AUSTERITÀ? DRAGHI RINNOVA I CONDIZIONATORI PER I PALAZZI DEL GOVERNO

24 Aprile 2022 – Redazione Fonte: Byoblu

La retorica di una certa propaganda che vuole a tutti i costi giustificare provvedimenti autolesionisti per il nostro Paese, come la rinuncia all’energia proveniente dalla Russia, sta assumendo contorni grotteschi.

Giusto premettere per i distratti che la guerra in Ucraina è un fatto drammatico, che esiste da ben 8 anni e che deve essere risolta al più presto con un intervento serio e di buona volontà dalle diplomazie. 

Invece di concentrarsi su impegnativi tavoli diplomatici, i governi occidentali scelgono la strada delle sanzioni che, come storicamente sappiamo, non hanno mai bloccato alcun conflitto.
Intanto i civili muoiono e le economie traballano. 

Ci eravamo già occupati qualche tempo fa delle dichiarazioni fatte dal presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa quando ad un collega de “Il fatto quotidiano” riuscì ad inaugurare una nuova stagione di frasi celebri della retorica economico-bellica atta a giustificare gli effetti ‘boomerang’ delle sanzioni economiche alla Russia.

Preferite la pace o i condizionatori accesi tutta l’estate? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre 

Sull’infelice frase relativa all’assurda ipotesi di dover scegliere tra la pace e i condizionatori accesi, Draghi non ha compiuto alcun passo indietro: “La pace è il valore più importante, indipendentemente dal sacrificio, ma in questo caso il sacrificio è anche piccolo” a dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera.

Poi sono arrivate le misure di contingentamento dei consumi energetici, dall’utilità tutta da dimostrare.
Infatti In via definitiva è stato approvato il cosiddetto “decreto Bollette” che contiene misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

La stretta a termosifoni e condizionatori è arrivata con un emendamento approvato alla Camera il 13 aprile e riguarda la pubblica amministrazione, o meglio gli edifici pubblici. A partire dal primo maggio e fino al 31 marzo 2023, i condizionatori non potranno portare gli edifici a misurare una temperatura minore di 27 gradi centigradi, con un margine di tolleranza di 2 gradi, per cui il minimo fissato è di 25 gradi. In inverno, invece, la temperatura non potrà salire oltre i 19 gradi.

Per chi non si adeguerà alla nuova stretta scatterebbero quindi delle sanzioni amministrative da 500 a 3000 euro. Non è tuttavia ancora chiaro chi dovrebbe effettuare i controlli sulle temperature.

Intanto, visto che il “sacrificio è piccolo”, stando alle parole di Mario Draghi, la sua Presidenza rinnova l’impianto di climatizzazione della propria sede in via della Stamperia, a Roma. 57 condizionatori ‘split’sono stati appena acquistati. Il condizionatore ‘split’ è quello più comune in commercio. È un tipo di impianto di climatizzazione basato su un’unità a pompa di calore divisa in due parti: un compressore-scambiatore di calore e un diffusore.

Il palazzo della presidenza del Consiglio in cui andranno installati i nuovi impianti di condizionamento, si trova a pochi passi dalla Fontana di Trevi sono ospitati gli uffici del Dipartimento per gli Affari regionali. È qui che lavora la ministro Mariastella Gelmini.

A solo due settimane dalla famosa frase che chiedeva ulteriori sacrifici agli Italiani per rinunciare al gas russo, l’acquisto di condizionatori d’aria per i palazzi del potere, in vista dell’estate, finisce per apparire agli occhi dei cittadini alquanto grottesca.

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