Zelensky insaziabile chiede armi a tutti, ma nessuno vuole dargliene più. Usa inclusi

19 Aprile 2022 – Redazione di Debora Billi

Zelensky, sulla questione armi, sembra davvero insaziabile: “Ogni ritardo sulle armi è un permesso alla Russia di ucciderci”, “Servono armi, la Russia vuole distruggere il Donbass”, “Più armi arriveranno, prima finirà la guerra”, questi i suoi appelli nelle sole ultime 48 ore. E le sta chiedendo a tutti, persino alla Corea del Sud (che ha risposto picche).

Ma l’aria per lui sta cambiando, ed essenzialmente per due motivi: il primo è che molti Paesi hanno fornito all’Ucraina una sostanziosa parte dei propri armamenti e temono di restare sguarniti; il secondo, è che il consumo di armi che fa l’Ucraina ha raggiunto livelli del tutto implausibili. E più di uno si sta chiedendo che fine facciano davvero tutti gli armamenti che piovono copiosi laggiù da due mesi.

La Grecia lo ha appena detto: “Basta mandare armi all’Ucraina”, si stanno indebolendo le capacità di difesa del Paese, “non possiamo mandarne di più”. Anche la Corea si è rifiutata a causa della “situazione di sicurezza”sudcoreana e “il potenziale impatto sulla prontezza militare” del Paese. Ma persino negli Stati Uniti si comincia a mostrare insofferenza verso l’invio di armi, come spiega un articolo su Bloomberg. L’Ucraina sta infatti consumando le armi troppo velocemente, addirittura la fornitura di munizioni sufficiente per una settimana di combattimenti viene esaurita in un giorno appena. “I Paesi occidentali devono affrontare un’ardua scelta: aumentare le forniture militari all’Ucraina o conservare le loro già limitate possibilità di difesa”.

Lo stesso Edward Luttwak, considerato universalmente un guerrafondaio, ha qualche giorno fa invitato l’Ucraina ad accettare un cessate il fuoco, un referendum in Donbass e i dialoghi di pace, sostenendo che “nessun Paese che dipende da armi regalate può considerarsi indipendente”.

Per tacere del fatto che i social e i canali Telegram sono inondati da video e foto dell’esercito russo che, dopo la resa di interi battaglioni ucraini, mette le mani su preziosissimi lanciamissili da milioni di dollari e tonnellate di altre armi occidentali ancora imballate. Alla Nato non deve piacere star regalando armi non solo a Zelensky, ma anche a Putin.

Gli unici che continuano a coprire di armamenti Zelensky come se non ci fosse un domani sono gli inglesi, che probabilmente puntano a far entrare l’Ucraina in Europa solo per darci il colpo di grazia. Intanto in parecchi si chiedono dove finiscano davvero, oltre che in mano ai contentissimi ceceni, tutti gli armamenti che spariscono nel buco nero ucraino: non sarà che c’è in atto un florido traffico sul mercato nero, verso altri Paesi? Lo scopriremo con il tempo, probabilmente, quando quelle armi salteranno fuori a chissà quali latitudini e in chissà quale altra guerra.

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