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12 Marzo 2023 – Redazione – Fonte: Sito Corvelva

Nel 2014 in Kenya alcuni medici e 27 vescovi denunciarono il governo, l’OMS e l’UNICEF per aver somministrato a oltre un milione di donne un vaccino contro il tetano contenente un antigene che produce anticorpi abortivi.

In un momento in cui tutti i riflettori sono puntati sul vaccino contro il Covid-19 e i media mainstream si accollano l’onere di evidenziare tutta la misericordiosa filantropia di personaggi come Bill Gates e la ricerca dei vaccini che salverà l’umanità dall’estinzione; in un momento in cui il dr. Tedros Ghebreyesus, direttore dell’OMS, è impegnato nel raccogliere fondi da varie Nazioni per poterli mettere a disposizione dell’industria farmaceutica, twittando ringraziamenti ai capi di Stato che aderiscono a questa sorta di grande evento filantropico mondiale; noi vogliamo ripescare invece qualche scheletro nell’armadio che, fatalmente, coinvolge gli stessi attori in campo.

In particolare la mente torna a ciò che accadde nel 2014 in Kenya, quando alcuni medici e 27 vescovi denunciarono il Governo, l’OMS e l’UNICEF per aver somministrato a un milione di donne un vaccino contro il tetano contenente un antigene che produce anticorpi abortivi. Queste donne (tra cui molte ragazze) ricevettero a loro insaputa un vaccino sperimentale che si scoprì essere in grado di sterilizzare la popolazione femminile. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di ricostruire i fatti, tenendo bene a mente i nomi e le istituzioni coinvolte.
Perché indagarono? Cosa non quadrava? Anzitutto le modalità di gestione dei vaccini e delle loro somministrazioni: le fiale arrivavano scortate dalla polizia, venivano somministrate da operatori anch’essi scortati, anzichè dall’usuale personale medico ospedaliero; in più, le dosi previste erano ben 5 in 6 mesi, a fronte delle solite 3 dilazionate negli anni e, soprattutto, le destinatarie della campagna straordinaria erano solo donne e solo in età fertile (14-49 anni).

A lanciare l’allarme in aprile era stata l’Associazione dei medici cattolici e la Conferenza episcopale del Paese che, insospettita dalla prassi e della mancanza di un’emergenza tetano, aveva fatto analizzare 6 campioni di vaccini in laboratorio, scoprendo così che questi vaccini erano prodotti unendo al tossoide tetanico anche l’ormone Beta-Hcg, ormone necessario per la gravidanza. In questo modo l’organismo avrebbe attivato una risposta anticorpale contro lo stesso ormone, impedendo futuri concepimenti. Riuscirono ad inviare diversi campioni del vaccino in diversi laboratori e a trovare così conferma ai loro sospetti.
Un comunicato dell’Associazione dei medici cattolici del Kenya ha reso noto infatti che i risultati confermarono la loro peggiore paura:

“La campagna dell’OMS non mira a sradicare il tetano neonatale ma è un ben coordinato ed efficace tentativo di sterilizzazione di massa per il controllo della popolazione”

Va notato che l’UNICEF e l’OMS distribuiscono vaccini gratuitamente in diversi Paesi in via di sviluppo e che sono previsti anche incentivi finanziari per i governi a partecipare a questi programmi.

Quando i fondi delle Nazioni Unite non sono sufficienti per acquistare le quote annuali di vaccini, un’organizzazione avviata e finanziata dalla Bill and Melinda Gates Foundation, il GAVI, fornisce finanziamenti extra per molti di questi programmi di vaccinazione nei “paesi poveri”.

Corvelva si è sempre chiesta: i grandi benefattori che oggi si sono spesi per propinarci un farmaco sperimentale contro quella che a sentir loro sembra essere stata l’epidemia del millennio, sono gli stessi che solo pochi anni fa perpetravano questi crimini contro l’umanità?
Cosa ci riportano alla mente questi fatti? Un interessante parallelo è forse possibile con quanto accaduto in Italia, a seguito delle analisi che Corvelva ha eseguito su diverse fiale e lotti vaccinali: il comune denominatore è il prodotto, il vaccino, che non si vuole e quindi non si deve mai mettere in discussione. Le analogie aumentano quando leggiamo un comunicato dei medici kenioti, che denunciano i tentativi di intimidazione subìti, con minacce di azioni disciplinari ai medici stessi. Molto familiare, se pensiamo all’atteggiamento inquisitorio degli ultimi anni contro coloro che si sono permessi in Italia di esprimere dubbi rispetto alla pratica vaccinale massificata.
Lì però la storia ha avuto un epilogo diverso, in quanto il Governo si è visto costretto a mettere fine alla sperimentazione in atto. D’altro canto i medici stessi sembrano meno propensi a pendere dalle labbra delle case farmaceutiche e delle organizzazioni internazionali di quanto non avvenga qui.
Suona strano per un occidentale pensare che in Africa vi siano medici e cittadini che non si fidano ciecamente dell’OMS e delle organizzazioni “umanitarie” (ONG), perché noi siamo abituati ad una narrazione che prevede che istituzioni come l’OMS siano salvifiche, che la popolazione, soprattutto nei Paesi più poveri, preghi per ottenere più vaccini e più aiuti. Siamo stati abituati ad immaginare una popolazione che non aspetta altro che essere inondata di programmi vaccinali, anche sperimentali, perché questa per loro sarebbe l’unica salvezza. Questo è ciò di cui tentano di convincerci. E invece ecco le parole di Stephen Karanja, presidente dell’Associazione dei medici cattolici del Kenya:

“La Chiesa africana è consapevole che non ci si può fidare dell’OMS… La campagna cominciata qui è identica a quella che fu portata avanti nelle Filippine, in Messico e in Nicaragua, sponsorizzata dagli stessi enti.”

Ricordiamo infatti che le medesime dinamiche si erano già presentate in questi Paesi negli anni ‘90.

Quindi, sembrerebbe che, chi ci viene da sempre presentato come più bisognoso di aiuto, sia anche avvezzo a diffidare dei cosiddetti benefattori e questo per un motivo molto semplice e chiaro: queste istituzioni sarebbero state protagoniste nella storia recente di nefandezze di cui però il resto del mondo viene difficilmente a conoscenza. Allora, visto che oggi stanno tutti finanziando questi stessi personaggi, aspettandosi il loro aiuto, è doveroso approfondire un po’ di più.

Per chi volesse, alleghiamo all’articolo che trovate sul sito un’intervista ufficiale del settembre 2017 di Raila Odinga (https://youtu.be/qrSnNwoVS-g), primo ministro del Kenya dal 2008 al 2013, che spiega l’accaduto e conferma la veridicità delle accuse: ascoltatelo, le sue dichiarazioni sono piuttosto pesanti.

In conclusione siamo a ribadire che l’aumento della sfiducia verso le istituzioni nazionali ed internazionali, verso le ONG filantropiche e verso alcune politiche sanitarie, è il risultato di un sistema che per anni ha elaborato e sponsorizzato programmi anche in contrasto con le libertà personali. In questo preciso periodo storico in cui la politica è indebolita, l’idea che la stessa oligarchia scientocratica, o peggio filantropia dittatoriale, riesca a dettare le politiche sanitarie mondiali, ci spaventa non poco.

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https://rumble.com/v1a0ea2-infertility-a-diabolical-agenda.html

Fonti:

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di Marzia MC Chiocchi

Chi ha avuto il buon senso di leggere ciò che il Nuovo Ordine Mondiale ha scritto sulla ben nota Agenda 30 per divulgare i suoi progetti criminali contro l’umanità, sa che, archiviato il pandelirio, passerà al tema “emergenza climatica e fame nel mondo”, di cui i Tg hanno cominciato a parlare da 10 giorni a questa parte. Tutto e’ iniziato con la rediviva Greta e il suo fan club di ragazzi in preda ad ipnosi da Green Deal che, con slogan malamente urlati come tanti tarantolati, hanno sfilato per due o tre giorni fino a sparire nuovamente. Dopo aver svolto il loro compitino, le marionette da carillon, sono infatti rientrate nella loro scatola magica, pronte ad essere caricate per recitare, ancora una volta a soggetto, quando i Potenti lo riterranno opportuno. E così tra vuoti bla, bla, bla di una bimbetta manovrata dai poteri forti, e i mantra degli invertebrati politici, ecco il tentativo di generare il secondo pandemonio…QUELLO DEL CLIMA CHE, CON I SUOI CAMBIAMENTI…UDITE UDITE…SAREBBE LA SOLA CAUSA DI CARESTIE, FAME NEL MONDO, ALTA PERCENTUALE DI MORTALITÀ INFANTILE E POVERTA’

MA CREDETE VERAMENTE CHE QUESTA SIA LA VERA E UNICA CAUSA?

Vorrei soffermarmi su alcune considerazioni, sulle quali mi piacerebbe che si aprisse un dibattito, per far capire a chi non ricorda, che PARTE DEI POPOLI CHE VIVONO AI MARGINI DELLA SOCIETÀ MONDIALE, SONO SOGGIOGATI E IMPOVERITI DALLE MULTINAZIONALI, CHE HANNO FATTO ACCORDI CON I LORO POLITICI E DITTATORI, IN CAMBIO DI MANODOPERA A BASSO COSTO E SFRUTTAMENTO DI RISORSE E MATERIE PRIME DEL TERRITORIO. Da due giorni TV e giornali stanno trattando la nuova emergenza con estrema ipocrisia, facendo leva su quelle persone che non rifletteranno con la loro testa e crederanno a tutto quello che sarà detto dai media assoldati, perché venga trasmessa e fatta permeare, un’unica e sola versione dei fatti. La preghiera e’ di non incorrere nello stesso errore della narrazione da COVID, che ha reso poltiglia la materia grigia di molte…anzi…troppe persone!!!

Che l’Occidente basi la sua economia sul consumismo e’ un dato di fatto, che là dove c’e’ abbondanza ci sia spreco e’ un altro dato di fatto, e infine, che l’obesità sia una malattia dei paesi ricchi e’ un’altra certezza, ma che vogliano farci credere che la povertà del Terzo Mondo, sia colpa e danno determinato SOLO dai nostri comportamenti alimentari scellerati e dallo spreco senza giudizio, SIAMO IN MOLTI AD ESSERE IN PERFETTO DISACCORDO!

FACCIAMO QUALCHE ESEMPIO?

L’AFRICA perde ogni anno quasi 90 miliardi di dollari (75,8 miliardi di euro): soldi che, invece di essere spesi per l’istruzione, i servizi sanitari o l’economia in generale, finiscono per ingrossare i profitti delle multinazionali o conti correnti nei paradisi fiscali. Un’emorragia di capitali che, secondo la denuncia contenuta in un rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sull’economia e lo sviluppo (Unctad), è pari alla somma degli investimenti diretti esteri e degli aiuti allo sviluppo che ogni anno arrivano nel continente.

Flussi finanziari delle multinazionali in Africa

La cifra comprende flussi finanziari di diversa provenienza.
Si va dalle fatture falsate, all’evasione ed elusione fiscale, fino alla corruzione e ai proventi dei traffici illeciti dalla droga agli esseri umani, dalle materie prime alle specie protette».
A riassumere così la situazione per OSSERVATORIO DIRITTI è Rahul Mehrotra, ricercatore al Graduate Institute di Ginevra, parte di un consorzio di università impegnate nel progetto “Ridurre i flussi finanziari illeciti dai paesi ricchi di risorse”, finanziato dalla Cooperazione Svizzera e dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica.

Esempi tipici di questo fenomeno sono la dichiarazione di un valore più basso delle merci per pagare meno imposte sull’esportazione, ma anche il trasfer pricing, la pratica attraverso le quali le multinazionali con sede in stati dalla fiscalità “benevola” concedono prestiti o vendono beni e servizi alle proprie filiali che operano negli altri paesi. Saldare quel debito o pagare quei beni e servizi significa assottigliare i profitti e quindi l’imponibile per le tasse richieste dai governi locali.

Sfuttamento risorse minerarie in Africa sotto accusa

Nel suo rapporto, l’Unctad evidenzia come 40 miliardi di dollari (33,6 miliardi di euro), circa il 45% del totale dei flussi finanziari illeciti dall’Africa, siano riconducibili al commercio di materie prime, soprattutto di oro. I canali seguiti per defraudare gli stati produttori delle entrate legate al metallo prezioso sono sostanzialmente due: la sottofatturazione delle quantità esportate e il contrabbando.

Uno studio condotto nell’ambito del progetto Curbing IFFS ha rivelato che tra il 2012 e il 2017 il valore dell’oro importato in Svizzera da Sudafrica, Mongolia e Burkina Faso è stato sottovalutato di almeno 21,7 miliardi di franchi svizzeri (circa 20 miliardi di euro). Una cifra che potrebbe celare un trasferimento illecito di fondi, anche se, sottolinea Mehrotra, «la mancanza di statistiche affidabili sulle transazioni rende difficile determinare se le discrepanze celino davvero un illecito e quale sia la sua entità».

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E’ l’Africa ad attrarre da sempre la maggior parte degli investimenti, occupando quasi 30 milioni di ettari, di cui ben il 64% per colture non alimentari. Anche l’Italia con alcune grandi imprese agroindustriali ed energetiche ha investito su un milione e 100 mila ettari con 30 contratti in 13 paesi. La maggior parte si trovano in Romania e Africa (Gabon, Liberia, Etiopia, Senegal). Buona parte degli investimenti italiani riguardano la produzione di legname e fibre (circa 65%) e di biocarburanti Esiste una fascia di Paesi che il rapporto definisce ‘grigi’, contemporaneamente investitori e target. Come la Cina, che ha investito con 137 contratti per una superficie di 2 milioni e 900 mila ettari in oltre 30 paesi nel mondo, mentre è oggetto di 16 contratti di acquisizione e affitto per oltre 400 mila ettari. O l’India, oggetto di acquisizioni di terre con 13 contratti per 54 mila ettari ma, contemporaneamente, le sue imprese stanno investendo con 56 contratti per oltre 2 milioni di ettari in oltre 20 Stati.
Tutto cio’ che ho cercato di riassumere in questo articolo e’ convalidato dalla mia lunga esperienza in alcuni paesi africani, e non certo per villeggiatura e ne’al seguito di ONG, spesso realtà di apparato mangiasoldi. Ho conosciuto, invece associazioni libere da legami politici e partitici, capaci di realizzare per i popoli bisognosi progetti meravigliosi e concreti, senza necessità di mantenere strutture gerarchiche, che assorbono gran parte dei contributi, per mantenere dirigenti e lusso all’interno delle sedi centrali operative. Provate ad entrare nella sede della FAO a Roma e poi ditemi se tutto ciò che alberga all’interno, non trasudi ostentazione di un benessere che nulla ha a che fare con i poveri di cui si occupano!

Alla luce dei fatti, a noi popolo che lavora, vive e lotta, non sia fatta della morale spicciola! Cari PRIVILEGIATI ONOREVOLI, SENATORI E PORTABORSE DA 4 SOLDI DEI GRANDI UOMINI DELLA COSIDETTA “FRATELLANZA” (DEI MIEI STIVALI) MASSONICA, prendetevi le vostre enormi e stratosferiche responsabilità’, attori di malefatte coscienti e volute affinché le vostre tasche siano sempre ricolme di danaro. Comodo dare la colpa a noi gente del popolo! Che l’Africa e altri luoghi di estrema indigenza vivano nell’eterna urgenza di aiuto, vi fa comodo! Siete voi corrotti e farabutti mercanti di morte e dolore, ad aver voluto tutto questo! Per fortuna siamo in molti a sapere e comprendere, e faremo di tutto perché l’eco della Verità vinca sulla sporca menzogna, con cui amate fare proseliti tra gli inetti e i babbei che ancora vi credono! E la Chiesa di oggi, e specifico di oggi, nella quale molti non si riconoscono più’ dovrebbe denunciare i crimini massonici, anziché’ andarci a braccetto! Viva gli uomini di Dio che si occupano di ossigenare le anime degli afflitti, e condanna per coloro che, nella scala gerarchica ecclesiastica, sanno parlare solo di politica e economia!
VERGOGNATEVI! Alla prossima puntata!

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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