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di Lucia Giuliano

In questo bailamme neo culturale e scientista, forse è meglio recuperare alcuni fondamentali concetti dell’immunologia, che sono rimasti sempre uguali nonostante le mode e le nuove tendenze. Si, perché il nostro bravissimo sistema immunocompetente continua a lavorare sempre alla stessa maniera, in barba a chi si è inventato una nuova scienza, fantasiosa e  forse pure avveniristica.

Cominciamo a discutere sul fatto che mamma natura ci ha donato alcuni efficaci sistemi di barriera, che farebbero impallidire le odiose transenne davanti alla bocca, messe lì solo a confinare i “ rivoluzionari disobbedienti” delle improbabili regole attuali.

La pelle: con il suo corredo di peli, film lipidico e batteri, costituisce da sempre il primo efficacissimo rimedio contro eventuali “ malintenzionati patogeni” che impunemente volessero venire a contatto con il nostro organismo.

I detergenti e i disinfettanti utilizzati a “fermare” il virus del covidelirio, risultano essere come un missile sparato su una comunità di indigeni nella foresta, per uccidere un leone. Il leone scappa, gli abitanti muoiono e della comunità non resta altro che un cumulo di macerie. Mai tanta stupida presunzione ha potuto determinare tanti inutili danni.

Ma andiamo avanti…forse qualcuno dimentica pure, come il naso distanziato opportunamente dal viso (e non  solo per mera estetica), è dotato di rudimentali ma efficacissimi mezzi di blocco: tra queste, le vibrisse e le secrezioni ricche in IgA secretorie (la famosa vernice delle mucose, cit. di reminescenze universitarie) prodotte dall’intestino, che va approviggionando pure mucose bronchiali, congiuntivali ecc. Le mucose con le loro secrezioni, imbrigliano moltissime particelle sospese nell’aria, che vengono  poi allontanate alla velocità di 15/16 Km orari da un “ vento endogeno“, attivato da un riflesso nervoso che è lo starnuto, seguito ovviamente da una buona e salutare “ soffiata di naso” dentro il kleenex. Simile meccanismo hanno la bocca e le cavità annesse con le loro secrezioni, ed i riflessi scatenanti come i colpi di tosse.

Oggi, purtoppo, questi rudimentali meccanismi che hanno servito efficacemente i loro proprietari, sono stati rottamati da un surrogato inutile e nocivo qual è il pezzo di carta o di stoffa stampigliato sul muso a mò di bavaglio, ed e’ curioso quanto divertente, vedere a passeggio persone imbavagliate che portano a spasso i loro cani senza museruola, mentre lo starnutire o il tossire in pubblico, può far rischiare da una semplice occhiataccia della ligia  signora di turno (talvolta anche armata di bastone), agli  arresti per procurata epidemia o attentato alla salute pubblica. Forse, le nuove proposte di legge in merito, dovrebbero proporre la stesura di un nuovo “Galateo in epoca Covid “ fino all’ estensione nel codice penale di crimini contro l’umanità.

La regolazione della temperatura, il cui innalzamento, è uno dei metodi più efficaci per “estinguere nel fuoco dell’inferno” la maggior parte dei microrganismi, è stata messa alle porte dalla tachipirina, perché per qualcuno è certamente meglio nascondere un sintomo senza controllare la malattia, e sperare senza agire. Ai miei tempi, quelli della vera medicina, si lasciava il paziente a febbricitare al fine di studiare la famosa “curva termica” caratteristica insieme ad altri sintomi e segni del corpo, per fare la diagnosi al paziente durante la prima visita, direttamente a letto. La manifestazione di un miglioramento della stessa era l’indice del buon funzionamento terapeutico. Oggi quello che noto in tante persone, è che la febbre fa più paura che essere rinchiusi nella gabbia del leone (cit. quello scappato prima), per non parlare poi del controllo di altri efficacissimi strumenti di difesa (di tortura per qualcuno) quali l’acidità gastrica (spesso disturbata dagli antiacidi), la quale dissolverebbe la maggior parte degli organismi ingeriti, oltre a garantire ovviamente le corrette funzioni digestive.

Ma quando finalmente il mostro ha eluso con effetto al cloroformio tutte le prime sorveglianze, al di là delle barricate si appalesano in seconda linea i primi servizi speciali di pattugliamento:

I macrofagi fanno parte dell’immunità cellulare aspecifica, e poiché il loro motto è “da qui non passa lo straniero” se si lasciassero semplicemente in pace a fagocitare i nostri piccoli nemici ce la potremmo cavare un po’ meglio e senza troppe “discussioni”..

Stessa cosa vale per le cellule “Natural Killer” (linfociti NK) , per i mastociti, i basofili, gli eosinofili,  le cellule dendritiche e i neutrofili.. che con meccanismi differenziati assolvono a questo ingrato compito miliardi di volte nel corso della nostra vita mentre oggi sonnecchiano immobili e distratti nelle loro garitte in compagnia dei buoni ed efficientissimi  fattori bioumorali quali interferone, lisozima e complemento.

Ma una volta superata la prima e la seconda linea, esisterebbero ancora due classi particolari di linfociti atti a riconoscere e neutralizzare una presenza nemica e cioè i linfociti B (produttori di anticorpi) ed i Linfociti T in qualità di regolatori e controllori del sistema immunitario.

E’ noto come la vaccinazione  abbia determinato un implemento della durata e della qualità della vita nell’uomo  e nelle altre specie animali, ma forse non tutti fanno caso al fatto che, tale metodica, è stata inflazionata negli anni, ed abusata per ingrossare i portafogli dei produttori di farmaco che hanno mille interessi, fuorchè la salute di noi tutti. Anzi, deve essere reso noto come numerose patologie siano state create “ad hoc” , al fine di determinare la necessità del farmaco. E non parlo solo di malattie virali, ma pure metaboliche, psichiatriche ecc..

Non essendo questa la sede di tale discussione, per la quale mi riservo l’eventuale stesura di un articolo mirato, lascerei  qui solo un input per una breve ed  autonoma  riflessione sulla precocità di inizio delle vaccinazioni (a soli due mesi di vita) e l’abnorme quantità di vaccini inoculati in un’unica dose di esavalente… (un minuto di silenzio).

Ricordo, inoltre, come non sia stato mai possibile creare un vaccino su virus ad RNA (infatti nulla è stato prodotto ad esempio per i noti HCV ed HIV). Tale difficoltà è dovuta sostanzialmente alla particolare mutagenicità di tali virus e per tali intendo i virus ad RNA  come nel caso del SARS-COV-2.

Ogni immissione di nuovo farmaco sul mercato, deve seguire mirabolanti peripezie di lunghi controlli per testarne l’efficacia e la tollerabilità, oltre che l’autorizzazione di un preposto comitato etico. Per un vaccino le cose si complicano ulteriomente.

Le fasi di studio sono così sostanzialmente suddivise:

Studi di Fase I: ove partecipano alcune decine  di volontari e che hanno lo scopo di confermare nell’uomo la sicurezza del preparato già  dimostrata nelle fasi preliminari della ricerca di base, nonché valutarne la tollerabilità ovvero misurarne la  frequenza e gravità degli effetti collaterali.

Studi di Fase II: partecipano centinaia di volontari, e lo  scopo è  di confermarne ulteriormente il profilo di sicurezza e tollerabilità del vaccino, oltre a dimostrarne l’immunogenicità, ossia  la sua capacità di indurre una valida risposta immunitaria.

Studi di Fase III: qui vi  partecipano migliaia di volontari. Quasi sempre questi studi  sono condotti in numerosi centri di ricerca (multicentrici) ed ancora una volta  hanno l’obiettivo di confermare definitivamente la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità del vaccino su una popolazione molto ampia di soggetti.

Le risposte degli studi di fase, una volta conclusi in maniera positiva, vanno ulteriormente acquisite e valutate da agenzie regolatorie preposte a livello nazionale (AIFA) ed internazionale ( es FDA)  affinchè il vaccino possa ottenere l’autorizzazione al suo utilizzo. Ma anche dopo la sua autorizzazione all’utilizzo, il nuovo vaccino, così come tutti i nuovi farmaci, viene tenuto sotto controllo per rilevare effetti collaterali e/o problemi eventualmente sfuggiti agli studi clinici precedenti, perché questi si possono manifestare molto raramente o anche nel lungo/lunghissimo termine, o solo in condizioni particolari. Dopo la commercializzazione del vaccino, è possibile valutare la sua efficacia sul campo (effectiveness) intesa come la capacità non solo di stimolare una buona risposta del nostro sistema immunitario ma di prevenire le malattie causate dal microrganismo contro il quale il vaccino induce la risposta.

Balza immediatamente agli occhi come, ogni fase a partire dalla seconda e le precedenti alla prima,  siano state acrobaticamente “saltate”  e come oggi ci troviamo, in nome di un volere opportunista,  all’interno di un preoccupante fenomeno sociale gestito da una politica perversa e in malafede, inducendo letteralmente una distorsione della realtà attraverso quella della governance operativa, dove le cure veramente efficaci, semplici,  innocue ed economiche, sono state bandite! Dove muore ogni contraddittorio con la scienza più sana ed i professionisti più competenti, a favore di una narrazione univoca premeditata ed attuata da menti diabolicamente geniali.

di Carlo Makhloufi Donelli

​La fisica quantistica moderna (la teoria fisica che descrive il comportamento della materia, della radiazione e le reciproche interazioni, con particolare riguardo ai fenomeni caratteristici della scala di lunghezza o di energia atomica e subatomica), la neuroimmunologia (la scienza che studia contemporaneamente i due apparati nervoso ed immunitario per valutarne le reciproche interazioni, in condizioni normali e patologiche. Il sistema nervoso infatti parla al sistema immunitario tramite il sistema endocrino; il sistema immunitario comunica col sistema nervoso attraverso le molecole infiammatorie) e la biologia molecolare (la branca della biologia che studia gli esseri viventi a livello dei meccanismi molecolari alla base della loro fisiologia, concentrandosi in particolare sulle interazioni tra le macromolecole, ovvero proteine e acidi nucleici [DNA e RNA]) dicono che siamo noi che creiamo la nostra realtà, e quindi abbiamo una grande responsabilità verso il mondo in cui viviamo, dato che dipende da noi il modo in cui lo percepiamo ed il modo in cui il mondo si comporta verso di noi.

In effetti tale affermazione è un ottimo modo di descrivere e comprendere la meccanica delle nostre interazioni, ma in ultima analisi per una comprensione ancor più approfondita si dovrebbe prendere in esame la fisica della coscienza (la facoltà immediata di avvertire, comprendere, valutare i fatti che si verificano nella sfera dell’esperienza individuale o si prospettano in un futuro più o meno vicino).

Oggi è lecito porsi questa domanda: cos’è la coscienza? Da dove viene, qual è la sua origine, quali sono i limiti del potenziale umano? Personalmente ritengo che disponiamo del sufficiente materiale necessario per rispondere a queste domande, anche se le risposte da un punto di vista epistemologico fatalmente non potranno avere un preciso consenso totale da parte della c.d. comunità scientifica.

Ma con la tecnologia all’avanguardia, con la scoperta del campo unificato, ovvero il cosiddetto campo della superstringa, siamo in grado di capire che la vita è fondamentalmente basata sull’unità. Il campo unificato riunisce le 4 forze fondamentali, la forza nucleare debole, la forza nucleare forte, l’elettromagnetismo e la gravità, ed è al suo interno che si creano le basi dell’esistenza, ed al suo interno noi non siamo più entità individuali ma punti focali di intelligenza collettiva.

Alla base della diversità della vita c’è unità.

Alla base, tu ed io non siamo più due, ma siamo uno. E questa unità, nelle fondamenta di mente e materia, è la coscienza, una coscienza universale. La coscienza non è creata dal cervello, non è semplicemente il risultato di reazioni molecolari e processi chimici nel cervello, ma è il nucleo essenziale della natura, quello che chiamiamo campo unificato.

Ora che abbiamo questa comprensione fondamentale di quello che è la coscienza, possiamo meglio comprendere la relazione mente-corpo. Possiamo vedere come la coscienza permea la nostra fisiologia (lo studio scientifico delle funzioni vitali degli organismi viventi, animali e vegetali, in condizioni normali) ed è quindi grazie alla coscienza che noi sperimentiamo la nostra realtà con i nostri sensi. A questo punto è forse più semplice comprendere i meccanismi che permettono di collegare la neurologia alla fisica quantistica, e questi meccanismi possono spiegare il campo unificato.

So che già molta gente ne ha sentito parlare, e dice che è bello, che tutto è uno, che è una figata! Ma, al di là di questo aspetto romantico ed anche un poco “new age” della concezione dell’uno, diamo una spiegazione tecnica di cos’è il campo unificato …

Il progresso nella nostra comprensione dell’universo attraverso la fisica, negli ultimi  anni, ci ha suggerito, e permesso, di esplorare livelli sempre più profondi delle leggi naturali, dal macroscopico al microscopico, dal livello molecolare, atomico, nucleare fino al livello subnucleare dell’universo più prossimo, quello che ci circonda, e stiamo iniziando ad esplorare i cosiddetti livelli della scala elettro-debole, della scala della grande unificazione e della super unificazione, e stiamo ipotizzando con ragionevole fondatezza che il nucleo fondamentale dell’universo è questo singolo campo universale di intelligenze che racchiude unificandole la gravità con l’elettromagnetismo, la luce con la radioattività, ed il tutto con le forze nucleari  forti e deboli.

Cosi stiamo comprendendo che tutte le forze della natura ivi incluse le cosiddette particelle della natura, quark, protoni, neutroni, sono in realtà onde diverse dello stesso oceano di esistenza, chiamato campo unificato o campo della superstringa (la stringa è una struttura sub-atomica ipotetica, principale oggetto di studio della teoria delle stringhe in fisica teorica; una stringa è un oggetto con una sola estensione spaziale, a differenza di una particella elementare che è zero dimensionale o puntiforme. La scala di lunghezza caratteristica delle stringhe è dell’ordine della lunghezza di Planck, cioè la scala a cui gli effetti della gravità quantistica si ritiene diventino significativi, ovvero un valore prossimo a 10 elevato alla -35), e quindi da un punto di vista posto a tale dimensione le diversità sono soltanto i molteplici aspetti dell’uno.

Dal punto di vista matematico c’è molta complessità, ma stiamo comunque andando nella direzione della visione di Einstein, il quale ha dedicato metà della propria vita alla ricerca del campo unificato. Ora, nel contesto della superstringa, ciò è stato realizzato.

La teoria del campo unificato basata sulla superstringa identifica un singolo campo universale di intelligenza, un oceano di esistenza, posto alla base del tutto, fattor comune di mente e materia.

Tutte le cosiddette particelle dell’universo e le diverse forze, quindi tutto ciò che conosciamo dell’universo, è semplicemente un’onda di questo oceano di esistenza. Questo è il campo unificato e tale campo è immateriale e quindi, in ultima analisi, è un campo di coscienza.

Tutte le nostre coscienze separate esistono in virtù del fatto che la mia coscienza e la tua coscienza alla fine sono la stessa cosa. Ogni cosa nell’universo, e quindi pianeti, alberi, animali, persone, non è altro che una porzione del tutto. Siamo tutti onde di vibrazione di questo campo unificato fondamentale della superstringa. Noi determiniamo la nostra coscienza attraverso il filtro del nostro sistema nervoso, ma la coscienza in sé stessa, la nostra soggettività, il “Sé”, quello è universale.

Conoscere il Sé, attraverso l’esperienza, è chiamato illuminazione, e così è stato chiamato in ogni epoca.

Sto affermando che continuando a scavare nella realtà fisica, dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, stiamo arrivando al campo unificato dove non troviamo materia ma pura intelligenza, e capisco che può suonare strano, dato che ciò non fa parte dei nostri abituali condizionamenti.

Chiunque sia cresciuto in un mondo scientifico è infatti abituato all’idea che noi viviamo in un universo materiale, un universo inerte, fatto di materia prevalentemente morta. Se pensiamo al pianeta che ci ospita ci rendiamo conto che la vita, quale noi la intendiamo, è presente in una relativamente sottile pellicola superficiale, mentre la gran parte di ciò che si suppone sia presente all’interno della massa terrestre è materia apparentemente inerte e ciò che è al di fuori di essa, nello spazio infinito, si ritiene che sia vuoto. Per questo motivo è intuitivamente difficile comprendere che non viviamo in un universo morto, ed accettare l’idea che l’universo nella sua interezza è un organismo cosciente.

Nella meccanica quantistica, perfino a livello molecolare, per non parlare dei livelli atomico, nucleare e subnucleare, l’idea di particella è sostituita dall’idea di funzione d’onda. Ma cosa è una funzione d’onda? Tecnicamente è un vettore in uno spazio lineare, ma cosa è un vettore in uno spazio lineare? Di cosa è fatto? Qual è la sostanza che costituisce il campo unificato? Una funzione d’onda, ovvero un vettore nello spazio lineare, è composta dalla stessa sostanza di cui sono fatti i pensieri, perché è da questi che trae origine e forza. Il che ci porta a capire che noi viviamo veramente in un universo di pensieri, un universo concettuale.

La meccanica quantistica non è altro che un dispiegamento di potenzialità; il fatto è che più si va in profondità nella struttura della legge naturale, meno l’universo è materiale, e diviene meno inerte, meno morto, più vivo e cosciente. E quanto più ci si avvicina alle fondamenta dell’universo, quindi al campo unificato o campo della superstringa, tanto più ci si rende conto che quello è semplicemente un campo di pura essenza, pura intelligenza. Intelligenza, perché questa è la sorgente di tutte le leggi di natura. Tutte le forze e le particelle fondamentali, tutte le leggi che governano la vita ad ogni livello dell’universo, hanno la propria sorgente unificata nel campo unificato. Ciò rende il campo unificato il campo di intelligenza più concentrato in natura. Intelligenza non materiale, dinamica e autocosciente, e queste sono le proprietà del campo unificato.

Ma tutto questo lo stiamo scoprendo per la prima volta noi? No, non esattamente, dato che già i Vedici sapevano queste cose circa 4000 anni fa. E quindi come si è persa questa conoscenza?

Le tecniche per sperimentare la pura coscienza, la conoscenza illimitata, possono essere facilmente perse, non perché siano complicate o difficili, ma perché sono molto sottili, e per trascendere e sperimentare la consapevolezza illimitata la coscienza deve acquietarsi completamente, e se cerchi di fare tale esperienza non ci riuscirai mai, perché provarci comporta uno sforzo e lo sforzo mantiene la consapevolezza attiva, impedendo alla comprensione di espandersi. A puro scopo esemplificativo basti pensare ai Monaci Shaolin, ed alla vita che conducono per giungere a livelli di abilità e coscienza per noi inimmaginabili.

L’esperienza della pura coscienza trascende qualsiasi religione o filosofia, è tanto scientifica quanto religiosa. In fondo è soltanto una modalità di funzionamento del cervello, associata alla massima espressione della comprensione, ed è l’esperienza diretta e soggettiva del campo unificato di tutte le leggi di natura scoperte dalla scienza. È religione? Forse, ma è anche scienza, pertanto non ci sarebbe ragione per escluderla dall’istruzione scolastica, e se non lo faremo otterremo gli stessi risultati a noi ben noti, con una bassissima percentuale di sviluppo generazionale del potenziale mentale ed ulteriori generazioni che conosceranno guerre, terrorismo, crudeltà, e continuerà così finché non verrà sperimentata l’unità fondamentale della vita ed il cervello sarà propriamente sviluppato.

Mentre scrivo questa nota penso al principio di indeterminazione di Heisenberg il quale, corroborato nella realtà sociale dall’Effetto Hawthorne, dice banalmente che l’osservatore influisce sull’osservato e mi chiedo quanto, e cosa, sto trasmettendo a Te che mi stai leggendo e quindi osservi i pensieri che sto esprimendo incapsulandoli nelle mie parole. Anche se entra in azione la dimensione tempo, dato che siamo asincroni (io sto scrivendo nel Tuo passato, Tu mi leggerai nel mio futuro) ciò è in parte vero, ma solo in parte, perché ad un livello di prospettiva più profondo, infatti, l’osservatore non può più esistere come separato dall’oggetto osservato.

Oggi la realtà della vita è unità totale, il campo unificato che unisce osservatore ed oggetto osservato in una totalità indivisibile. Scientificamente, la chiamiamo teoria della misurazione quantica, ed è l’inseparabilità ultima di osservatore e oggetto dell’osservazione. Nel linguaggio della scienza e della coscienza la chiamiamo l’unità del conoscitore e dell’oggetto della conoscenza in una struttura indivisibile di conoscenza pura, l’esperienza del proprio sé, dell’Ātman.

E cosa è il sé? Il sé, la coscienza, la nostra stessa soggettività, è quell’aspetto della nostra vita che non è mai cambiato. Per quanto sia intangibile e difficile da toccare, è un aspetto della nostra esperienza che è con noi dall’infanzia. Per quanto i nostri amici siano cambiati, così come i nostri pensieri ed i nostri corpi (di solito in peggio), quella cosa che dà continuità alla nostra esperienza è la nostra coscienza, la nostra soggettività, l’Ātman, il Sé, e il nostro Sé, in ultima analisi, è lo stesso per me e per te, ed è questo campo unificato che l’odierna scienza sta riscoprendo che è essenzialmente il creatore dell’universo.

Comunque, esistono infinite verità diverse e parallele, perché l’universo è strutturato in una gerarchia di livelli; il livello atomico ha la sua verità, il mondo nucleare ha una sua verità, completamente diversa ma coesistente. Entrambe sono valide e coerenti con sé stesse, quindi esiste la verità della diversità, in cui l’osservatore e l’oggetto dell’osservazione sono due entità separate, e c’è la verità più profonda dell’unità, dove non c’è separazione tra l’osservatore e l’oggetto dell’osservazione. Quindi possiamo parlare di vita ad ogni livello, ogni livello è valido ma in questa era scientifica il livello più profondo è quello dell’unità.

Nel momento in cui Tu riesci a concepire Te e me come uno, non perdi la coscienza del fatto che siamo anche separati. Acquisisci l’informazione che la diversità è data da livelli diversi. A livello fisico, Tu ed io siamo separati, Tu hai un aspetto diverso dal mio, ma ad un livello più profondo noi abbiamo un’origine comune, ed è il campo unificato, scientificamente provato per essere l’origine di Te, di me, degli atomi che ci compongono e delle stelle che li hanno prodotti dal big bang in poi, la sorgente della forza di gravità, dell’elettromagnetismo, la sorgente dei quark e dei leptoni. Tutto nell’universo ha un’origine comune, quindi se guardiamo al livello più profondo possibile in ultima analisi scopriamo un universo unificato, di cui Tu sei un’onda, io sono un’onda, siamo soltanto frequenze vibrazionali diverse, le frequenze naturali di riverberazione di questo campo unificato.

L’intero universo è una sinfonia. Le varie armoniche, le fondamentali, le armonie di un oceano universale di coscienza in movimento.

E tutto questo avviene alla scala di Plank, quella piccola scala, dieci milioni di milioni di volte più piccola del nucleo atomico, dove tutte le forze si uniscono, dove tutte le particelle si uniscono, dove Tu ed io siamo una sola realtà, dove la distanza e la causalità non esistono più. È una totalità unificata e indivisibile, l’unità della coscienza, il campo unificato delle leggi naturali.