STOPPATO IL FILM “HAMAMMET” IN PROGRAMMA SU RAI 3. BOBO CRAXI: “CENSURA SOVIETICA E FRANCHISTA”

di Marzia MC Chiocchi

Craxi, l’ultimo dei Leaders politici di spessore. Sono ben consapevole che qualcuno dei nostri lettori potrà criticare questa mia affermazione, ma alla luce di quanto accaduto in questi anni, e’ innegabile rivalutare buona parte della figura di quest’uomo che aveva previsto e capito tutto. Ciascuno di noi ha i propri scheletri nell’armadio, e un politico ancor di più’! Ma al netto di difetti e compromessi di cui non e’esente alcuno, occorre tirare le somme di cio’che di buono e’ stato fatto. Ricordo con quanta veemenza, negli anni di Tangentopoli (primi anni 90), gli italiani si scagliavano materialmente contro quei politici indagati e poi condannati per corruzione. Fatto emblematico fu il lancio delle monetine contro l’allora segretario del partito socialista e ex presidente del Consiglio, Bettino Craxi, atteso da una folla inferocita all’ingresso dell’hotel Raphael dietro piazza Navona a Roma. Il popolo di oltre 25 anni fa, comunque, sapeva manifestare il proprio dissenso e disaccordo, anche in maniera colorita! E adesso? Le nuove generazioni, dopo lungo torpore, si stanno (forse) risvegliando piano piano, dopo essere state ammorbate, sfruttate, e massacrate da parlamentari parvenu, figli di quel RESET politico (TANGENTOPOLI) causato dalle inchieste della Procura di Milano, che spazzò via un’ intera classe dirigente, buttando via, in qualche caso, l’acqua col bambino. Nel 1988, mentre mi stavo affacciando appena ventiduenne al mondo del giornalismo, conobbi personalmente Craxi, rimanendone colpita per preparazione e oratoria, qualità impensabili oltre che introvabili in un onorevole o senatore passacarte di oggi.

Craxi ha da sempre suscitato sentimenti e opinioni controverse: quelle di apprezzamento che lo presentano come precursore della modernizzazione del Paese e della politica italiana, e quelle di esecrazione, cagionate dalle condanne riportate a seguito delle indagini di Tangentopoli e della sua fuga in Tunisia. Ma una cosa e’ certa…in una delle ultime interviste che a seguire postiamo, trapela il senso di ciò’ che stiamo vivendo oggi, e che Lui aveva previsto👇


In conclusione ciò’ che e’ importante dire, ai fini della Libetta’, e’ che qualsiasi sia il pensiero personale, non si può censurare la storia di un uomo, che ha avuto un ruolo preponderante nella vita del nostro Paese, e che sarà la Storia a giudicare, mentre nostro dovere e’ comunque parlarne.

Così, venerdì sera il filM “Hammamet”, doveva essere trasmesso in prima tv su Rai3, ma la pellicola di Gianni Amelio in cui Pierfrancesco Favino interpreta Bettino Craxi, non si è vista. Una cancellazione che ha un retroscena politico, secondo il figlio dell’ex leader socialista Bobo Craxi, motivata dalla sua candidatura alle amministrative di Roma come capolista del Psi e dalla vicinanza delle elezioni: «Qual è il nesso fra la messa in onda di un film che romanza una vicenda storica di un uomo di Stato che hanno già visto oltre un milione di italiani e la candidatura di un suo discendente? Mi sfugge. Rai3 ha operato una imbarazzante censura», questo il suo commento su Twitter. Rivolgendosi, poi, all’attuale direttore di rete, Franco di Mare, ha fatto sapere che si rivolgerà alla commissione di vigilanza per comprendere le ragioni di questa censura. La Rete ha invece precisato che si e’ trattato di una «normale attività di modulazione del palinsesto» e che «Hammamet» andrà in onda il prossimo 26 novembre.

In effetti è una strana coincidenza la «modulazione del palinsesto»! in perfetta linea con altre censure che il periodo storico sta attraversando.

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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