La caccia alle “Streghe” ed il fango gettato sui “no vax” sta superando i limiti di sopportazione

FONTE: La PekoraNera

Sempre più persone stanno prendendo coscienza del regime dispotico instaurato nel nostro Paese che sta letteralmente soffocando le libertà basilari previste dalla Costituzione. La gente si sta svegliando dal torpore mediatico e si sta rendendo conto che Il mainstream, da più di un anno, è soltanto la cassa di risonanza dei diktat governativi. Pertanto corresponsabile dell’attuale situazione che non prevede dibattiti con opinioni contrastanti. Anzi, vengono confezionate ad arte alcune notizie per “informare” in un’unica direzione, celando perfino dati sfavorevoli al regime instaurato: come avviene nelle “migliori” dittature.

Ormai minacce, insulti ed il disprezzo nei confronti di chi non intende sottoporsi alla sperimentazione del farmaco genico è sempre più crescente, oltre che all’ordine del giorno. La caccia alle “Streghe” ed il fango gettato sui “no vax” sta superando i limiti di sopportazione. 

Mentre chi è favorevole alla sperimentazione – puri collaborazionisti, sempre utili alle dittature – può permettersi qualsiasi offesa, fino ad auspicare il piombo. Una violenza verbale, e nei fatti, che nessuna democrazia dovrebbe accettare, dato che l’unica colpa dei cosiddetti “no vax” è quella d’essere persone sane che chiedono cure – esistenti – per il Covid invece della vigile attesa con Tachipirina, che nella maggior parte dei casi porta alla terapia intensiva anziché alla guarigione. Altra grave colpa dei “terribili noi vax” è essere consapevoli che i protocolli imposti dal ministero della Salute sono misure utili soltanto ad imporre la sperimentazione di massa voluta da Big Pharma. 

Oggi è chiaro a tutti che anche coloro che si sono sottoposti al sacro vaccino possono contagiarsi ed essere a loro volta contagiosi. Ma le colpe per eventuali contagi devono forzatamente ricadere su chi è sano e non intende correre i rischi di una sperimentazione. 

È stato perfino stato adottato uno strumento discriminatorio – il fatidico green pass – che nulla ha che vedere con la prevenzione in ambito sanitario. E tutto ciò con il beneplacito dei media foraggiati dal regime: una situazione che si poteva registrare solo durante il nazismo o nell’Unione Sovietica comunista: che tristezza!