Zelensky accusa Renault, Auchan e Leroy Merlin, ma le aziende francesi non lasciano la Russia

 

24 Marzo 2022 – Redazione

DELLA SERIE…..”QUANDO I COGLIONI SIAMO SEMPRE E SOLO NOI ITALIANI!”MOLTI DI NOI, CHE METTONO SEMPRE LA FACCIA NEL LOTTARE E NEL DIRE CIÒ CHE PENSANO, PIÙ CHE CON GOVERNO E PARLAMENTO DI DELINQUENTI, CE L’ABBIAMO CON QUEI NOSTRI CONNAZIONALI, CHE RAPPRESENTANO LA MASSA DI SILENTI E IDIOTI, CATEGORIE ECONOMICHE COMPRESE!

PER CUI, ALZATE QUELLE TERGA MOLLI DALLE SEDIE! OPPURE CONTINUATE A BERVI TUTTO CIÒ CHE VI RACCONTANO COME DEI VERI MENTALI, COME STATE DIMOSTRANDO DI ESSERE!

Sono molte le multinazionali che chiudono i propri uffici e le proprie sedi di produzione in Russia per le sanzioni e per una questione di immagine del marchio. Tuttavia tre brand francesi hanno proseguito le proprie attività.

Zelensky nel suo intervento al Parlamento francese, ha lanciato il suo pesatissimo j’accuse. «Le aziende francesi – ha ammonito il leader di Kiev nel suo intervento in video collegamento – devono lasciare il mercato russo. Renault, Auchan, Leroy Merlin e altri devono cessare di essere sponsor della macchina da guerra della Russia».

Renault, tra i marchi simbolo della Francia, di cui lo Stato è principale azionista, aveva confermato la riapertura, dal 21 marzo, del suo stabilimento di Mosca, dove la produzione è regolarmente ripresa, scrive Tgcom24. La casa automobilistica guidata da Luca De Meo aveva sospeso la produzione nell’impianto il mese scorso, spiegando la decisione con problemi logistici sorti dopo l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Vladimir Putin. La Russia è il secondo mercato per Renault dopo l’Europa. Il costruttore è presente sul posto in particolare con la filiale AvtoVAZ, che ha sospeso una parte della produzione a metà marzo a causa della penuria di componenti per le sanzioni occidentali contro Mosca. Ora non sono ancora chiari i motivi della sospensione.

Leroy Merlin non chiude nonostante l’appello dei dipendenti (non russi) 
Leroy Merlin è molto presente in Russia, il suo secondo mercato dopo la Francia, con 36.000 dipendenti in 107 ipermercati e 62 città. I dipendenti della celebre catena di bricolage in Ucraina hanno chiesto lunedì al marchio francese di cessare le attività in Russia dopo il bombardamento di un loro punto vendita a Kiev. Ma la società ha confermato che non ha intenzione di chiudere i suoi store nella Federazione, si legge ancora su Tgcom24.

Auchan non rinuncia al 10% del proprio fatturato
Diffusissima in Russia pure Auchan, con 231 supermercati per un fatturato di 3,2 miliardi di euro, oltre il 10% della sua attività globale.