I portuali di Trieste dicono no all’intesa sui tamponi gratis: «Il 15 ottobre blocchiamo tutto». I lavoratori del porto non indietreggiano di un millimetro e dicono NO AL GREEN PASS

12 Ottobre 2022

Niente accordo dopo l’incontro di oggi con il prefetto. Il presidente del porto minaccia le dimissioni. Il sindacato: «Non scenderemo a patti».

Grazie E’scontro a Trieste sull’obbligo di Green pass per i lavoratori del porto della città. Dopo il maxi corteo di lunedì 11 ottobre contro la certificazione verde, oggi si è tenuto un incontro tra le aziende del settore, il prefetto Valerio Valenti, e il segretario generale dell’Autorità portuale del Mare Adriatico Orientale, Vittorio Torbianelli. La schiarita tanto attesa, però, non è arrivata. Nel pomeriggio è stato pubblicato un comunicato del sindacato Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste che conferma un blocco totale delle attività nello scalo marittimo il 15 ottobre, giorno in cui entrerà in vigore l’obbligo di certificazione verde anti-Covid per tutti i lavoratori pubblici e privati. Il presidente del porto, Zeno D’Agostino, ha minacciato le dimissioni in caso di un blocco a oltranza delle operazioni. Nelle ultime ore era circolata l’ipotesi di un compromesso, con le aziende operanti nel porto di Trieste che avrebbero pagato di tasca propria i tamponi ai lavoratori fino al 31 dicembre. Dal sindacato commentano: «Siamo venuti a conoscenza che il governo sta tentando di trovare un accordo, una sorta di accomodamento riguardante i portuali di Trieste, e che si paventano da parte del Presidente Zeno D’Agostino le dimissioni. Nulla di tutto ciò ci farà scendere a patti. Non solo noi, ma tutte le categorie di lavoratori».

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