GLI ITALIANI E IL RIFIUTO DEL VACCINO. 2 SU TRE DICONO NO ALLA TERZA DOSE, E SPERANZA FA UN ANNUNCIO.

5 Novembre 2021 – di Redazione Co.Te.Li

Gli italiani sono già in fuga dalla terza dose. Nonostante una campagna mediatica ossessiva da parte del governo, che continua a martellare quotidianamente sulla necessità di sottoporsi a una nuova inoculazione, i dati, al momento, parlano chiaro: nemmeno il 30% dei cittadini che hanno ricevuto la seconda vaccinazione, al momento ha deciso di prenotarsi per il richiamo. Un flop che va a braccetto con il mancato “effetto Green pass”. L’obbligo di certificazione voluto da Draghi e dai suoi ministri, non è servito a far cambiare idea a chi ancora non ha voluto iniziare il ciclo dei farmaci anti-Covid, e i numeri delle prime dose effettuate è in costante calo.

Come sottolineato dalle giornaliste Wanda Marra e Natascia Ronchetti, la terza dose è stata già somministrata solo al 28.9% degli italiani. Numeri arrivati nelle ore in cui l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha dato il via libera al richiamo con i vaccini “mRna” (Pfizer e Moderna) anche per chi ha ricevuto la monodose Johnson & Johnson. Numeri che preoccupano il governo, che starebbe valutando una contromossa, per evitare che il flop non possa essere più nascosto anche dal mainstream.

Per questo, secondo indiscrezioni, a Palazzo Chigi si starebbe valutando la possibilità di estendere la raccomandazione per la terza dose anche agli over 40, a partire dalla fine di questo anno, in anticipo rispetto alla tabella di marcia inizialmente prevista. A preoccupare sono soprattutto i dati provenienti da Sicilia, Calabria, Campania, Friuli Venezia-Giulia, Veneto, provincia di Bolzano e Basiliciata. In Sicilia, per esempio, su 5 milioni di abitanti i non vaccinati sarebbero ancora il 20,4% della popolazione, e la terza dose è stata fin qui un buco nell’acqua: “La media sarebbe di 2.500 somministrazioni al giorno.

Ciò che sta accadendo era prevedibile, dal momento che, coloro che sono ancora in cura perché colpiti da eventi avversi dopo la seconda dose, e in alcuni casi già dalla prima, non intendono sottoporsi ad un’inoculazione che potrebbe rivelarsi rischiosa. Del resto vogliamo ricordare, per chi ancora non avesse ben compreso la questione, che non si tratta di un vaccino, ma di un siero sperimentale, le cui cavie siano NOI esseri umani! Ma e’ veramente così difficile da capire?

Intanto il ministro Speranza, probabilmente, preso dalla disperazione di questi dati, per pareggiare i conti sbagliati e sballati, fa un annuncio “Daremo il green pass a chi ha fatto il vaccino russo e cinese appena riceveranno la terza dose mRNA” . Se sono passati oltre sei mesi dalla seconda iniezione sarà necessaria anche la quarta dose.

POVERA PATRIA!!!
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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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