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6 Dicembre 2021-Redazione Co.Te.Li

UDITE UDITE! A VOLER SCRIVERE UN BARZELLETTIERE, CREANDO EX NOVO FREDDURE, BATTUTE E QUANT’ALTRO L’IRONICA FANTASIA CI OFFRE, SIGNIFICHEREBBE DISPERDERE INUTILI ENERGIE, SE PENSIAMO CHE, A PRODURRE SPARATE E IDIOZIE QUOTIDIANE ,GIÀ CI PENSANO POLITICI E AFFINI, REGALANDOCI UN CALEIDOSCOPIO DI PROPOSTE E IDEE, FRUTTO DI MENTI DEVASTATE E FUORI CONTROLLO!

L’ULTIMA DIMOSTRAZIONE DI SENNO LABILE L’HA DATA L’AMMINISTRATORE DELLA RAI CARLO FUORTES!

Carlo Fuortes

BUONA LETTURA!!!
Chi ha un dispositivo in grado di collegarsi a Internet è altrettanto in grado di guardare la televisione, il che significa che è tenuto a pagare il canone Rai come chi guarda una trasmissione nel salotto di casa sua con un normale apparecchio televisivo. Con questa riflessione, scrive laleggepertutti.it, Fuortes, nominato lo scorso mese di luglio, ha acceso la miccia di un ‘ordigno’ destinato a esplodere. Perché se già l’abbonamento tv non piace così com’è oggi, figuriamoci se occorrerà pagare una tassa per il solo fatto di avere un cellulare in grado di connettersi a Internet.

Cavallo sede RAI Viale Mazzini – Roma

Il ragionamento dell’Ad di viale Mazzini – è il seguente: oggi è possibile guardare i programmi Rai dal cellulare grazie all’applicazione RaiPlay, che si può scaricare gratuitamente. Secondo la Rai, chiunque potrebbe dichiarare di non avere il televisore in casa per non pagare il canone e guardarsi le trasmissioni al pc, sul tablet o sul telefonino. Quindi – suggerisce Fuortes – chiunque abbia uno smartphone deve pagare il canone Rai (POVERO GRULLO!)

Se la proposta di Fuortes dovesse concretizzarsi, si suppone che verrebbe meno il requisito di avere un televisore in casa per essere obbligati a pagare l’abbonamento tv e che le uniche esenzioni sarebbero quelle legate all’età (almeno 75 anni) e al reddito (non più di 8.000 euro annui). Resta, però, un dubbio: il fatto di avere il cellulare esclude l’obbligo di avere il televisore? Perché se così fosse, aumenterebbe potenzialmente la platea di chi non sarà tenuto a pagare il canone. Basti pensare a chi fa volentieri a meno di social e applicazioni varie e usa il telefonino solo per le chiamate e per mandare o ricevere qualche sms: se il possesso del televisore non sarà più vincolante per versare questa tassa, ben potrebbe comprarsi un apparecchio tv e non pagare il canone, fa notare.

Si suppone anche che il canone verrà pagato sulla base di un cellulare per ogni nucleo familiare, così come oggi deve essere versato per un solo apparecchio tv presente in casa. In sostanza, se oggi si paga 90 euro per possedere uno, due o quattro televisori, un domani si pagherà la stessa cifra (sempre che resti tale) per avere uno, due o quattro cellulari in casa.

Si suppone che. a questo punto, le emittenti televisive (la Rai deve dare l’esempio per prima, visto che incassa circa l’84% del canone) dovranno trasmettere in streaming tutti i programmi e non solo alcuni. Oggi, infatti, alcuni programmi sono visibili soltanto in tv, mentre non vengono trasmessi in diretta sul web, spesso per una questione di diritti televisivi. L’esempio delle partite di Champions League trasmesse in chiaro è il più classico.

Si suppone, infine, che se lo Stato prevede una tassa sul possesso di uno smartphone, di un tablet o di un pc perché consentono di guardare la tv, lo stesso Stato farà un investimento non indifferente per garantire la banda larga in tutto il Paese. Il periodo di didattica a distanza durante la pandemia ha insegnato che ci sono molte zone d’ombra in Italia e che un segnale Internet decente non arriva dappertutto (quando arriva). La logica vuole che una tassa debba essere pagata per un servizio prestato, non per qualcosa che non si può avere.

TROPPE LE SUPPOSIZIONI PER RUBARE ANCORA SOLDI AI CITTADINI, CON UNA PROPOSTA DI PROGRAMMI CHE, NEGLI ULTIMI ANNI, SI È RIVELATA DI BASSO LIVELLO. 
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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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4 Novembre 2021-di Marzia MC Chiocchi

LA NOMENCLATURA MEDIATICA VUOL FARCI CREDERE CHE LA RIPRESA ECONOMICA C’È. NON SI CAPISCE DA QUALE PARTE STIA GUARDANDO E, SOPRATTUTTO, CON QUALI OCCHIALI MAGICI STIA OSSERVANDO LA REALTÀ E CIÒ CHE, NOI, NON RIUSCIAMO AD INQUADRARE. E DAL MOMENTO CHE SUL LORO STORY BOARD E’ SCRITTO CHE IL CONVINCIMENTO DEL POPOLO COGLIONE, È IL PRIMO E ASSOLUTO OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE, LA MENZOGNA NE È IL VEICOLO. LA RIPRESA, A PARER NOSTRO, NON DOVREBBE VEDERE SARACINESCHE ABBASSATE DEFINITIVAMENTE, O ESERCENTI CHE PRATICANO FORTI SCONTI SULLA MERCE, PERCHÉ A FINE NOVEMBRE LA PRESSIONE FISCALE INCOMBERÀ, CON LA RICHIESTA DI ANTICIPO SULLE TASSE DEL PROSSIMO ANNO! PER NON PARLARE DELLE AZIENDE CHE CHIUDONO O CONTINUANO A DELOCALIZZARE! UNA VERA MANNAIA!!! ALLA LUCE DI TUTTO CIÒ, ECCO IL NUOVO SINGOLARE, STUPEFACENTE PROVVEDIMENTO DI UN COMUNE VENETO, VERONA, PRONTO AD ERGERSI A PRIMO DELLA CLASSE, COME IL BAMBINO CHE COMPIE GESTI E ASSUME COMPORTAMENTI, SOLO PER CONQUISTARSI IL TOTALE CONSENSO DEI GENITORI. E ADESSO CHE “PAPÀ” DRAGHI HA INSERITO IN FINANZIARIA UN AUMENTO DI STIPENDIO PER I SINDACI, I PRIMI CITTADINI, COME VALENTI SOLDATINI, VORRANNO DARE SFOGO ALLE PIÙ INSENSATE INIZIATIVE PER FARSI BEN VOLERE!

ECCO LA NOTIZIA 👇👇👇👇👇

Nei fine settimana, in largo anticipo sul periodo natalizio, Verona, per evitare problemi di sicurezza, corre ai ripari. E così, nelle due piazze principali del centro (piazza Bra e piazza Erbe) sono stati installati dei «sensori» in grado di registrare all’istante quanti telefonini (o tablet) siano presenti in quel punto, e quanti di essi siano in movimento da una piazza e l’altra (attraversando la centralissima via Mazzini).  E SE UNO SPEGNE TUTTI I DISPOSITIVI ELETTRONICI, FARETE I CONTROLLI DA REMOTO? OPS…TUTTO CIÒ SAREBBE PREOCCUPANTE, ma avvalorerebbe le tesi di noi terrapiattisti, complottisti, fuochisti…e uomini di fatica (per dirla alla TOTÒ), che dietro questo pandelirio ci sia la volontà di sperimentare una prova-controllo dell’umanità…

Problemi di privacy

E la privacy? Dicono sia rispettata! Pensavate il contrario? Verona si sarebbe giustificata spiegando che un protocollo internazionale (non si sa quale sia), consentirebbe di usare anonimamente i dati, ottenendo solo il numero totale di presenze, senza altre informazioni! Mah!…

Minuto per minuto

In questo modo, minuto per minuto, il Comune potrà decidere eventuali provvedimenti (per esempio, come già accaduto, il senso unico pedonale per via Mazzini, o lo stop alle auto su corso Porta Nuova oppure, misura estrema ma già adottata in passato, lo stop alle auto sui ponti di accesso al centro. Oneroso, per il Comune, il costo del sistema, come ha spiegato il sindaco, Federico Sboarina, acquistato, grazie ad un accordo internazionale con partner del settore. I sensori sono già attivabili e saranno sicuramente usati nei prossimi fine settimana (A FIERACAVALLI, ALLA MARATONA DI VERONA, AI MERCATINI NATALIZI, PER IL PONTE DELL’8 DICEMBRE, A SANTA LUCIA, NATALE, CAPODANNO ED EPIFANIA)

CHE LA MATRIX ABBIA INZIO E PURE…IL TRUMAN SHOW!!!

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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