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03 Aprile 2022 – Redazione – Di  Thomas Oysmüller (Eventi Avversi)

Una nuova serie di documenti Pfizer citati in giudizio sul vaccino mRNA “Comirnaty” è stato rilasciato il 1 ° aprile.

L’FDA inizialmente aveva chiesto di rilasciarli nel 2076.

Successivamente e grazie alle azioni legali intraprese contro l’agenzia, un giudice federale ha respinto sonoramente l’assurda richiesta e ha ordinato alla FDA di produrre tutti i dati in lotti di 55.000 pagine al mese.

Il primo lotto di documenti prodotti nel novembre 2021, che ammontava a sole 500 pagine, ha rivelato che ci sono stati più di 1.200 decessi correlati al vaccino nei primi 90 giorni successivi al rilascio del vaccino COVID Pfizer-BioNTech.

Il 1° marzo l’FDA ha rilasciato la prima tranche di  10.000 pagine di documentazione Pfizer.

La successiva tranche di quei documenti Pfizer è stata rilasciata il 1 ° aprile. Ci sono altre 11.043pagine che erano state citate in giudizio dalla FDA degli Stati Uniti. Il nuovo lotto di documenti include anche una versione non redatta di un rapporto post-commercializzazione.

Pfizer aveva bisogno di più personale

Come per la prima, ancora più ampia pila di documenti, le valutazioni dei nuovi documenti costeranno molto tempo e fatica. Ma ci sono già i primi approfondimenti.

Ad esempio, l’azienda ha dovuto assumere personale aggiuntivo perché apparentemente non era preparata per il gran numero di eventi spontanei e avversi segnalati.

Questo può essere trovato nel rapporto non redatto dopo il lancio sul mercato. Il documento ha 38 pagine, è sicuramente altamente esplosivo e mostra inoltre quante lacune avesse la terapia con mRNA dopo che la campagna di vaccinazione era già iniziata. C’è una mancanza di informazioni non solo nel caso di “efficacia della vaccinazione“, ma anche in “uso in gravidanza e allattamento“. L’anafilassi, una reazione allergica, è almeno già identificata come un “rischio importante“.

QUESTO IL RAPPORTO DI 38 PAGINE ⤵️

https://phmpt.org/wp-content/uploads/2022/04/reissue_5.3.6-postmarketing-experience.pdf

Sono state quindi sollevate preoccupazioni per la sicurezza per “malattie potenziate associate al vaccino, comprese le malattie respiratorie associate al vaccino“. Ciò potrebbe indicare una maggiore suscettibilità ad altri agenti patogeni. Un indebolimento del sistema immunitario a causa della vaccinazione, cosa di cui stiamo discutendo moltissimo. Il danno a lungo termine nel sistema immunitario delle persone vaccinate infatti sta diventando sempre più evidente. Parti importanti dei meccanismi di difesa falliscono, la protezione contro le nuove infezioni e il cancro cala considerevolmente. Tassi più elevati di malattie infettive e cancro tra le persone vaccinate indicano già i problemi che dovremo affrontare in futuro.

Rispetto ai non vaccinati, c’è una maggiore probabilità di infezione nei vaccinati con 1, 2 o 3 dosi, con 2 dosi una maggiore probabilità di finire in ospedale e morire. Il sistema immunitario innato del doppiamente vaccinato ad esempio, è stato ridotto nella sua efficacia alla metà. Un risultato devastante. Un effetto da cui i veri scienziati hanno messo in guardia da molto tempo.

I vaccini geneticamente modificati perdono il loro effetto molto rapidamente e una volta che l’efficacia cala, vediamo che anche il sistema immunitario innato è danneggiato. Protegge meno i vaccinati dall’infezione, dal ricovero in ospedale e dalla morte rispetto ai non vaccinati.

Si tratta di V-AIDS, una sindrome da immunodeficienza acquisita da vaccino.

Seguiranno aggiornamenti.

I DOCUMENTI PUBBLICATI SONO QUI ⤵️
https://phmpt.org/pfizers-documents/


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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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24 Febbraio 2022 – Redazione

Grottesca decisione del ministro della Salute: da marzo gli stranieri extra Ue potranno arrivare e muoversi con il tampone. A noi invece è richiesto il lasciapassare rafforzato, cioè l’obbligo vaccinale mascherato. Come se il virus avesse il passaporto. Mario Draghi sconfessa Roberto Speranza: ad aprile stop emergenza. Allora cancelli divieti e green pass.

Se c’era un modo per dimostrare che il green pass non ha alcuna validità scientifica, ma al contrario ha una ragione esclusivamente politica, quel noto scienziato che risponde al nome di Roberto Speranza lo ha trovato. Pressato dalle riaperture decise da tutti i Paesi del mondo, e soprattutto dalla necessità di consentire l’arrivo dei turisti stranieri in vista della primavera e dell’estate, il ministro della Salute ha firmato una circolare che permette l’accesso in Italia anche a chi ha un green pass che da noi è considerato scaduto: basta che si faccia il tampone. Sì, si può non essere immunizzati come da regola ma varcare il confine dopo essersi sottoposti a un semplice test rapido che certifichi la negatività al Covid.

In pratica, dal primo di marzo ai turisti sarà consentito ciò che agli italiani è negato. Già, perché se il provvedimento di Speranza abilita la libera circolazione di uno straniero con il green pass base, quello che si ottiene a seguito della vaccinazione, della guarigione oppure con un antigenico, non si capisce perché a un cittadino del nostro Paese sia impedito di prendere un mezzo pubblico o di entrare in alberghi e ristoranti senza esibire il certificato vaccinale. Ancor più incomprensibile diventa l’obbligo del green pass rafforzato nelle tante circostanze in cui è richiesto. Ma se a un turista è concesso di andare a spasso per la Penisola, prendere il treno o il traghetto, mangiare al ristorante o fare colazione al bar con un semplice tampone, perché un povero cristo di operaio over 50 deve essere sospeso dal lavoro e di conseguenza dallo stipendio se non si è vaccinato?

La domanda è legittima e anche un bambino capisce che non si tratta di difendere la salute delle persone, di evitare la circolazione del virus, l’aumento dei contagi e tutto ciò che ci è stato raccontato finora. Il green pass, così come è stato congegnato dai burocrati del ministero di cui si è circondato Speranza, risponde solo a un’esigenza: costringere gli italiani a vaccinarsi a qualsiasi costo, anche a quello di privare dei cittadini di alcuni diritti fondamentali, come il lavoro (sul quale, sia detto per inciso, è fondata la Repubblica) e la libertà di circolazione. Sì, il passaporto verde non è quella «garanzia di non contagiarsi e non contagiare» che era stata promessa dal presidente del Consiglio e da ministri e sottosegretari. Semplicemente, è uno strumento per rendere complicata la vita delle persone e in tal modo indurle a offrire il braccio alla patria. Il lasciapassare da esibire per accedere ai mezzi pubblici e al chiuso era ed è un modo per aggirare l’obbligo vaccinale e dunque esentare lo Stato da qualsiasi responsabilità in caso di effetti collaterali dovuti alla vaccinazione. Fino al 15 febbraio non esisteva una disposizione che costringesse gli italiani a vaccinarsi e solo una settimana fa è scattata la disposizione che introduce la regola del siero per gli ultracinquantenni. Tutti, prima di ricevere l’iniezione anti Covid, sono costretti a firmare un consenso informato che di fatto sgrava da ogni responsabilità il vaccinatore, e di conseguenza la struttura che esegue, per conto dello Stato, la puntura. Ma per evitare che gli italiani rifiutino di sottoporsi al trattamento si è inventato il green pass, ossia un sistema per convincere anche i più recalcitranti a vaccinarsi. Naturalmente si può essere d’accordo o meno su questo modo di procedere e noi, come abbiamo spiegato più volte, non lo siamo, perché riteniamo che in altri Paesi, vedi la Gran Bretagna, si siano raggiunti risultati di contenimento del virus migliori dei nostri senza ricorrere a questi metodi e senza calpestare i diritti costituzionali. Tuttavia, se si è imboccata questa strada, a nostro parere illegittima, diventa incomprensibile il via libera per i turisti. A contagiare e contagiarsi sono forse solo gli italiani, mentre gli stranieri sono immuni per definizione? Come si può spiegare, e soprattutto accettare, che per chi visita il nostro Paese basti il tampone per accedere al ristorante e a un italiano sia richiesto il green pass e l’attestazione di essere vaccinato? Il virus forse distingue a seconda della nazionalità? Il turista non lo contagia mentre l’italiano sì? L’illogicità è evidente, ma soprattutto è lampante l’arbitrarietà dei criteri introdotti da Speranza. Del quale è sempre più ingiustificabile la presenza nell’attuale governo ed è manifesto il contrasto che lo contrappone al presidente del Consiglio. Mentre il ministro della Salute continua a predicare sciagure e a difendere misure che non hanno senso, Mario Draghi parla di fine dello stato d’emergenza entro il 31 marzo. Ma se il premier promette di rimuovere «le restrizioni residue alla vita dei cittadini e delle imprese», perché «la situazione epidemiologica è in forte miglioramento», che senso ha insistere con una misura come il green pass, che non solo non è uno strumento sanitario, ma ha validità solo per i cittadini italiani e non per chi arriva da fuori? Possibile che il cittadino di una Repubblica che si dice democratica abbia meno diritti di chi non lo è? Nel giornale di oggi, Federico Novella si occupa del nuovo presidente della Consulta, ossia di Giuliano Amato, il quale ha di recente parlato di molte cose, esprimendo la sua opinione su leggi e referendum. L’ex presidente del Consiglio ora a capo della Consulta, un tempo era noto con il soprannome di door Soile, ma qui non c’è nulla di soile, ma molto di grossolano. Anzi, di insopportabilmente rozzo.

09 Febbraio 2022 – Redazione

Hanno preso carta e penna, o meglio computer e tastiera, per scrivere una lettera aperta al Governo e alla Regione Veneto per protestare contro una parte delle nuove regole per l’attività scolastica in tempo di Covid, in particolare dove si distinguono gli alunni vaccinati da quelli non vaccinati.

Sono già più di 150, ma le adesioni stanno crescendo anche in queste ore, le firme di insegnanti e dirigenti scolastici sotto la lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all’assessore all’Istruzione Elena Donazzan e al direttore generale dell’USR Veneto Carmela Palumbo.

“Siamo un gruppo di insegnanti e dirigenti della provincia di Treviso, accomunati dalla professione, non da specifiche appartenenze politiche, né da etichette di altro tipo”, esordiscono nel testo riferendosi al decreto legge entrato in vigore venerdì 4 febbraio e relativo alle “Misure urgenti in materia di certificazioni verdi Covid-19 e per lo svolgimento delle attività nell’ambito del sistema educativo, scolastico e formativo”.

I firmatari scrivono di aver apprezzato l’intenzione del Governo di ridurre il più possibile la didattica a distanza e ancor di più l’innalzamento del numero di positivi per classe prima di far scattare le misure di sospensione delle lezioni, così come la riduzione della quarantena da dieci a cinque giorni.

“Ahinoi questo vale solo per la scuola primaria e per l’infanzia. Questo nostro sollievo deriva sia dalla comprensione del fatto che il quadro sta evolvendo in modo finalmente positivo, per tutta la popolazione, sia dal fatto che, a scuola, si cercherà di ridurre l’impatto della Didattica a Distanza, che è stata un utile palliativo alla non frequenza scolastica. Da insegnanti e genitori siamo, però, consapevoli che esse non potranno mai porsi come un’alternativa davvero valida alla didattica in presenza”.

I toni della missiva cambiano quando si tocca l’argomento successivo: “Abbiamo appreso con indignazione la notizia che il nuovo decreto prevede la distinzione di trattamento scolastico tra alunni vaccinati/guariti e alunni non vaccinati. Questa norma ci sembrava già iniqua quando proposta ed attuata nella scuola secondaria; ci risulta ancora più inaccettabile se applicata alla scuola primaria”.

Citando l’articolo 3 della Costituzione, che afferma il principio che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge e impone alla Repubblica di rimuovere “gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”, i firmatari sottolineano l’esistenza di una discriminazione in base alle condizioni di salute e le scelte sanitarie.

“Trovarsi nella situazione di dover controllare il Green pass per poter accogliere o meno nella scuola dell’obbligo un alunno per noi è inaccettabile. Non ce la sentiamo di guardare negli occhi i nostri alunni e dire loro ‘Tu puoi stare a scuola perché hai un lasciapassare’ sapendo di contraddire quanto insegnato con tanta passione e con tanta convinzione”.

Riferendosi ancora alla Costituzione, articolo 34 sulla scuola aperta a tutti, obbligatoria e gratuita, gli insegnanti ribadiscono di non volere “che i nostri bambini siano distinti tra vaccinati e non vaccinati, non vogliamo che essi stessi si riconoscano tra loro per una etichetta. Questa norma, oltretutto, carica anche gli alunni non vaccinati della scuola primaria di un peso che non è una loro responsabilità, ma una scelta (lecita peraltro) delle loro famiglie”.

Chiudendo la loro lettera, i firmatari sottolineano che l’opportunità di ricevere la migliore istruzione possibile, quella in presenza, non può essere un riconoscimento dato solo alle famiglie che hanno effettuato la scelta vaccinale per i loro figli. “Per noi insegnanti, il diritto all’istruzione ha il volto di Marco, di Hajar, di Marina, di Andi, di Giacomo… ha il volto di ciascuno dei nostri alunni e delle nostre alunne. Non vogliamo sapere se sono vaccinati contro il Covid o se non lo sono, se hanno già contratto il virus nell’ultimo periodo. A nessun bambino è mai stato chiesto di frequentare la scuola a distanza perché non vaccinato contro epatite B, pneumococco, morbillo…o una delle dieci vaccinazioni già riconosciute dallo Stato come obbligatorie. La scuola è un bene e un diritto per tutti i bambini”.

Le firme provengono in gran parte dal trevigiano, ma anche da altre province venete. Ci sono insegnanti di Istituti Comprensivi di Altivole, Asolo, Breganze, Caerano di San Marco, Cappella Maggiore, Carbonera, Cologna Veneta, Conegliano, Cornuda, Follina e Tarzo, Giavera del Montello, Mira, Montebelluna, Paese, Pederobba, Pieve del Grappa, Preganziol, Quero Vas, Resana, San Martino di Lupari, San Zenone degli Ezzelini, Sandrigo, Sernaglia della Battaglia, Spresiano, Tezze sul Brenta, Trevignano, Treviso, Valdobbiadene, Vedelago, Villa Estense, Volpago del Montello. La firma l’hanno messa anche insegnanti di alcune scuole per l’infanzia e istituti superiori.

Fonte: Qdpnews.it

08 Febbraio 2022 – Redazione

ContiamoCi! GSO (Gruppo Scientifico Operativo)

Se proprio vi piacciono le sigle anglofone, chiamateli “non-vax”. Sono i non-vaccinati con i vaccini a trasferimento genico per la COVID-19; nulla a che vedere con quelli che per motivi personali (e non discutibili) sono contro ogni vaccino a priori. I non-vax sono persone informate e ben consapevoli dei rischi cui vanno incontro in caso di infezione, ed anche in caso di vaccinazione con gli attuali vaccini a mRNA e a DNA. Hanno fatto un bilancio rischio-beneficio, e hanno optato per la non vaccinazione. I motivi possono essere tanti e diversi: una patologia che potrebbe aggravarsi con il vaccino, l’essere già immuni per aver contratto e superato la malattia, l’avere paura di effetti avversi immediati o futuri. E sappiamo che non ci sono solo quelli fatali più o meno immediati, ci sono molti altri effetti avversi permanenti (documentati da pubblicazioni scientifiche).  

Vessare queste persone, impedendo loro di vivere il quotidiano, escluderle dalla società, e finanche augurare loro la morte (in forme più o meno raccapriccianti), dovrebbe bastare a soddisfare le voglie di sopraffazione e di vendetta (di cosa, poi?) dei politici, dei virostar, dei tanti giornalisti allineati alle politiche governative, e anche di quella fetta di popolazione che è stata trascinata più o meno convintamente in questa caccia all’untore. E del resto, è ormai dimostrato dalla letteratura scientifica e dai dati epidemiologici che il vax e il non-vax possono parimenti contrarre e diffondere il virus. 

E allora perché insistere nel voler vaccinare tutti, ma proprio tutti, dagli 0 anni (vedi proposta di Locatelli) e fino all’ultimo sul letto di morte? Si dirà, perché lo stato è buono e vuole proteggere tutti dal virus. Ma i non-vaccinati sono tali perché non possono o non c’è razionale scientifico (perché già immuni, ad esempio) per essere obbligati a vaccinarsi. E poiché non sono loro a diffondere le varianti pericolose, contrariamente a quanto a-scientificamente fu detto dalle virostar e dai politici, perché non ce li teniamo? In fondo, rischiano sulla propria pelle. Ma in cambio sono utilissimi alla Scienza. Perché questi non-vax sono il “braccio di controllo” che in qualsiasi sperimentazione scientifica degna di questo nome deve esserci come gruppo di confronto per poter determinare in modo inequivocabile l’efficacia, l’efficienza e, soprattutto, la sicurezza di un nuovo trattamento medico.

Infatti, per valutare il rapporto beneficio/rischio nel breve, medio e lungo periodo di questi “vaccini” di nuova generazione, sarebbe indispensabile fare il confronto tra il gruppo sottoposto a vaccinazione e un gruppo di controllo (non inoculato con il vaccino sperimentale, bensì con un ‘placebo’ o molecola inerte) per tutto il periodo della fase sperimentale. Ma le cose non sono andate come previsto dai protocolli di studio. Nel caso specifico del vaccino a mRNA Comirnaty di Pfeizer/Biontech, sin dal 23 dicembre 2020 il protocollo di studio veniva modificato con il beneplacito di FDA e “ai partecipanti maggiori di 16 anni che originariamente hanno ricevuto il placebo, veniva offerta l’opportunità di ricevere BNT162b2 (ndr Comirnaty) a punti definiti come parte dello studio”. Di fatto, lo studio di fase 3 di Pfizer/Biontech (ma vale anche per quello di Moderna) è ormai completamente invalidato ed ha perso qualsivoglia elemento di “scientificità” in quanto non vengono più seguiti in parallelo, come si sarebbe dovuto fare, due coorti di pazienti l’uno vaccinato e l’altro no. In altre parole, l’attuale somministrazione sperimentale dei vaccini è falsata per il fatto che il “braccio di controllo”, ovvero la parte della popolazione destinata a non ricevere il vaccino (gruppo placebo) è stata (volutamente) perduta già dopo pochi mesi dall’inizio della sperimentazione, in quanto è stato loro offerto di vaccinarsi, ufficialmente per motivi etici. 

Come detto sopra, la presenza del gruppo di controllo è parte essenziale negli studi per dimostrare l’efficacia e la sicurezza di un nuovo farmaco, e ciò vale a maggior ragione per vaccini a trasferimento genico sui quali non abbiamo sufficiente esperienza. La forzatura alla vaccinazione di massa con questi vaccini ancora sperimentali tenderà alla soppressione del gruppo di controllo, e ciò non consentirà di poter poi fare valutazioni scientificamente accurate sulla reale efficacia, efficienza e, soprattutto, sulla sicurezza di questi vaccini. E allora, per il bene della Scienza e soprattutto per il bene delle persone e dar loro la possibilità di scegliere a ragion veduta, teniamoci cari questi non-vax: sono il gruppo di controllo che ci permetterà di fare le valutazioni scientifiche controllate del rapporto beneficio/rischio della vaccinazione. 

05 Febbraio 2022 – Redazione

Il Consiglio d’Europa (organizzazione con sede a Strasburgo, distinta dall’Ue, istituita nel 1949 dalla Convenzione europea dei diritti umani con 47 Paesi firmatari, tra cui l’Italia) dà una bella stoccata all’obbligo vaccinale e al Green pass, misure introdotte formalmente o surrettiziamente nella maggior parte dei Paesi europei tra cui l’Italia. Come racconta Stefano Valentino su Il Fatto Quotidiano, “un rapporto approvato a fine gennaio a larga maggioranza ha bocciato l’utilizzo delle certificazioni per punire i non vaccinati. Gli Stati vengono esortati a ‘informare i cittadini che nessuno deve farsi vaccinare se non lo vuole e a garantire che nessuno sarà discriminato se non è vaccinato’”.

Il testo, intitolato “Vaccini Covid-19: questioni etiche, legali e pratiche”, sostiene che il concetto di passaporto vaccinale (Green pass) è “contrario alla scienza”, in assenza di dati sull’efficacia dei vaccini nel ridurre la contagiosità e sulla durata dell’immunità acquisita. Questo testo, spiega ancora Il Fatto, “scredita di fatto i decreti dell’esecutivo di Mario Draghi che penalizzano i non vaccinati con divieti volti testualmente alla ‘prevenzione di SarsCov2’, ossia alla neutralizzazione di infezioni e contagi. Non impediscono invece al virus di infettare l’organismo e trasmettersi a terzi. È quanto emerge da trial clinici, bugiardini e studi condotti sulle varianti Delta e Omicron”. E quindi non dai no vax.

Secondo il dossier consegnato recentemente al Senato dall’avvocato Renate Holzeisen, “decadrebbe anche il mutuo riconoscimento tra i Paesi dell’Ue delle certificazioni vaccinali che, secondo la normativa comunitaria, è subordinato ad evidenze scientifiche sull’interruzione delle catene di trasmissione. Una settimana prima era stato il Comitato internazionale per l’etica della biomedicina (Cieb) a prendere di mira l’Italia. La rete scientifica internazionale creata da docenti ed esperti per promuovere un dibattito critico sulla gestione politica della crisi Covid ha chiesto l’abolizione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 e del Green pass”. 

Ha invitato gli altri Paesi e le organizzazioni internazionali a fare pressioni sul governo italiano affinché ponga fine alla “sperimentazione di massa di un medicinale sperimentale impropriamente denominato vaccino”. E ora sono diverse le associazioni civiche che negli ultimi mesi hanno presentato esposti alla Corte penale internazionale de L’Aia per crimini contro l’umanità. Sarebbero tali “le imposizioni dei trattamenti con sostanze sperimentali col ricatto (privazione di diritti fondamentali come quello al lavoro, ai servizi pubblici e alla libera circolazione)”, dichiara Holzeisen riferendosi all’art 7 dello Statuto della Corte. Facciamo basta con questa follia del Green pass?

09 Gennaio 2022 – Fonte: IlParagone.it

E COSÌ CON L’ULTIMO BOLLETTINO DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ IL QUADRO È CHIARO ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_5-gennaio-2022.pdf

Secondo quanto riportato nell’ultimo bollettino appena pubblicato, la percentuale degli italiani contagiati pur essendo vaccinati è sostanzialmente la stessa del totale della popolazione italiana vaccinata. In sostanza il vaccino non ha alcuna incidenza sulla diffusione delle attuali varianti del Covid-19 e non ne limita in alcun modo né la diffusione né la carica virale.

 
Ciò significa che il fondamento sostanziale delle limitazioni alle libertà individuali introdotte con il Green pass (super o semplice) e ora con l’obbligo vaccinale (un vero e proprio trattamento sanitario obbligatorio) viene meno. Questi provvedimenti diventano illegittimi e incostituzionali anche volendo accettare che in situazioni di emergenza l’esecutivo possa restringere con le modalità attuali le libertà dei cittadini. E infatti tali provvedimenti, alla luce della nuova variante Omicron, non sortiscono alcun effetto ai fini della limitazione della diffusione della pandemia.

I dati che andiamo ad esporvi, ovviamente, non li troverete su giornali e Tv ma sono assolutamente ufficiali e ormai ben noti al Cts, al ministero della Salute e al presidente Draghi che dovranno presto o tardi rispondere dell’illegalità delle iniziative prese in questi mesi. 

Prima di procedere con il report dell’ISS vogliamo ancora una volta citare le parole del Prof. Ainis, uno dei più illustri costituzionalisti italiani: Ove risultasse che i contagiati sono in larga parte vaccinati, già questo indebolirebbe dal punto di vista di legittimità costituzionale la decisione di un lockdown mirato”. Ma veniamo ai numeri. Negli ultimi 30 giorni, sono stati notificati 1.108.367 nuovi contagi di cui 
251.412 non vaccinati (il 22,7%) e 856.955 vaccinati (il 77,3%
) e questo trend è destinato ad accentuarsi ulteriormente come dimostrano i dati provenienti da Germania e Gran Bretagna. Per il resto, rimangono pressoché invariate le tendenze delle scorse settimane che vedono una prevalenza di vaccinati fra gli ospedalizzati dove su 16.751 pazienti totali 8.473 (il 50,6%) sono vaccinati e 8.278 (il 49,4%) sono non vaccinati. Stessa storia, ma più accentuata, per i decessi dove su 2.748 esiti fatali, 1.578 (pari al 57,3%) sono vaccinati e 1.170 (pari al 42,7%) non sono vaccinati. 

A giustificare l’obbligo vaccinale e il super Green pass non sono sufficienti nemmeno i dati (anomali dal momento che solo in Italia si rileva una così alta incidenza fra i non vaccinati) che comunque confermano l’efficacia del vaccino nel prevenire le terapie intensive: su 1847 pazienti, 645 (il 34,5%) è vaccinato mentre 1.202 (il 65,5,8%). Infatti come indicato sul portale COVID DELL’AGENZIA NAZIONALE PER I SERVIZI SANITARI REGIONALI ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://www.agenas.gov.it/covid19/web/index.php

le terapie intensive (guarda immagine di corredo ⬆️⬆️⬆️⬆️⬆️) sono tutt’altro che in affanno e sono perfettamente in grado di offrire un posto letto a tutti i cittadini che ne abbiano bisogno senza pregiudizio per la salute di nessuno. In questo quadro l’obbligo vaccinale e la sua variante vigliacca, il super green pass, finiscono per configurarsi come un trattamento sanitario obbligatorio collettivo non coperto dall’articolo 32 della Costituzione. Ci sentiamo di concludere con le parole del prof. Crisanti che ricorda come con l’obbligo vaccinale ci sia un problema di carattere giuridico dal momento che questo non mira a limitare la trasmissione. Quindi siamo dinanzi ad “un obbligo terapeutico, che è una novità assoluta nella sanità pubblica.”

01 gennaio 2021 – Redazione Co.Te.L.I.

Il Super Green Pass ha fallito! Ormai è più che evidente che la politica sanitaria attuata dal governo Draghi, non solo si è rivelata inutile, ma perfino dannosa visto l’aumento dei contagi soprattutto fra i vaccinati. Abbiamo trattato l’argomento proprio oggi in apertura del nuovo anno 

(VEDI:

https://www.mercurius5.it/2022/01/01/ultimi-report-istituto-superiore-di-sanita-tutto-quello-che-ci-dicono-in-tv-e-falso-buon-anno-a-tutti-i-risvegliati/

Le conferme del clamoroso fallimento arrivano ormai da tutte le parti e non le vede soltanto chi non le vuole vedere…

Prendiamo ad esempio questo video girato presso una farmacia prima di Capodanno ⤵️

https://www.mercurius5.it/2021/12/27/viareggio-il-92-dei-positivi-e-vaccinato-la-conta-dei-tamponi-parla-chiaro-il-video-realizzato-allinterno-di-una-farmacia-diventa-virale/

Dal video si evince che il 90% dei POSITIVI sono VACCINATI. Soltanto 4 i non vaccinati, su un totale di 42.  Il vaccino non è la via d’uscita promessa! Il vaccino non protegge il singolo e neanche i più fragili, che magari stamani erano in farmacia per altro. Il fallimento vaccinale è palese! Solo come popolo unito ne usciremo, ammettendo la verità e sostenendo l’uno il diritto dell’altro.
Nota: Sappiamo che questi test non rappresentano un campione significativamente grande. Ma sono la conferma che da inizio pandemia i numeri vengono utilizzati appositamente per giustificare i provvedimenti che hanno causato fratture sociali purtroppo insanabili senza nessun confronto. Attendiamo dagli enti preposti trasparenza nei dati, perché la sensazione è che il fallimento vaccinale sia sempre più evidente e le restrizioni siano solo un modo per nascondere colpe e colpevoli.
Auguri di unione e coesione sociale, a tutti.
Staff C.Li.Va. Toscana. (Fonte:⤵️

https://t.me/c/1341938407/422702

Il confronto fra i dati del 5 dicembre (ultimo giorno prima dell’entrata in vigore del Super Green Pass) e quelli del 28.12.2021.

Articolo del dott. Stefano Salmè (Fonte: Il Giornale di Udine) ⤵️

Uno degli effetti più curiosi della girandola di provvedimenti presi dal nostro governo (coadiuvati dagli esperti nominati dall’esecutivo stesso) è quello di far dimenticare con una certa rapidità quelli precedenti. Che la memoria del popolo sia corta è cosa nota, ma in questo caso si parla di provvedimenti presi solo qualche settimana prima.

Il 6 dicembre è entrato in vigore in Italia il cosiddetto “Super Green Pass” che, di fatto, è l’esclusione dei non vaccinati dalla vita sociale. La regola delle “2 G” (guariti o vaccinati) più che rallentare la crescita della curva epidemiologica, aveva una sua logica diabolica, quella di dare in pasto all’opinione pubblica un capro espiatorio ( i no-vax untori), utile a scaricare su di essi la rabbia sociale, deviandola dalla classe politica.

Con il “decreto Natale” siamo entrati in una ulteriore fase ed è quindi utile fare un bilancio sul cosiddetto “Super Green Pass”, in attesa di eprimerci sul nuovo “Mega Green Pass”.

Metteremo quindi a confronto i dati del 5 dicembre (ultimo giorno prima dell’entrata in vigore del Super Green Pass) con gli ultimi a disposizione, cioè quelli di ieri 28.12.2021.

Confronto del numero di positivi in termini assoluti:

Confronto del numero di positivi in termini percentuali, specificando che l’ultimo dato disponibile riguarda il 25 dicembre e che quindi la percentuale al 28 è significativamente più alta:

Come si può facilmente vedere il confronto è impietoso e boccia in modo perentorio la misura del Super Green Pass. Se è pur vero che ricoveri e soprattutto decessi seguono a distnaza di un certo lasso di tempo la curva dei contagi, non così è per il numero di positivi, considerando che l’Istituto Superiore di Sanità indicava in 14 giorni il tempo massimo di incubazione della malattia. Questo periodo è stato oggi rivisto dalla comunità scientifica e portato ad una settimana ed è su questa base che verrà accorciato il periodo di quarantena.

In sintesi, se il provvedimento del Super Green Pass avesse funzionato, avrebbe dovuto già limitare la curva dei contagi, che invece si è ulteriormente accentuata.

Con questi dati un’informazione libera avrebbe chiesto il conto al governo, invece nella conferenza stampa di Natale abbiamo assistito sgomenti alla stampa italiana che si prostrava ai piedi del Premier, applaudendolo a scena aperta. In quella conferenza stampa il premier stava illustrando le nuove misure restrittive, che erano la prova più evidente del fallimento di quelle precedenti.

VIDEO ⤵️

https://twitter.com/alessan04054902/status/1477287588159492097?s=21

Il Governo Draghi non ammette il fallimento delle sue misure

Articolo di Imma Duni (Fonte: Trend online)

Il Governo Conte ha sbagliato la gestione dell’inizio della pandemia, improvvisando e non basandosi su alcun dato scientifico. A distanza di due anni, ci ritroviamo con un Governo guidato da Draghi, che ha preso la situazione in mano o, per dirla in parole povere, sta usando i suoi pieni poteri per portare questo paese verso la distruzione più totale. Non è il Covid il problema, non è Omicron il problema. Il problema è che si è perso ogni lume della ragione, ogni traccia di democrazia, ogni traccia di Stato di Diritto e la Costituzione è diventata carta igienica. Ma Draghi, invece di ammettere i tantissimi errori fatti e le fake news enunciate in diretta Tv, si dichiara soddisfatto, stringe ancora di più il cappio al collo degli italiani e si auto definisce nient’altro che un “nonno”. Vediamo i dettagli di questo fallimento. 
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https://www.iltempo.it/attualita/2021/12/20/news/covid-fallimento-green-pass-vaccinati-contagiati-sono-il-doppio-dei-no-vax-dati-iss-istituto-superiore-di-sanita–29857995/amp/

https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=101083

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17 Novembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

Morti Covid – Si fa un gran parlare in questi ultimi giorni dell’aumento dei contagi da Covid 19 e di come ciò, secondo gli esperti, sia in diretta correlazione con la percentuale di non vaccinati. Ma è sufficiente consultare i dati sui decessi da Covid ultimi per venire a conoscenza di un dato choccante: tra i morti per coronavirus negli ultimi 30 giorni i vaccinati superano i non vaccinati. E questi dati ce li fornisce nientemeno che l’Istituto Superiore di Sanità.

Nell’ultimo Bollettino sulla sorveglianza Integrata Covid – 19 emesso per l’appunto dall’Iss il 5 novembre, si rende noto l’aggiornamento nazionale relativo “ai dati della sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 riportati sul territorio nazionale”. Nel rapporto si denota come le nuove infezioni da virus SARS-CoV-2 in Italia siano in aumento, con l’incidenza settimanale a livello nazionale di 51 casi per 100.000 abitanti, rispetto a 41 casi per 100.000 abitanti della settimana precedente e si pone l’accento come l’incidenza sia maggiore nei casi della fascia dagli 0 ai 19 anni e come si osservi “una maggiore incidenza di casi diagnosticati in persone non vaccinate”.

I dati reali

Ma leggendo accuratamente i dati senza lasciarsi, veniamo a conoscenza di cifre sorprendenti. Ad esempio, analizzato le cifre contenute nella tabella n. 3 del rapporto ISS denominata “POPOLAZIONE ITALIANA DI ETÀ >12 ANNI E CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI, OSPEDALIZZATI, RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA E DECEDUTI NEGLI ULTIMI 30 GIORNI, PER STATO VACCINALE E CLASSE D’ETÀ”, apprendiamo che tra i morti da Covid negli ultimi 30 giorni, 423 erano vaccinati con doppia dose mentre 27 con una sola, per un totale di 450 morti. I non vaccinati morti per Covid, sono invece, 416. Questo significa che per la prima volta i morti da Covid privi di vaccino sono inferiori a quelli che, teoricamente, avevano una protezione garantita dal virus grazie al vaccino.

QUESTA LA TABELLA DELL’ISS ⤵️

Non solo: a questo dato si aggiunge il fatto che, nonostante si stia accelerando la vaccinazione sui minori, soprattutto i bambini, nel periodo tra il 18 e 31 ottobre non si è verificato nessun decesso per Covid nella fascia sotto i 19 anni. E’ facilmente comprensibile dalla tabella nel rapporto ISS denominata “Focus età scolare”:

“Nel periodo 18- 31 ottobre 2021, in questa popolazione sono stati segnalati 13.741 nuovi casi, di cui 84 ospedalizzati, 2 ricoverati in terapia intensiva”: non ci sono morti per Covid, dunque, nella fascia di età inferiore ai 19 anni, e ciò include anche i bambini con meno di 5 anni. Alla luce di questi dati risulta ancora più incomprensibile questa corsa forsennata alla vaccinazione per i minori. Questi dati, mostrano per la prima volta un trend che potrebbe indicare una perdita di efficacia della copertura vaccinale.

FONTE: ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ ⤵️⤵️⤵️

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_3-novembre-2021.pdf

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HA INIZIATO LA SUA CARRIERA TELEVISIVA COME COMICO PARTECIPANDO AD UNA EDIZIONE DI “PRONTO RAFFAELLA” NEL 1982, SENZA NEPPUR FAR TROPPO RIDERE, IN QUANTO LA VIS COMICA NON È MAI STATA SUA COMPLICE. POI HA CONTINUATO CAMBIANDO TOTALMENTE STRADA, FINO AD ARRIVARE ALLA CONDUZIONE IMPEGNATA, SCHIERANDOSI MARCATAMENTE A SINISTRA SENZA OBIETTIVITÀ. PARLO DI FABIO FAZIO CHE, DURANTE LE SUE TRASMISSIONI DOMENICALI, RIESCE A DARE IL MEGLIO DI SEMPRE, IN QUALITÀ DI MEGAFONO DELL’AUTORITÀ GOVERNATIVA. UN MAGNIFICO IPOTETICO OUTSIDER POLITICO, SEMPRE ACCONDISCENDENTE, A PRESCINDERE, CON TUTTO CIÒ CHE RAPPRESENTA L’ISTITUZIONE, SENZA MAI UN CONTRADDITTORIO CHE POSSA SCALFIRE LA SUA IMMAGINE E DAL TONO COSTANTEMENTE SOMMESSO, COME SI CONVIENE AD UN BRAVO E MANSUETO SCOLARETTO.

ENTRANDO NEL DETTAGLIO ⤵️
Fazio ha fatto parlare il ministro Speranza in un estenuante soliloquio, soporifero e monocorde, come solo la sua voce sa trasmettere. Mai interrotto, mai contraddetto, mai una domanda fuori posto, probabilmente tutto concordato, senza far MAI emergere argomenti pungenti e scottanti, per non ledere la suscettibilità del borghese Speranza, ex allievo della prestigiosa e glaciale Università LUISS di Roma, che li programma tutti come robot radiocomandati.

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L’elenco delle assurde domande ha previsto:
un parere sulla scelta di Singapore di far pagare le cure mediche ai non vaccinati.

con successiva affermazione, come riportato da Francesco Borgonovo sulle pagine de La Verità: “Chi non si vaccina occupa gli ospedali portando via posti agli altri malati che non possono essere curati, sottrae i medici agli screening oncologici e altre cure indispensabili”.

Un indottrinamento bello e buono quello di Fazio, convinto, nonostante la scienza ci dica il contrario, che soltanto i non vaccinati possano ormai rimanere contagiati dal Covid e trasmetterlo ad altri.

E non è finita qui…ha avuto da ridire anche sui bambini. Testuali le sue parole “Non sappiamo se a scuola i nostri figli siedono accanto a ragazzi non vaccinati, andando così incontro a rischi per la salute”. Una caccia agli untori di memoria manzoniana, presentando i bambini come pericolosi appestatori sociali da escludere e confinare. In poche parole…UN ERODE DEI NOSTRI TEMPI

Così, in una puntata di questa “imperdibile trasmissione” CHE TEMPO CHE FA” Il Duo Barzelletta ( sempre Fazio e Speranza di cui sopra), si sono anche rallegrati della strada intrapresa dall’Italia, confermando la durezza delle nostre restrizioni, senza eguali in Europa. Come mai, viene da chiedersi, in tutto il Vecchio Continente soltanto noi abbiamo scelto di adottare un Green pass così restrittivo, che impedisce addirittura di lavorare ai non vaccinati?

CREDO CHE A BREVE SODDISFEREMO LA NOSTRA VOGLIA DI RISPOSTE. SAPPIANO CHE OGNI REGIME CHE SI RISPETTI, HA AVUTO I PROPRI SEGUACI E DIVULGATORI, RICOPERTI DI PRIVILEGI E ATTENZIONI PER AVER SPOSATO LA CAUSA MA, ARRIVATO AL CAPOLINEA, LA NUOVA BREZZA LI HA SEMPRE CACCIATI. GODETE ADESSO SERVI E SERVETTE FINCHÉ VI È PERMESSO, PERCHÉ POI…ACTA EST FABULA ( LO SPETTACOLO È FINITO).

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15 novembre 2021 – di Maurizio Bolognetti – Foto di Monica Tomasello

“Salviamo il Natale”, è questo il nuovo mantra dei sedicenti esperti che stanno governando questa emergenza sanitaria. 

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