Le esenzioni vaccinali ora scadono il 28 febbraio. Rinnovarle sarà un’impresa titanica

19 Febbraio 2022 – Redazione

L’esenzione per la vaccinazione COVID 19, per chi l’ha ottenuta, è costata fatica. Una delle fatiche di Ercole.  C’è chi per ottenerla si è presentato all’hub davanti ai medici vaccinatori che però, non conoscendo l’anamnesi completa del paziente, hanno opposto per lo meno iniziale resistenza.  Quelli che hanno preferito non esporsi in sede vaccinale,  hanno infatti rimandato al mittente le richieste, interpellando direttamente i medici di base. Questi, invece,  hanno dichiaratamente preferito non esporsi nemmeno in studio per star lontani da grane e “scomode inquisizioni” previste dal ministero.

Esistono pochi “fortunati” che sono riusciti nell’impresa, ma anche per loro tra poco potrebbe esserci un amaro risveglio. Le esenzioni, che dovrebbero in teoria essere permanenti, visto che attestano condizioni di salute che per lo più rimangono immutate nel tempo, per il nostro Ministero della Salute invece arrivano sempre a scadenza. E rinnovarle con queste premesse sembra più difficile.

Con uno snervante continuo tira e molla che aveva segnato, inizialmente il 30 settembre 2021, come data di scadenza, per poi arrivare ad una proroga su base mensile. Ora il governo ha stabilito in via ufficiale che il 28 febbraio sarà la data in cui  l’attestazione di esenzione non sarà più valida e dovrà essere necessariamente rinnovata.

E come? Altra complicazione e non di poco conto.

Per alcuni, si dovranno andare a ripescare i medici vaccinatori che hanno concesso il pezzo di carta all’hub, per altri ci si dovrà recare dal medico di famiglia. Mentre per la prima categoria ci potrebbe essere una effettiva difficoltà logistica, nella seconda sono gli stessi medici ad opporre perplessità e anzi, si dichiarano persino infastiditi dalle richieste. Indipendentemente da ogni possibile polemica, è innegabile che non c’e’alcuno meglio di loro, che conosca la storia personale del paziente e comprenda se e quanto sia rischiosa la somministrazione di un farmaco in una specifica anamnesi clinica. Eppure, c’è chi dubita che il rinnovo sia una passeggiata, e che sia stato reso tale proprio per disincentivare le domande e scoraggiarne definitivamente la richiesta.

Quindi, se già prima, rilascio dell’esenzione era un’impresa titanica, adesso, siamo sicuri che esista ancora qualcuno che vorrà opporsi al sistema e agire in scienza e coscienza, rinnovando i documenti scaduti?

Il 1 Marzo lo sapremo