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19 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

NEL GRANDE CAOS CHE STIAMO VIVENDO CAUSA COVID, I POLICANTI DA QUATTRO SOLDI HANNO STUDIATO IL SUPERAMENTO DELLA LEGGE DEL RIO (2014). LE PROVINCE SONO ANCORA VIVE E POTREBBERO TORNARE CON COMPITI DI UN TEMPO!!! VI SEMBRA UNA NOTIZIA DI POCO CONTO?
RISVEGLIATEVIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!SARANNO SPESE IN PIÙ E, SOPRATTUTTO, TASSE IN PIÙ!!!

Giornata di voto per l’elezione di  31 Presidenti di Provincia e 71 Consigli Provinciali eletti con il sistema elettorale di secondo livello da 68.499. Al voto Sindaci e Consiglieri comunali di oltre 5.500 Comuni, in rappresentanza di oltre 32 milioni e 500 mila cittadine e cittadini. Tornata elettorale in un unico turno.

Elettori ed eletti sono infatti i Sindaci e i Consiglieri comunali, cui è affidata la responsabilità di votare per conto delle comunità e dei cittadini amministrati. Le Province al voto sono: Ancona, Alessandria, Ascoli Piceno, Avellino, Belluno, Bergamo, Biella, Caserta, Chieti, Crotone, Fermo, Ferrara, Forlì-Cesena, Grosseto, Imperia, Latina, L’Aquila, Lecco, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Parma, Pavia, Perugia, Pescara, Ravenna, Rovigo, Terni, Treviso, Verbano Cusio Ossola, Viterbo. 

Le province, non solo non se ne sono mai andate, ma adesso tornano più forti di prima, trasformate (e svuotate) in enti di secondo livello dalla legge Delrio, ma mai scomparse. Tant’è che ieri, dalle 8 alle 20, 65 mila sindaci e consiglieri comunali (rappresentanti di oltre 30 milioni di cittadini) sono stati chiamati a votare per eleggere 31 presidenti di provincia e rinnovare 75 consigli provinciali: un esercito di 895 persone”.

Graziano Del Rio

Affluenza dei rappresentanti degli Enti all’80%

Una percentuale altissima! Certo! Laddove si presenta l’opportunità di riconquistare posizioni di privilegio guadagnando (rubando) i soldi del contribuente, il consenso e’ logicamente quasi plebiscitario!

In serata, con lo scrutinio dei voti, saranno noti i Presidenti eletti nelle 31 Province in cui si è votato anche per questa carica, mentre, per i 71 consigli Provinciali, occorrerà aspettare.

Secondo il Sole 24 Ore, il governo sta preparando una riforma che superi la legge Delrio, da inserire in un disegno di legge collegata alla manovra. Un progetto a cui hanno lavorato gli ultimi tre sottosegretari all’Interno che farà tornare le Province in tutto il loro splendore: oltre a ripristinare il mandato di 5 anni per i consigli provinciali (oggi sono 2), torneranno anche le giunte provinciali con tre assessori (quattro nei territori sopra il milione di abitanti). Le giunte torneranno ad essere un organo esecutivo: potranno farne parte anche membri esterni e saranno retribuiti con u n’indennità pari al 50 per cento degli assessori comunali. Il ddl prevederà anche una nuova distribuzione delle competenze tra Province, Comuni e Regioni”.

NO COMMENT!

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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La Redazione

I poteri del governo di limitare la vita pubblica a causa della pandemia sono il tema della votazione federale in programma il prossimo 13 giugno. Un gruppo di cittadini ha lanciato un referendum contro la cosidetta ” Legge Covid” approvata dal parlamento lo scorso settembre. La Svizzera e’ uno dei primi paesi al mondo a dare ai suoi cittadini la possibilita’ di esprimersi sulla base legale introdotta per gestire la crisi del coronavirus. La legge e’ limitata fino al 31 dicembre 2021 e conferisce al governo la facolta’ di reintrodurre lo stato di emergenza qualora necessario, ma solo dopo essersi consultato con il Parlamento, le autorita’ dei 26 Cantoni, le organizzazioni padronali e i sindacati. Se respinta dai votanti alle urne, la legge e i suoi emendamenti sarebbero obsoleti nel giro di tre mesi, ovvero a settembre. Questo, perche’ le attuali misure, sono coperte dallo stato di emergenza di 12 mesi.

Quali sono i principali argomenti pro e contro la legge?

Gli oppositori ritengono che la legge sia superflua e che la maggior parte delle misure possa essere introdotta senza conferire poteri speciali al governo. Sono inoltre preoccupati che il testo possa rappresentare un pericoloso precedente, permettendo all’esecutivo di imporre in futuro, un regime autoritario. Oltre a questa opposizione di carattere generale, vi e’ un fondamentale scetticismo nei confronti della politica governativa di vaccinazione. I promotori del referendum, accusano le autorita’ di ignorare le potenziali controindicazioni per la salute, delle iniezioni. Un’altra parte degli oppositori, protesta contro quelle che vengono ritenute arbitrarie misure anticovid. Gli oppositori alla legge, inoltre, ritengono che, il numero limitato di decessi provocati dalla pandemia, non giustifichi la chiusura temporanea di negozi, ristoranti, le restrizioni della liberta’ di riunione o l’obbligo di indossare la mascherina.

Per chi sostiene la legge, invece, il testo e’ un passo necessario in linea con una clausola elvetica sulla legge per le epidemie, che vuole che i provvedimenti governativi sulle epidemie, debbano passare al vaglio del parlamento entro 6 mesi. Tutto cio’ darebbe maggiore sicurezza alla popolazione e alle aziende.

Perché i cittadini possono dire la loro?

Nel sistema della democrazia diretta svizzera, una decisione parlamentare puo’ essere impugnata e sottoposta a voto popolare, se almeno 50.000 firme valide, sono faccolte entro 100 giorni dall’approvazione del Parlamento. La Svizzera e’ il primo Paese al mondo a sottoporre le norme legate al Covid a voto popolare a livello nazionale. Un tale referendum e’ parte integrante del suo sistema politico, che da’ ai cittadini il diritto di voto su una legge e i suoi emendamenti. Non ci sono votazioni direttamente comparabili nella recente storia referendaria svizzera, anche se qualcosa di simile e’ avvenuto nel 2005 per la moratoria sull’uso di organismi geneticamente modificati in agricoltura.

Fonte: SEI SWISSINFO.CH