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09 Luglio 2023 – Redaziove

Da secoli, le donne sono solite preparare la crema viso al miele fatta in casa seguendo antiche ricette, create dalle nostre antenate per migliorare l’aspetto della pelle e a curare tanti piccoli inestetismi (come rughe, macchie, brufoli e punti neri). Queste maschere fai da tehanno proprietà emollienti, nutrienti e anti-età che le rendono formidabili alleate di bellezza.

La pelle secca e disidratata trarrà grande giovamento dal potere idratante del miele, che può essere applicato da solo o con l’aggiunta di altri ingredienti casalinghi, come le uova, il limone o l’olio di oliva. Ma il miele è anche un ottimo seboregolatore, ideale per purificare le pelli grasse. Vediamo insieme come preparare delle ottime creme al miele fatte in casa.

Proprietà del miele per la pelle del viso

Il miele viene prodotto dalle api, che operano una trasformazione biochimica del nettare che raccolgono, arricchendolo con le loro secrezioni ghiandolari ed eliminando la componente acquosa.

Ricco di polifenoli, il miele svolge un’azione antiossidante sull’epidermide, rendendola più elastica e luminosa. Ha anche proprietà antibatteriche e purificanti. I suoi enzimi agiscono come un delicato esfoliante, eliminando le cellule morte e donando alla pelle un aspetto fresco e luminoso.

Grazie all’utilizzo costante del miele sulla pelle, potrai ottenere tantissimi benefici.

  • Pelle più luminosa
  • Effetto anti-age
  • Viso idratato h24
  • Riduzione dei brufoli e dei punti neri
  • Pelle liscia, morbida ed elastica

Crema viso fatta in casa al miele

Per preparare un’ottima crema viso al miele fatta in casa è consigliabile usare miele puro. Il composto avrà tutta l’efficacia di una crema antirughe, e, aggiungendo un olio vegetale, come l’olio di mandorle, sarà perfetto per lenire la pelle secca di viso e corpo.

Prima di applicare le maschere fai da te al miele è consigliabile legare i capelli, preferibilmente tirandoli all’indietro e coprendo l’attaccatura con una fascia. Il miele, infatti, è un prodotto molto appiccicoso che rischierebbe di sporcare la chioma.

Ingredienti

  • miele, 1 cucchiaio
  • uovo, 1 intero
  • olio di mandorle dolci, 1 cucchiaino

Preparazione

  1. Sbatti l’uovo insieme all’olio di mandorle, fino ad ottenere un composto omogeneo
  2. Aggiungi il miele e amalgama bene il composto
  3. Applica la crema su tutto il viso
  4. Lascia agire per 20 minuti
  5. Risciacqua con acqua tiepida

La maschera al miele fai da te può essere conservata in frigorifero per 3-4 giorni.

Maschera al miele fatta in casa effetto scrub

Per purificare la pelle, riducendo punti neri e acne, è buona norma applicare una volta alla settimana uno scrub al miele fai da te. Per realizzarlo ti basterà unire in una ciotola 1 cucchiaio di miele e 1 cucchiaio di bicarbonato, mescolare bene e applicare sul viso.

I movimenti delle mani sul viso devono essere delicati, per non rischiare di graffiare o danneggiare la pelle. Compi un lieve massaggio circolare, in modo da rimuovere le cellule morte e le impurità presenti sulla cute. Se la tua pelle è molto sensibile puoi utilizzare solo il miele.

Idrata la pelle con miele e limone

Con il miele puoi preparare un’ottima crema idratante fai da te. Il miele, infatti, ha il potere di trattenere l’acqua, mantenendo il volto idratato per tutto il girono. Inoltre, le vitamine e i minerali contenuti in esso hanno forti proprietà antiossidanti, utili a contrastare i segni dell’invecchiamento come le rughe e le macchie.

Ingredienti

  • Succo di limone, 1 cucchiaio
  • Miele, 1 cucchiaio
  • Olio di oliva, 1 cucchiaio
  • Yogurt, 1 vasetto

Preparazione

  1. Mescola all’interno di una ciotola il succo di limone, l’olio di oliva e il miele
  2. Aggiungi lo yogurt
  3. Stendi la maschera fai da te al miele sul viso e lascia in posa 10 minuti
  4. Risciacqua il viso con acqua tiepida per eliminare ogni residuo

Il composto può essere conservato in frigo per 3 giorni

Crema illuminante fai da te miele e avena

Basta applicare miele puro su tutto il viso per ottenere un effetto luminoso naturale difficile da ottenere con le creme in commercio. Per potenziare l’effetto illuminante, ti basterà aggiungere un po’ di avena e di yogurt bianco magro.

Ingredienti

  • 1 cucchiaio di miele
  • 1 cucchiaio di avena
  • 1 vasetto di yogurt

Preparazione

  1. Versa l’avena e il miele all’interno di un recipiente e mescola bene
  2. Aggiungi lo yogurt e continua a mescolare fino a raggiungere una consistenza omogenea e leggermente granulosa
  3. Applica il viso con un leggero massaggio e lascia agire 10 minuti
  4. Risciacqua bene

Anche questa crema viso al miele fatta in casa può essere conservata in frigorifero per non più di 3 giorni.

 

FONTE: cremeperilviso

 

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di Lucia Giuliano

In questo bailamme neo culturale e scientista, forse è meglio recuperare alcuni fondamentali concetti dell’immunologia, che sono rimasti sempre uguali nonostante le mode e le nuove tendenze. Si, perché il nostro bravissimo sistema immunocompetente continua a lavorare sempre alla stessa maniera, in barba a chi si è inventato una nuova scienza, fantasiosa e  forse pure avveniristica.

Cominciamo a discutere sul fatto che mamma natura ci ha donato alcuni efficaci sistemi di barriera, che farebbero impallidire le odiose transenne davanti alla bocca, messe lì solo a confinare i “ rivoluzionari disobbedienti” delle improbabili regole attuali.

La pelle: con il suo corredo di peli, film lipidico e batteri, costituisce da sempre il primo efficacissimo rimedio contro eventuali “ malintenzionati patogeni” che impunemente volessero venire a contatto con il nostro organismo.

I detergenti e i disinfettanti utilizzati a “fermare” il virus del covidelirio, risultano essere come un missile sparato su una comunità di indigeni nella foresta, per uccidere un leone. Il leone scappa, gli abitanti muoiono e della comunità non resta altro che un cumulo di macerie. Mai tanta stupida presunzione ha potuto determinare tanti inutili danni.

Ma andiamo avanti…forse qualcuno dimentica pure, come il naso distanziato opportunamente dal viso (e non  solo per mera estetica), è dotato di rudimentali ma efficacissimi mezzi di blocco: tra queste, le vibrisse e le secrezioni ricche in IgA secretorie (la famosa vernice delle mucose, cit. di reminescenze universitarie) prodotte dall’intestino, che va approviggionando pure mucose bronchiali, congiuntivali ecc. Le mucose con le loro secrezioni, imbrigliano moltissime particelle sospese nell’aria, che vengono  poi allontanate alla velocità di 15/16 Km orari da un “ vento endogeno“, attivato da un riflesso nervoso che è lo starnuto, seguito ovviamente da una buona e salutare “ soffiata di naso” dentro il kleenex. Simile meccanismo hanno la bocca e le cavità annesse con le loro secrezioni, ed i riflessi scatenanti come i colpi di tosse.

Oggi, purtoppo, questi rudimentali meccanismi che hanno servito efficacemente i loro proprietari, sono stati rottamati da un surrogato inutile e nocivo qual è il pezzo di carta o di stoffa stampigliato sul muso a mò di bavaglio, ed e’ curioso quanto divertente, vedere a passeggio persone imbavagliate che portano a spasso i loro cani senza museruola, mentre lo starnutire o il tossire in pubblico, può far rischiare da una semplice occhiataccia della ligia  signora di turno (talvolta anche armata di bastone), agli  arresti per procurata epidemia o attentato alla salute pubblica. Forse, le nuove proposte di legge in merito, dovrebbero proporre la stesura di un nuovo “Galateo in epoca Covid “ fino all’ estensione nel codice penale di crimini contro l’umanità.

La regolazione della temperatura, il cui innalzamento, è uno dei metodi più efficaci per “estinguere nel fuoco dell’inferno” la maggior parte dei microrganismi, è stata messa alle porte dalla tachipirina, perché per qualcuno è certamente meglio nascondere un sintomo senza controllare la malattia, e sperare senza agire. Ai miei tempi, quelli della vera medicina, si lasciava il paziente a febbricitare al fine di studiare la famosa “curva termica” caratteristica insieme ad altri sintomi e segni del corpo, per fare la diagnosi al paziente durante la prima visita, direttamente a letto. La manifestazione di un miglioramento della stessa era l’indice del buon funzionamento terapeutico. Oggi quello che noto in tante persone, è che la febbre fa più paura che essere rinchiusi nella gabbia del leone (cit. quello scappato prima), per non parlare poi del controllo di altri efficacissimi strumenti di difesa (di tortura per qualcuno) quali l’acidità gastrica (spesso disturbata dagli antiacidi), la quale dissolverebbe la maggior parte degli organismi ingeriti, oltre a garantire ovviamente le corrette funzioni digestive.

Ma quando finalmente il mostro ha eluso con effetto al cloroformio tutte le prime sorveglianze, al di là delle barricate si appalesano in seconda linea i primi servizi speciali di pattugliamento:

I macrofagi fanno parte dell’immunità cellulare aspecifica, e poiché il loro motto è “da qui non passa lo straniero” se si lasciassero semplicemente in pace a fagocitare i nostri piccoli nemici ce la potremmo cavare un po’ meglio e senza troppe “discussioni”..

Stessa cosa vale per le cellule “Natural Killer” (linfociti NK) , per i mastociti, i basofili, gli eosinofili,  le cellule dendritiche e i neutrofili.. che con meccanismi differenziati assolvono a questo ingrato compito miliardi di volte nel corso della nostra vita mentre oggi sonnecchiano immobili e distratti nelle loro garitte in compagnia dei buoni ed efficientissimi  fattori bioumorali quali interferone, lisozima e complemento.

Ma una volta superata la prima e la seconda linea, esisterebbero ancora due classi particolari di linfociti atti a riconoscere e neutralizzare una presenza nemica e cioè i linfociti B (produttori di anticorpi) ed i Linfociti T in qualità di regolatori e controllori del sistema immunitario.

E’ noto come la vaccinazione  abbia determinato un implemento della durata e della qualità della vita nell’uomo  e nelle altre specie animali, ma forse non tutti fanno caso al fatto che, tale metodica, è stata inflazionata negli anni, ed abusata per ingrossare i portafogli dei produttori di farmaco che hanno mille interessi, fuorchè la salute di noi tutti. Anzi, deve essere reso noto come numerose patologie siano state create “ad hoc” , al fine di determinare la necessità del farmaco. E non parlo solo di malattie virali, ma pure metaboliche, psichiatriche ecc..

Non essendo questa la sede di tale discussione, per la quale mi riservo l’eventuale stesura di un articolo mirato, lascerei  qui solo un input per una breve ed  autonoma  riflessione sulla precocità di inizio delle vaccinazioni (a soli due mesi di vita) e l’abnorme quantità di vaccini inoculati in un’unica dose di esavalente… (un minuto di silenzio).

Ricordo, inoltre, come non sia stato mai possibile creare un vaccino su virus ad RNA (infatti nulla è stato prodotto ad esempio per i noti HCV ed HIV). Tale difficoltà è dovuta sostanzialmente alla particolare mutagenicità di tali virus e per tali intendo i virus ad RNA  come nel caso del SARS-COV-2.

Ogni immissione di nuovo farmaco sul mercato, deve seguire mirabolanti peripezie di lunghi controlli per testarne l’efficacia e la tollerabilità, oltre che l’autorizzazione di un preposto comitato etico. Per un vaccino le cose si complicano ulteriomente.

Le fasi di studio sono così sostanzialmente suddivise:

Studi di Fase I: ove partecipano alcune decine  di volontari e che hanno lo scopo di confermare nell’uomo la sicurezza del preparato già  dimostrata nelle fasi preliminari della ricerca di base, nonché valutarne la tollerabilità ovvero misurarne la  frequenza e gravità degli effetti collaterali.

Studi di Fase II: partecipano centinaia di volontari, e lo  scopo è  di confermarne ulteriormente il profilo di sicurezza e tollerabilità del vaccino, oltre a dimostrarne l’immunogenicità, ossia  la sua capacità di indurre una valida risposta immunitaria.

Studi di Fase III: qui vi  partecipano migliaia di volontari. Quasi sempre questi studi  sono condotti in numerosi centri di ricerca (multicentrici) ed ancora una volta  hanno l’obiettivo di confermare definitivamente la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità del vaccino su una popolazione molto ampia di soggetti.

Le risposte degli studi di fase, una volta conclusi in maniera positiva, vanno ulteriormente acquisite e valutate da agenzie regolatorie preposte a livello nazionale (AIFA) ed internazionale ( es FDA)  affinchè il vaccino possa ottenere l’autorizzazione al suo utilizzo. Ma anche dopo la sua autorizzazione all’utilizzo, il nuovo vaccino, così come tutti i nuovi farmaci, viene tenuto sotto controllo per rilevare effetti collaterali e/o problemi eventualmente sfuggiti agli studi clinici precedenti, perché questi si possono manifestare molto raramente o anche nel lungo/lunghissimo termine, o solo in condizioni particolari. Dopo la commercializzazione del vaccino, è possibile valutare la sua efficacia sul campo (effectiveness) intesa come la capacità non solo di stimolare una buona risposta del nostro sistema immunitario ma di prevenire le malattie causate dal microrganismo contro il quale il vaccino induce la risposta.

Balza immediatamente agli occhi come, ogni fase a partire dalla seconda e le precedenti alla prima,  siano state acrobaticamente “saltate”  e come oggi ci troviamo, in nome di un volere opportunista,  all’interno di un preoccupante fenomeno sociale gestito da una politica perversa e in malafede, inducendo letteralmente una distorsione della realtà attraverso quella della governance operativa, dove le cure veramente efficaci, semplici,  innocue ed economiche, sono state bandite! Dove muore ogni contraddittorio con la scienza più sana ed i professionisti più competenti, a favore di una narrazione univoca premeditata ed attuata da menti diabolicamente geniali.