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02 Febbraio 2022 – Redazione Co.Te.Li

Mentre il governo Draghi continua a insistere sulla strada della vaccinazione, resa obbligatoria per tutti gli italiani sopra i 50 anni di età con il resto della popolazione “costretta” comunque dal Green pass a sottoporsi all’inoculazione, il programma Report in onda su Rai Tre ha mandato in onda un servizio sulla vigile attesa. Come annunciato dal conduttore Sigfrido Ranucci, “siamo andati a vedere la sperimentazione di medici per quello che riguarda l’utilizzo degli antinfiammatori nei primi momenti dei sintomi di un paziente che ha il Covid”. Un video che non ha mancato di far discutere.

All’interno del servizio, Report ha preso in esame alcune cure sperimentate dall’Istituto Mario Negri di Milano e che hanno fatto registrare una regressione della malattia nell’80% dei pazienti trattati. “Abbiamo verificato che questi antinfiammatori non solo possono attenuare la sintomatologia della fase iniziale virale – ha detto Fredy Suter, il primario emerito dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – ma possono ridurre le ospedalizzazioni e molto probabilmente anche i casi di morte”.

Secondo il primario, intervistato da Report, mentre la tachipirina non cura l’infiammazione, i farmaci antinfiammatori vanno alla radice del problema riducendo la probabilità di arrivare a un’infiammazione grave. Quando gli è stato chiesto come mai queste cure, nonostante gli ottimi risultati, non siano state generalizzate, Suter ha risposto che gli enti regolatori (come l’Agenzia Italiana del Farmaco) possono dare indicazioni soltanto sulla base di studi scientifici estremamente rigorosi.

https://twitter.com/AvvErich/status/1488399293354586113?s=20&t=yqqq9aAjBdug9YJd_B6Sxg

Il nostro studio ha dei limiti – ha chiarito Suter – Cercheremo di farne uno il più possibile corretto da tutti i punti di vista”. Una risposta che, secondo Report, era “diplomatica”. Ranucci ha sottolineato come, al momento di far emergere questo protocollo, sarebbero state riscontrate delle difficoltà con le istituzioni, visto che si sarebbero creati contrasti con il protocollo ministeriale della vigile attesa. Emblematico un fiori onda del primario, che pensava di non essere più registrato: “Solo con questa norma, avremmo risparmiato migliaia di morti”.

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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https://cataniacreattiva.it/covid-il-fuorionda-del-primario-suter-intervistato-da-report-ecco-come-avremmo-potuto-evitare-migliaia-di-morti/

24 Novembre 2021 -Redazione Co.Te.Li

Report, nella puntata di lunedì 22 novembre, ha nuovamente affrontato il caso AstraZeneca e gli effetti avversi” coma la Vitt (trombosi con trombocitopenia indotta dal vaccino). Claudia Di Pasquale, con la collaborazione di Giulia Sabella e Cecilia Andrea Bacci, è tornata quindi sulla questione del siero anglo-svedese con i suoi rari e inusuali effetti collaterali ed è ripartita da chi per primo ha cercato e individuato i pericolosi anticorpi anti-PF4.

A SEGUIRE I 30 MINUTI DI PUNTATA DEDICATI ALL’INCHIESTA ⤵️

https://m.youtube.com/watch?v=erevQtPABmA

Si tratta di Andreas Greinacher, l’immunologo tedesco di fama mondiale che già il 20 marzo scorso aveva tenuto una conferenza stampa internazionale per condividere le sue scoperte su come riconoscere i sintomi e come trattare i pazienti colpiti da questa sindrome. “Ma cosa è successo in Italia?”, si chiede Report. “Chi si è trovato davanti un paziente colpito da Vitt ha saputo sempre riconoscere i sintomi?”.

E poi, se si sapeva del rischio e si sapeva come trattarlo, perché nessuno è intervenuto subito? “Dal 20 marzo si sapeva che le reazioni avverse dopo la prima dose di AstraZeneca colpivano le donne sotto i 55 anni e il professor Andreas Greinacher aveva anche scoperto come diagnosticarle e trattarle. Ha individuato i pericolosi anticorpi anti-PF4 e che gli eventi avversi potevano essere trattati con immunoglobulina“, ha detto il conduttore Sigfrido Ranucci. Perché queste informazioni allora sono state diramate da Aifa dopo due mesi? Il problema è che nel frattempo ci sono stati gli Open Day – le giornate vaccinali aperte a tutti – compreso quello a cui partecipò Camilla Canepa, la ragazza morta poi proprio a causa della vaccinazione, vicenda per la quale fu sospesa e poi rivista la somministrazione del vaccino AstraZeneca.

IL SISTEMA PIANO PIANO STA CROLLANDO…

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https://cataniacreattiva.it/report-attacca-laifa-conosceva-gli-effetti-avversi-di-astrazeneca-ecco-che-cosa-ha-ha-taciuto-per-due-mesi-video-di-puntata/

4 Novembre 2021 – La Redazione Co.Te.Li

Un comunicato illuminato e gradito, quello che leggerete a seguire, che fa riemergere e riposiziona, nel giusto ruolo, il giornalismo d’inchiesta. L’attacco è contro le interferenze della politica che, ancora una volta, non si smentisce nel voler intervenire a gamba tesa su ogni azione, dichiarazione o espressione, che non collimi con il suo pensiero. Così molti colleghi di Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore della TX di Rai 3 Report hanno deciso di schierarsi dalla sua parte, lanciando un messaggio chiaro e diretto, nel rigettare qualsiasi intromissione esterna al proprio lavoro.

I rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico e il cdr della Direzione editoriale offerta informativa, infatti, hanno replicato alle critiche mosse dai parlamentari Pd in Commissione di Vigilanza e dal deputato di Forza Italia, Andrea Ruggieri alla puntata del 1° novembre 2021.

QUESTO IL DOCUMENTO⤵️⤵️⤵️

DA REPORT UN RIGOROSO, SERIO E DOCUMENTATO LAVORO GIORNALISTICO D’INCHIESTA COME RICHIEDE IL MIGLIO SERVIZIO PUBBLICO.
Nessuna tesi no-vax, nessun cedimento a teorie anti-scientifiche. «Il sindacato – aggiunge– difende il meticoloso lavoro dei colleghi e di tutta la redazione di Report, precisando (come ha ricordato lo stesso conduttore alle agenzie di stampa dettagliando l’infondatezza di ogni accusa mossa) che raccontare le criticità del sistema dei vaccini non significa affatto schierarsi contro, ma farle emergere per migliorare e rendere più efficace e solida la lotta contro il Covid-19. Il lavoro di Report è pertanto in linea con la missione d’inchiesta che accompagna da sempre la trasmissione in tutti i temi affrontati, compresa la pandemia da Covid-19 dal suo inizio.

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https://cataniacreattiva.it/il-sindacato-dei-giornalisti-rai-usigrai-a-fianco-della-redazione-di-report-dichiara-serio-e-rigoroso-giornalismo-dinchiesta/

La Redazione – 02 Novembre 2021

La terza dose di vaccino anti covid per ora viene somministrata alle categorie fragili e agli over 60, ma i contagi tornano a salire e l’ipotesi di un nuovo richiamo per tutti diventa sempre più probabile. Ma quanto dura davvero la protezione dei vaccini anti-Covid, e cosa sappiamo sull’utilità e la sicurezza del cosiddetto booster? Nella puntata del 1 novembre, in onda ieri alle 21.20 su Rai3, una troupe di “Report” e’ andata negli Stati Uniti, dove, con interviste esclusive ai commissari dell’Fda, l’agenzia regolatoria americana, ha raccontato gli interessi economici e le pressioni politiche che ci sono dietro una decisione che dovrebbe essere solo scientifica! QUESTO E MOLTO ALTRO SUGLI INTERESSI CHE RUOTANO INTORNO AI “VACCINI”.

A SEGUIRE LA PARTE DI PUNTATA DEDICATA ALL’ARGOMENTO. CLICCATE SUL LINK PER VEDERE E ASCOLTARE ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://www.raiplay.it/video/2021/11/Non-ce-due-senza-tre—Report-1112021–304e43cd-1b14-4b20-ae48-783f51cdc522.html?wt_mc=2.www.wzp.raiplay_dati

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https://cataniacreattiva.it/a-reportrai-3-si-e-parlato-di-vaccini-e-degli-enormi-interessi-economici-che-ruotano-intorno-video/

Lunedi 25 Ottobre la puntata di Report su Rai 3 e’ stata dedicata ai danni e le morti da vaccino anti covid 19 . Sotto accusa AstraZeneca, i decessi correlati, le responsabilità della politica, di AIFA e EMA.

QUESTO IL LINK DELLA PUNTATA 👇👇👇👇👇

https://rumble.com/vo8wvn-puntata-report-25-10-21-astrazeneca.html

Questi alcuni dei passaggi più importanti con il relativo minuto del video:

19’45”:

Il racconto della moglie di Stefano Paternó, 43 anni, il militare morto 16 ore dopo il vaccino. Conclusione dei consulenti della procura : nesso causale fra vaccino e decesso.

27’:

Studio su una delle possibili reazioni  avverse da parte di un centro di ricerca tedesco. Il medico afferma che le reazioni che hanno portato all’abbassamento delle piastrine sono sicuramente dovute a una proteina contenuta nei vaccini a vettore virale.

32

EMA ha autorizzato la vaccinazione per gli over 18 pur sapendo che il rischio di episodi trombotici era più alto sotto i 40 anni. Inquietante le dichiarazioni del medico tedesco che afferma “non potevamo sprecare nessuna dose”.

37

In Italia prima AstraZeneca e’ stato raccomandato agli under 55, poi agli under 65, poi sospeso 3 giorni, poi per “uso preferenziale per over 60” e siccome le dosi comprate erano tante, il Generale Figliuolo chiede di allargare l’uso agli over 50. Il CTS risponde il 12 maggio dando il via libera agli open day per tutti i maggiorenni. La Liguria organizza gli open day per gli over 18 perché gli over 60 non si vaccinavano più con astrazeneca. Si prenotano 20.000 persone fino a quando Camilla Canepa muore per emorragia cerebrale dopo la prima dose del vaccino. Nesso causale da vaccino.

Inizia lo scarica barile : il Presidente Toti cita un verbale CTS del 12 maggio che  autorizza gli open day per gli over 18. Il CTS a supporto mette uno studio inglese EMA in cui si parla di 8 morti evitate contro il rischio di 1.1 da vaccino. Peccato che questo dato citato dal CTS vale per la fascia 50-59 anni e non nei giovani. Negli under 30 NON CI SONO DECESSI PER COVID mentre nella vaccinazione sono previsti 2 casi di coaguli ogni 100.000 dosi.

43’:

Anche la regione Sicilia autorizza gli open day ma la politica prende le distanze dicendo che sono state seguite “le indicazioni di AIFA”. Guido Rasi conferma che dallo studio EMA fino ai 40 anni non sarebbe stato auspicabile fare vaccinazioni open day nei giovani con astrazeneca. E allora? Perché?

GUARDATE CON ATTENZIONE LA PUNTATA CLICCANDO SUL LINK ALL’INIZIO DELL’ARTICOLO