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12 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.li

Pubblichiamo la traduzione a cura del team traduttori C.Li.Va. Toscana di un interessante studio pubblicato su science direct sulle possibili integrazioni nel genoma umano dei vaccini covid19 (sia a vettore virale come Astrazeneca che a mRNA come Pfizer e Moderna).

Trovate la traduzione in italiano a questo link ⤵️⤵️⤵️

http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2021/12/adenovirus_genoma.pdf

Nello studio si afferma che la sicurezza dei vaccini si basa “sull’affermazione NON DIMOSTRATA che questi vettori sono sicuri perché il DNA di adenovirus “non si integrerebbe” nei genomi delle cellule riceventi”

Lo studio è molto tecnico e sicuramente interessante ma quello che preoccupa sono soprattutto le conclusioni che non danno certezze sulla non pericolosità di DNA vettore o RNA Sars-Cov-2:

“Questa breve recensione è stata presentata qui per facilitare una discussione indipendente e più equilibrata sui potenziali rischi dovuti alla presenza di DNA vettore adenovirus (AstraZeneca, Johnson & Johnson, Sputnik V e altri) o RNA SARS-CoV-2 (BioNTech/Pfizer, Moderna) nei vaccini che dovrebbero proteggere dal Covid-19.”

I ricercatori pur ricordando che “le iniezioni di vaccini basati su vettori nel muscolo deltoide umano sono una questione diversa dai rari eventi casuali che portano a eventi di ricombinazione tra DNA estraneo e umano nei sistemi sperimentali” lasciano aperta ogni possibilità in quanto “al momento non è possibile valutare realisticamente né il tipo né la frequenza delle conseguenze di eventi di integrazione di vettori rari.”

Come sempre ribadito, infatti, il consenso informato alla vaccinazione dovrebbe valutare tutti i possibili rischi, specialmente quelli che non possono essere misurati dato il carattere sperimentale di questo tipo di vaccini: 

“Le informazioni presentate in questa recensione aiuteranno i futuri vaccinati a valutare una valutazione del rischio rispetto al beneficio, vale a dire gli eventi di integrazione del vettore adenovirus o del DNA della trascrizione inversa dell’RNA SARS-CoV-2 a bassa frequenza rispetto, si spera, all’elevata efficacia e protezione del vaccino.”

Sottolineiamo ancora una volta come a fronte di una certezza assoluta del pensiero unico dato da politici, giornalisti e influencer il mondo scientifico non abbia certezze ma in numerosi studi come questo si lascia aperte possibilità ad oggi non valutabili. 

Questi elementi dovrebbero essere a nostro giudizio un elemento cardine nella valutazione rischio – beneficio della vaccinazione, assistiamo invece a una vaccinazione di massa, snaturando il consenso informato e il principio di precauzione che dovrebbero fondare la buona pratica della medicina moderna.

CLICCANDO SUL LINK ORIGINALE POTRETE LEGGERE INTEGRALMENTE LO STUDIO SCIRNTIFICO ⤵️⤵️⤵️

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0168170221001738

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.) che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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https://cataniacreattiva.it/vaccini-a-vettore-adenovirale-e-mrna-covid19-possibile-integrazione-nel-genoma-umano/

12 Dicembre 2021 -Redazione Co.Te.L

“A NATALE NON ENTRIAMO NELLE CASE DEI NON VACCINATI”.

È questo il testo apparso su alcuni cartelloni pubblicitari affissi a Messina e in provincia sui quali è sorto un giallo. “Vaccinati, usa sempre la mascherina, lavati le mani, mantieni le distanze” il resto dei consigli a firma dell’”Ufficio del commissario per l’emergenza Covid-19, campagna vaccinazione 2021”. Ma in realtà, contrariamente a quanto era trapelato vista la scritta sull’immagine che ritrae una famiglia in festa durante il periodo di Natale, il commissario per il Covid a Messina, Alberto Firenze, smentisce che sia una sua iniziativa per incrementare le prime dosi di vaccino: “Non ho nulla da rispondere perché non li abbiamo stampati o pubblicati noi”.

Ad attaccare Firenze sono stati i dei deputati regionali del Movimento Cinque Stelle Antonio De Luca e Valentina Zafarana: “I manifesti fatti affiggere dal commissario Covid di Messina Alberto Firenze in cui si invita a non entrare nelle case dei non vaccinati nel periodo di Natale sono inaccettabili e ci indignano profondamente. Chiediamo all’assessore regionale Razza di intervenire e rimuovere immediatamente il commissario straordinario da lui stesso nominato per gestire l’emergenza Covid, che ancora una volta dimostra di non essere la persona adatta a svolgere un ruolo così delicato ed importante in una fase storica drammatica come quella che stiamo vivendo”.

Attesi gli scarsi risultati della campagna vaccinale in tutta la provincia di Messina, tra le ultime in Italia per numero di vaccini effettuati, – puntano ancora il dito De Luca e Zafarana – in questi mesi il commissario Firenze ha promosso iniziative a dir poco bislacche. In estate tentò di promuovere la vaccinazione con l’iniziativa dell’offerta gratuita di birra ai giovani negli hub vaccinali, per fortuna fermata sul nascere, lanciando un messaggio assai poco educativo. Adesso, con il Natale alle porte, fa appendere questi manifesti a dir poco vergognosi, utili solo a sprecare denaro pubblico e a creare tensioni sociali e ingiustificate discriminazioni.Non è certo aizzando i cittadini gli uni contro gli altri che si può promuovere la campagna vaccinale.

ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI VI ARRESTERANNO, SPORCHI NAZI/FASCISTI!!!TUTTI CIÒ È UNO SCHIFO PURO!!!

Intanto, sui social è partita la “bufera” contro la vergognosa iniziativa. Ne riportiamo alcune… che pensiamo possano valere per tutte: ASCOLTATE L’INDIGNAZIONE DELLA’AVVOCATO GIUSEPPE SOTTILE. CLICCATE SUL LINK ⤵️⤵️⤵️

https://fb.watch/9RCkodjtFk/

(di Marco Spada) A MESSINA LA DISCRIMINAZIONE PROSEGUE IMPERANTE: QUALCUNO FERMI IL COMMISSARIO FIRENZE

Messina si riconferma la capitale delle discriminazioni. In nessun’altra città d’Italia si sono accumulate così tante idee malsane e controverse in materia di contrasto alla situazione vigente. Ricordate quell’inchiesta sul Conservatore che mise in luce il tentativo del commissario Firenze di sbattere nella gattabuia della zona rossa i comuni con una bassa percentuale di inoculazioni? Ciò era stato ordito in totale antitesi rispetto al nuovo diktat del ministro Speranza, il quale avea sottolineato l’importanza del numero delle ospedalizzazioni per determinare il colore di una regione.

Proprio ieri, nel bel mezzo del periodo natalizio, il commissario Firenze ne ha ordita un’altra delle sue. Non contento del terremoto sociale che la sua precedente mossa avrebbe potuto scatenare, la quale è stata fortunatamente archiviata, Firenze si è reso protagonista di una vera e propria campagna d’odio nei confronti di chi ha deciso di non sottoporsi alla sperimentazione. Tramite un cartellone pubblicitario ha deciso di portare avanti il seguente messaggio:

“A NATALE NON ENTRIAMO NELLE CASE DEI NON VACCINATI”

La pericolosità del messaggio non ha eguali nella storia recente. Il commissario sta promuovendo un vero e proprio apartheid di tipo sanitario. Il suo atteggiamento inverecondo e irrazionale deve essere fermato. Qual è la tesi scientifica che evidenzia un pericolo reale per i benedetti se dovessero entrare in contatto con alcuni non benedetti? Semplice: non esiste.
Queste mosse ignominiose vengono perpetrate per dividere sempre di più la popolazione, per soggiogarla e per costringerla con le cattive – da vero e proprio regime – a sottoporsi ad una sperimentazione.

Se il presidente Musumeci c’è ancora, batta un colpo. Oppure siamo già entrati nel periodo elettorale, dunque ogni nostro tentativo è diventato vano? (Marco Spada)

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11 dicembre 2021 – di Redazione Co.Te.L.I. 

Selvaggia Lucarelli non smette di sparare idiozie nemmeno in presenza di un virologo autorevole che le spiega, pazientemente, in tutte le salse, che gli attuali sieri genici sperimentali non arrestano la circolazione del virus. Pertanto il Covid continuerà a circolare, indisturbato, anche e soprattutto fra i vaccinati. Ma lei fa orecchie da mercante e, imperterrita, infanga chi ha scelto legittimamente di rifiutare la punturina.

Guarda il VIDEO ⤵️

https://twitter.com/EmeiMarkus/status/1469092492591222787?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1469092492591222787%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcataniacreattiva.it%2Fvirologo-alla-lucarelli-ma-lo-vuoi-capire-o-no-che-il-virus-circola-pure-tra-i-vaccinati%2F

Un siparietto spettacolare. Il prof. Broccolo spiega alla Lucarelli che vaccinati e non vaccinati se contagiati possiedono la stessa carica virale, ma ospiti e conduttore fanno finta di nulla. La Lucarelli racconta la fuffa del figlio che aveva già descritto in un articolo e l’esperto in studio è costretto a smentirla in due secondi: il vaccino non blocca la trasmissione del Covid.
E niente… Ci vuole una pazienza…!

(Fonte: stop censura.online – La7)

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10 dicembre 2021 – di Redazione Co.Te.L.I.

[Fonte: HuffPost- Articolo di Pietro Salvatori, giornalista politico]

La presenza di Carlo Lottieri alla Commissione Dubbio e Precauzione, il gruppo di controinformazione sul covid voluto da Giorgio Agamben, Massimo Cacciari e Ugo Mattei, ci ha molto incuriosito. Lottieri, professore di Filosofia del diritto a Verona, è infatti uno dei più stimati pensatori liberali italiani, fra i fondatori dell’Istituto Bruno Leoni e considerato l’erede di Sergio Ricossa. Volevamo capire che cosa avesse spinto uno del calibro di Lottieri ad associarsi a un Commissione rapidamente scivolata nel negazionismo e nel complottismo. Il risultato è in questa intervista. Ognuno se ne farà il giudizio che crede.

Professore, dunque cosa ci faceva ieri a Torino insieme a Cacciari, Mattei e Agamben?
Da qualche tempo penso che stiamo assistendo a un cambiamento istituzionale, sociale e politico che sta restringendo le libertà individuali in nome di un appello all’emergenza, e ritengo questo che esiga una reazione. Siamo persone che hanno trascorsi diversi e idee anche contrastanti, ma che si trovano d’accordo di fronte all’esigenza di tutelare l’inviolabilità del corpo umano, opponendosi all’isteria alimentata dal potere attuale. Di fronte al Leviatano sanitario serve una coalizione che difenda la libertà di pensiero. Mi piace il fatto che si parli di noi come di “renitenti”, come di coloro che nella Prima guerra mondiale si rifiutavano di uccidere e di morire.

Ma la vostra libertà mette in pericolo la libertà altrui. Rifiutate di uccidere o morire ma aumentate il rischio per chi vi sta attorno. C’è una dimensione collettiva della libertà, non può non tenerne conto.
Non è così. O i diritti fondamentali esistono e sono inviolabili, oppure non esistono per nulla e sono mere concessioni del potere. Né penso difendibile la tesi secondo la quale la scelta di non vaccinarsi comporterebbe un danno per gli altri. Il grande equivoco è che o sosteniamo che vaccini sostanzialmente funzionano, o riteniamo che non funzionano. Se ti vaccini e hai una copertura dal virus, cosa temi dagli altri? Una persona protetta dal vaccino – che ha meno probabilità d’infettarsi e se questo avviene molto spesso non deve affrontare gravi conseguenze – ha davvero poco da temere da un non vaccinato. C’è un brocardo che recita: “De minimis non curat praetor”. Il comportamento di chi non si vaccina non può essere considerato lesivo dei diritti altrui, e infatti in vari Paesi non lo è.

Ma i vaccini sono un argine alle ospedalizzazioni, agli ingressi in terapia intensiva, agli stessi decessi.
Questo non lo discuto. Non siamo contro i vaccini. Chi vuole può tutelarsi con questo strumento e dovrebbe anche avere il diritto di poter scegliere quale tra i molti vaccini disponibili, senza per forza farsi iniettare un farmaco scelto da altri. Mia madre è vaccinata e mia figlia lo è, e mi fa piacere che lo siano.

Lei no?
Io no.

Ma se non è contro i vaccini!
Ho scelto di non vaccinarmi per una questione di principio: etico-giuridica, non sanitaria. Tutti gli anni tengo un corso sull’obbligo politico (cercando di mostrare come sia illegittimo che alcuni uomini dispongano di altri uomini), e sarei stato incoerente se avessi subito chinato la testa: accettando senza la minima reazione la condizione di suddito.

Ma perché suddito, scusi?
Perché quando qualcuno impone qualcosa a qualcun altro, il secondo non è più un uomo libero. E perché c’è stata una scelta politica precisa: quella di puntare solo su una delle varie risposte possibili. Ma la medicina deve essere tarata su persone tra loro molto diverse. In ragione di un ben preciso calcolo politico, ci considerano tutti identici, e in tal modo si sta scivolando verso logiche totalitarie giustificate da quella che viene chiamata “la scienza”. La ricerca scientifica autentica, invece, vive di dibattiti e cresce attraverso autentiche rivoluzioni, come furono quelle di Galileo oppure Einstein, che dissero cose del tutto eretiche rispetto alle opinioni degli altri studiosi in quel momento.

Ma ci sono già almeno 10 vaccini obbligatori per i bambini nel nostro paese, e nessuno ha mai posto di questi problemi.
Non è vero: c’è chi giustamente ha protestato e ha alzato le barricate! È vero che l’Italia ha una storia profondamente illiberale da questo punto di vista. Fra un po’ imporremo pure le trasfusioni ai testimoni di Geova…

Non mi dica che è d’accordo con Agamben quando introduce analogie tra Draghi e il nazismo.
Abbiamo alle spalle cinque secoli di storia dello stato moderno: un’istituzione che non riconosce nulla sopra di sé. Queste cose le dicevano Bodin, Hobbes e Rousseau, non io. Come europei, dobbiamo sapere che abbiamo costantemente nella nostra storia il rischio totalitario: non è un qualcosa venuto dal nulla e che si è esaurito nella Germania degli anni ’30 e ’40.

Dunque mi faccia capire: pensa che oggi ci siano elementi per poter fare dei paralleli con le leggi razziali, o con l’eliminazione dei disabili portata avanti da Hitler…
Penso che siamo in presenza di forme sottilmente totalitarie. Hannah Arendt sostiene che nei regimi totalitari il potere non si limita a comandare, ma punta a conquistare il cuore e la mente dei suoi cittadini. Il vero trionfo del potere non è la passiva obbedienza, ma l’attiva partecipazione. In questo senso il green pass è cruciale, perché chiede un’adesione attiva. D’altra parte, quella libertà di pensiero che storicamente era associata alla tolleranza – qualcosa che sembrava ormai acquisito – è oggi sempre più limitata. Si pensi alla difficoltà di ragionare seriamente sugli eventi avversi. Siamo di fronte a una prospettiva dogmatica e bigotta, che condanna sul piano morale ogni dissenziente.

Non sarà anche lei sostenitore del Great Reset o di questo tipo di tesi complottiste?
Quello che penso è che vi una generale convergenza sul piano ideologico e degli interessi: burocrati, politici, organismi internazionali, imprese, sindacati, chiese e via dicendo convergono in maniera naturale a protezione del nuovo potere. Non c’è quasi più spazio per un’economia libera, così come si restringe la possibilità di un pensiero indipendente e scettico. Non c’è allora bisogno di un disegno, perché ci sono tanti interessi sintonizzati tra loro e c’è una comune visione ideologica nelle élites. Ed è già pronto quel che verrà dopo.

E cosa verrà dopo?
La crisi climatica sarà la nuova emergenza, utile a distruggere ancor più il diritto e le libertà individuali.

Aspetti un attimo, cosa c’entra?
La dissoluzione del diritto troverà una straordinaria opportunità su quel versante, e può già contare su un consenso costruito nel corso di decenni. Perché vede prima che vi fosse un’offerta di pandemia c’era una domanda di pandemia.

Ma che significa una “domanda di pandemia”?
Per i governi e le élite a loro connesse la pandemia è stata una straordinaria opportunità: tanto più che abbiamo visto una società che ha chiesto solo di essere guidata, timorosa di morire di Covid e dominata da un’isteria irrazionale. Dal coprifuoco dopo le 10 di sera alle mascherine all’aperto, abbiamo aderito a misure senza senso.

Mi perdoni: quindi secondo lei da Biden a Putin, da Draghi a Merkel, da Aifa a Ema, sono tutti d’accordo in un grande piano interconnesso per controllarci?
I governi esistono e contano molto, le lobby egualmente, e le élite pure. Poi per fortuna c’è qualche defezione: dalla Svezia alla Florida. Ma noi italiani purtroppo abbiamo fornito lo standard, essendo stati il primo paese occidentale a essere stato colpito. E non è un caso che abbiamo prima dato il fascismo all’Europa e poi per decenni abbiamo avuto il partito comunista più grande dell’intero Occidente.

Volete fare un partito anche voi?
Personalmente penso che sarebbe disastroso. Abbiamo idee molto diverse, anche se siamo uniti in difesa dei diritti fondamentali, della libertà di cura e della difesa del pluralismo. Credo che servirebbe una serie di realtà politiche molto diverse, ma in grado di allearsi. Un comitato chiamato a restaurare il diritto e la libertà di espressione.

Ma libertà d’espressione è garantita. Le vostre tesi sono sui giornali, io la sto intervistando, andate in tv.
In genere sono trappole. Basti dire che siamo definiti “negazionisti”, un termine che nacque per chi negava la Shoah, e che poi usato per il clima. Qualunque cosa pubblichiamo su Fb ci becchiamo una sospensione. C’è un’evidente alleanza tra politica, scienza, finanza, media.

Ma nel regime autoritario che denuncia lei è libero di sostenere queste posizioni!
Quanti come me esprimono queste tesi possono farlo, ma sanno che pagheranno un prezzo. Un mio collega, a Verona, a stato allontanato dopo due minuti in televisione. Molti altri quindi tacciono per evitare conseguenze. A me questo non sembra normale.

Fonti:⤵️

https://m.huffingtonpost.it/author/pietro-salvatori

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11 dicembre 2021 – di Redazione Co.Te.L.I.

Si moltiplicano i casi di reazioni avverse ai vaccini dopo il via libera ai bambini. Dagli Stati Uniti si registrano sempre più casi di arresto cardiaco e mal di testa che risultano mortali. Problema simile si registra in Europa dove aumenta enormemente rispetto agli anni precedenti la mortalità nella fascia 15-44 anni. In particolare il dato più rilevante si ha confrontando le morti di giugno dell’anno corrente a quelle dell’ultima settimana a cavallo fra novembre e dicembre. Si è infatti passati da 2127 a 5303 morti: un percentuale di aumento estremamente più alta rispetto a quella dei primi mesi dell’anno.

I casi di avversione al vaccino nei giovani statunitensi

I casi sono stati registrati dalla Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS). Un programma per la sicurezza dei vaccini, co-gestito dai centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e la Food and Drug Administration (FDA). In totale i report di reazioni avverse ai vaccini anti Covid sono state oltre mezzo milione (567.697). Che generalmente colpiscono più le donne rispetto agli uomini e riguardano in una proporzione 60/40 i sieri Moderna rispetto a Pfizer. Sono in totale circa 12 mila le morti aventi come causa riconducibile la somministrazione del vaccino in quasi 9 mesi di 2021 negli Stati Uniti. Si parla dunque di circa 3 morti ogni 100.000 dosi inoculate.

Nel sito è possibile leggere anche i report redatti dai dottori che hanno assistito i suddetti pazienti. Di un paziente quindicenne è possibile leggere: “Aveva un buon stato di salute. 5 giorni dopo aver ricevuto il vaccino ha lamentato un fugace dolore unilaterale alla spalla (non chiaro alla famiglia a quale spalla), che la famiglia ha attribuito a una causa di disturbo muscolo-scheletrico. Niente dolori al petto, problemi respiratori o palpitazioni. Stava giocando con due amici in un laghetto vicino casa, oscillando da una corda, facendo capriole in aria e infine tuffandosi in acqua entrando prima con i piedi. Riemergendo ha riso e detto ai suoi amici: ‘Wow, mi sono fatto male!’. In seguito ha nuotato verso riva, come al solito sott’acqua. Gli amici si sono preoccupati quando non è più riemerso. Il suo corpo è stato recuperato dalle forze dell’ordine più di un’ora dopo.”

Ma anche di neonati, come nel caso di una donna di cui si legge: “La paziente ha ricevuto la sua seconda dose di vaccino Pfizer il 17 maroz 2021 mentre era al lavoro. Il 18 marzo 2021 suo figlio di 5 mesi che stava allattando ha sviluppato un rash cutaneo e entro le 24 ore era diventato inconsolabile, si rifiutava di mangiare e ha contratto una febbre. La paziente ha portato il neonato a un pronto soccorso locale dove sono stati condotti dei controlli, le analisi del sangue hanno rilevato elevati livelli di enzimi epatici. Il neonato è stato ospedalizzato ma la sua salute ha continuato a declinare ed è venuto a mancare.”

La crescente mortalità della fascia 15-44 in Europa

È tramite il Sistema di sorveglianza mortalità giornaliera Euromomo che è possibile notare come a partire dalla metà di quest’anno in corso qualcosa sia cambiato. Un costante crescendo di morti settimanali, triplicate addirittura rispetto all’inizio del terzo trimestre 2021. Stesso dicasi per la fascia ancora più sensibile 0-14. In questo caso si è arrivati a oltre 200 casi attuali da inizio anno con un incidenza settimanale andata crescendo di settimana in settimana.

Fonti:⤵️

http://www.euromomo.eu/

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11 dicembre 2021 – di Redazione Co.Te.L.I.

Montagnier, che goduria! Annunciata dal suo avvocato una querela sacrosanta contro Matteo Bassetti.

Ricordate quando a fine estate il tronista genovese a libro paga di Pfizer definì il premio Nobel Luc Montagnier “vecchio rincoglionito” per contestare il suo intervento a favore delle cure domiciliari? Ebbene, l’avvocato Tiziana Vigni con questo video informa di aver ricevuto il mandato da Luc Montagnier per redigere una querela nei confronti di Matteo Bassetti. Ora il figlio di papà, corteggiato dalle reti televisive di regime, dovrà rispondere per diffamazione aggravata ai danni di un vero uomo di scienza.

(Fonte: StopCensuraOnLine)

https://youtu.be/OiHfdiyQUrg

Clicca sul seguente link per vedere il VIDEO dell’avv. Tiziana Vigni: ⤵️⤵️⤵️

https://m.youtube.com/watch?v=2Y-PGeDUXxc

A voler far lo “splendido” si finisce per doverne rispondere poi…

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11 Dicembre 2021- Redazione Co.Te.Li

I Media di “Regime” lo hanno attaccato senza esclusione di colpi, e Lui non ci sta! Parliamo di Massimo Cacciari, ricoperto di critiche e calunnie all’indomani del convegno di Torino dell’8 dicembre. Incontro in cui alcuni studiosi ed intellettuali, tra i quali anche Giorgio Agamben, hanno ufficialmente dato il via alla “Commissione dubbio e precauzione”. Immediata la reazione dello stesso Cacciari, il quale ha attaccato duramente il “Corriere della Sera” uscito con questo titolo: –Il convegno dei no vax di Torino, fra sospetti e deliri”- “Hanno tirato fuori cose, estrapolandole, affermando che io sono un no vax. Non rispondo a queste provocazioni, e se continueranno a calunniare in questo modo, risponderò solo per vie legali. Non mi cimento nemmeno con questi personaggi, sono di un altro livello”.

Giorgio Agamben / Massimo Cacciari

Gli attacchi della stampa a Cacciari

Agguerritissimo il quotidiano di Torino la “La Stampa” diretta da Massimo Giannini, che ha contrapposto ai due principali protagonisti dell’iniziativa, un’altra filosofa perfettamente allineata al dogma sanitario, Donatella Di Cesare, con un commento in stile bulgaro: “Cacciari e Agamben la china rovinosa: voci che fanno da megafono dei negazionisti più beceri. Perciò guardo con disapprovazione all’iniziativa presa da Giorgio Agamben, Massimo Cacciari, Mattei e Freccero”.

Chi non si omologa è fuori

E così, dall’attacco della stampa allineata, seminatrice di terrore, si rileva una situazione sociale e democratica che nessuno si sarebbe aspettato di vivere: la bugia di una calamità mondiale senza precedenti, la conseguente necessità delle misure restrittive che ci sono state imposte – che per la De Cesari avrebbero dovuto essere ancor più dure.

La democrazia è messa a dura prova

Alla domanda se la democrazia sia in pericolo, Cacciari ha risposto “Quella che abbiamo conosciuto finora sicuramente sì, anche se non ci sono nazismo, fascismo o comunismo alle porte, Per carità, stiano tutti più tranquilli”. Per la stragrande maggioranza delle persone, dei media e degli opinion leader questo è il migliore dei mondi possibili, certamente per i gruppi economici e per gli interessi del potere industriale e finanziario. Come è sempre successo, il problema è quando la maggioranza demonizza la minoranza, è questo il tema chiave e non certo il destino individuale di qualcuno”.

D’altro canto, mi permetto di aggiungere, quando da anni su molti aspetti sociali e culturali si nota una allarmante tendenza al pensiero unico, forse non è poi così strano che su una vicenda sanitaria così controversa si sia creata una convergenza di obiettivi e di interessi che sta imponendo da tempo un’ unica e dogmatica ricetta per contrastarne gli effetti patologici. In tal senso gli effetti collaterali sulla libertà dei cittadini, per ora in gran parte ignari, potrebbero risultare devastanti

Cacciari ha fatto sapere che, al prossimo delirio della stampa nei suoi confronti, partiranno le querele!!!

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certo il destino individuale di qualcuno”.

11 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

Dopo l’assalto al made in Italy, l’Ue tenta un altro colpo basso nei confronti dell’Italia: L’ATTACCO AL NOSTRO VINO Come? Imponendo più tasse, etichette choc come per le sigarette e limitazioni alla sponsorizzazione degli alcolici durante gli eventi sportivi. Il blitz dei Socialisti, Democratici e Verdi è avvenuto inserendo nel report del comitato speciale Beca per la lotta al cancro, una serie di misure che, se venissero attuate in futuro, rischiano di penalizzare i produttori italiani di vino. Un vero e proprio assalto mirato e guidato da logiche facilmente comprensibili.

Come riporta Il Giornale, “giovedì il testo del dossier di oltre cento pagine, che traccia le linee guida sulla lotta ai tumori, è stato approvato dalla commissione parlamentare europea per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza alimentare (Envi) con 29 voti a favore, uno contrario e quattro astenuti. Il report passerà poi al vaglio della sessione plenaria del Parlamento europeo, a febbraio del 2022, e sarà proprio su questa relazione che la Commissione Ue si baserà per emanare le prossime direttive in materia”.

Gli emendamenti voluti dalla sinistra Ue preoccupano gli operatori del settore vinicolo. L’impostazione del documento, che chiede tolleranza zero sugli alcolici, compresi vino e birra, con tasse più alte, “health warning” sulle etichette e divieto di sponsorizzazione nelle manifestazioni sportive, impensierisce i produttori. “La relazione – scrive la Coldiretti in una nota – non si limita a proporre aumenti delle tasse ma spinge ad introdurre allarmi per la salute nelle etichette delle bevande alcoliche come per i pacchetti di sigarette”.

È del tutto improprio – attacca il presidente Ettore Prandini – assimilare l’abuso di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino”. La relazione del Parlamento Ue, è convinto, “colpisce ingiustamente il vino Made in Italy che ha conquistato la leadership in Europa per produzione ed esportazioni con un fatturato record di 12 miliardi nel 2021”.

Infine parliamo di un nuovo pericoloso scenario!!! La Coldiretti ha sottolineato come in un documento circolato al Consiglio dei ministri agricoli Ue è emersa la possibilità non solo di produrre vino dealcolato (ovvero con un minore contenuto di alcol) ma soprattutto si è affacciata anche l’ipotesi di aggiungere acqua al vino al fine di abbassarne la gradazione alcolica.

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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11 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li – Fonte: Today.it

All’ombra delle Alpi Svizzere si alleveranno coccodrilli del Nilo. Non per farne borsette o beauty case ma per venderne spiedini e hamburger agli altri paesi dell’Unione. ITALIA COMPRESA. Perchè il Ministro della Salute Speranza ha recepito una norma che in Europa già consentiva di commercializzare carne di rettile e – con una solerte circolare del 4 novembre – l’ha applicata anche in terra di carbonara e bagna cauda. Sempre secondo la circolare, potrebbero entrare nell’iter autorizzativo dei nuovi alimenti per il consumo umano anche altre tre specie di coccodrillo, la lucertola ocellata europea, il pitone reticolato e la tartaruga guscio molle cinese.

Per il momento però, nel piatto abbiamo solo l’alligatore delle sponde del Nilo. Dolce come un merluzzo al guazzetto, anche se la consistenza si avvicina più a quella del pollo alla cacciatora. Ma soprattutto, la sua carne vale più di quanto pesa: da quando in Zimbabwe sono arrivate le multinazionali del food a gestire allevamenti e commercializzazioni, i prezzi hanno superato i 150 euro al chilo. Ed è proprio da questo paese africano che sarà consentito importare la materia prima destinata alle osterie italiane, insieme a Botswana, Vietnam, Sudafrica.

Lucertola Ocellata

E alla Svizzera, unico Paese europeo autorizzato, già candidato a diventare il cuore pulsante e il centro di smistamento della carne di rettile sul suolo del Vecchio Continente. Sicurezza della filiera, analisi chimiche per escludere Salmonella e Trichinella, certificato di provenienza.

A garanzia del consumatore è previsto tutto. Tutto, tranne il fatto che industrializzare l’allevamento di una specie selvatica per immetterla nel circuito di distribuzione della ristorazione globale, infrange una decina di punti della transizione agro-ecologica europea. Della quale il Ministro Speranza si è sempre detto gran sostenitore.

Pitone Reticolato

A partire dal nome: “From farm to fork”, ovvero dal campo alla tavola. Un esercizio di stile, per i meticolosi che avrebbero voglia di fare il conto di quante parti per milione (le famose “ppm”) di anidride carbonica verrebbero emesse per trasportare un carico di coccodrillo dal Vietnam a Genova o dal Botswana a Taranto. E che invece già si trovano negli strettissimi obiettivi di riduzione delle emissioni di tutti gli Stati membri. Pena i già poco velati “blackout energetici” che ci lascerebbero al buio. Non parliamo poi del fatto che quando si tratta di difendere salami e prosciutti del made in Italy (provenienti da specie domestiche e non selvatiche), gli allevatori nostrani siano costretti a difendersi dall’accusa di essere i più feroci inquinatori del suolo patrio.

Non si capisce dunque, se è vero che i gusti sono gusti, in che modo una coda fritta di coccodrillo contribuisca a centrare l’obiettivo della Farm to Fork, secondo la quale “i sistemi alimentari devono urgentemente diventare sostenibili e operare entro i limiti ecologici del pianeta”. A quali limiti ecologici ci si riferisca quando in una circolare ministeriale si legge che vengono considerati rettili ad uso potenzialmente alimentare anche specie vulnerabili di estinzione come la tartaruga guscio molle, non è dato sapere. Però a occhio, sembrerebbe che la globalizzazione possa infrangere anche i confini gastronomici, sacrificati sull’altare della transizione ecologica. 

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10 dicembre 2021 – di Redazione Co.Te.L.I.

Il 10 dicembre 1948 fu il giorno in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione universale dei diritti umani (UDHR). È per questo che il 10 dicembre di ogni anno si celebra la giornata mondiale dei diritti umani.

La nascita della Dichiarazione Universale dei Diritti umani si colloca in un periodo storico, quello dell’immediato Dopoguerra, che vedeva i territori europei e asiatici devastati dalle conseguenze della Seconda Guerra Mondiale e l’intero mondo sgomento di fronte alla scoperta del sistema di campi di concentramento ideato dal regime nazista.

58 paesi allora membri dell’ONU, in cerca di riscatto dopo gli orrori del conflitto, facevano confluire nella Carta un’elaborazione secolare di principi umanitari e civili, condensata in un elenco di 30 articoli, che prendevano a spunto i grandi documenti costitutivi della storia dell’umanità, come ad esempio la Dichiarazione d’Indipendenza Americana del 1776 o la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino nata dalla Rivoluzione Francese. L’obiettivo dichiarato era quello di diffondere in tutto il mondo i valori di democrazia, diversità e tolleranza.

Gli articoli più “significativi” della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in uno spirito di fratellanza.”

Articolo 2: 

“Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o di altro genere, origine nazionale o sociale, proprietà, nascita o altra condizione. Inoltre, nessuna distinzione sarà fatta sulla base dello status politico, giurisdizionale o internazionale del paese o territorio a cui una persona appartiene, sia esso indipendente, fiduciario, non autogovernato o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.” 

Articolo 3: 

“Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona”. 

Articolo 7: 

“Tutti sono uguali davanti alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale protezione da parte della legge. Tutti hanno diritto ad un’eguale protezione contro ogni discriminazione in violazione della presente Dichiarazione e contro ogni incitamento a tale discriminazione”. 

Articolo 12

“Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio e nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni persona ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o attacchi.” 

Articolo 19: 

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di avere opinioni senza interferenze e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”. 

Articolo 28

Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale ed internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciate nella presente Dichiarazione possano essere pienamente realizzati. 

Articolo 30 

Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato come implicante per qualsiasi Stato, gruppo o persona il diritto di intraprendere qualsiasi attività o di compiere qualsiasi atto volto alla distruzione di uno qualsiasi dei diritti e delle libertà qui enunciati. 

Il messaggio di oggi del Segretario Generale delle Nazioni Unite ⤵️⤵️⤵️

https://youtu.be/zeXOLE-lfk8

Belle parole… alle quali si spera possano seguire presto azioni concrete.

Purtroppo infatti, da due anni a questa parte, con un’escalation che sembra inarrestabile, le persone sono state discriminate, ghettizzate, insultate, obbligate ad assumere un siero dalle conseguenze non ben definite, private dei propri diritti fondamentali, il tutto in totale dispregio di questa Dichiarazione.

Noi siamo esseri umani, e nessuno può arrogarsi il “diritto” di privarci dei nostri diritti inalienabili.

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