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10 Aprile 2022 – Redazione – EventiAvversi

Come riportato da il Giornale, sono troppi ormai i ciclisti malati.

Troppe le forme influenzali, le tracheiti, le defezioni. L’ultimo che si porta dietro da tempo uno stato di stanchezza è Peter Sagan, tri-campeon del mondo. «Non sto bene, mi sento sempre stanco e adesso bisogna capire il perché», ammette lo slovacco, che mercoledì si è ritirato nel corso della seconda tappa del Circuito de la Sarthe dopo aver saltato per altro anche il Giro delle Fiandre e prossimo a saltare anche la Roubaix di domenica prossima.

Per il fuoriclasse slovacco è un momento difficile. Se escludiamo il 2020 in cui l’attività si era interrotta a metà marzo causa Covid, Sagan non era mai arrivato a questo punto della stagione senza uno straccio di vittoria. Al momento solo un modesto quarto posto di tappa alla Tirreno-Adriatico.

A gennaio il campione della TotalEnergies è stato colpito dal Covid, come già nel 2021. E per non farsi mancare niente, anche una bella influenza, quella che ha contaminato mezzo gruppo. Sagan non ne fa mistero, e parla del suo senso di spossatezza che lo accompagna. «Pure nella vita quotidiana, non mi sta abbandonando».

«Questa storia ci ha preso alla sprovvista. Nella fase acuta, avevamo da affrontare uno stato di emergenza, adesso per certi aspetti siamo però in una situazione anche più complessa perché ci stiamo misurando quotidianamente con conseguenze inattese ammette il dottor Emilio Magni, responsabile sanitario del Team kazako Astana, la formazione di Vincenzo Nibali -. Siano di fronte a realtà cliniche che sono un vero e proprio ostacolo. Però mi lasci dire che al momento se ne sa ancora troppo poco per dare delle risposte. Stiamo raccogliendo dati. Quello che ci preoccupa è che i ragazzi si ammalano facilmente e, soprattutto, faticano a recuperare. Ogni squadra di World Tour (la massima serie del ciclismo, ndr) sta raccogliendo i propri dati, ma non le nascondo che c’è un continuo e costante feedback con i colleghi. In questo momento, stiamo andando a Torino a faretre risonanze magnetiche cardiache con mezzo di contrasto, questo per escludere le miocarditi. Cosa le posso dire? È una situazione molto delicata, che merita attenzione e prudenza»

E’ allarme in Germania per l’aumento di problemi cardiaci improvvisi tra i calciatori.

Dopo i casi di Alphonso Davies del Bayern Monaco e di Keanu Staude del Monaco 1860, un’improvvisa miocardite ha colpito Boubacar Barry, 25 anni, centrocampista offensivo del Türkgücü München.

Lo denuncia il quotidiano tedesco Bild con un articolo dal titolo “Tre allarmi cardiaci. A Monaco cosa dicono i cardiologi”.

A causa della miocardite, come prescrive lo staff medico, a tutti è severamente vietato svolgere attività agonistica per un periodo di tempo indefinito.

L’infiammazione del muscolo cardiaco è stata recentemente diagnosticata ripetutamente nello sport professionistico internazionale. E proprio questa settimana in Grecia è morto in campo il 21enne di terza divisione Alexandros Lampisdopo aver subito un arresto cardiaco.

Intervistato da Bild il cardiologo di Monaco di Baviera Dr. Georg-Eike Böhme non ha saputo dare risposte alla possibile correlazione di tutti questi casi di miocardite con il vaccino covid.

Il fatto è: l’infiammazione del muscolo cardiaco è sempre esistita”, ha detto il dottor Böhme, sottolineando: “La vaccinazione è l’unico modo per uscire dalla pandemia”.

Oltre alla miocardite riscontrata a Boubacar Barry, non sta bene anche il capitano del Türkgücü München, il 35enne Mërgim Mavraj, calciatore tedesco naturalizzato albanese, ex giocatore della nazionale under 21 tedesca e della nazionale albanese fino al 2019.

A Mavraj è stata diagnosticata una funzionalità polmonare compromessa successiva alla positività da covid 19.

L’allenatore del Türkgücü München, Andreas Heraf, ha confermato in conferenza stampa i problemi di salute dei giocatori Boubacar Barry e Mergim Mavraj.

“Mergim Mavraj ha problemi ai polmoni, Boubacar Barry al cuore”, ha detto Heraf.

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03 Aprile 2022 – Redazione – FONTE: L’ Adige.it

Defibrillatore cardiaco e carriera finita. Sonny Colbrelli torna a casa dopo essere stato dimesso dall’ambulatorio cardiologico dell’Università di Padova, dov’era ricoverato da sabato scorso. Il corridore è stato sottoposto a valutazione clinica cardiovascolare coordinata dal prof. Domenico Corrado, direttore dell’Unità di Cardiomiopatia genetica e Cardiologia dello sport dell’Azienda ospedaliera-Università di Padova, centro italiano d’eccellenza per la diagnosi e il trattamento delle cardiopatie aritmogene. Lo comunica la Bahrain-Victorium, il team al quale Colbrelli appartiene.

Il vincitore della Parigi-Roubaix dell’anno scorso, al termine della prima tappa del Giro di Catalogna, un paio di settimane fa, aveva subito un collasso subito dopo il traguardo. Sulla base dei risultati della valutazione clinica, d’accordo con lo staff medico del team, Colbrelli, giovedì scorso, ha subito un intervento di successo per l’impianto di defibrillatore sottocutaneo (ICD).

Il prof. Corrado ha dichiarato che “a Padova, l’atleta è stato sottoposto a una valutazione clinica, genetica e di imaging completa per identificare la causa dell’aritmia che ha portato all’arresto cardiaco e la terapia più appropriata. La decisione di impiantare un dispositivo salvavita è stata condivisa da Colbrelli che ha ricevuto un ICD sottocutaneo. Il dispositivo funziona per correggere il ritmo del cuore se è necessario in casi estremi”.

Sonny Colbrelli era «cosciente e parlava» mentre veniva trasportato all’ospedale di Girona. Il campione europeo era crollato immediatamente dopo la volata (in leggera salita) della prima tappa della Volta a Catalunya, a Saint Feliu de Guíxols.Volata che Colbrelli aveva lanciato molto lunga cedendo poi al ritorno di Michael Matthews.

Secondo quanto riportato dall’emittente spagnola Teledeporte, Colbrelli avrebbe avuto un arresto cardiaco crollando poco dopo il traguardo.

Impressionanti le immagini dei soccorsi. E’ scattato subito l’allarme, è stato allertato un elicottero per portarlo a Girona.

Sonny, peraltro, rientrava alle gare dopo un periodo di stop: aveva dovuto lasciare la Parigi-Nizza a causa di febbre e bronchite, aveva fatto un ciclo di antibiotici ed era stato una settimana senza toccare la bici: per questo aveva dovuto rinunciare alla Milano-Sanremo. Ma aveva voluto essere al via in Spagna, anche per non compromettere le classiche del nord.

Sono tanti gli atleti che hanno accusato seri problemi respiratori dopo essersi sottoposti al vaccino. A denunciarlo è stato, per esempio, l’attaccante tedesco Muller con tanto di video. Mentre Aguero ha lanciato qualche sospetto.

Certo, un problema cardiaco per un atleta può emergere anche nel tempo, in tarda età. Come accadde anni fa per esempio a Lilian Thuram, difensore francese della nazionale e che in Italia ha militato nelle file di Parma e Juventus. Il quale dovette operarsi al cuore a 36 anni,ormai a fine carriera, preoccupato dal fatto che il fratello morì proprio per la stessaipertrofia cardiaca.

Tuttavia, quando questi problemi arrivano dopo la vaccinazione, qualche sospetto di correlazione sopraggiunge. Il sospetto ricade su due campioni di due sport diversi: Rafael Nadal e Sonny Colbrelli.

Come riporta Live tennis, Taylor Fritz ha superato Rafael Nadal nella finale di Indian Wells, vincendo il primo Master 1000 in carriera. Una vittoria che riporta in auge gli States nel tennis dopo anni di stenti.

Nel dopo partita, Rafa Nadal ha reso merito al suo giovane rivale, ma ha anche ammesso di aver risentito di seri problemi respiratori durante l’incontro:

Oggi avevo difficoltà a respirare. Sento dolore, è molto brutta come sensazione. Quando mi muovo è come sentire un ago tutto il tempo qui dentro. Mi vertigini a momenti dal dolore. È un tipo di dolore che mi ha limitato molto. Non si tratta solo di dolore, mi sento poco molto bene perché influisce sulla respirazione

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