con le mie terapie e con ossigeno a casa».

Teme che l’Ordine dei Medici possa sanzionarla per i suoi metodi? «Io non sto facendo nulla di male, i miei pazienti lo possono testimoniare. Ho fatto il mio dovere di medico, se poi per assurdo chi fa il proprio dovere viene sanzionato, squalificato… questa è un’altra storia che non c’entra con la medicina e la scienza».

Che c’entra invece con la politica? «La politica è tutta opportunismo. Tutti i partiti hanno dato il loro assenso alla violazione della libertà costituzionale. Tutti colpevoli, i piccoli distinguo sono piccoli opportunismi. Vanno a caccia di voti, ma della gente non interessa nulla a nessuno. Questa è l’amara verità».

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Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale