Boom di arresti cardiaci in Israele, aumentano anche in Ticino

05 Maggio 2022 – Redazione – Fonte: ticinolibero.ch

A distanza di qualche mese dalle vaccinazioni anti Covid di buona parte della popolazione, qualcuno si interroga ancora sugli effetti avversi. Chi era contrario al vaccino temeva controindicazioni quali problemi cardiaci: ora uno studio israeliano mostra dati allarmanti, anche in Ticino peraltro sono aumentate le chiamate per arresto cardiaco.

Gli arresti cardiaci aumentano in Israele, la curva segue quella dei vaccini

Nel periodo gennaio-maggio 2021, in Israele è stato rilevato un aumento di oltre il 25% delle chiamate per arresto cardiaco e per sindrome coronarica acuta nelle persone tra i 16 e i 39 anni. Gli stessi numeri sono rimasti pressochè stabili tra il 2019 e il 2020, per poi impennarsi proprio nel periodo in cui si è iniziato a vaccinare. La curva nei mesi successivi pare seguire quella del vaccinati: aumentano entrambe in modo simile. Lo stesso non vale con gli arresti cardiaci e le sindromi coronarie e i casi di Covid (era successo nella prima ondata ma non nelle successive).

Stando alle date, un primo aumento delle chiamate per problemi cardiaci è avvenuto all’inizio del 2021, in concomitanza con la somministrazione della seconda dose, per poi conoscere un nuovo picco a partire da metà aprile, quando i guariti dal Covid hanno ricevuto le dosi singole.

In Ticino arresti cardiaci più 5,6%

Per quanto riguarda il Ticino, dal comunicato di Polizia in merito al tradizionale incontro informativo tra gli enti di primo intervento non sanitari (EPINS) nel contesto della rianimazione cardiopolmonare svoltosi nei giorni scorsi a Noranco, si evince come nel 2021 ” si è visto un aumento degli interventi per allarmi AED per persone in arresto cardiaco (+5,6% rispetto al 2020)”.

Intanto continuano a essere presenti le miocarditi

Che la miocardite sia uno dei possibili effetti collaterali si sa da tempo, lo aveva specificato anche Swissmedic (leggi qui). Ora spunta uno studio di Jama Cardiology effettuato in Finlandia, Svezia, Danimarca e Norvegia, i cui risultati affermano che i giovani vaccinati, tra i 12 e i 24 anni, hanno un rischio maggiore di avere questa problematica rispetto a chi non ha ricevuto le dosi del vaccino.

“Il rischio di miocardite accertato dovrebbe essere bilanciato con i benefici della protezione contro il Covid”, scrive la rivista. Parole pesanti, dopo aver preso in considerazione 23 milioni di giovanissimi.

A essere maggiormente in pericolo sono gli uomini tra i 16 e i 24 anni. I dati dicono che chi ha ricevuto Moderna è maggiormente esposto al rischio.

Peraltro, sempre sul tema, uno studio del Journal of Pediatrics, ripreso dal Wall Street Journal, ha riferito anomalie cardiache (riscontrate con risonanza magnetica 3-8 mesi dopo la vaccinazione) nel 69% dei bambini con miocardite post vaccino.

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