Lettera di un medico e Papa Francesco e al premier Draghi

Dott. Alfredo Borghi

Lei, Caro Papa Francesco, a gennaio affermò: ‘Non so perché qualcuno dice che il vaccino è pericoloso, se te lo presentano i medici come una cosa che può andare bene e non ha dei pericoli speciali, perché non prenderlo? C’è un negazionismo suicida che io non saprei spiegare, ma oggi si deve prendere il vaccino ‘. 

Caro Papa Francesco, riguardo al “negazionismo suicida”, il Prof. Cavanna è andato di cascina in cascina, ha curato i suoi pazienti con l’idrossiclorochina, salvando molte persone. Se ne sono accorti anche all’estero e gli hanno dedicato la copertina del Times, ma la notizia non è arrivata in Vaticano. 
Negate le sue cure.
Pure il Prof. De Donno, curava 58 paz. su 58, con il plasma iperimmune, ma nulla, la cura non ha convinto e anche questa è stata negata.

Molti medici, che accettano la sfida di curare il virus, salvano tanti pazienti con pochi ricoveri ospedalieri, nelle proprie case, con le cure domiciliari.
Il ministero della salute nega tutto. 
Da Lei, caro Francesco, neppure una parola.
Almeno una preghiera! 
Anche questa ci viene negata.
Sempre Lei, Papa Francesco, ha nominato, nella mattinata di venerdì 10 luglio, Mario Draghi membro dell’Accademia delle Scienze Sociali, istituzione nata nel 1994 con lo scopo di fornire alla Chiesa gli elementi da impiegare per lo sviluppo della dottrina sociale e permettere di studiarne gli effetti dell’applicazione nella società contemporanea. 
Onore al Premier! 

Anche l’ex presidente della Bundesbank, Hans Tietmeyer, è stato suo ospite per lungo tempo, nella storica Casina Pio IV, dentro i giardini vaticani.
Che bei gesti di amore ha fatto lei, Francesco, verso questi poveri banchieri che non sapevano dove andare!

Ma veniamo al Premier Draghi.
«L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente chi non si vaccina si ammala e muore.
Non ti vaccini? Contagi e fai morire.»
Pertanto, tutti quei pazienti, che io ed altri medici, abbiamo guarito sarebbero frottole.
Peccato sia FALSO.
Sono un Medico, ma anche un Pubblico Ufficiale, di fronte alla Repubblica Italiana e al Popolo Italiano. Nel periodo della pandemia, ho salvato, come altri colleghi, molti pazienti, tenendoli al proprio domicilio, credendo nelle cure domiciliari e in un tempestivo intervento, evitando così che gli ospedali si intasassero.
Ho lavorato tutti i giorni, non ho mai lasciato, come molti di noi, un paziente da solo nemmeno per un attimo.


E’ stato il lavoro di una vita, abbiamo studiato di notte, cercato in ogni modo di salvare tutti quelli che si poteva.

Scoperto farmaci che poi studi scientifici, pubblicati su autorevoli riviste, hanno confermato essere utili per curare il virus. Abbiamo sacrificato tutto, persino la nostra vita, per salvarne altre.
Abbiamo usato farmaci reperibili in qualsiasi farmacia…non siamo stregoni o millantatori.
Siamo Medici e per ogni mio paziente c’è una cartella clinica consultabile.
È stato un lavoro preciso, metodico, scientifico.
Ho tutti i dati raccolti su tre server. Centinaia di nomi e cognomi con un volto, che ora sono qui con noi.
Nessuno può minimamente immaginare il sacrificio enorme che abbiamo fatto sull’altare della patria.

Tralascio il discorso del vaccino, ma Lei, Draghinon mi venga a dire che chi si contagia muore, perché ciò equivale a spazzare via tutto il lavoro che molti medici hanno svolto con amore, dedizione e sacrificio. Non pretendo certo una medaglia di latta, ne faccio volentieri a meno, ma almeno il rispetto per il lavoro svolto con professionalità e umanità, facendo risparmiare, allo stato italiano, molti soldi e non venendo mai meno al mio giuramento sia di Medico che di cittadino Italiano di fronte alla Costituzione che ritengo sacra e al Giuramento di fronte ai miei Cari Professori dell’Università di Pavia il 20 Ottobre 1994, che mi hanno accompagnato nel mondo dove c’è ancora e sopravvive l’arte Medica.

E Sempre a Lei, Francesco, in questi giorni….
«una società che mette al centro gli interessi invece delle persone è una società che non genera vita.»
Ebbene, per generare vita non dovrebbero esserci gli aborti di feti sani per fare i vaccini… tanto per essere precisi. 
Come la intendo io da Cristiano: ogni uomo non deve essere considerato come un numero anonimo, bensì come una vita sacra e irripetibile, alla quale dare ascolto perché capace di generare vita, di generare amore e aiuto.
Ogni uomo va rispettato nelle proprie libertà. Cristo, salì sulla Croce per questo. Non cadde in accordi con i farisei.
Penso che per un nuovo mondo libero, abbia a prevalere amore, libertà, ascolto e accoglienza, non negazione.
E adesso, come buoni amici, stringetevi pure la mano, che Dio vi veda e ne sia testimone.”

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Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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