LA PROTESTA ITALIANA DALLA CRONACA ALLA STORIA

25/10/2021

25/10/2021

Si potrebbe dire che è stata una rivoluzione. Il fatto che il ministro Patuanelli, ingegnere civile, ma prestato all’agricoltura nell’ambito di un governo ferino e surreale insieme, abbia incontrato a Trieste il Coordinamento 15 ottobre, ci dice che è ormai impossibile per l’esecutivo e i suoi megafoni mediatici fare finta che chi si oppone al green pass sia una infima minoranza di pazzi negazionisti e di no vax per giunta fascisti.

Il governo è stato costretto a prendere atto che la protesta coinvolge un grande numero di italiani, assai più ampio di quello che si poteva pensare e non più limitato al bacino dei non vaccinati, si tratta dunque di un area che costituisce un interlocutore obbligato. Del resto nell’ultimo mese si è assistito a una crescita esponenziale dei partecipanti alle manifestazioni di protesta contro il green pass, mentre si è verificato una caduta abissale della partecipazioni alle elezioni e per giunta proprio a Trieste si è cominciata a saldare la protesta con le lotte dei lavoratori per il posto di lavoro e per il loro diritti, insomma con le questioni sociali che ormai incombono. In un primo momento si è tentato e si tenta ancora lo sputtanamento della lotta con la gestione intensiva dei fascisti di pronto intervento agli ordini dei servizi nel tentativo di mobilitare contro gli anti green pass i ceti clientelari e parassitari che afferiscono ai partiti di potere, ma ci si è accorti che alla fine quest’area e probabilmente più piccola di quella della protesta e si sta riducendo, man mano che la gente comprende come si voglia far durare la pandemia all’infinito.

Il governo non molla

Certo il governo non molla e del resto Draghi esiste solo per non mollare e gettare il Paese in pasto ai pescecani di varia natura che nuotano attorno all’ambita preda, ma ha fallito, come del resto è accaduto altrove, ma forse più che altrove, nel consolidare l’appoggio alle politiche di eccezione con il pretesto pandemico. A questo punto forse diventa più conveniente fingere un dialogo piuttosto che esercitare sempre e comunque la demonizzazione anche perché a Trieste, ma si potrebbe dire dovunque lungo lo stivale la contestazione del governo sta diventando contestazione di sistema il che cambia completamente la dinamica politico.

Da molti anni il malcontento e le aspirazioni in qualche modo inespresse politicamente da gran parte dell’elettorato sono state assorbite prima dalla falsa lotta tra berlusconismo e prodismo, poi dopo la parentesi montiana si è espressa prima con i Cinque Stelle e poi in parte anche con la  Lega e con la Meloni, ma dopo  le elezioni comunali si è scoperto che queste forze hanno perso la presa su gran parte degli elettori che ne hanno ormai sgamato il doppio gioco e fatto giustizia degli illusionismi da falsa opposizione.

E dall’altra parte sono ormai pochi gli illusi giocatori delle tre carte che chiedono un’inesistente destra ” civile”, un disco rotto fin dai tempi del berlusconismo, ma che ancora gira come un patetico e poso disco rotto. Ma a questo vuoto di opposizione di comodo Draghi cercherà di porre rimedio cercando di ridare fiato ai due cavalli stremati leghisti e fratellisti escludendoli dalla gang band della maggioranza per farli meglio individuare come contrapposti al governo. Questo però è difficile da fare se non si patteggia in qualche modo con la protesta reale la quale rappresenta un’Italia che non ha più nulla a che vedere con quella rappresentata in Parlamento e che sta creando nuove visioni politiche e una nuova dinamica di scontro.

E’ possibile che si stiano creando logiche del tutto inedite rispetto a quelle tradizionali che oppongono alla galassia di potere delle corporazioni e delle lobby a cui la gran parte della politica costituta è subalterna, coloro che rifiutano le imposizioni anticostituzionali, del resto ormai del tutto ingiustificate come attesta anche l’Istituto superiore di sanità , ma che nel fare questo portano avanti le istanze di una nuova equità sociale. Ed ecco che la cupola capital globalista nel tentativo di cancellare la democrazia, sta favorendo una rinascita della politica liberandola dalla pelle morta di partiti e posizioni che non rappresentano più nulla. Non si tratta solo di dissenso rispetto ai metodi ingannevoli con cui si tenta di piegare le persone con paure create ad arte, il dissenso è verso un sistema dove tutto questo può accadere e non a caso i fatti di trieste e ciò che accade in Italia cominciano a fare notizia dovunque. In qualunque modo si evolverà la situazione questo germe non potrà più essere cancellato.

Fonte: Immagini di Catania CreAttiva, Testo di Semplicissimus2

https://ilsimplicissimus2.com/2021/10/25/la-protesta-dalla-cronaca-alla-storia/amp/

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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