I Vaccini falsi per i divi di Hollywood

04 Marzo 2023 – Redazione – Fonte: Renovatio 21

Avevate qualche dubbio in proposito? Vaccinazioni finte per gli attori di Hollywood, la Mecca del cinema, che essendo in California è stata sottoposta alla politica di esclusione vaccinale più feroce degli USA.
Nella capitale mondiale della propaganda woke, del goscismo moralista più trito, la gente pagava per risultare parte della sperimentazione globale col siero mRNA senza però aver offerto il deltoide alla siringa genica.                                   Un articolo della testata americana Epoch Times ha pubblicato la testimonianza di «una persona che lavora nel settore dello spettacolo» che «ha iniziato a vendere le carte (cioè i certificati di avvenuta vaccinazione) all’inizio di aprile 2021. Tra allora e ottobre di quello stesso anno, apparentemente ogni giorno sarebbero arrivate chiamate per carte le di contrabbando».

Lo spacciatore di certificati ritiene di averne venduti almeno 250. Da notare che, «le celebrità per le quali questa persona ha realizzato le false certificazioni, erano quasi uniformemente liberali o progressisti, almeno pubblicamente. In altre parole, se li intervistavi, sostenevano gli obblighi, le mascherine e altre restrizioni a volte in modo irremovibile. Dietro le quinte era tutta un’altra cosa».

Il giornalista, pur essendo a conoscenza dei peccati di Hollywood – «le persone più ipocrite del pianeta, che vivono fuori schema, mentre elargiscono lezioni ai comuni mortali su clima e resto» – si rivela sorpreso da quanto ha appreso dalla sua fonte.                                                    «Molti dei clienti “mi è stato detto, erano ben consapevoli dei dettagli delle crescenti preoccupazioni sui potenziali effetti collaterali dei vaccini, in particolare nell’area riproduttiva. Non sorprende quindi che la persona abbia stimato che il 90% dei clienti fosse di sesso femminile».

Uno dei clienti dell’informatore di Epoch Times, un noto personaggio dello spettacolo, era sconvolto dal fatto che una squadra sportiva locale preferita, chiedesse la prova della vaccinazione per l’ingresso, anche all’ingresso VIP. In pratica, in cuore suo era no-vax. All’esterno, tutt’altro.

 

Il sistema non era infallibile, e si basava sull’idea che il sistema informatico californiano aveva dei buchi (circa il 30% delle vaccinazioni non erano registrate), quindi , in taluni casi, la celebrità avrebbe dovuto, in caso di proteste del controllore, semplicemente insistere che tutto era OK. Si tratta di un rischio enorme per la carriera di un attore hollywoodiano. Uno zoo di iene e sciacalli pronti a saltare al primo passo falso – un meccanismo del sacrificio ben conosciuto, una sorta di perverso rito dell’abbondanza del mondo moderno, dove si gode a vedere una persona bella brava e ricca che viene trascinata nella vergogna.                               Il livello di follia del mondo sotto restrizioni pandemiche, insomma, non avrebbe risparmiato nemmeno Hollywood.

Anche in Italia, come noto, almeno un caso del genere è emerso. Nel dicembre 2022 sono state indagate una famosa tennista e una giovane cantante in una storia di green pass che, secondo le accuse, sarebbero stati ottenuti senza realmente sottoporsi al siero genico sperimentale.                                                         Come riportato da Renovatio 21, è curioso l’atteggiamento dei rocker ribellistici nazionali e internazionali, che hanno spinto per i lockdown e la vaccinazione, talvolta insultando chi, si opponeva rischiando il proprio posto di lavoro.

Vi sono state, per fortuna, voci di cantanti che invece hanno detto il vero: Van Morrison, Dave Mustaine, Richard Ashcroft, Eric Clapton soprattutto che, una volta danneggiato dal vaccino, non ha perso occasione per picchiare duro contro la propaganda vaccinista. Poi ci sono stati anche casi come quello del cantante britannico Zion, tutto tatuaggi e simboli rockettari, morto due settimane dopo essersi sottoposto al siero.

Questo è lo stato delle cose nel rock, nei tempi in cui al Festival di Glastonbury dal palcco hanno parlato Zelens’kyj e Greta Thunberg.

Per concludere potremmo ringraziare il COVID, perché  stiamo assistendo, in diretta e in modo accelerato, alla fine della cultura della……celebrità.

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