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07 Febbraio 2022 – Redazione – Fonte:(Silvana De Mari)

Nasce un nuovo soggetto, Il dottor Luca Speciani è uno dei fondatori sella SIM. Gli ho chiesto di rispondere a qualche domanda

Perché avete fondato questa associazione?

Non passa giorno, ormai, senza che questo governo, o il suo ministero della salute, non inventino qualche nuova restrizione ai nostri diritti costituzionali e alla nostra libertà di espressione, di lavoro, di socialità. Nei confronti di noi medici e sanitari, in particolare, il governo (attraverso la complicità dei suoi “bracci armati” del CTS, del ministero, dell’ordine e delle ASL) ha usato mano particolarmente dura. È stato infatti fissato l’obbligo vaccinale per tutti i sanitari, prima che per chiunque altro, ignorando bellamente il diritto-dovere del medico di valutare per ogni trattamento sanitario il rapporto rischi-benefici, e il diritto del cittadino (sancito dalla Convenzione di Oviedo e dal pronunciamento 953/21 dell’Unione europea) di scegliere liberamente a quali trattamenti sottoporsi, senza per questo poter essere in alcun modo discriminato.

Incuranti degli appelli provenienti da più fonti (ultima Amnesty International) e da eserciti di legali che denunciano la totale incostituzionalità del provvedimento, tutti questi organi – come macchine schiacciasassi ubbidienti ad un solo comandante – hanno portato avanti con ottusa determinazione l’obbligatorietà legale della vaccinazione, imponendo sanzioni gravissime verso tutti i medici che, anche con valide motivazioni (come ad esempio il fatto di essere guariti e di disporre di alto titolo anticorpale) ritenevano di non doversi sottoporre ad un trattamento che in quelle condizioni poteva essere non solo inutile ma anche dannoso. Chi non ha rispettato le dure intimazioni degli ordini o delle ASL si è visto tempestivamente sospendere (o radiare nei casi più gravi), nonostante a più riprese sia stato dimostrato che la vaccinazione, anche con tripla dose, non impediva in alcun modo il contagio e la trasmissione della malattia.

Lei che parte ha?

Fin dal 2011 sono presidente di Ampas, l’associazione dei medici di segnale, che conta ad oggi più di 1200 medici iscritti che non concordano con la narrazione pandemica in corso e ritengono che il medico non debba essere schiavo di conflitti di interesse o al servizio retribuito dell’industria del farmaco. La situazione però è a tal punto degenerata (impedendo di fatto a medici e sanitari di esercitare in Scienza e coscienza la loro nobile professione, se non in accordo con i desideri dei produttori) da richiedere un passo di coraggio in più. È così che alla fine dello scorso anno un gruppo di medici e di sanitari delusi dalle istituzioni e impossibilitati a svolgere il proprio lavoro in libertà e autonomia hanno deciso, spinti anche dalla pressante richiesta di molti pazienti, di costituire una rete di associazioni sanitarie che avesse come obiettivo la liberazione degli operatori dal giogo del conflitto di interesse, e consentisse loro – come da giuramento di Ippocrate – una piena libertà di scelta terapeutica, nel rispetto di una altrettanto piena libertà di scelta di cura da parte del paziente.

Il 21/1/22 finalmente, dopo lungo e travagliato parto, ben dieci associazioni sanitarie (comprendenti medici e odontoiatri, psicologi, farmacisti, biologi, infermieri, fisioterapisti, veterinari ecc.) e un sindacato hanno costituito la SIM, Società Italiana di Medicina, Unione di associazioni sanitarie, i cui aderenti, il cui manifesto e la cui mission sono visibili sul sito www.societaitalianamedicina.it dal quale è già oggi possibile a qualunque associazione sanitaria regolarmente costituita (o che abbia una sezione sanitaria) richiedere direttamente l’iscrizione, in attesa dell’approvazione del consiglio direttivo.

Già all’atto della costituzione la rete SIM conta qualcosa come 3000 medici e altrettante figure sanitarie a vario titolo. Ma l’obiettivo nel giro di poche settimane è quello di raggiungere i 10.000 medici iscritti e possibilmente altrettante figure esercenti le altre professioni sanitarie. Ricordando che 10.000 medici significa suppergiù dieci milioni di pazienti, in grado di far sentire con forza la propria voce.

Quali vantaggi ha un medico che si iscriva?

Uno degli scopi più importanti della SIM è quello di consentire ad ogni operatore – sia esso sospeso o radiato per motivi d’opinione (una vergogna che contraddice l’essenza stessa dell’essere medico) – di riprendere a lavorare senza dover sottostare a obblighi di obbedienza a regole fissate dalla politica o peggio ancora da interessi commerciali. Ogni medico deve garantire al proprio paziente la migliore cura possibile su basi scientifiche, certo, ma anche sulla base della specifica situazione individuale del singolo e del rapporto rischi-benefici nella sua particolare situazione. Come può un medico oggi essere costretto a suggerire la vaccinazione a un bimbo di 6 anni, quando metà dei paesi europei la sta vietando e quando tutti i dati epidemiologici indurrebbero alla prudenza? E come si può non esentare pazienti dal vaccino (se non per gravi reazioni pregresse o allergie documentate a componenti del vaccino stesso) quando vediamo ogni giorno situazioni cardiovascolari o oncologiche gravi che richiederebbero grande cautela? Oggi un medico o un sanitario che esprima dei più che leciti dubbi sulla disinvolta gestione della campagna vaccinale o sull’efficacia di qualche assurdo provvedimento legislativo viene immediatamente sospeso o radiato, con il risultato (forse cercato da qualcuno) di creare una casta di medici e sanitari proni ai desideri del potere politico, e in un certo senso acritici esecutori dello stesso.

Vi definiscono no vax?

A noi che abbiamo creato SIM questa etichetta non andava più bene, con i nostri pazienti che ci chiedevano, da sospesi “Ma dottore… adesso che vi hanno sospesi, dove lo troviamo un medico che ci possa assistere in Scienza e coscienza, invece che secondo i comandi delle aziende farmaceutiche?”. Forse l’ordine non si rende conto del danno di immagine che ha creato con il suo comportamento ricattatorio e sanzionatorio verso medici che hanno solo cercato di difendere e tutelare i diritti dei propri pazienti. Che erano disperatamente alla ricerca di un medico che non si limitasse ad applicare il protocollo criminale della “Tachipirina e vigile attesa” che tanto ha contribuito al dramma pandemico e all’incremento dei decessi.

Chi aderisce alla SIM ha smesso da tempo di riconoscersi in questi comportamenti e ha cercato da tempo una via “interna” per emendarsi dalle nefaste ingerenze di big pharma nell’attività del medico.

Speriamo che una nuova rete associativa, divisa in gruppo legale, gruppo scientifico, e gruppo comunicazione, possa rappresentare un buon punto di partenza per far riflettere le istituzioni sul tipo di medicina che vogliamo offrire a questo paese. Una medicina gestita da medici liberi e indipendenti, che lavorano – anche sbagliando – in scienza e coscienza, oppure una medicina asservita a interessi commerciali, che per definizione non può essere né libera né corretta.

Proviamo a fare sì che SIM sia un primo importante passo in questa direzione, per il bene di tutti.

07 Febbraio 2022 – Finte: Margherita Montanari (Corriere.it-Bologna)

Un bimbo deve subire un delicato intervento chirurgico al cuore all’ospedale Sant’Orsola di Bologna ma la famiglia, del Modenese, è «no vax» e rifiuta trasfusioni di sangue da donatori vaccinati contro il Covid-19.

La storia

Da una parte, una famiglia no vax modenese, che esige per il proprio figlio una trasfusione di sangue esclusivamente da persone non vaccinate, dall’altra l’ospedale Sant’Orsola di Bologna e il centro trasfusionale, decisi a non assecondare tale richiesta. Sarà il giudice tutelare a decidere su questo caso delicato, che ruota attorno a un bambino in attesa di un intervento chirurgico al cuore. La vicenda risale a qualche settimana fa. Una famiglia modenese, il cui figlio è in cura all’Ospedale Sant’Orsola – una delle eccellenze del panorama nazionale – ha fatto sapere ai medici di non esser disposta ad accettare per il piccolo una trasfusione da donatori già sottoposti alla profilassi antiCovid. Ha richiesto quindi che fosse utilizzato sangue donato da persone non vaccinate. 

L’OSPEDALE

L’ospedale, in accordo con il centro trasfusionale felsineo, ha negato ai genitori questa eventualità. Non sono bastati i chiarimenti dei medici a placare le convinzioni dei genitori. E così dalle parole sono passati agli avvocati: per ottenere quanto richiesto, la famiglia del bambino ha scelto di proseguire per vie legali, al punto che un giudice tutelare deciderà se dar ragione a lei o al Sant’Orsola e al centro trasfusionale bolognese. Nel frattempo i genitori del piccolo si sono mossi per dimostrare al giudice che ci sono molte persone non vaccinate disposte a rispondere al loro appello e a donare sangue no vax per il figlio. In totale, hanno reperito 40 volontari (di cui comunque non è accertata la compatibilità con il gruppo sanguigno del bambino).

Il giudice

La famiglia modenese, chiede che venga destinato al proprio figlio solo sangue di persone che non si siano sottoposte alla profilassi. Una difficile questione su cui in giornata è chiamato ad esprimersi il giudice tutelare di Bologna. Potrà prendersi più tempo per approfondire la questione. Se invece deciderà, potrà stabilire di accettare la lista dei 40 no vax proposta dalla famiglia oppure di dar ragione al no dell’Ospedale e del centro di trasfusione. In questa eventualità, non è escluso che la famiglia del bambino possa decidere di abbandonare il centro di cura, rivolgendosi a strutture che accettino di eseguir l’intervento chirurgico alle condizioni richieste.

07 Febbraio 2022 – Redazione

È ormai in quasi ogni tweet la «Dichiarazione pubblica d’interessi di Franco Locatelli»,  coordinatore del Cts e presidente del Consiglio superiore di sanità.

Dal documento di evince che nel 2020 avrebbe effettuato consulenze per l’azienda Pfizer.


DA SOTTOLINEARE QUANTO QUESTO PARASSITA SIA COLLUSO E ANCORA CAPACE DI PROMUOVERE LA CAUSA DEI VACCINI, PER I BAMBINI DA ZERO A 5 ANNI. A SEGUIRE LE SUE SCHIFOSISSIME DICHIARAZIONI ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

“Direi che potrebbe essere ragionevole  ipotizzare l’orizzonte dell’inizio della primavera per avere questi vaccini a disposizione, dopo che le agenzie regolatorie avranno dato il via libera. Ovviamente le agenzie regolatorie sono chiamate a formulare il loro parere autorizzativo in funzione dei dati che verranno a cumularsi rispetto al profilo della sicurezza, ma qui personalmente non ho la minima perplessità”, ha detto Locatelli.

RAZZA DI INVERTEBRATO, E DOVE SAREBBERO I DATI SULLA SICUREZZA DEL SIERO MAGICO? DIREI CHE SAREBBE RAGIONEVOLE CHE SI ABBATTESSE, DOVE SAPPIAMO IN MOLTI, UN LIBERATORIO METEORITE!

GENITORI, NON CADETE IN TRAPPOLA!

07 Febbraio 2022 – di Irene Giurovich – Il Giornale di Udine

Sta male dopo la terza dose. Nessuno però la degna di una visita. Telefonate e telefonate alla guardia medica di Udine, senza risposta. Dal Pronto soccorso dell’ospedale di Udine la rimandano alla guardia medica perché  – stando alla testimonianza della trentenne udinese – il pronto soccorso non tratta queste situazioni.

Protagonista della disavventura è una dipendente statale che, come categoria obbligata al siero (è collaboratrice scolastica), ha dovuto presentarsi la mattina del 4 febbraio, alle 10, al centro vaccinale a Martignacco. Nel pomeriggio compaiono alcuni fastidi. Il peggio arriva la mattina seguente: stordimentivertiginidisequilibrioforte malesserefebbre. Sabato 5 febbraio è un giorno lavorativo per S. (tuteliamo la privacy come ci è stato chiesto dalla interessata, ndr), quindi iniziano i numerosi tentativi per contattare la Guardia medica dopo che il suo medico di base le aveva consigliato di farsi visitare, poiché si trattava di effetti collaterali del siero. «Non potevo di certo predisporre un certificato di malattia: avrei commesso un falso in atto pubblico, dal momento che la mia assistita non ha una malattia, bensì presenta gli effetti avversi causati dal booster. In questi casi è fondamentale che ci sia una certificazione precisa e collegata ai sintomi post-vaccinali».

Nessuno si fa carico del suo malessere

La giovane decide allora di chiamare l’ospedale di Udine: l’operatore del centralino le dice che non vengono trattati questi casi; poi, dopo essersi messa in contatto con il Pronto soccorso del nosocomio cittadino, si sente rispondere che non si occupano di questi casi e che ci si deve rivolgere alla guardia medica. «Sono stata inutilmente rimbalzata da una parte all’altra: certo è che se dici di star male perché il giorno prima hai fatto il vaccino, tutti mettono le mani avanti come per paura, alla fine ti senti da solo e abbandonato. Nessuno si fa carico di questi problemi».

Decide allora di andare di persona dalla guardia medica: suona più volte, nessuna risposta. Nel corridoio, che si vede dall’esterno, non ci sono pazienti. Finalmente risponde un medico al citofono. «Gli spiego che sto male – il giorno precedente mi ero dovuta sottoporre al terzo richiamo – e non sono in grado di recarmi al lavoro». Sperava in una visita, almeno. Invece «mi viene dato un certificato su cui è barrata la casella di ‘visita’, sebbene io non sia stato affatto visitata dal medico!         Inoltre, la diagnosi riportata è influenza, quando in realtà io non ho l’influenza!».

Le autorità latitano

A questo punto le autorità,  tutte dedite a controllare i lasciapassare e i farmacisti impegnati nel servizio tamponi, dovrebbero piuttosto indagare su altri fronti: persone che stanno male dopo i sieri e non sono ritenute degne di una visita; pronto soccorso che non le riceve, guardia medica che non le visita e rilascia certificati di una visita non effettuata e con una diagnosi falsata.

Il medico di base della malcapitata chiede che si faccia chiarezza anche perché i responsabili potrebbero rischiare la formulazione dell’ipotesi di reato di falso in atto pubblico e omissione di soccorso. In cauda venenum: si censurano i medici che curano i propri pazienti affetti da covid con terapie efficaci, certamente non Tachipirina e vigile attesa, mentre chi si macchia di questi comportamenti viene lasciato agire impunemente!

07 Febbraio 2022 – Redazione

BENVENUTO RISVEGLIO…..E IL GIOCO FINISCE QUI!
Per la formazione Under 17 della Polisportiva Carignano, militante nel girone “D” del campionato regionale di categoria, non ci saranno più partite o allenamenti. Il motivo? L’obbligo di green pass rafforzato – ovvero la vaccinazione – per chi svolge attività agonistica. Siano esse partite o allenamenti.

Giovani calciatori rifiutano il vaccino

Un numero importante di calciatori avevano detto “no” alla vaccinazione. E così, il presidente Guido Pochettino ha dovuto compiere un gesto che è un pugno nello stomaco per qualsiasi patron: ritirate la formazione, comunicando la rinuncia alla Figc con una posta elettronica certificata datata 28 gennaio 2022 e inviata al Comitato Regionale Piemonte Valle d’Aosta.

Come precisato dal giudice sportivo, la Polisportiva Carignano risulterà ultima classificata: le squadre che dovevano giocare contro, fruiranno di un 3-0 a tavolino. E a fine anno arriverà la retrocessione nella categoria provinciale. www.torinotoday.it

SARÀ PURE UN PUGNO NELLO STOMACO PER IL SUO PORTAFOGLI, PRESIDENTE, MA PER NOI E’ UNA GRANDE SODDISFAZIONE SAPERE CHE, DEI RAGAZZI, HANNO AVUTO LE PALLE PER OPPORSI A LEI E A TUTTI GLI OPPRESSORI DI QUESTO PAESE. SPERO CHE L’ESEMPIO SIA SEGUITO DA MOLTE ALTRE SQUADRE CALCISTICHE….OLTRE CHE DA TUTTE LE ALTRE FEDERAZIONI SPORTIVE DEL CONI!

Marzia MC Chiocchi

07 Febbraio 2022 – Redazione Co.Te.Li

Si dice sempre che una delle più grandi risorse del nostro Paese sia il turismo. Peccato che per colpa di una gestione sempre più folle di questo governo, ormai nei giornali internazionali fra le mete consigliate per andare in vacanza l’Italia non appare più. Persino i tag usati dai siti Internet non comprendono mai l’Italia tra le mete da raggiungere. E anche questo, nell’epoca della rete, è un dettaglio assai significativo. Per renderci meglio conto della situazione, è interessante riprendere un articolo pubblicato dal prestigioso Guardian, che racconta questo: “I viaggiatori sono stati avvertiti di controllare i loro piani di vacanza a metà termine per assicurarsi che soddisfino le regole di vaccinazione Covid quando viaggiano verso le destinazioni dell’UE poiché un numero crescente di paesi impone nuove restrizioni”. L’Italia è tra questi, e viene sconsigliata proprio per la troppa burocrazia e le troppe regole. 

“Le persone che viaggiano in Italia potrebbero trovare più difficile recarsi in ristoranti, musei e altri luoghi al chiuso se non sono stati potenziati. I leader del turismo hanno esortato i ministri a negoziare con i paesi europei per prevenire scene caotiche negli aeroporti mentre l’industria dei viaggi inizia a riprendersi”. Chris Rowles, presidente di Aito, che rappresenta le compagnie di viaggio specializzate spiega al Guardian: “Ormai è troppo tardi perché i regolamenti cambino. I viaggiatori, in particolare con i minori di 18 anni, dovranno essere attenti e ben consapevoli delle normative dei singoli paesi per garantire che possano viaggiare senza problemi”.

Craig Burton, amministratore delegato di Ski Solutions, ha affermato: “Le regole all’interno dei paesi suonano spaventose, ma è gestibile. Sono stato in Italia la scorsa settimana. Hanno il Super Green pass verde. Scarichi il codice QR dalla tua app del SSN, lo salvi come screensaver, lo mostri agli impianti di risalita e poi vai”. Paul Charles, amministratore delegato della società di consulenza di viaggio PC Agency, ha dichiarato: “Nel complesso, è chiaro che siamo in una fase di terra di nessuno uscendo dalla pandemia. Sta causando molta confusione perché le persone devono fare calcoli su quando hanno avuto il vaccino e, se hanno figli, se hanno avuto abbastanza vaccini. 

“Stiamo vedendo emergere un puzzle di restrizioni e i clienti sceglieranno un posto più facile da raggiungere”, afferma Tom Jenkins, amministratore delegato di ETOA, l’associazione di categoria dei tour operator nelle destinazioni europee. “Questo è stato un fenomeno ai margini della consapevolezza della maggior parte dei viaggiatori. Ora si ritroveranno in mezzo a tutto questo. Siamo abituati a vedere viaggiatori extracomunitari in coda per entrare a Parigi o in Italia. Ora i cittadini britannici faranno parte di quella coda”.

Fonte: IlParagone

_________________________[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

06 Febbraio 2022 – Redazione

Torna in campo, come da mesi, la protesta contro l’obbligo, ora anche più stringente, di presentazione del Green pass. Imponente la folla, inizialmente stimata dalla Questura in un migliaio di persone ma andata aumentando con il passare dei minuti. Sul palco, senza peli sulla lingua, anche ROSY DELLA TORTERIA DI CHIVASSO, PALADINA DI UNA LOTTA CHE, A MAGGIO SCORSO, LA VIDE SOLA CONTRO TUTTI E CHE, ADESSO E FORTUNATAMENTE, SONO IN MOLTI AD AVER SEGUITO E IMITATO. SENTITE

A SEGUIRE IL VIDEO CHE L’HA VISTA PROTAGONISTA IERI A VERONA. CLICCATE SUL LINK ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://t.me/marinatoniniof/1304

IN QUESTO ALTRO VIDEO L’INTERVENTO DELL’AVVOCATO RENATE HOLSEIZEN ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://www.larena.it/media/video/protesta-in-piazza-bra-l-intervento-di-renate-holzeisen-video-marchiori-1.917117

06 Febbraio 2022 – Redazione

 «Non bastavano tutti i problemi causati dalla pandemia, da quando siamo costretti a controllare il Green pass il nostro lavoro è diventato ancora più difficile». È la testimonianza di Ylenia Faucci, titolare della cartoleria Grafikart di viale Comaschi a Cascina alle prese con i nuovi obblighi relativi alla carta verde per l’accesso alle attività commerciali. «Dal primo febbraio dobbiamo verificare il possesso del Green pass base a tutti coloro che entrano in negozio, ma questa regola è un boomerang per noi imprenditori. Alcuni clienti sono infastiditi, se la prendono con noi che applichiamo una regola imposta dal Governo. Non entriamo nel merito se sia giusto o sbagliato, quel che è certo è la reazione esagerata e a volte pretestuosamente polemica». No, invece hanno ragione, diciamo noi. È quanto ha riportato il Tirreno.

La testimonianza dell’imprenditrice vale più di mille parole: «Alcuni clienti ci hanno chiesto “Avete aderito anche voi?”, altri ci dicono Non ve lo mostro, i controlli sono a campione”, altri escono e dicono che compreranno le stesse cose su internet. Tutto questo è mortificante, siamo trattati come controllori, quando invece l’ultima cosa che vorremmo fare è creare un disagio ai nostri clienti. Non capiscono che non si tratta di aderire o meno. È una regola e come tale dobbiamo rispettarla per la sicurezza di tutti». Pure i vaccinati sono contagiosi, il Green Pass non ha alcuna logica sanitaria e va tolto. Dovevate ribellarvi, ma è troppo tardi ormai.

06 Febbraio 2022 – Redazione

«Senza paura della dittatura»

Con questo slogan molti torinesi hanno raggiunto piazza Vittorio Veneto alla fine di un corteo partito ieri pomeriggio da piazza Castello.

Un migliaio di persone hanno attraversato corso San Maurizio e via Rossini, dove per alcuni minuti si sono fermati davanti alla sede Rai al grido «Giornalisti terroristi».

In piazza Vittorio invece la manifestazione è sfociata in un «aperitivo in mezzo alla strada», con bottiglie di alcolici e altre bevande.
«Così ci riprendiamo i nostri spazi come presto ci riprenderemo i nostri posti di lavoro» hanno detto nell’intervento che ha concluso il corteo.

Riprendersi la libertà

«Se due persone fumano sotto il cartello “vietato fumare” gli fanno la multa. Se venti persone fumano sotto il cartello “vietato fumare”, viene chiesto loro di spostarsi. Se duecento persone fumano sotto il cartello “vietato fumare”, viene tolto il cartello».

https://twitter.com/RadioGenova/status/1490231633370390529?s=20&t=sb7CEjO4CcZ6Kj0zNBTTCw

SEMPRE PIU CITTA’ STANNO PRENDENDO ESEMPIO DA TORINO. FORZA!!!!!!

Fonte: LaPekoranera

Anche a Livorno stessa cosa. In centinaia Si sono dati appuntamento alle 18 di venerdì 4 febbraio, in piazza del Luogo Pio per un aperitivo “fai da te” nel quale ognuno era stato invitato a portare qualcosa per sé e per gli altri. Per la maggior parte erano adulti e anche famiglie, che hanno risposto all’appello di “Libertà Livorno” e che si sono presentati in Venezia “armati” di bibite e snack, consumati poi lungo le spallette. Un ritrovo assolutamente pacifico, al termine del quale i partecipanti, prima di andare via, hanno ripulito l’area.

05 Febbraio 2022 – Redazione

Mario Draghi arriva al tavolo circolare del Consiglio dei ministri. L’incontro, il primo dopo l’elezione di Sergio Mattarella, fila via in poco più di mezz’ora. Il premier, prima di iniziare, non lesina sorrisi: entra quando i ministri sono già tutti seduti e decide di salutarli uno per uno, accostandosi dietro alla sedia di ognuno. Appena seduto chiama l’applauso per Sergio Mattarella. “Voglio prima di tutto ringraziarlo per la decisione di rimanere per un secondo mandato. Le priorità che ha espresso cioè la lotta alla pandemia e la ripresa della vita economica del Paese sono le stesse del Governo”. È quanto ha riportato il Giornale.

Una certa irrequietezza di Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, è notato da alcuni mentre interloquisce con il ministro della Salute, Roberto Speranza. Il titolare della Salute parla della proroga delle misure anti-Covid, il leghista sbotta: “E bastaaaa! Come spieghiamo alle categorie?”. Giorgetti ribadisce la necessità di introdurre “una qualche forma di indennizzo o risarcimento per i fragili che hanno riportato danni a causa di effetti avversi del vaccino. È una mia personale sensibilità”, spiega alla platea. Pare che le infami imposizioni di Speranza stiano cominciando, finalmente, a creare le prime crepe tra i ministri.

E ALLORA FORZATE LA MANO AFFINCHE’ IL MURO CROLLI DEFINITIVAMENTE!

Fonte:StopCensura