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‘OTTOBRE 2021’ Category

Intervista esclusiva di CDC a un medico d’ambulanza “il tasso di mortalità degli effetti avversi è al 70%” una vera strage, coperta dai medici che non segnalano, per agnosia e fede acritica nei farmaci. Perché dalle punture guadagnano il doppio, mentre il 118 viene progressivamente smantellato.

Di Marco Di Mauro, Raffaele Varvara, Lucien Bôle-Richard per ComeDonChisciotte

TUTTI I MURI, ANCHE I PIÙ SOLIDI, PRIMA O POI SI SGRETOLANO. ANCHE QUELLO DELL’OMERTA’. E QUANDO AVVIENE CI SI RENDE CONTO CHE BASTAVA UNA PERSONA, UNA SOLA, CHE FOSSE RIMASTA UMANA!!!!!

La persona che ci ha testimoniato ciò che state per leggere è un medico del 118 di grande esperienza, l’avrete vista forse in una delle tante clip televisive, vestita da palombaro a recare sostegno a chi veniva lasciato ad attendere la morte a sorsi di paracetamolo, o incrociata per strada mentre andava a sirene spiegate. È vero, molte voci di medici si son levate contro il ricatto dell’obbligo vaccinale sin dall’inizio dell’anno, ma mai prima d’ora si era esposto un insider vero e proprio, uno di quelli che quotidianamente tratta sia i casi di Covid, sia quelli di effetti avversi da vaccino. Uno che gli ospedali li vive davvero, a contatto con tutto ciò che i media ci nascondono, a cominciare dal fatto che questi “vaccini” anti-Covid sono letali per i più fragili. Sì, proprio quelli su cui in questo momento si stanno facendo le terze dosi. Quello che ci ha detto conferma tristemente le nostre peggiori aspettative: ci auguriamo sia il primo tassello per parlare della campagna vaccinale come di una vera strage di stato, la peggiore della storia italiana. Perché non si tratta di una, due o tre bombe, qui hanno avvelenato per sempre milioni di persone. Oltre a una pressoché totale occupazione degli ospedali da parte dei lobbisti privati, che potrebbe portare allo smantellamento del servizio di emergenza 118. il fatto che esistano medici come questa persona, che non si sono fatti zittire dalla paura di perdere i propri privilegi di casta, che non hanno accettato acriticamente il passaggio della medicina da scienza al servizio dell’uomo a uomo al servizio della scienza, ci riempie il cuore di orgoglio. E ci fa sentire fortunati di aver incontrato, nella parte più nera di questa notte della civiltà, un medico vero.

MD Dottore, quali sono gli eventi più preoccupanti a cui hai assistito nel corso del tuo servizio al 118 da gennaio 2021 ad oggi?

Hanno iniziato cambiando le parole. Prima, chi aveva patologie pregresse veniva definito “persona a rischio”, il che denotava chiaramente il fatto che tutta una serie di farmaci o trattamenti che andavano bene per una persona sana, mettevano a rischio di gravi reazioni avverse questi soggetti. In base alla storia clinica del singolo soggetto, si stabiliva il grado di rischio rispetto all’assunzione di una determinata sostanza. Oggi non esistono più le persone a rischio: hanno creato una categoria molto vasta che comprende tutti, e include diverse patologie, i “fragili”, come i bicchieri e i piatti. Questo cambio di termini ha capovolto completamente la situazione: i fragili vanno via con un soffio di vento, vanno protetti e immunizzati al più presto e prima di tutti gli altri, e per loro va bene qualunque farmaco, anche sperimentale e pericoloso. Del gruppo dei “fragili” fanno parte tutti quelli che avevano patologie pregresse, come diabetici, ipertesi, malati cardiaci, renali, epatici. Nella mia esperienza di medico di emergenza ho riscontrato con certezza che i soggetti “fragili”, che hanno un organismo già intossicato, quando ricevono i vaccini Covid vanno subito all’altro mondo. O almeno, è difficile che non ci vadano.

MD Nella tua esperienza, quanti?

Nella mia esperienza di medico di ambulanza nella mia ASL di appartenenza, per le persone fragili la mortalità è circa del 70%.

MD Stai dicendo che 7 persone “fragili” su 10 che subiscono gli effetti avversi dei cosiddetti vaccini anti-Covid, ne muoiono?

Esattamente. Possiamo dire che questi vaccini stanno facendo piazza pulita di tutti i fragili. Adesso vi porto un esempio dall’ultimo ricovero che ho fatto. Siamo andati a casa di una persona, che aveva già i suoi acciacchi: cardiopatica, bronchite cronica ostruttiva già da anni, e ciononostante vaccinata con doppia dose. Quest’ultima patologia, in gergo BPCO, si è riacutizzata dopo la somministrazione del vaccino. La paziente presentava una saturazione dell’ossigeno all’88% accompagnata a delle strane scosse tonico-cloniche. Dal momento che non si trattava di un soggetto epilettico, ho pensato che doveva essere un’acidosi dovuta al fatto che la bombola d’ossigeno a cui era attaccata era ad un livello molto basso; pertanto l’ho portata in ospedale, in quanto ritenevo la paziente fosse scompensata a livello metabolico. Questo finché non l’abbiamo condotta al Pronto Soccorso. Il resto della storia l’ho saputo da un collega che lavora al P.O. ma che viene a fare le sostituzioni da noi in ambulanza. La paziente aveva un versamento pleurico, un versamento pericardico, sindrome da perdita capillare (CLS), praticamente la paziente perdeva sierosità da tutti i distretti capillari. Dunque ritengo che a tutt’oggi sia già passata a miglior vita, anche se lo scoprirò domani, quando sarò di turno. Ma posso dire già adesso che le scosse tonico-cloniche, che io pensavo dovute all’acidosi metabolica, avevano cause del tutto diverse, perché l’acidosi è stata immediatamente compensata in Pronto Soccorso con bicarbonato, ossigeno etc. ma, nonostante l’ossigenazione iniziasse a salire, le scosse persistevano. Quindi è mia opinione che si trattasse di una tossicità dovuta alla neurotossina del vaccino Covid, che i colleghi non riconoscono, perché nessuno di loro si è andato a informare. Del resto anche noi medici d’ambulanza, io se mi permetto di azzardare un sospetto di diagnosi, mi prendono per pazzo. Per i colleghi, il vaccino non può dare controindicazioni, c’è proprio un gap, un vuoto. Non lo vanno proprio a cercare il sintomo. Come ci dicevano all’università, una malattia che non conosci è una malattia che non esiste, intendendo dire che se tu non vai a cercare i sintomi, non puoi fare la diagnosi.

RV È per questo che nel Lazio abbiamo fatto l’accesso agli atti degli effetti collaterali da vaccino, e da gennaio ad oggi si assiste proprio a un calo esponenziale delle segnalazioni, perché gli ospedali decidono a priori che non c’è correlazione. Dalla clinica non parte la segnalazione.

No, capisci? Il dato ufficiale che ne esce è che non ci sono effetti collaterali, ce n’è uno su otto milioni. Posso dire senza esitazione che non è vero, perché in ogni singolo turno che faccio in ambulanza ne alzo almeno uno in queste condizioni.

MD I sintomi sono sempre gli stessi?

Più o meno sì: mi viene in mente una strana correlazione con un episodio precedente, che mi è rimasto impresso. Uomo, 44 anni, faceva le pulizie nell’ASL. Quando ricevo la chiamata, sul tablet mi esce “Neurologico”, arrivo là e lo trovo disteso per terra, teneva gli occhi aperti ma era privo di conoscenza. Ora, un ictus in un uomo di 44 anni ti deve insospettire, se sei un medico. Non puoi dire «aveva la pressione alta»… so com’è andata a finire, perché un parente del paziente, che fa il suo stesso lavoro, sta da noi. Una cisti al tronco encefalico che dopo il vaccino si era riattivata. Anzi si era attivata, perché l’uomo ce l’aveva da sempre, ma adesso si era formata attorno un’area edematosa, che è quella che ce l’ha fatto trovare sul pavimento in quelle condizioni. Proprio ultimamente ho chiesto aggiornamenti sul caso: ora è in lenta ripresa, ma ha una vistoso rigonfiamento sulla nuca a cui è stato applicato un drenaggio.

MD Prima ci hai riportato una percentuale allarmante di casi fatali nel numero di quelli classificati come “neurologici”, tutti avvenuti in seguito alla somministrazione dei farmaci Comirnaty (Pfizer), SpikeVax (Moderna), VaxZeviria (AstraZeneca) o Janssen (J&J). Nella tua esperienza al 118, quand’è che questo tipo di casi è iniziato ad aumentare?

Guarda, posso dirti che prima noi intervenivamo per diversi tipi di situazione, adesso sono tutti neurologici. Un aumento graduale e inesorabile, iniziato a gennaio 2021.

LB Queste morti di cui parli, in che lasso di tempo avvengono rispetto alla somministrazione del vaccino, della prima o seconda dose? Può essere individuata una coerenza?

[Riflette] Diciamo che di solito succede a medio termine, due o tre mesi dopo. [si rivolge al dott. Varvara] Ti risulta? 

RV Sì, risulta anche a me, nella mia esperienza di infermiere. E questo rende anche difficile ipotizzare prima e prevedere poi una correlazione.

Il nesso causa-effetto è difficile da stabilire. Perché poi sembra studiato a tavolino: ognuno di questi muore per la riacutizzazione di cose che già aveva. Pertanto, questi farmaci uccidono in modo subdolo, perché la punta dell’iceberg, quella che si vede al di sopra del mare, sono le patologie pregresse; la parte più grande, quella che non si vede, consiste nella somministrazione di questi farmaci sperimentali, che ha causato la rivitalizzazione e recrudescenza di tali patologie.

MD È come se con la somministrazione dei sieri sperimentali Covid il sistema immunitario abbassasse le difese, smettendo di contrastare queste patologie che in precedenza aveva stabilizzato?

Proprio stamattina leggevo, nel gruppo della regione Sardegna di una chat di medici di cui faccio parte, che due colleghi hanno perso la madre per lo stesso problema: un linfoma, in entrambi i casi guarito, che si è ripresentato dopo il vaccino. «Le hanno uccise», stanno dicendo.

MD Ma nessuno dei tuoi colleghi, in ASL o in ospedale, ha notato questo fenomeno? Si sono posti qualche domanda?

Ma te lo sto spiegando, non è che non gli importi, per loro è inconcepibile l’idea stessa che ci possa essere qualche correlazione. Ieri parlavo con un membro del sindacato, perché noi stiamo facendo delle lotte per il 118, perché noi medici d’emergenza stiamo subendo dalla ASL un trattamento che ha dell’incredibile. Voi forse non lo immaginate, ma il 118 è un servizio che sta essendo lentamente e progressivamente smantellato. Eppure siamo noi quelli in prima linea, quelli delle famose tute bianche che tutti hanno visto, ma noi sappiamo cosa significa indossarle, patire un caldo insopportabile, finire per terra quando si ha la pressione bassa. E con quelle addosso, dopo aver portato i pazienti Covid in ospedale, fare lunghe tratte e attese interminabili sotto il sole, io e il mio infermiere di turno, per far igienizzare l’ambulanza, quando a volte erano in attesa davanti a noi altri otto veicoli, perché ovviamente la postazione era una in tutta la città. Ebbene, ero al telefono con un collega sindacalista ex 118, il quale è stato chiarissimo: «La FIMMG ha abbracciato la causa dei vaccini. Noi ci crediamo. Se tu non lo facessi saresti l’unica persona di tutto il sindacato a non averlo fatto.» e io, che so che non è vero, che non tutti i colleghi sono vaccinati, ho capito una cosa, che ho appurato in seguito: lui si è licenziato dal 118 perché adesso fa le punture anche lui. E là prendono 5000 euro al mese, che è quasi il doppio di quanto prendeva quando lavorava con noi.

MD E poi i soliti debunkers dicono che è una bufala il fatto che i medici vaccinatori guadagnino di più.

No, loro fanno un turno di determinate ore, e l’ASL non dà niente per niente, quindi credo che saranno rapporti di lavoro di 36 o 42 ore settimanali.

MD Rispetto alla questione degli effetti avversi a cui hai assistito, hai notato qualche tratto in comune che te li facesse ricondurre alla somministrazione dei farmaci sperimentali denominati “vaccini Covid”? Come sapevi che erano vaccinati?

Quando arrivo sul luogo dell’intervento, la prima cosa che chiedo è se siano vaccinati o meno. Perché i vaccinati mi spaventano, gli possono succedere cose che non mi aspetto, di tutto. Pensa che conosco alcuni agopunturisti che dichiarano di non voler trattare i vaccinati Covid, perché, testuali parole di uno di loro, «gli può venire un coccolone durante la seduta, e io ne pago le conseguenze». Ma noi medici d’emergenza non possiamo fare distinzioni, il nostro è un servizio rivolto a tutti i cittadini. Il tratto comune di cui mi chiedevi, io l’ho individuato in questa sindrome da CLS, cioè di perdita di liquidi dai capillari. Una malattia classificata come rara, ma la cui incidenza, almeno nella mia esperienza, è aumentata tantissimo da quando è iniziata la somministrazione a tappeto di questi farmaci. I capillari vengono in qualche maniera rovinati da questi farmaci, e quindi perdono sierosità. Mi è capitato addirittura in pazienti che non avevano mai avuto problemi di questo tipo, di ritrovarmeli con l’ascite [accumulo di liquido nella cavità addominale NdR]. Ma quello che tu chiedi si può avere solo con autopsie accurate, e nel caso dei sospetti morti da vaccino, per preservare la proteina spike, dovrebbero farsi entro 72 ore dal decesso.

MD Come state vivendo, tu e i tuoi colleghi, il ricatto del lasciapassare verde, considerato che voi siete stati gli apripista, col DL 44, delle attuali politiche coercitive del DL 111?

Non c’è stata resistenza alcuna, sono tutti vaccinati. E chi, medico o no, ritiene che può normalmente andare avanti coi tamponi, credendo che facciano meno male, si sbaglia. Io i tamponi li vedo fare quasi ogni giorno, e si tratta di uno stupro vero e proprio. Quando li vedo fare ai bambini, me ne devo andare, non ce la faccio. E sono impotente di fronte alla volontà dei genitori.

RV È mai successo che tuoi colleghi abbiano omesso assistenza oppure fatto commenti negativi nei confronti di pazienti ricoverati che non avevano fatto il vaccino?

Be’, vedo spesso gli infermieri in accettazione andare avanti e indietro su tutte le furie urlando «Mammamia! Questo non è vaccinato!» e sbandierando la certezza che l’esito del tampone sarà positivo, ma non ti so dire cosa succede dopo, perché io non vado oltre quel reparto.

RV Quelli di voi che non si vaccinano, saranno sospesi dal servizio, se non gli è già capitato. Questo che impatto avrà sulle prestazioni sanitarie dovute alla cittadinanza e sul diritto alla salute? Chi sostituirà i non vaccinati?

Hai visto che il 118 non durerà tanto a lungo, tutte le azioni delle dirigenze ASL in tutta Italia denotano la chiara intenzione di smantellarlo completamente. La situazione è estremamente caotica. Prima i medici non potevano essere sospesi, poi si possono sospendere ma non dall’ordine, poi possono esercitare, ma non in presenza. Già, se ricordi, durante la prima ondata, curavamo la gente per telefono. Adesso torneremo a farlo.

RV Come curavate i pazienti affetti da Covid durante la prima ondata?

Io ne ho trattati poco più di cento. Sono guariti tutti. Li curavamo con Azitromicina e Ivermectina, e se li prendevamo in cura all’inizio della malattia, si alzavano dal letto in tre giorni, mentre quando li prendevamo già in fase avanzata, ci voleva più tempo. Molti li ho curati anche con l’omeopatia, accompagnata a vitamine C e D ad alto dosaggio. Una cosa è certa: non ho ospedalizzato nessuno, i pazienti Covid possono essere curati benissimo a casa.

MD Quindi nella tua esperienza, su 10 pazienti Covid, 10 guariti; su 10 effetti avversi da vaccino Covid, 7 morti. Possiamo dire che la mortalità dei vaccini Covid è stata superiore a quella della malattia stessa?

Sì, purtroppo. Ma voglio specificare una cosa: se a vaccinarsi è una persona sana, senza malattie pregresse o fragilità di sorta, è molto probabile che non le succeda niente, o che abbia effetti avversi non letali. Ovviamente, ho assistito anche al caso di un’insegnante, sanissima, che dopo l’inoculazione si sentiva bruciare in tutto il corpo; alla fine le è stata fatta diagnosi di polineurite.

MD L’inghippo sta qui: sull’informativa dell’AIFA c’è l’obbligo di segnalazione. Ma se il medico fa una diagnosi dove non c’è nulla da segnalare, ha già aggirato l’obbligo. Di tutti gli effetti avversi a cui assistito, quanti sono stati segnalati?

Nemmeno uno. Non sono io a dover segnalare, non posso. Deve farlo il medico dell’ospedale. Ma quest’ultimo non sa che si potrebbe trattare di un effetto avverso da vaccino Covid, e seppure si prendesse la briga di indagare (cosa che non fanno nel modo più assoluto) non lo ascrive al vaccino.

MD Ma perché fanno così? Qualcuno gli ha imposto in maniera “informale” questo tabù?

No. È proprio agnosia: il problema per loro non esiste, non deve esistere.

MD Ma qualcuno deve avergli detto qualcosa. È mai possibile, scientificamente e anche umanamente, che tutti i medici di un ospedale, in modo univoco e acritico, accettino e pratichino questa agnosia?

RV Certo che sì. È l’effetto della manipolazione.

La vedi la massa com’è? Ora, se esco e vado dai miei vicini di casa, loro parlano dei vaccini dalla mattina alla sera, e vogliono sapere se lo hai fatto o no. E il bello è che a loro in tasca non entra niente.

RV L’obbligo di segnalazione qui, sull’informativa AIFA, è un pro forma, sta su tutte le informative.

LB Una parola interessante a questo proposito l’ha usata il sindacalista FIMMG, quando ha detto «noi ci crediamo nei vaccini» è diventato un fatto psicologico, una credenza e per questo non può essere messo in discussione sul piano razionale. È un credo.

Ti spiego una cosa. Io faccio la guardia notturna in una clinica per disagiati psichici. Ieri, un infermiere anziano mi parlava di come anni addietro i pazzi erano seguiti e curati, facevano un percorso che comprendeva tutta una serie di terapie e attività; adesso, si tengono a vegetare come in carcere e quando, com’è ovvio in condizioni del genere, si agitano o hanno qualche problema, vengono imbottiti di psicofarmaci. Lì ci sono tante persone in forma coatta, agli arresti insomma, e in qualche caso gente che è riuscita a passare per pazza ed evitare la galera. Mi è rimasto impresso un ragazzo: l’ho visto quando è entrato nella struttura, bello, presente a se stesso, in carne, pieno di vita; se tu lo vedessi adesso: magrissimo, a deambulare per la struttura con un’aria smarrita, che aspetta solo di morire, da queste strutture oggi chi entra non esce più. Ecco, dico questo perché il problema della disumanizzazione della medicina non è un problema di oggi, ma ormai ben radicato nella cultura e nella prassi quotidiana di molti colleghi che sono stati abituati sin dal praticantato a somministrare farmaci acriticamente, al di là di qualunque osservazione razionale, ed è da questa acriticità irrazionale, ormai comune a moltissimi colleghi, che nasce la fede nei farmaci, secondo me.

RV Per questo bisogna rifondare completamente la medicina su basi umanistiche, rivoltarla come un calzino, scardinare completamente questo vecchio paradigma.

MD Tra i tuoi colleghi, nell’ambiente, non dico crederci o meno, ma almeno si parla di questo boom di reazioni avverse?

No. Non puoi parlare, e sai perché? Arriveresti inevitabilmente a dire qualcosa di male del vaccino, e non puoi. Innanzitutto, perché i colleghi sono tutti vaccinati, e quindi ammettere che il vaccino faccia male per loro varrebbe l’ammissione di essere a rischio vita tutti i giorni. Dunque, già a priori non accettano questa versione dei fatti: hanno fatto la scelta di vaccinarsi a occhi chiusi, senza informarsi prima, come se la loro salute avesse lo stesso valore di un oggetto acquistato per strada. Se parli male del vaccino li metti in difficoltà con se stessi.

LB Ancora una volta, lo stesso meccanismo psicologico: potrebbero mai ammettere a se stessi di aver trattato la propria salute con tanta leggerezza?

Non lo farebbero mai.

MD Questo però è un ostacolo enorme ad un possibile rimedio alla situazione. Stanno portando avanti una strage silenziosa e doverosa, protetta innanzitutto dall’omertà di medici e sanitari in genere, che sarebbero gli unici ad avere i titoli per dare credibilità alla denuncia di quanto sta accadendo.

Una strage silenziosa e doverosa: hai colto nel segno.

RV È molto più facile credere in questo dio che cominciare a farsi delle domande, per questo i colleghi sono complici, e in modo diverso, ma non meno grave, anche la gente comune.

Molti di noi sono stati allontanati dalle famiglie, per lo stesso meccanismo psicologico: essendo tutti corsi a vaccinarsi, ora come potrebbero ammettere che abbiamo ragione senza ammettere di aver messo in pericolo di vita se stessi e i propri figli?

LB La situazione che lei ha descritto è quella dei mesi primaverili ed estivi. Adesso che siamo entrati in autunno, come pensa che si evolverà la situazione, quando torneranno in circolo i virus influenzali stagionali? Soprattutto, come agiranno questi virus sulle persone vaccinate?

La strage silenziosa continuerà, ma molto probabilmente diranno che a trasmetterli sono stati i non vaccinati. Ti posso dire che molti tamponi positivi al Sars-Cov2 sono stati rianalizzati e si è scoperto che si trattava di influenza A e B. Del resto sappiamo che il maggiore virus influenzale è sempre un coronavirus. Rispetto a come agiranno i virus stagionali sulle persone vaccinate, non possiamo ancora dirlo senza dati a disposizione.

LB I dati sul tasso di vaccini somministrati in Italia sono coerenti con quanto voi riscontrate nella pratica quotidiana?

Sì, assolutamente. La maggioranza della popolazione italiana è vaccinata. È spaventoso per me, ma è così. E tutti pensano di essersi messi al sicuro.

MD Qual è l’età media dei casi fatali o eventi avversi gravi correlati ai cosiddetti “vaccini Covid” a cui hai assistito?

Tra i 40 e i 70 anni, un ventaglio molto ampio, come vedi.

Dottore, grazie di cuore. Vorremmo avere metà del tuo coraggio.

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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Le interviste che aveva realizzato al professore Garavelli, al professor Bellavite, alla dottoressa Gentilini e ad altri esperti non allineati alla narrazione pandemica ufficiale sono rimaste nei cassetti e mai mandate in onda dall’emittente radiofonica.
Radio Radicale non ha documentato nemmeno una delle manifestazioni di piazza che si tengono ormai da settimane in ogni principale città italiana contro il green pass”. Da dodici giorni Maurizio Bolognetti ha intrapreso lo sciopero della fame contro quello che definisce “un attentato ai diritti civili e politici“. (Fonte: ByoBlu).

Queste alcune delle sue recenti dichiarazioni:

Sono e resto radicalema temo di aver poco da spartire con i radicali post-pannelliani
Per quanto mi riguarda continuerò ad ispirarmi a ciò che mi appartiene e appartiene alla mia storia personale e politica…
Io non detengo potere, non faccio parte di bande, di cordate, non ho giurato col sangue e non ho bruciato santini. Non ho quote, non ho roba. Non mi schiero per appartenenza etnica. Ho solo amici e compagni e ho solo ed esclusivamente da onorare ciò in cui credo.”

 Sia chiaro, pago il mio voler insistere sulla necessità di non appiattirsi su una narrazione di regime, il mio insistere sulla necessità di far ascoltare voci rimosse, il mio rivendicare un modo di intendere radio radicale come un media non mero megafono del palazzo. Doppio ruolo? L’ho sempre avuto e a Marco andava bene così. Anzi c’ero proprio per questo. Poi è arrivato il servo Falconio e Pannella non c’è più. Una trasformazione genetica lenta e inesorabile. Una caduta inarrestabile. In questa pandemia, poi, hanno toccato il fondo. Fino a qualche tempo fa nulla mi chiedevano e nel bene o nel male hanno accettato tutti i miei servizi spesso scomodi. Adesso sono ridotti al ricatto e non so chi e cosa rappresentano in quest’opera di infame killeraggio che stanno operando. La lupara bianca si è abattattuta sul sottoscritto con inaudita violenza. Spero solo che non lo stiano facendo gratis. P.s. Resta il fatto che nemmeno il peggior squadrismo di regime poteva riuscire nella loro certosina opera di eleminazione sistematica di tutte le voci che gli ho proposto e negli ultimi giorni dell’iniziativa nonviolenta che sto conducendo. Da fottutti ipocriti e farisei quali sono adesso si vestono del loro misero e arrogante potere. Quanto al direttore, spero che Arcuri continui ad aiutarlo”.

Il mio lavoro di documentazione e di denuncia lo continuerò dove posso ancora svolgerlo (per ora) dai miei canali youtube e fb. Tra poco intervisterò uno dei tanti censurati da Radio Radicale. Quella Radio che mentre rimuoveva interviste a medici e scienziati non allineati ci proponeva una trentina di appuntamenti con Antonella Viola nella fascia di maggiore ascolto. Complimenti!

Maurizio Bolognetti (Segretario di Radicali Lucani, Consigliere in carica del Partito Radicale, Gia membro della Presidenza del Partito Radicale, Già membro del Consiglio generale dell’Associazione Coscioni, Già membro del Consiglio generale dei Club Pannella, Già membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani, Già membro della Giunta di Radicali Italiani, Già membro del Coordinamento Radicale Antiproibizionista).

L’INTERVISTA FI BYOBLU A MAURIZIO BYOBLU👇

https://www.byoblu.com/category/le-interviste-di-byoblu/

Intanto Bolognetti è già al XII giorno di sciopero della fame e così commenta:“Stop all’attentato contro i diritti politici del cittadino. Radio Radicale faccia ascoltare le interviste che ho realizzato per dar voce alle voci cancellate. Radio Radicale consenta ai cittadini italiani di far conoscere le ragioni del mio sciopero. Se c’è un attentato contro i diritti politici del cittadino la Radio che fu di Marco Pannella, ahimè, ne è complice e protagonista.”Vedi anche 👇

La Siritide, 5 settembre 2021 – BOLOGNETTI: A PROPOSITO DELLA LUPARA BIANCA RADICALE

https://www.lasiritide.it/canestro.php?articolo=31736

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Siamo soliti obbedir tacendo e tacendo morir”

ma a tutto c’è un limite. Viviamo pur sempre in una democrazia’. Così, in un’ intervista ha parlato Antonio Nicolosi, Segretario Generale del Sindacato dei Carabinieri Unarma, commentando il decreto del Governo sul Green pass, obbligatorio dal 15 di ottobre.

Un ‘provvedimento discriminatorio’, lo definisce Nicolosi. ‘Abbiamo dunque inviato a Mario Draghi e alla Corte Europea dei diritti dell’uomo una lettera in cui chiediamo tamponi gratuiti per i militari dell’Arma visto che si parla di vaccinazione come ‘scelta personale’, e in quanto tale va rispettata e tutelata. E chiediamo inoltre una revoca del provvedimento o quantomeno un confronto. Noi siamo e resteremo fedeli alla Costituzione, ma quella sul Green pass è una legge inaccettabile e incostituzionale’, sottolinea.

Sindacato dei carabinieri: ‘I paradossi sono evidenti’

Un esempio? Al carabiniere non vaccinato è vietato mangiare in mensa con i vaccinati, però può dormire in caserma e condividere lo stesso bagno. E circa la possibilità di fare comunque il tampone, non è così semplice. Un altro esempio? Se faccio il servizio radiomobile per 48 ore nostop, non posso certo fermarmi per fare il tampone. E se la validità dello stesso è scaduta? Interrompo il lavoro sul territorio? Ecco, tutta questa poca chiarezza non garantisce certo la sicurezza sanitaria dei cittadini’.

Infine Nicolosi fa una riflessione sul prezzo dei tamponi: ‘i Parlamentari avranno accesso ai tamponi gratis. Bene, allora qualcuno dovrebbe spiegarmi perché uomini dello Stato che rischiano ogni giorno la vita debbano pagarsi il tampone di tasca propria, intaccando il loro già discutibile stipendio.

Abbiamo inoltre problemi di organico che se entra sotto pressione -chiarisce- non possiamo neanche garantire il servizio di vigilanza al vaccino. Continueremo a scrivere a tutti i livelli, alle istituzioni europee e al comando generale e sulla direttiva del ministero della Salute circa le mense, siamo pronti a sporgere denuncia all’autorità giudiziaria’ conclude. 
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Si avvicinano i mesi invernali in cui, per far fronte al freddo, il consumo di energia da parte delle persone aumenta inevitabilmente. Questo fenomeno avverrebbe anche in Cina, se non fosse che quest’anno nel paese si stia vivendo una crisi energetica, dovuta ad una vera e propria scarsità dell’energia stessa. 

Gli effetti di questa situazione si ripercuoteranno presto nell’intero globo e i “famosi” rincari delle nostre bollette sono solo un primo esempio. Andiamo a scoprire nelle prossime righe cosa sta accadendo nello specifico.

I primi effetti della crisi

Sono in molti a temere un Natale al buio e questa paura può avere ragione di esistere.

Non a caso si sta parlando in questi giorni di crisi energetica: si osservano i primi effetti in Cina ma a breve anche noi Italiani saremo toccati da questo problema. Infatti, i rincari delle bollette luce e gas previsti per ottobre sono collegati a questa mancanza di energia globale.

La penuria di energia ha un effetto diretto anche sul settore manifatturiero. In particolare, l’indice degli acquisti di questo settore (PMI) che monitora l’andamento dell’industria è sceso sotto la soglia critica di 50 (dal 50,1 in agosto è passato a 49,6 in settembre). Alcuni esperti non escludono una possibile stagflazione, ovvero quel fenomeno che prevede recessione e inflazione contemporaneamente, che persino le banche centrali avrebbero difficoltà a gestire.

Quanto è grave la situazione in Cina?

La situazione è già molto diffusa. Delle 31 province cinesi, sono 20 quelle in cui le fabbriche hanno subito una perdita di energia, costringendo molti a sospendere la produzione almeno per diverse ore. La scarsità di energia elettrica non ha colpito solo l’industria ma anche le famiglie: in milioni non possono più utilizzare l’elettricità per riscaldare o illuminare le proprie case!

Inoltre, i due grandi colossi Apple e Tesla, che contano diverse fabbriche in Cina, sono stati messi in guardia su una prossima chiusura addirittura più lunga, poiché la mancanza di elettricità diventerà più persistente in alcune regioni. Molti analisti stimano che solo in diversi mesi le autorità cinesi saranno in grado di prendere in mano la situazione e far coincidere la produzione di energia con l’aumento della domanda.

Le cause di questa situazione sono principalmente due: la scarsità di carbonee gli standard sempre più severi sulle emissioni.

Come si stanno muovendo i principali governi in Europa? 

In Inghilterra si è addirittura mobilitato l’esercito per fare si che ai distributori arrivino i rifornimenti di gasolio e benzina. Ultimamente, infatti, questi ultimi erano stati presi d’assalto da una moltitudine di automobilisti preoccupati per la mancanza di rifornimenti.

In Francia il governo ha approvato frettolosamente alcuni provvedimenti per limitare, almeno in parte, gli aumenti record delle bollette luce e gas e non inasprire i rapporti con i cittadini.

In Spagna, dopo che il governo ha imposto una serie di limiti ai profitti delle aziende nel settore energetico, l’unione europea è stata chiamata in causa con una lettera rivolta a Bruxelles.

Nella lettera:

“Occorre una politica comune per l’acquisto e le forniture di gas naturale, che consentano agli Stati membri di reagire immediatamente alle impennate dei prezzi e adottare misure per prevenire la speculazione finanziaria sul mercato dei diritti della CO2”.

Allo stesso modo, in Italia sono stati già preannunciati gli aumenti delle bollette della luce e del gas previsti per il primo di Ottobre. Oltre a ciò, molti fornitori luce e gas stanno aumentando le tariffe e per questo motivo bisogna stare attenti a scegliere l’offerta più vantaggiosa. In particolare, il ministro Cingolani ha prospettato un aumento delle bollette che potrebbe variare dal 31% al 42%. Si stimano anche circa 4 miliardi di euro stanziati dal Governo per frenare gli aumenti, andando a tutelare principalmente le fasce più deboli. 

Cosa dobbiamo aspettarci da qui fino a Natale?

Seppure stia accadendo in un solo paese ora, una limitazione al consumo dell’energia può avere un effetto domino inimmaginabile su tutta l’economia in generale. Infatti, nei mercati si sta già limitando la disponibilità di tessuti, apparecchi elettronici, componenti meccanici e giocattoli.

L’ultima cosa che ci aspettiamo è un Natale senza regali!

Scherzi a parte, oltre alla crisi energetica in Cina, anche i paesi Scandinavi hanno prodotto pochissima energia eolica per le sfavorevoli condizioni climatiche. Data questa situazione, l’Europa si potrebbe ritrovare a corto di fonti di energia rinnovabile e per questo motivo gli esperti parlano di possibili blackout.

Le possibili soluzioni

L’unica soluzione plausibile è quella di ridurre drasticamente i consumi dell’industria e dei cittadini. Lo dice Jeff Currie di Goldman Sachs, che parla della fantomatica “distruzione della domanda” energetica.

Da un lato, il rischio di passarsi il Natale in famiglia senza energia elettrica c’è ed è innegabile. Dall’altra parte, è facilmente comprensibile qual è il nostro dovere di cittadini adesso: consumare meno elettricità, quando è possibile farlo. (Puoi leggere a tal proposito:

Partendo dallo spegnere la luce quando non serve fino a ridurre l’uso di impianti di climatizzazione, tutti insieme possiamo “salvare” il Natale con i propri cari!

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AMICI: “NON CHIAMATEMI NO VAX. UN PARTITO? NON IN QUESTO MOMENTO. POTRÀ’ DIVENTARLO SE DOVESSE ESSERE NECESSARIO. NON LO SAPPIAMO”

Non chiamatemi no vax. E non chiamatelo partito, altrimenti denuncio per diffamazione”. Mette subito le cose in chiaro Mariano Amici, medico chirurgo di Ardea divenuto celebre per le sue posizioni contrarie al vaccino anti-Covid. E rifiuta l’etichetta di ‘antivaccinista’ tout court, quando gli chiedono del simbolo “Amici per l’Italia”, depositato il 14 settembre dal suo avvocato presso l’Euipo, l’ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale. Tutti gli indizi, a partire dalla forma (un cerchio bianco, con all’interno una mano verde e un’altra rossa che si stringono), fanno pensare ai primi vagiti di una nuova creatura politica, pensata per intercettare il dissenso verso le misure adottate dal governo per contrastare la diffusione del Covid. Non a caso, il simbolo risulta classificato anche per la categoria numero 45, quella relativa ai “servizi per la politica”.

La parola ‘politica’ però non la voglio usare”, si schermisce il medico, balzato agli onori delle cronache per aver proposto l’assegnazione del green pass ai non vaccinati in quanto meno pericolosi dei vaccinati, a suo dire. “Lo dice la Asl!”, ribadisce il chirurgo, che su Facebook conta oltre 43mila follower: “I soggetti vaccinati – dice – possono contagiarsi e contagiano di più di quelli non vaccinati”. Però sostiene di non essere no vax. “Assolutamente, sono 41 anni che faccio le vaccinazioni e tuttora le eseguo. Critico questo vaccino e il modo col quale viene somministrato”.

Ma torniamo al partito… “Non è un partito, almeno in questo momento. Potrà diventarlo se dovesse essere necessario. Non lo sappiamo”. E quindi di cosa si tratta? “Per ora – risponde Amici – si tratta solo di un’iniziativa per far fronte ai problemi della Nazione, che vanno affrontati indipendentemente dalle forze politiche e dalle ideologie”. Cioè? “Il popolo è chiamato, attraverso questo simbolo, a mettersi a disposizione per la soluzione dei problemi dell’Italia, indipendentemente dai partiti di appartenenza e dalle ideologie. Una volta capito il problema, va affrontato per quello che è, tentando di dargli una soluzione”. Ma quali sono questi problemi? “I problemi sono tanti, ogni materia ha problemi grossissimi. Dalla sanità, ai servizi, dal lavoro all’assistenza…”. A SEGUIRE POSTIAMO IL LINK DA CUI POTRETE SEGUIRE IL VIDEO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “AMICI PER L’ITALIA”👇👇👇👇👇

https://www.amiciperlitalia.com/2021/10/02/presentazione-amici-per-italia-2-ottobre-2021-a-lido-dei-pini-ardea/

Il medico di Ardea, che sul suo sito descrive se stesso come “un turbine inarrestabile di progetti”, annuncia che la sua battaglia contro il green pass non si ferma nel Belpaese ma proseguirà anche in Europa: “Sto preparando un ricorso da presentare alla Corte di giustizia Ue per stoppare questo provvedimento assurdo. Voglio contrastare tutti i provvedimenti illegittimi messi in campo dal governo. Un altro aspetto che trovo ingiusto è questo: nel momento in cui lo Stato impone tamponi ogni 48 ore, deve farli fare gratis, altrimenti si finisce per decurtare indebitamente lo stipendio del lavoratore”.

Nel simbolo della possibile, futura iniziativa politica di Amici compaiono due mani che si strigono: “La stretta di mano simboleggia l’amicizia: chiamiamo a raccolta gli amici di tutta Italia perché alla soluzione dei problemi si concorre in amicizia”. Ma non sfugge una sfumatura ‘ribelle’: la memoria, infatti, va a uno dei primi Dpcm adottati dal governo Conte nel 2020, all’inizio della pandemia, dove proprio le strette di mano (insieme agli abbracci) erano messe al bando in quanto possibili veicoli del contagio. (di Antonio Atte)

Il Garante Privacy avvia un’indagine sulle app “rubadati” e sul mercato dei dati

Microfoni degli smartphone sempre accesi a carpire informazioni rivendute poi a società per fare proposte commerciali.

Un fenomeno sempre più diffuso, che sembrerebbe causato anche dalle app che scarichiamo sui nostri cellullari. Molte app, infatti, tra le autorizzazioni di accesso che richiedono al momento del download, inseriscono anche l’utilizzazione del microfono. Una volta che si accetta, senza pensarci troppo e senza informarsi sull’uso che verrà fatto dei propri dati, il gioco è fatto.

Su questo illecito uso di dati che si sta facendo alle spalle di persone ignare, già all’attenzione dei suoi uffici, il Garante per la privacy ha avviato un’indagine dopo che un servizio televisivo e diversi utenti hanno segnalato come basterebbe pronunciare alcune parole sui loro gusti, progetti, viaggi o semplici desideri per vedersi arrivare sul cellulare la pubblicità di un’auto, di un’agenzia turistica, di un prodotto cosmetico.

L’Autorità ha avviato un’istruttoria, in collaborazione con il Nucleo speciale privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, che prevede l’esame di una serie di app tra le più scaricate e la verifica che l’informativa resa agli utenti sia chiara e trasparente e che sia stato correttamente acquisito il loro consenso.

La nuova attività del Garante si affianca a quella già avviata sulla semplificazione delle informative, attraverso simboli ed immagini, affinché gli utenti e i consumatori siano messi in grado in maniera sintetica ed efficace di fare scelte libere e consapevoli.

Pubblicato in data 29 settembre 2021

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di Marzia MC Chiocchi

IL POPOLO NON NE PUÒ’ PIÙ DELLA POLITICA E DEI SUOI BURATTINAI, ORMAI AL MINIMO STORICO DI CONSENSI, IN PERCENTUALE DI PARTECIPAZIONE AL VOTO.
Dopo l’esperienza maturata sopratutto in questo anno e mezzo, solo i tonti e i dormienti di un profondo sonno da barbiturici, non hanno ancora intercettato la chiave di lettura dei giochi di potere con cui i nostri politicanti si divertono a prendere in giro il popolo. Ma la parte buona di risvegliati lo ha capito mettendoli pesantemente in difficoltà’. Qualcuno commenterà dicendo che Loro cadono sempre in piedi, io rispondo che non si governa un Paese con le vittorie di Pirro, con battaglie vinte a un prezzo troppo alto per la Democrazia, tanto che l’ apparente esito vittorioso, conduce alla sconfitta finale della stessa!

PER MEGLIO SPIEGARE: Con il dato dei votanti alle Comunali che si attesta al 54,69%, questo primo turno delle amministrative fa segnare un record per la bassa partecipazione al voto: in pratica un elettore su due non si è recato alle urne. Dal 2010 ad oggi la minore affluenza si era registrata in precedenza nel 2017 (1.004 i Comuni al voto) con il 60,07%. Lo scorso anno (764 comuni) l’affluenza era stata del 65,62%; nel 2019 (3.685 comuni) del 67,68%. Nella tornata di cinque anni fa aveva votato il 61,52% degli aventi diritto (FONTE ANSA). La partita ancora aperta e più importante è Roma dove, fra 15 giorni con il ballottaggio, si decidera’ il risultato ufficiale delle amministrative. “Il risultato di Michetti e Roma è molto significativo mentre è deludente quello di Gualtieri”. Così la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nella sede di FdI a Roma nel commentare il voto.

Giorgia Meloni

Astensionismo, crisi della democrazia

“Credo che non si possa trattare in modo superficiale il dato sull’astensionismo- ha dichiarato ancora la Meloni – Quando si vota in città importanti e c’è un astensionismo intorno al 50% non è una crisi della politica ma della democrazia”. “FdI è il primo partito della Capitale e ha avuto un ruolo fondamentale nella determinazione del candidato sindaco e mi pare di poter dire che un centrodestra a trazione FdI è molto competitivo”.

Giorgia Meloni lancia subito una sfida a Letta e, udite udite, si dichiara pronta a votare subito Draghi al Quirinale purché si vada al più presto a elezioni! Pura follia commentano i comuni mortali, oltre al fatto che, con questa affermazione, la leader di FdI sta indirettamente manifestando il suo consenso al paladino bildenberghiano Draghi, portatore della causa massonica. Ma non ci meravigliamo affatto, considerando che fummo in molti a porci delle domande e a sentire una pulcetta nell’orecchio, che metteva in guardia pure da Giorgia Meloni, la stessa persona che, da oltre un anno, fa parte della lista dei soci dell’Aspen Institute Italia, uno dei principali think tank statunitensi, finanziato, tra gli altri, dalla famiglia Rockefeller, Ford e altri grandi corporazioni internazionali. La sede italiana è presieduta dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti e negli anni ha avuto tra i soci i più alti nomi della finanza e della politica. Intervistata da Lilli Gruber, nel 2019, Giorgia Meloni giustifico’ questa scelta con una sorta di vincolo di mandato, dato che all’epoca faceva parte del Popolo delle Libertà di Silvio Berlusconi che sosteneva l’esecutivo Monti!!! Ma chi vuoi prendere in giro?! Potevi pure dare le dimissioni da socia!
Adesso il quadro e’ chiaro! Come cantava Giorgio Gaber nel refrain di una sua memorabile canzone DESTRA-SINISTRA…” Dov’è la destra…dov’è la sinistra…”, i capi partito non sono altro che gli attori di una commedia tragicomica e anche horror di un piano più alto, dove i burattini sono manovrati dal mangiafuoco di turno, buttati in scena per attrarre il popolo credulone a cui la Storia non e’ servita se non per prendere un buon voto a scuola! Salvini, da parte sua, conferma il pieno sostegno al governo! Un ciarlatano, parolaio e traditore che lascio’ il governo giallo verde, come da sceneggiatura già scritta da tempo! E il popolo a credere!

E ADESSO SVEGLIA! LA POLITICA VA REINVENTATA E RICOSTRUITA! VIVA LE DONNE E GLI UOMINI SAGGI E DI BUONA VOLONTÀ’

Enrico Letta

Per quanto riguarda Enrico Letta, il risultato elettorale lo ha decretato vincitore della tornata elettorale delle suppletive nella città di Siena. Più che dimezzata anche l’affluenza nel collegio uninominale di Siena: l’asticella si ferma al 35,93%, rispetto al 78,51% delle politiche del marzo 2018. Il dato diffuso dal Viminale alla chiusura dei seggi delle 15 è di 71.868 sui 200.038 aventi diritto al voto.

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4 ottobre 2021 – (Fonte: quotidiano.net )

Down in tutta Italia e anche in Europa. Gli hastag #whatsappdown, #instagramdown e #facebookdown sono diventati velocemente trend topic su Twitter. Fb si scusa: “Problemi di rete”. Israele in allerta cyber. Il Codacons: “Liberazione dallo strapotere degli influencer”

Whatsapp non funziona, sono downanche Instagram e Facebook. Poco dopo le 17.30 la galassia dei social network di Marck Zuckerberg ha subito un’improvvisabattuta d’arresto. Che si sta protraendo da ore: quello odierno rischia di diventare il blocco più lungo della storia. A giudicare dal sito downdetector.it i problemi appaiono da subito diffusi in maniera omogenea su tutta Italia.  E, anzi, dopo pochi minuti si scopre che il malfunzionamento sta interessando l’Europa e anche diverse aree nel resto del mondo. Come spesso accade in questi casi, una raffica di segnalazioni sta invadendo Twitter che, invece, procede spedito senza intoppi, così come Telegram. Israele ha dichiarato lo stato di emergenza cyber e ha detto di essere in contatto con gli Usa: lo riferisce Al Arabiya.

Gli utenti segnalano problemi di accesso alle app, ma anche di connessione al server e di caricamento dei contenuti. Insomma zero possibilità di mandare o ricevere un messaggio. Un picco di segnalazioni al sito downdetector.com è arrivato verso le 17. Unpicco impressionante rispetto allo standard di segnalazioni arrivate in giornata. Non è dato ancora sapere al momento quali siano i motivi del crash. Impossibile ricevere e spedire messaggi. In down ad esempio anche il sito WhtasApp web per utilizzare sul pc la piattaforma di messaggistica.

Immediato il tam tam tra gli utenti, molti dei quali sono ovviamente andati in panico data l’importanza che i social hanno nella nostra vita di relazione. Al di là delle segnalazioni ai siti specializzati, molti utenti – come detto – si sono scambiati post su Twitter che invece funziona regolarmente: e sono subito balzati in testa gli hashtag #whatsappdown, #instagramdown e #facebookdown

Per dare un’idea, alle 17.47 su downdetector.it c’erano oltre 17mila segnalazioni riguardanti Instagram e addirittura oltre 44mila segnalazioni per WhatsApp. Facebook ha raggiunto le quasi 11mila segnalazioni. Numero in costante aumento con il passare dei minuti.

A cosa è dovuto il down

Il down – secondo la testata americana di tecnologia The Verge – pare sia collegato ai DNS (Domain Name System) cioè i sistemi che associano gli indirizzi generali – come facebook.com, ad esempio – ai singoli indirizzi IP che vengono impiegati dagli utenti. Quindi, una sorta di saturazione che la piattaforma social ha sperimentato altre volte individuando, come tempi di risposta, qualche ora prima che i suoi problemi potessero essere risolti.

I precedenti

Non è la prima volta che le piattaforme vanno in down. E anche in passato il copione è sempre stato lo stesso di oggi. L’ultimo disservizio che aveva interessato le tre app dell’ecosistema di Mark Zuckerberg risale allo scorso 19 marzo e quello ancora precedente al 3 luglio 2019. Il down di marzo scorso era durato 45 minuti.

Le scuse delle piattaforme

“Siamo consapevoli che alcune persone hanno problemi ad accedere alle nostre app e ai nostri prodotti. Stiamo lavorando per riportare le cose alla normalità il più rapidamente possibile e ci scusiamo per gli eventuali disagi”: scrive su Twitter, Andy Stone, manager della comunicazione di Facebook. E ancora: “Sincere scuse a tutti coloro che sono stati colpiti dalle interruzioni dei servizi alimentati da Facebook in questo momento. Stiamo riscontrando problemi di rete e i team stanno lavorando il più velocemente possibile per eseguire il debug e ripristinare il tutto il più velocemente possibile”.

E anche lo staff di WhatsApp usa Twitter per rivolgersi agli utenti: “Siamo a conoscenza del fatto che al momento alcune persone stanno riscontrando problemi con WhatsApp. Stiamo lavorando per riportare le cose alla normalità e invieremo un aggiornamento qui il prima possibile. Grazie per la vostra pazienza”.

Rabbia fra gli utenti

Rabbia fra gli utenti con l’associazione Consumerismo che parla di “Caporetto”per i social e di gravi disservizi “perché investe tre piattaforme largamente usate in Italia coinvolgendo una vasta platea di utenti, sia perché oggi, con lo smartworking sempre più diffuso, social e servizi
di messaggistica sono diventati a tutti gli effetti strumenti di lavoro”.

Il Codacons

“Al di là degli innegabili disagi, il down di Instagram e di Facebook rappresenta una liberazione dallo strapotere degli influencer che in Italia dettano legge sui social network e bersagliano i propri follower di pubblicità martellanti”. Questa la posizione del Codacons. Che aggiunge: “Gli Influencer finalmente sono stati silenziati e, almeno per qualche ora, dovranno tacere e non potranno dire la loro su tutto e spesso a sproposito, o sponsorizzare i propri prodotti commerciali”. Per l’associazione dei consumatori questa è una vera e propria “cura disintossicante”che avrà benefici “soprattutto per i più giovani e per quella fascia di utenti costantemente connessa e che ha difficoltà a fare a meno dello smartphone e dei social network”.

A picco in Borsa

Azioni giù di oltre il 5% e perdite per 6,1 miliardi di dollari per Mark Zuckerberg: sono i numeri della giornata nera di Facebook. Una giornata che era iniziata con la ‘talpa’ di Facebook uscita allo scoperto con l’accusa al social di mettere il profitto al di sopra della sicurezza.

Notizia in aggiornamento 

https://www.google.it/amp/s/www.quotidiano.net/cronaca/whatsapp-non-funziona-instagram-facebook-1.6879023/amp

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FONTE: Huffpost

In un’analisi apparsa sul Giornale, il fisico approfondisce la questione clima e si rivolge a Greta Thunberg: “Non dovrebbe interrompere gli studi, come ha detto di volere fare”

E’ BENE PRECISARE CHE CAMBIAMENTO CLIMATICO E INQUINAMENTO SONO DUE COSE COMPLETAMENTE DIVERSE!

Legarli vuol dire rimandare la soluzione. E infatti l’inquinamento si può combattere subito senza problemi, proibendo di immettere veleni nell’aria. Il riscaldamento globale è tutt’altra cosa”. Già in passato Antonino Zichichi ha negato l’origine antropica del surriscaldamento globale. In un’analisi apparsa sul Giornale, il fisico approfondisce la questione, diventata di interesse popolare dopo le battaglie di Greta Thunberg.

Il riscaldamento globale dipende dal motore metereologico dominato dalla potenza del Sole. Le attività umane incidono al livello del 5%: il 95% dipende invece da fenomeni naturali legati al Sole. Attribuire alle attività umane il surriscaldamento globale è senza fondamento scientifico”

Zichichi parla dell’attivista svedese, riconoscendole il merito di esser riuscita a calamitare l’attenzione sul tema, ma sottolineando l’importanza della Scienza per comprendere il fenomeno. 

“Greta ha parlato di clima per attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale. E c’è riuscita. Ma se non c’è la Logica, e quindi la Matematica e poi la Scienza, cioè la prova sperimentale, il clima rimane quello che è: una cosa di cui si parla tanto, senza usare il rigore logico di un modello matematico e senza essere riusciti a ottenere la prova sperimentale che ne stabilisce il legame con la realtà. Greta non dovrebbe interrompere gli studi, come ha detto di volere fare […]. Greta dovrebbe dire che di clima bisognerebbe iniziare a parlarne alle scuole elementari”.

L’approccio, a suo parere, dovrebbe essere differente.

“Per risolvere i problemi climatologici è necessario studiare la Matematica delle equazioni differenziali non lineari e gli esperimenti da fare affinché questa Matematica corrisponda alla realtà. Altrimenti si parla di clima senza affrontare i problemi legati al clima”. 

Ma come ormai in molti abbiamo capito, l’emergenza climatica e Greta sono un’altra manifestazione del pensiero massonico del grande RESET, di cui si parla, punto per punto nell’Agenda 30 ex 21

DOPO L’ESPERIENZA COVID, NON FACCIAMOCI PIÙ FREGARE!!!

VEDIAMO SE AL TERMINE DELLA LETTURA AVETE BISOGNO DI ALTRE PROVE?! PRIMA DI PROCEDERE ALL’ANALISI DEL TESTO, LINKATO NELLA SUA TOTALITÀ’ IN FONDO ALL’ARTICOLO, SIETE PREGATI DI TOGLIERE I CEROTTI DAGLI OCCHI E FI SPOLVERARE IL CERVELLO! GRAZIE

RIEPILOGO BREVETTO
Sistema e metodo di test per COVID-19
Brevetto
US-2020279585-A1
Inventore
ROTHSCHILD RICHARD A (GB)
Assegnatario
ROTHSCHILD RICHARD A (GB)
DATA
PRIORITÀ’
2015/10/13
DESCRIZIONE

Questa pagina web riassume le informazioni in PubChem sul brevetto US-2020279585-A1. Ciò include le sostanze chimiche menzionate, come riportato dai collaboratori di PubChem, così come altri contenuti, come il titolo, l’abstract e i codici di classificazione internazionale dei brevetti (IPC). Per saperne di più su come è stata costruita questa pagina, visita la pagina di aiuto sui brevetti di PubChem.

PubChem
Viene fornito un metodo per acquisire e trasmettere dati biometrici (ad esempio, segni vitali) di un utente, in cui i dati vengono analizzati per determinare se l’utente è affetto da un’infezione virale, come COVID-19. Il metodo include l’utilizzo di un pulsossimetro per acquisire almeno il polso e la percentuale di saturazione di ossigeno nel sangue, che viene trasmessa in modalità wireless a uno smartphone. Per garantire che i dati siano accurati, viene utilizzato un accelerometro all’interno dello smartphone per misurare il movimento dello smartphone e/o dell’utente. Una volta acquisiti dati accurati, questi vengono caricati sul cloud (o host), dove i dati vengono utilizzati (da soli o insieme ad altri segni vitali) per determinare se l’utente soffre (o potrebbe soffrire) di un’infezione virale, come il COVID-19. A seconda dei requisiti specifici, i dati, le modifiche e/o la determinazione possono essere utilizzati per allertare il personale medico e intraprendere le azioni corrispondenti.

Richard Rothshild

ADESSO ANALIZZIAMO I PUNTI FONDAMENTALI DEL PROGETTO

PUNTO 6: Proteine PubChem: Q08047
Nome della proteina: enzima 2 ramificante 1,4-alfa-glucano, cloroplastico/amiloplastico (mais)

PUNTO 7: Gene PubChem: 8540
Nome del gene: AGPS – alchilglicerone fosfato sintasi (umano)/ Gene PubChem: 228061
Nome del gene: Agps – alchilglicerone fosfato sintasi (topo domestico)/ Gene PubChem: 84114
Nome del gene: Agps – alchilglicerone fosfato sintasi (ratto norvegese) Gene PubChem: 613679
Nome del gene: AGPS – alchilglicerone fosfato sintasi (bovini)

ID tassonomia: 11118 Nome tassonomico: Coronaviridae

ID tassonomia: 27434
Nome tassonomia: Dermaptera

ID tassonomia: 33406
Nome tassonomico: Cecidomyiidae (moscerini galli)

IL RESTO, ANCHE SE NON TRADOTTO, RIGUARDA I DATI DI REGISTRAZIONE BREVETTO E SPIEGAZIONI TECNICHE, DI CUI ALLEGHIAMO, DI SEGUITO, IL DOCUMENTO👇👇👇👇👇

https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/patent/US-2020279585-A1