Posts Tagged
‘Lavoro’

Home / Lavoro

26 Febbraio 2023 – di Marzia Mc Chiocchi

il tema e’ piuttosto impegnativo, di quelli per i quali occorre studiare tutto ciò che non ci hanno mai fatto leggere sui libri di scuola (a malapena SOLO alcuni articoli della Costituzione Italiana!)

A seguire parleremo di APOLIDIA, una strada che in molti hanno cominciato a percorrere, dallo scoppio del delirio pandemico e dall’applicazione di tutti i DPCM illegali, anticostituzionali e contrari alle leggi internazionali sui Diritti Umani.
A divulgare il concetto di APOLIDIA è stata Valentina Fusco, imprenditrice toscana, di origini napoletane che, attraverso il suo canale Telegram, le numerose interviste rilasciate su you tube, e gli incontri su tutto il territorio italiano, si sta impegnandosi alacremente per aprire gli occhi della gente sui diritti negati e sugli obblighi sedimentati da leggi che, all’indomani dell’entrata in vigore della nostra Costituzione, hanno imposto vincoli legali e tasse, che hanno disatteso la Carta stessa!

Si comincia a parlare di APOLIDIA in particolare con l’entrata in vigore del green pass e con le discriminazioni dei governi Conte e Draghi, che rendono pubblici, in cronaca, alcuni tentativi di ribellione (ben riusciti direi) in alcune aree, e sottolineo alcune, del Veneto.
A Vicenza nell’agosto del 2021, sulla porta di ingresso di un locale, compare la scritta
 “Venetkens for freedom front” e sotto si trova un’altra frase che per rimarcare il concetto è scritta in stampatello: “Si informa che questo territorio è di nazionalità veneta, non è soggetto a fisco e istituzioni italiane (legge 212/2010 e legge 881/77), risponde fiscalmente e giuridicamente solo al Venetkens for freedom front”. Questo ha permesso a numerosi avventori di entrare senza restrizioni e ai gestori di non vedersi recapitare alcuna multa, nonostante gli ostinati controlli delle Forze dell’Ordine.
E notizia importantissima, è che tutte le Regioni autonome, oltre al Veneto, avrebbero dovuto produrre un’azione del genere.


Da qui, l’evolversi di una situazione che ha svegliato molti italiani.
Valentina Fusco ne e’ stata ed e è tutt’ora la paladina, mentre noi cercheremo di spiegare i tratti essenziali di ciò che è l’Apolidia e come arrivare a vivere questo status.

APOLIDIA è un’espressione dell’essere umano regolarizzato e riconosciuto dall’Italia e a livello internazionale. L’apolide va ad applicare la legge che lo rende cittadino del mondo, che è colui che è padrone della Terra, e non deve essere rappresentato da niente e da nessuno! Gli apolidi, in epoca di Covid, non sono mai stati perseguitati facendo leva sulle leggi. Come scritto all’inizio di questo articolo, tutto è partito dal fortissimo Movimento Veneto VENETKENS FOR FREEDOM FRONT che si basa sulla storia della Regione, che riconosce solo le proprie leggi.

Qualcuno ha detto che siamo apolidi solo se nasciamo tali e NON È VERO! Alla nascita siamo tutti apolidi e la Cittadinanza ci viene donata senza il nostro consenso dall’ufficiale dell’anagrafe. In quanto il nascituro non da’ il suo consenso,  la legge gli permette di riappropriarsi della propria apolidia, in quanto cittadino del mondo. Esempio: i ROM e gli Zingari sono apolidi per nascita e cultura e non hanno bisogno di dichiararsi.

I passaggi per comunicare l’Apolidia, secondo quanto dichiarato da Valentina Fusco in molti dei suoi video, sono semplici. Nel momento in cui lo comunicheremo lo saremo in automatico, perché non stiamo facendo una richiesta, ma lo rendiamo noto in autodichiarazione. In virtù di questo non dobbiamo aspettarci una risposta.
Es: il vaccinato è colui che, avendo venduto la sua identità allo Stato Italiano, non potrebbe riprendersi la sua identità natale di apolide. Ma, dal momento che in molti hanno denunciato coloro che hanno estorto trattamenti sanitari con l’inganno, e hanno subito eventi avversi, associando questa denuncia all’auto dichiarazione di apolide anche loro potrebbero portare avanti lo status di apolidia.

I VANTAGGI

– Primo fra tutto vengono applicati i diritti naturali, umani, internazionali, che sono stati nascosti dalla cittadinanza italiana.

– Per quanto riguarda il pagamento delle tasse o altro, non si potrà essere apolidi fini in fondo, in quanto l’apolidia è uno status che non può’ basarsi su cosa non paghi, anche se in alcune situazioni certi oboli non si potranno più versare.

– L’unica legge dello Stato alla quale l’apolide deve sottostare è quella sulla pubblica sicurezza, in base al REGIO DECRETO DEL 1931, che impone  l’identificazione dei soggetti sul territorio. Ecco perché ciascuno deve dichiarare la propria identità nel luogo in cui si trova. Per questo è necessario trasmettere che esiste un soggetto con nome e cognome, che era cittadino italiano, e che da quel momento si riappropria della sua apolidia.

– Le leggi da seguire sono, quindi:
i Diritti Umani, le Leggi Internazionali e lo Statuto dell’Apolide.

PENSIONE

Si tratta di una somma che dovrebbe essere versata in un’unica soluzione. Da cittadini italiani dobbiamo sottostare alla diluizione di un versamento in mensilità, a smettere di lavorare ad un’età che lo Stato ha deciso per noi, e che negli ultimi anni ha allungato. Pensando alla somma totale che un pensionato dovrebbe ricevere in base ai contributi versati, è chiaro che, per una serie di circostanze, al termine della propria età lavorativa, non la percepirà nella sua interezza. Per questo, da apolide, può trovarsi nella condizione di pretendere il versato totale. Occorre, quindi, inviare comunicazione per avere lo spettante, che da cittadino italiano non ti daranno mai. Allegando la comunicazione di tutti i versamenti  contributivi effettuati, da apolide, dovrebbero essere obbligati a bonificarti tutta la cifra. Legalmente la dovranno versare,  tecnicamente creeranno problemi!

L’apolide non ha bisogno di creare TRUST (rapporti giuridici) perché essendo lui stesso uno Stato non fa altro che convivere sulla Terra, nel nostro caso, insieme allo Stato Italia.

PROCEDURA PER RICONOSCERSI APOLIDE 

– Occorre prendere coscienza che siamo esseri liberi e abbiamo dei diritti intoccabili. La Costituzione vige e non dobbiamo fare altro che applicarla. Inoltre è necessario essere consapevoli che esiste la Carta dei Diritti Umani, che sono addirittura superiori alla Costituzione della nazione specifica.

– A questo punto ( RIPETIAMO) facciamo un’autodichiarazione all’unica autorità che va riconosciuta (pubblica sicurezza/Polizia). NO A COMUNE, AGENZIA DELLE ENTRATE, MINISTERO DEGLI INTERNI E DELLA SALUTE, in quanto Enti riconosciuti solo dallo Stato Italia che li ha creati ad hoc. Altra autorità da riconoscere è il presidente della Repubblica che, nel nostro caso, è il capo del territorio Italia.

Il giorno successivo all’invio dei documenti la persona è già apolide, anche se per legge e’ previsto un tempo di 60 giorni per i quali l’Autorita’ che ho riconosciuto può’ chiedere ulteriori informazioni. Purtroppo la Procura, in quanto Stato Italiano, non sa gestire lo status di apolide se non collegato all’immigrazione, che invece è una condizione. Ma è costretto ad inviare un documento a Prefettura e Procura del luogo di nascita dell’Apolide, confermando che la nascita ha un valore. Inoltre l’apolide, rigetta anche documenti come: Patente, Carta d’Identita’, Passaporto e Tessera Sanitaria. Per quanto riguarda la PATENTE è da rilevare che si tratta di un certificato non valido perché acquistato e rilasciato sotto pagamento. Infatti la Costituzione Italiana mette al corrente dell’obbligatorietà di un’auto certificazione per l’abilitazione alla guida di un mezzo. Cosi, è nell’apolidia la responsabilità di ciascuno di noi. Firmare per avere la patente significa rientrare in un recinto che ti permette di guidare solo nel Paese in cui vivi. L’apolide può farlo in tutto il mondo senza ulteriore certificazione a pagamento L’autocertificazione da’ non solo l’abilità alla guida del mezzo in tutto il mondo, ma anche la presa visione delle regole dello stesso (es:guida a destra in Inghilterra). L’Apolidia è quindi nella legge, mentre chi ha acquistato la patente di Stato non può guidare ovunque e per farlo, in alcune nazioni, ha bisogno di un permesso internazionale aggiuntivo.

LAVORO

Un lavoratore apolide che si infortuna come viene tutelato? Deve firmare una scrittura privata avvalendosi della Carta dei Diritti dei Lavoratori, nazionale e internazionale, della Carta dei Diritti Umani, che non hanno a che vedere con gli accordi sociali. 

DANNI A TERZI

Se l’apolide crea un danno grave ad un’altra persona, può chiedere al danneggiato, o alla sua famiglia, in che modo voglia essere risarcito. Tra le formule sono previste la carcerazione arbitraria o il rendere servizi importanti a quel nucleo familiare. Spesso risulta più efficace del semplice pagamento di un’assicurazione che, come unico risarcimento, prevede, spesso, somme non congrue.

L’apolide può essere proprietario di beni e, per dimostrarlo, non avrebbe bisogno di registrazioni di atti notarili che lo dichiarino, così come no ha necessità di riconoscimenti per esercitare  la propria attività perché è la stessa Costituzione che lo dichiara. Pensiamo a quando non esistevano gli albi professionali. Si poteva vivere ed esercitare la propria professione senza alcun problema. La certificazione delle proprie capacità è opera del XX ^secolo.

L’apolide paga comunque le tasse, perché anche quando va ad acquistare beni di prima necessità non può chiedere lo scorporo dell’IVA o se fa rifornimento ad un distributore di benzina, farsi togliere le accise. Ovviamente non paga ciò che non e’ implicitamente obbligatorio, perché la Costituzione, in molti casi, parla di contributi e non di tasse.

In sintesi, gli apolidi rispettano le leggi del territorio in cui vivono, ma in particolare quelle primarie dei Diritti Umani e la Costituzione, che NON AMMETTONO COERCIZIONI, come quelle subite dai più negli ultimi tre anni.

Come avete potuto leggere, l’Apolidia dovrebbe essere riconosciuta con facilità, ma la farraginosità di tutta la coltre di leggi e leggine, che sono state approvate dai singoli Stati, impone un lavoro impegnativo MA NON IMPOSSIBILE!

PER APPROFONDIRE LA TEMATICA INVITO A SEGUIRE IL CANALE TELEGRAM DI VALENTINA FUSCO E LA VIDEO INTERVISTA A SEGUIRE ⤵️

https://m.youtube.com/watch?v=reEGiWIBIDE

 

 

12 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

In un Paese in cui il mercato del lavoro è sempre più chiuso e per i giovani la speranza è ridotta al lumicino, arrivano i nuovi dati Ocse a “confortarci”. Quando andranno in pensione gli italiani nel futuro prossimo? Tenetevi forte: a 71 anni! Già, chi entra nel mercato del lavoro ora in Italia sa che non ci uscirà prima dei 71 anni. Una follia. Sono i dati che emergono dal rapporto “Uno sguardo sulle pensioni”, realizzato dall’Ocse e che colloca il nostro paese ai vertici per età pensionabile futura. La media Ocse è di 66 anni per la generazione che accede adesso al mercato del lavoro.

L’invecchiamento della popolazione in Italia – spiega l’ Ocse – sarà rapido e nel 2050 ci saranno 74 persone di età pari o superiore a 65 anni ogni 100 persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni, il che equivale a uno dei rapporti più alti dell’Ocse. Negli ultimi 20 anni, la crescita dell’occupazione, anche attraverso carriere più lunghe, ha compensato più della metà della pressione dell’invecchiamento demografico sulla spesa pensionistica in Italia.

Altro dato choc: “Per i lavoratori autonomi si prospetta un futuro con pensioni più basse del 30% rispetto a quelle di un dipendente con la stessa anzianità contributiva”. L’Ocse sottolinea che in Italia il tasso di sostituzione netto (ovvero il rapporto tra l’ultimo stipendio e la pensione ) è dell’82% per i lavoratori con una carriera senza interruzioni e con salario medio, un rapporto più alto rispetto a un tasso del 62% in media nell’area dell’Ocse. Andando in pensione 3 anni prima, a 68 anni, il futuro tasso di sostituzione netto scende sostanzialmente al 72%, un valore che rimane alto in un confronto a livello internazionale.

Tuttavia, non è possibile attendersi tassi così elevati di sostituzione per tutti i lavoratori. “In Italia, una lavoratrice che inizia la sua carriera a 27 anni ed è disoccupata per 10 anni nell’arco della sua vita professionale riceverà una pensione inferiore del 27% rispetto a quella di una lavoratrice a tempo pieno, contro la media del 22% inferiore nell’area dell’Ocs. Inoltre, poiché le aliquote contributive dei lavoratori autonomi sono inferiori di un terzo rispetto a quelle dei dipendenti, i lavoratori autonomi possono aspettarsi pensioni inferiori di circa il 30% rispetto a quelle dei dipendenti con lo stesso reddito imponibile per tutta la carriera: la media Ocse è del 25% più bassa”.

VOLETE ANCORA STARE IN EUROPA? MAH!!!

________________________
[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.) che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

Puoi leggere anche su 👇

https://cataniacreattiva.it/a-che-eta-andremo-in-pensione-locse-per-litalia-vuole-il-traguardo-dei-71/

Rinnovata la cassa integrazione Covid per terziario, artigianato, tessile, abbigliamento e pelletteria.

Blocco dei licenziamenti, la ‘protezione’ scade il 31 ottobre. Anzi no, resta fino al 31 dicembre. La questione riguarda i lavoratori di terziario, artigianato, piccole imprese e tre comparti industriali: tessile, abbigliamento e pelletteria. Per loro, infatti, il blocco dei licenziamenti sarebbe dovuto scadere il 31 ottobre, così come lo scorso 30 giugno era scaduto per i circa 4 miloni di lavoratori dipendenti dei comparti edilizia e industria.

Nel Decreto Fiscale dello scorso 21 ottobre, però, il Governo ha prorogato la cassa integrazione Covid e, di fatto, anche il blocco dei licenziamenti. Fino al 31 dicembre, infatti, i datori di lavoro potranno utilizzare ancora la cassa Covid (senza contributi addizionali): per un massimo di 13 settimane per le piccole imprese del terziario, commercio e artigiani, per un massimo di 9 settimane nei comparti tessile-abbigliamento-pelletteria. Ovviamente, se utilizzeranno l’ammortizzatore sociale non potranno licenziare (a meno di accordi collettivi con i sindacati, o casi limite come cessazione dell’attività e fallimento).

La decisione del Governo va letta come una sorte di ‘moratoria’ per affrontare questo periodo ancora caratterizzato dall’onda lugna della crisi Covid, utilizzando lo schema e gli strumenti che dal febbraio 2020 ad oggi hanno tutto sommato permesso di reggerne l’impatto economico-sociale. Rimandando alla fine dell’anno, con la legge di Bilanco 2022 e la riforma complessiva degli amortizzatori sociali, l’uscita dalla fase emergenziale.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

Puoi leggere anche su👇

https://cataniacreattiva.it/blocco-licenziamenti-stop-totale-da-oggi-cosa-succede-adesso/

12 ottobre 2021 – (Comunicati e redazionali)

<<La FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali) ha annunciato pochi giorni fa lo sciopero generale ad oltranza in difesa dell’ordine costituzionale, e di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori>>

Comunicato ufficiale FISI

Nella giornata del 30 settembre 2021 si è riunita la segreteria generale della FISI. I segretari nazionali dei settori pubblici e privati della FISI (Bacco Pasquale, Giacomini Dario, Silvestri Ciro e Barone Walter) coadiuvati dal segretario generale Rolando Scotillo hanno deciso all’unanimità ed in maniera irrevocabile lo sciopero generale ad oltranza in difesa dell’ordine costituzionale, e di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori.

Lo sciopero di ordine politico, così come comunicato al Governo della nazione, è irrevocabile ed interesserà dal 15 ottobre prossimo fino al 20 ottobre prossimo tutti i settori lavorativi in cui vi è l’obbligo vaccinale e l’obbligo di presentazione del certificato verde.

Gravi le accuse della FISI nei confronti del Governo della Nazione che impedisce al personale dipendente non vaccinato di poter lavorare (sospensione dal lavoro) e lo discrimina nei confronti di coloro che si sono vaccinati.

Con la sospensione dal lavoro e da ogni retribuzione si impedisce al personale dipendente non vaccinato il diritto ad una retribuzione sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

Molti i casi di personale, inoltre, sospeso per aver liberamente espresso nel corso di eventi riguardanti la gestione dell’emergenza pandemica il proprio pensiero. Si cita, solo come esempio, il recente episodio del Vice – Questore romano intervenuto nella manifestazione del 25 settembre 2021 in Roma.

La violazione di diritti e la discriminazione nei confronti dei non vaccinati da parte del Governo Italiano si perpetra attraverso un obbligo surrettizio alla vaccinazione che contempla l’esclusione dal lavoro e la perdita della retribuzione.

Identica discriminazione si verifica con il cosiddetto green pass: è previsto l’accesso (ad esempio nel settore scolastico) al posto di lavoro attraverso la procedura di test negativo (misura per la tutela della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. D.L. 21 settembre 2021) ed il rilascio del relativo green pass per la durata di 48-72 ore, con oneri a carico del dipendente, in contrasto con la normativa sul lavoro che prevede l’assunzione dei costi sulla sicurezza a carico del datore di lavoro (art 15, comma 2, D.lgs. 81/2008).

Nel caso di Certificato verde ottenuto a causa di avvenuta vaccinazione (con validità fino a 12 mesi) non è previsto l’utilizzo del test, pur essendo ormai ben noto che il personale vaccinato può comunque infettarsi, trasmettere il virus e ammalarsi, con grave esposizione al rischio per il personale, sia vaccinato che non vaccinato e con chiara discriminazione nei confronti di quest’ultimi.

Molti operatori sanitari o di interesse sanitario – ma anche chi non appartenendo a queste categorie non sarebbe obbligato per legge alla pratica vaccinale – sono stati sospesi dal lavoro e dalla retribuzione per non aver accettato di sottoporsi ad essa subendo di fatti un ricatto. A molti operatori che si sono sottoposti alla pratica vaccinale, inoltre, il cosiddetto “consenso informato” è stato estorto in realtà con la minaccia di sospensioni dal servizio e dalla retribuzione, il che è certo segno di mancanza di salute democratica.

Intense sono le pressioni del Governo sui media e la censura avverso il dissenso. La libertà di stampa e di confronto è del tutto impossibile, ogni comunicato effettuato da scienziati o esperti non allineati, viene sistematicamente ignorato ed è negato ogni confronto. Prova ne è che dette associazioni nazionali sono costrette a rivolgersi ai media minoritari “alternativi” a riprova di un controllo dell’informazione non più sopportabile in una democrazia.

La Segreteria Generale della FISI unanimemente ha deciso irrevocabilmente di procedere verso una protesta che durerà fino al 31 dicembre 2021, termine in cui decadrà la legge, e se ci saranno proroghe o altre formule vessatorie si continuerà ad oltranza.

In difesa dei diritti costituzionali senza se e senza ma, il Governo Italiano si sta assumendo delle responsabilità enormi con scelte scellerate che potrebbero portare ad una insurrezione: 15 milioni di italiani non accettano le imposizioni ed il numero sta sempre di più aumentando, le piazze sono sempre più piene ed il dissenso sta travolgendo un Governo con mire autoritarie oltre ogni buon senso.

http://www.fisinazionale.it/blog/index.php?fisi%E2%80%93dal-15-sciopero-generale-ad-oltranza

Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali ( info@fisinazionale.it )

Allegati:

http://www.funzionepubblica.gov.it/sites/funzionepubblica.gov.it/files/documenti/scioperi_pdf/188-1102021-1229181.pdf

________________________
Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale

Puoi leggere anche su👇

https://cataniacreattiva.it/green-pass-proclamato-lo-sciopero-generale-ad-oltranza-dalla-fisi-lavoratori-fermi-a-partire-da-15-ottobre/

12/10/2021

Accogliamo l’invito a pubblicare questo breve video esplicativo, a cura del Centro Studi “Le Partite Iva” dell’Ass. naz. Partite Iva, sul Green Pass nei luoghi di lavoro, dove potrete trovare tante utili informazioni. Dott. Antonino Butera:👇

https://youtu.be/whREJDa2f50

Su Facebook👇
https://fb.watch/8B0Jzp73dL/

________________________
Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale

https://cataniacreattiva.it/il-green-pass-nei-luoghi-di-lavoro-video-esplicativo-a-cura-del-centro-studi-le-partite-iva/

Dal nostro amico micro-biologo di Palermo, Dott. Massimo Coppolino:

CHIARIMENTI CIRCA LA DIRETTIVA MINISTERIALE SULLA SOSPENSIONE DAL LAVORO PER I NON VACCINATI:

voi non lo sapete, ma oltre che biologo, sono anche RSU ed un “vecchio sindacalista”; inoltre ho superato, senza prendere posto, due concorsi a dirigente ministeriale e sono un ex funzionario ministeriale. Per questo qui dico, sottoscrivo e confermo, assumendomi tutte le responsabilità di quanto scrivo: nessun lavoratore può essere sospeso, o spostato di ruolo, o può avere ridotto o tolto lo stipendio, se non per cause previste nel CCNl. La unica possibilità per il SOLO CAMBIO DI MANSIONE, è il riconoscimento da parte di una apposita commissione, dopo una opportuna istruttoria ( e non da parte del “medico competente”, figura che NON ESISTE NEL NOSTRO ORDINAMENTO), della “non idoneità al lavoro”.Nessun altro, neanche il Giuduce del Lavoro, può intervenire in tal senso, figuriamoci il datore di lavoro o il Dirigente Scolastico! La vaccinazione non rientra tra gli obblighi contrattuali, ne può essere assimilata alla voce “resonsabilità e sicurezza sul luogo di lavoro” prevista nella L.81/08, poichè questa fa riferimaneto a dispositivi, messa in sicurezza dell’edificio, controlli sui macchinari, etc, ma MAI SULLA SALUTE PERSONALE DEI DIPENDENTI! Nessuno, ad esclusione di un magistrato nel pieno svolgimento delle sue funzioni giuridiche, può chiedervi di esporre un “green pass” o qualsiasi documento che attesti che siete vaccinati, poichè NESSUNO è autorizzato a chiedervi se siete vaccinati! Il green pass è illegale come atto di verifica della idoneità all’impiego ed è paragonabile al “libreto di vaccinazione” che da sempre usiamo. Si è mai visto che uno venga licenziato perchè non ha fatto uno dei vaccini OBBLIGATORI? e, allora, comee può esserlo per non aver fatto un vaccino NON OBBLIGATORIO? Ogni minaccia in tal senso da parte del datore di lavoro, del direttore, del dirigente scolastico, rientra nel reato previsto dall’art.629 del c.p., ovvero “estorsione2, reato punibile con la reclusione da 5 a 15 anni, perchè solo la modifica del contratto di lavoro, dopo consultazione con tutti i sindacati di base, potrebbe avere valoe se la vaccinazione fosse inserita come conditio sine qua non” per lavorare, ed, in ogni caso, questa non potrebbe avere valore retroattivo, poichè il vostro contratto di lavoro è stato stipulato quando valevano le condizioni previste dall’allora vigente CCNl, e nessun requisito può essere modificato con effetto retroattivo. Se, quindi, vi minacciano in tal senso, voi fatevelo mettere per iscritto, andate ad una caserma dei CC o in Procura e DENUNCIATELO! NESSUNO PUÒ OPPORSI E NON PRENDERE LA VOSTRA DENUNCIA! NEANCHE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA! COSI’ COME, NESSUN MAGISTRATO PUO’ OPPORSI DI PROCEDERE CONTRO UN DATORE DI LAVORO CHE HA, PALESEMENTE, COMMESSO UN REATO DEL GENERE! Il vostro datore di lavoro finirà diritto in galera, voi riotterrete il posto di lavoro e, inoltre, il datore di lavoro vi dovrà dare un congruo risarcimento danni. Voi, a tale proposito, aggiungete il “carico”: chiedete i danni morali e psicologici derivanti dal sopruso che vi è stato perpretrato, così caricherete anche di pesantezza la pena inflitta.

https://www.francescocappello.com/wp-content/uploads/2021/06/CURRICULUM-VITAE-ET-STUDIORUM-1.pdf

<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<

[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

Clicca anche su questo link👇

https://cataniacreattiva.it/chiarimenti-circa-la-direttiva-ministeriale-sulla-sospensione-dal-lavoro-per-i-non-vaccinati/

Siamo lieti di potervi segnalare questa bella iniziativa nata all’insegna della libertà di scelta e della difesa della dignità umana e del diritto al lavoro. 

Su Telegram sono milioni i Canali ed i Gruppi presenti per i più svariati motivi; su va dall’informazione, alle chat di incontri. In mezzo a questa vera e propria “giungla” digitale è possibile spesso anche trovare un aiuto… È questo il caso del Canale “LAVORO OFFERTE/RICHIESTE PER NON INOCULATI“.

Così si legge nella sua descrizione:

QUESTO CANALE NASCE DALL’ESIGENZA Di CHI NON RIESCE AD OFFRIRE ED A TROVARE UN LAVORO PERCHE’ NON INOCULATO. IL CANALE VERRÀ GESTITO DALL’AMMINISTRATORE AL QUALE POTRETE INVIARE LE VOSTRE OFFERTE DI LAVORO E RICHIESTE, IN TUTTA ITALIA.”

Il Canale conta al momento 8646 iscritti. Questo il link per unirsi al Canale

https://t.me/lavorosenzavax/

N.B. Mercurius 5 non si assume alcuna responsabilità in merito agli annunci del Canale di cui sopra, essendo questi sotto la diretta responsabilità di chi gestisce il Canale stesso.

[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, fra cui anche Marzia Chiocchi di Mercurius5, e Monica Tomasello di Catania CreAttiva, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

Nonostante il Presidente dell’Ordine dei Medici abbia confermato che il GREEN PASS non ha alcuna logicità sanitaria e nonostante i dati di altri Paesi (ad esempio Inghilterra e Israele) dimostrino come essere vaccinati non significa morire di meno (anzi), continua la morsa mediatica e si impedisce ogni contraddittorio.

La “sospensione dal lavoro e da ogni retribuzione” per chi, Operatore Sanitario, per libera scelta e ritenuto eroe quando tutti scappavano, non intende sottoporsi ad una pratica che non protegge se stessi nè l’utenza, è una disposizione inutile e dannosa, prima ancora che illegittima ed incostituzionale. Infatti è riportato negli stessi bugiardini dei ”vaccini” che coloro ai quali vengono somministrati non si immunizzano, possono ugualmente infettarsi e trasmettere l’infezione.

La sospensione da ogni diritto costituzionale (e diritto al lavoro ed ad una equa retribuzione lo sono!) la si utilizza quando si realizza un colpo di Stato e si è in presenza di una dittatura. In questo momento non è dunque peregrino affermare che è proprio di fronte a questo che ci troviamo…

La FISI, Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, scrive ai Presidenti delle Regioni: sospendere gli operatori sanitari free vax è inutile – ai fini del contenimento della Pandemia –  e dannoso per il sistema sanitario e per i cittadini .

L’adozione di idonei protocolli e linee guida comportamentali e di igiene bastano da sole ad evitare le infezioni, così come dimostrato in oltre un anno di pandemia negli Ospedali e nelle strutture sanitarie.  La FISI, ancora una volta, cerca dunque di La FISI , ancora una volta, cerca dunque di sensibilizzare la parte politica con un documento in cui si chiede ai Presidenti delle Regioni di congelare le sospensione in attesa, anche, dei numerosi contenziosi esistenti.

Il documento inviato ai Presidenti delle Regioni ➡️Link clicca qui

dati della pandemia disegnano un panorama diverso da quello che viene rappresentato dal Mainstream: i morti da COVID 19 e degenti in Terapia Intensiva (unici dati su cui poter far affidamento) sono addirittura superiori, a quelli dello scorso anno ed evidenziano come la pratica vaccinale si stia dimostrando non soltanto inefficace ma in alcuni casi addirittura dannosa (solo a titolo di esempio in Italia sono state segnalate 2.262 sospette reazioni avverse gravi al vaccino Pfizer-BioNTech a fronte di 6.994.739 dosi somministrate, tasso di segnalazione di 33 per 100.000 dosi. Fonte Società italiana di farmacologia.) .

Per ulteriori INFO visita il sito: FISI NAZIONALE

Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, fra cui anche Marzia Chiocchi di Mercurius5, e Monica Tomasello di Catania CreAttiva, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale

di Marilena Messina

Mi reco spesso per motivi professionali in Svizzera

In questo travagliato periodo di regole assurde e restrizioni varie, ho da sempre notato una certa differenza di atteggiamento da parte del popolo svizzero e della sua politica, rispetto a quella italiana.

Il sistema politico elvetico si basa sul federalismo e la democrazia diretta (referendum popolari), che attribuiscono ampia autonomia ai 26 cantoni rispetto alla Confederazione.

In questo periodo, infatti, all’interno degli stessi cantoni sono esistite regolamentazioni diverse e misure differenziate. In generale quello svizzero è un popolo molto libero che da sempre mal digerisce imposizioni.

Le mascherine, ad esempio, sono diventate obbligatorie solo in alcune circostanze e luoghi al chiuso, mal tollerate all’aperto anche se in aree di affollamento, come il lungolago, le zone turistiche, i centri cittadini ma solo, in alcuni cantoni o città. Moltissimi non la indossano, e anche da me quasi mai usata, se non in luoghi al chiuso ed a stretto contatto con le persone.

Ho notato, però, con l’andar del tempo, un’ omologazione sempre più evidente con la narrazione standard europea. Ultimamente si parla molto di vaccini come unico modo per uscire dalla pandemia, quindi con un’informazione sempre più schierata ed allineata da una certa volontà politica del tutto simile a quella italiana.

La Svizzera, paese neutrale, non fa parte dell’UE e ciò determina la sua ricchezza politica, oltre a quella economica, per la detenzione di grandi capitali provenienti dall’estero. Gli interessi economici sono, quindi, sempre stati alla base di ogni scelta e azione politica.

Purtroppo sembrerebbe che gli stessi interessi, che prima la spingevano alla neutralità in ogni settore ed a scelte prettamente nazionaliste, adesso stiano spingendo ad una sorta di “ europeizzazione

In questo periodo di pandemia i cantoni hanno perso molto del loro potere decisionale autonomo, e sono stati costretti a “digerire” le decisioni di un governo centrale del tutto assimilabile al nostro CTS Italiano, che ha diretto ed emanato le regole covid.

La nota positiva è che sono stati erogati miliardi di franchi per imprese e dipendenti, costretti al lockdown e a conseguente mancanza di lavoro.

Questi denari sono tutti arrivati a differenza dell’Italia.

La nota negativa è il foraggiamento economico ai media svizzeri (proprio come avviene in Italia) e il continuo tentativo di imporre limitazioni alle libertà individuali. Si parla infatti anche qui di covid pass per la partecipazione ad eventi, manifestazioni, ingressi in ristoranti ecc…Atteggiamento molto sgradito ad una grande fetta della popolazione e alla politica di centrodestra.

Tutte queste regole dovrebbero comunque terminare alla fine di quest’anno (2021)

Nel frattempo, proprio per questo motivo, il 13 giugno scorso e’ stato indetto un referendum, che prevedeva altre quattro tematiche su cui decidere

1) acqua potabile

2) no uso pesticidi sintetici

3) legge covid

4) legge contro terrorismo, più poteri a polizia

5) legge CO2.

Purtroppo gli interessi economici di cui prima ho parlato, hanno spinto circa il 61% dei votanti a favore delle regole covid (che sarebbero state abrogate da subito se avesse vinto il no), permettendo così alle 100.000 imprese di continuare ad usufruire dei finanziamenti governativi accreditando, nel contempo, tutte le stesse regole liberticide contro cui una gran parte del popolo e dei politici di centrodestra stanno lottando.

Gli stessi media continueranno a ricevere i finanziamenti proprio come in Italia, destando molta preoccupazione per una mancata informazione libera e non di parte. Il 61% degli elettori ha anche votato favorevolmente per continuare ad usare pesticidi chimici e antibiotici nelle batterie di allevamento. La motivazione è da ricercare nella maggiore produzione autonoma di approvvigionamento alimentare che, senza l’uso degli stessi, costringerebbe la Svizzera ad una maggiore importazione per il fabbisogno nazionale.

In definitiva, come avevo già sottolineato, i motivi economici sembrerebbero comunque sempre prevalere, omologandosi al resto dei paesi UE quando conviene ( legge Covid), rimanendo nazionalisti in altri momenti ( legge pesticidi).

L’impressione sempre più accreditata è che anche la Svizzera si stia incamminando verso una veloce politica Euro Globalista, staccandosi solo a tratti per pura convenienza.

Ma quanto la Svizzera è veramente a favore del popolo?

Potrà’ continuare a mantenere il piede in due scarpe?

A volte nazionalista a volte Europeista. Quanto tempo passerà prima che l’UE chieda il conto?

All’indomani della tornata referendaria ecco emergere i primi malumori di un popolo da sempre democratico e libero, che non comprende il perché di questo risultato controcorrente. Da qui, un pensiero sempre più assillante di boicottaggio elettorale…e l’Italia come gli USA, sanno cosa significa!!!

di Antonino Trunfio

  • Università di Al Romàh, 12 aprile 2051
  • Lezione di Storia Moderna

Titolo: sparizione di una civiltà titolo

Scrisse così il filosofo spagnolo G.A.Nicolàs: Chi ignora le lezioni della Storia, e’ condannato a ripeterle”. Ho scelto questa citazione per iniziare questa lezione, perché proprio grazie a quanti vissero e prosperarono nella plurimillenaria civiltà precedente, ignorando le lezioni della loro stessa Storia, che oggi noi li abbiamo sostituiti e scacciati dalla nostra penisola El-Hital.

Vi parlerò quindi delle circostanze, degli eventi, dei protagonisti, ma soprattutto delle ideologie, che hanno portato all’autodistruzione la civiltà precedente, lasciando il posto alla nostra gloriosa civiltà con le sue arcaiche tradizioni e costumi.

Finalmente oggi la religione è lo Stato, e lo stato è la religione.

Nella civiltà precedente, quella che alcuni storici, per fortuna ormai spariti pure loro, amavano chiamare civiltà “giudaico cristiana”, dovete sapere che non era così.

Infatti, limitandoci al periodo che va dal 1945 al 2021, la civiltà italica impegnò i primi 25 30 anni per rinascere dalle macerie della guerra, e godere persino di uno sviluppo strabiliante, che ne fece la quarta potenza industriale del mondo. In quel trentennio, in effetti la gente era libera di lavorare, intraprendere, inventare, costruire, assumere, arricchirsi, fare famiglia e figli, aspirare a fare le vacanze, coltivare i propri hobbies, viaggiare. E per religione la gente non aveva lo stato ma Dio.

Sempre i soliti storici di quel tempo, denominarono ” boom economico” quel periodo. Quasi un nefasto presagio di quello che da lì a qualche decennio sarebbe stato un boom nel senso di disastro.

Le cronache di quegli anni non indicano un momento preciso, in cui dal boom economico la direzione di marcia fu invertita verso il boom, e basta. Alcuni lo fanno risalire al 2001 col passaggio dalla lira all’euro; altri al 1971 col divorzio tra la Banca d’Italia e il Ministero del Tesoro; altri, ancora più indietro fino al 1957, anno di istituzione della CEE, che sarebbe poi diventato il mostro UE. Non ultimi e non a torto, ci sono pure quelli che la sparizione della civiltà italica, la fanno risalire al 1861 anno di consacrazione del rito dei riti nazionali: l’unità di Italia. Guerra di invasione, saccheggi, orrori spacciati dalla propaganda prima monarco-fascista, poi repubblicana, per sollevazione popolare da Palermo a Torino, che mai fu. Ma siccome questo è un corso di Storia Moderna, limitiamoci al periodo più recente, quello repubblicano.

Dovete sapere che boom economico e tracollo finale, ebbero inizio quando a guerra terminata, impiccato il duce e i suoi gerarchi a Piazzale Loreto, indisturbate proseguivano le sanguinarie scorrerie dei partigiani, a caccia dei fascisti e dei loro fiancheggiatori o presunti tali (2013 “Il Sangue di vinti” G.Pansa).

Partigiani e no, che tra pseudo cattolici di un’epoca, ancorché velatamente, post-cristiana alla De Gasperi, e bolscevichi di varia gradazione dai Togliatti agli Amendola, dai Nenni ai Pertini si ritrovarono a spartirsi le spoglie di un paese devastato – nihil sub sole novi – dal socialista precedente, Benito Mussolini.

Per la spartizione concordata devono dirottare il paese dalla Monarchia alla Repubblica. Ricorrono a uno dei loro cavalli di troia preferiti, il referendum popolare, i cui esiti ufficiali sono noti (54,3 per la repubblica contro un 45,7 favorevoli alla monarchia – con un 11% di astenuti sul totale degli aventi diritto), meno noti e mai completamente chiariti restano gli esiti ufficiosi, che i brogli elettorali di quel referendum oscurarono per sempre. Era in fondo, solo l’inizio del paese dei misteri.

Inaugurata la gloriosa era repubblicana, serviva ammansire le masse con una costituzione che fosse la più bella del mondo. In effetti il 1.1.1948 venne approvata una raccolta di auliche declamazioni e giulive esortazioni, giusto 100 anni dopo lo Statuto Albertino del 1848.

139 articoli in tutto, all’apparenza innocui e persino ispirativi, dove già alligna il gene del totalitarismo democratico, quello che per perpetuarsi, si fonda sul – uno vince e l’altro perde; uno è comunista l’altro democristiano; uno è lavoratore e l’altro datore di lavoro, uno è povero e l’altro è ricco; uno è credente e l’altro resta ateo, uno è del nord e l’altro è un terrone. In fondo una riedizione multivariata dei più famosi Guelfi e Ghibellini di otto secoli prima.

E così di elezioni in elezioni, di referendum in referendum, di governo in governo, quei 139 articoli vengono declinati in diluvi ininterrotti di leggi per ogni ambito dell’universo mondo. Col risultato che ad affermarsi anziché lo stato di diritto è solo il diritto dello stato, cioè dei suoi burocrati e peones.

Eppure ” Corruptissima res pubblica plurimae leges” Corruptissima res pubblica plurimae leges” (Annales, Libro III, 27), l’ammonimento di Tacito risale a ventuno secoli prima. Ma niente da fare, la legiferazione prolifica di pari passo con l’estendersi e l’aggravarsi della corruzione ad ogni livello.

Così anno dopo anno, la già moribonda repubblica italiana riusciva persino a posizionarsi tra i paesi peggiori del mondo, per corruzione pubblica, libertà di informazione, giustizia, libertà economica, e altro ancora.

E di anni ne sono passati 76, dal 1945 al 2021. Anni d’oro pochi, di piombo alcuni, di sangue e miseria tutti gli altri. Si è visto di tutto: dal terrorismo rosso e nero alle stragi di stato; dalla loggia P2 al sequestro Moro; dalle emergenze sismiche a quelle della mafia; da tangentopoli agli scandali della magistratura; dagli appalti pubblici truccati alle lenzuola d’oro; dai ponti crollati ai banchi a rotelle; dalle ondate dei diseredati in ingresso, alle ondate di cervelli in uscita, accompagnate da tutti coloro che potendo si allontanarono dal manicomio di Mameli.  

A chi decideva o era costretto in quegli anni a restare, erano tuttavia concesse due possibilità: vivere del proprio o vivere sulle spalle altrui. Gli economisti di regime e i fenomeni della politica dell’epoca in effetti avevano stabilito, per legge sia chiaro, che quelli che avevano scelto di vivere del proprio potevano essere allegramente depredati del 60, 70 % dei frutti del proprio lavoro.

Con lo strabiliante risultato che aspirare al parassitaggio divenne la prospettiva più allettante per la maggior parte degli italiani.

Un vero successo misurato dalla lunghezza di certe code: quelle dei mendicanti di sussidi e provvidenze, quelle degli aspiranti a una pensione di invalidità o reddito di sudditanza; quelle soprattutto alle mense della Caritas.

A onor del vero, bisogna ricordare che un posto pubblico a vita, al catasto o all’Inps, non si negava ai meno sfortunati.

E così le crescenti masse di questuanti ridotti a utili idioti non potevano che assecondare ancora di più il loro benefattore supremo: lo stato. E giù tutti a gran voce da ogni angolo della penisola: meno male che c’è lo stato!!! Senza lo stato chissà che miseria e che anarchia!!!

Ma siccome la realtà non si piega alla stupidità delle masse, tanto meno asseconda la saccenza dei potenti, al minimo segnale di fallimento dello stato e dei suoi mirabolanti interventi, si levava alto nei cieli della penisola “biancorossoeverdone” un grido unanime: “ci vuole una legge”.

Basti ricordare che era stata creata un’apposita commissione parlamentare di inchiesta, chiamata “Vuoti legislativi”.

Commissione tra le più instancabili e meritorie della storia repubblicana. In grado di intercettare con modi leciti quali inchieste, indagini, sondaggi, e modi meno leciti quali delazione, bustarelle, qualsiasi centimetro di vita individuale o collettiva, ancora libero da regolamentazioni statalizie.

Di sondaggio in sondaggio, di delazione in delazione, non passava giorno che la commissione parlamentare “Vuoti legislativi” non avesse il soggetto per un nuovo decreto, decretino, leggina.

  • Troppi schiamazzi al centro della città? subito pronto il titolo per il decreto “il silenzio è d’oro”;

  • Disoccupazione al limite e ordine pubblico a rischio? nessun problema. Pronto il titolo per un altro decreto: “resta a casa”

  • Reddito di cittadinanza insufficiente? Subito pronto il “porta pazienza”

  • Troppi incidenti sul lavoro? “Fermiamo il lavoro” già alle camere

  • Troppi incidenti domestici? decreto “Sfratto in un click”. Un solo articolo dal testo lapidario: vietato rimanere o rientrare a casa.

  • Troppi incidenti stradali di minorenni? camere già a lavoro al decreto “Basta minorenni”

  • Troppi terremoti, alluvioni, frane? Dissesto idrogeologico al limite? licenziato d’urgenza l’apposita legge “Una baracca è per tutti”

  • Troppo inquinamento? Ma che problema c’è? “Basta ossigeno” anche questo un solo articolo: si considera inquinamento solo un tasso di ossigeno pari a zero.

Dei 945 mandarini del parlamento nazionalpopolare, tutti agiatamente incollati agli scranni dei palazzi della città un tempo chiamata Roma, le fonti storiche non ci riferiscono di nessuno tra loro che abbia osato opporsi allo scempio, e magari chiedendo la parola abbia eventualmente detto: esimio presidente, onorevoli colleghi, basta con ste cagate!! non vi sembra giunta l’ora di finirla? Mai, nessuna traccia.

E via con un nuovo numero della Gazzetta Ufficiale, l’ultimo dei quotidiani ancora in edicola, ma distribuito non a caso dalle panetterie, visto che le leggi venivano sfornate come sfilatini.

Nulla più era rimasto che non fosse stato regolamentato e quindi tassato. Ma che importa? si dicevano tra loro gli italiani, eroicamente intortati dalla stampa di regime e dai media sussidiati: lo stato siamo noi; lo stato ci difende; lo stato pensa a tutto; come faremmo senza lo stato?

Ormai vittime sacrificali della loro stessa stolida fede nel dio stato, catene alle caviglie e ai polsi, mancava loro l’ultimo anello: quello della mente.

Serviva uno scafandro, una cella senza sbarre, un gel mummificante, come fare? Ci pensa la “Vuoti Legislativi” col suo colpo di genio: COVID19

Quale miglior alleato per spiegare 75 anni di devastazioni politiche, 69 inconcludenti governi, 1250 annunci di riforme mai effettuate?

Quale più verosimile giustificazione per i 2 mila e 600 miliardi di debito pubblico e una tassazione tipo sovietico? Quale più alta prova di missione umanitaria per un tasso di natalità finito sottozero? e quale scusa migliore per giustificare10 milioni di poveri, 21 milioni di pensionati, 10 milioni di sussidiati a vita, 8 milioni di disoccupati, un’economia definitivamente liquefatta?

COVID19: il mantra dei mantra, il totem dei totem.

Scese il sipario su quella che era ormai una landa desolata, popolata da milioni di zombies, dove alcuni per tornare al lavoro manifestavano contro coloro, che per vivere non avevano mai avuto bisogno di lavorare, ma solo necessità di difendersi coi mercenari pagati giusto da coloro che manifestavano.

Alla dabbenaggine di quegli zombies, alla codardia e alle ignobili ideologie dei loro beniamini della politica, dobbiamo oggi il fatto di essere in questa aula di questa rinata nazione ribattezzata El-Hital con capitale Al Romàh, ricostruita città eterna, dove alte svettano le torri della nostra civiltà al posto dei campanili del passato.

Se non ci sono domande la lezione termina qui