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‘CRONACA’ Category

18 Aprile 2022 – Redazione

E’ morta a 77 anni Catherine Spaak. Nata in Francia da una famiglia belga, aveva conosciuto il successo in Italia come attrice, cantante, conduttrice televisiva e ballerina. Malata da tempo, era ricoverata in una clinica di Roma. Due anni fa era stata colpita da un’emorragia cerebrale. Per il ministro della Cultura, Dario Franceschini, se ne va “un’artista poliedrica, colta ed elegante che nel nostro Paese ha trovato una casa che l’ha accolta e amata”.

Dal grande al piccolo schermoLa sua fama è esplosa in Italia negli anni Sessanta e Settanta: ha recitato, tra gli altri, in film come “Il sorpasso” e “La voglia matta”, dove interpretava una spregiudicata adolescente. In tv è stata per 15 stagioni al timone di “Harem” su Rai3 e, all’inizio degli anni Ottanta, è stata la prima conduttrice di “Forum”. Ha anche partecipato a “Ballando con le stelle” all'”Isola dei Famosi”.

Nel corso del suo lungo percorso cinematografico la Spaak ha lavorato con alcuni dei più grandi regista della nostra commedia, da Mario Monicelli (“L’armata Brancaleone”) a Dino Risi (“Il sorpasso”), da Luciano Salce (“La voglia matta”) a Nanni Loy (“Made in Italy”), da Luigi Comencini (“La bugiarda”) fino al più recente Paolo Virzì (“I più grandi di tutti”). Ma a lei si sono affidati altri mostri sacri come Alberto Lattuada, Marco Ferreri, Dario Argento, Damiano Damiani, Roger Vadim e l’elenco sarebbe ancora lungo.

Il matrimonio con Johnny Dorelli Anche la sua vita privata è finita spesso all’onore delle cronache: quattro matrimoni, il primo nel 1963, giovanissima, durato pochi mesi con Fabrizio Capucci. Il secondo il più celebre, con Johnny Dorelli, durato 15 anni e dal quale ha avuto un figlio, Gabriele. Nel 1993 le terze nozze con l’architetto Daniel Rey, durate 17 anni, poi la relazione con Vladimiro Tuselli, di 18 anni più giovane di lei.

Nel 2020 la rivelazione sul suo stato di saluteA settembre 2020, durante la promozione televisiva del suo nuovo film “La vacanza”, aveva raccontato dei suoi problemi di salute. “Non provo nessuna vergogna a parlarne. Tante persone che hanno problemi di salute tendono a nasconderlo. Sei mesi fa ho avuto un’emorragia cerebrale e, successivamente, delle crisi epilettiche dovute alla cicatrice”. “Un’emorragia non fa piacere a nessuno – aveva detto -, ma oggi qui con il sorriso, con la capacità di ragionare e di parlare, ma anche di ribellarmi. Non ho perso la mia grinta e il mio coraggio. Dico a tutti che si va avanti”.

L’omaggio dei colleghi Classe, garbo, eleganza, talento, fascino aristocratico: così colleghi e fan ricordano Catherine Spaak. “Gentile e garbata, per me con il suo ‘harem’, una musa ispiratrice. Mi dispiace moltissimo”, scrive Simona Ventura. “Libera, affascinante, misteriosa, discreta… ciao Catherine Spaak”, è il ricordo di Antonella Clerici.

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15 Aprile 2022 – Redazione

Il sospetto è che parte di quei soldi siano stati investiti in paradisi fiscali. La Guardia di Finanza indaga sui percorsi bancari delle super provvigioni.

Inchiesta mascherine, 120 mln di provvigioni sospette

L’emergenza Coronavirus in Italia e nel mondo non è ancora finita. I segnali che arrivano dall’Asia sono preoccupanti, il virus è ancora presente e continuano a crearsi nuove varianti. Intanto sul fronte delle indagini – si legge sulla Verità – prosegue la maxi inchiesta sulla compravendita di mascherine da parte dell’Italia, attraverso l’ex commissario all’emergenza Domenico Arcuri, con super commissioni per gli intermediari. La Guardia di Finanza cerca di vederci chiaro su un giro d’affari solo di provvigioni pari a 120 milioni, che sarebbero stati riconosciuti dai consorzi cinesi ai broker.

L’ipotesi – prosegue la Verità – è che parte di quei soldi, possa essere stata investita addirittura in bond finiti in paradisi fiscali come le isole Cayman. Nel verbale depositato il 22 febbraio 2021 dell’ex capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, si fa riferimento ad “addebiti su indicazione del commissario Domenico Arcuri, anche sui conti che raccoglievano i soldi dei cittadini“. Nella lunga lista compaiono aziende di 55 Paesi del mondo. Non sono presenti però i tre prescelti dal commissario per la super commessa da 1,25 mld di euro. Le indagini della Gdf proseguono.

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15 Aprile 2022 – Redazione – Fonte Libero Quotidiano

Anche in lui c’è qualcosa che non va dopo la somministrazione del vaccino contro il Covid. Per questo Greg van Avermaet, oro olimpico nella prova in linea su strada a Rio 2016, in una intervista al quotidiano Gazet van Antwerpen ripresa da La Repubblica, ha detto che rinuncerà al mondiale di ciclismo: «I miei valori dimostrano che c’è qualcosa che non va nel mio sistema immunitario. Il mio corpo sta combattendo contro un nemico sconosciuto e potrebbe essere il vaccino».

Van Avermaet da due anni non riesce più a vincere e ha deciso di sottoporsi a degli esami, spingendosi addirittura a mettere in dubbio la validità del vaccino Pfizer che ha fatto in doppia dose, per capire che cosa ha. «Sì, potrebbe essere il vaccino. I risultati degli esami del sangue non sono proprio buoni.I valori del sangue sono quelli di sempre e questo conferma la mia forma, ma altri valori mostrano che c’è qualcosa che non va con il sistema immunitario«. Insomma, «c’è un problema. Dormo bene, mi alleno bene e mi sento bene, però mi manca quel 3% per essere al meglio. Normalmente, in una crono come quella del Benelux Tour arriverei nei primi venti». (l’altro ieri invece si è classificato al 104/o posto, ndr)

Ora però, è la sua consolazione «è che so cosa non va». Certo, continua van Avermaet, «non è stata fatta molta ricerca riguardo gli effetti del vaccino sul corpo degli sportivi. Nei prossimi giorni andrò a vedere qualche medico per chiedere consigli. Se ciò vuol dire che mi devo fermare, lo farò. In questo momento non ha senso pensare ai Mondiali. Ci sono molti belgi che vanno più forte di me».

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13 Aprile 2022- Redazione

Il Fatto Quotidiano di oggi mercoledì 13 aprile segnala una grave indagine a carico del Direttore della comunicazione e dei rapporti internazionali del Ministero della Salute nonché ex membro del Comitato Tecnico Scientifico.

Nell’indagine della Procura di Roma si segnala un business di 200 milioni di euro e soldi nei paradisi fiscali.

Accusato di falso ideologico il Direttore del Ministero Sergio Iavicoli, che la scorsa estate affermava che il green pass rende liberi. “Il Green pass è un passaporto per recuperare libertà e lavoro”, disse in un’intervista all’HuffingtonPost.

L’affare delle mascherine comprate dal Governo italiano a marzo 2020, infatti, avrebbe dovuto fruttare ai mediatori commissioni per 203,8 milioni di euro pagate dai fornitori cinesi, una somma di oltre 130 milioni superiore ai circa 70 milioni transitati sui conti italiani e di cui si sapeva finora. È quanto emerge da un’informativa del 20 novembre 2021 del Nucleo di Polizia valutaria della Guardia di Finanza depositata agli atti dell’inchiesta della Procura di Roma che ha indagato l’ex commissario all’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, per abuso d’ufficio e altre 8 persone tra cui l’ex giornalista Rai, Mario Benotti, l’imprenditore Andrea Tommasi e il banchiere sammarinese Daniele Guidi indagati per traffico d’influenze illecite. Al centro dell’indagine c’è la fornitura di 801 milioni di mascherine costate 1,2 miliardi e acquistate nella fase più critica della pandemia. Affare fruttato a chi di quelle commissioni era intermediario.

Il banchiere Daniele Guidi si è visto accreditare 12,2 milioni di euro su un conto corrente alla Hang Seng Bank di Hong Kong. Per i finanzieri, il suo gruppo di lavoro avrebbe dovuto ricevere in totale 44,6 milioni di euro dalla società Sunsky di Andrea Tommasi. Con Sunsky ha lavorato anche la Logica Associates Sas, società francese di cui Guidi risulta consulente e che, riporta la Guardia di Finanza, avrebbe poi speso 33.535 euro per la locazione semestrale di un appartamento da 800 metri quadri a Parigi, con vista Tour Eiffel, “a uso esclusivo di Daniele Guidi”.
Una buona parte dei 12,2 milioni incassati, secondo le indagini, potrebbe essere finita in paradisi fiscali. Le provvigioni sarebbero state “verosimilmente percepite – si legge nell’informativa – mediante l’intermediazione della Bgp&Partners Ltd di Hong Kong (…)”. La Bgp&Partners Ltd alla Gdf risulta “interamente controllata” dalla società “Bliss Fortune Enterprises Ltd (…) avente sede nelle Isole Vergini Britanniche (…) notoriamente riconosciuto come Paese offshore”.

Inoltre, la Bgp&Partners Ltd sarebbe riconducibile, oltre a Guidi, anche ai manager Stefano Beghi e Ivano Ferruccio Poma (di qui, ipotizza la Gdf, l’acronimo Bgp). Beghi è il Managing Partner dell’ufficio di Hong Kong dello studio legale internazionale Gianni&Origoni. Anche Beghi e Poma erano indagati per traffico d’influenze illecite, ma il 17 marzo 2022 la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per entrambi evidentemente per mancanza di prove a supporto delle iscrizioni. Prima di arrivare a questa conclusione però gli investigatori hanno svolto accertamenti, anche sui contatti tra la struttura commissariale e le utenze dello studio Gianni&Origoni: in un’informativa della Finanza del 25 giugno 2021 sono state documentate 69.291 interazioni telefoniche. Giampietro Castano, ex funzionario del Ministero per lo Sviluppo Economico e poi consulente di Gianni&Origoni, estraneo alle indagini, sentito a sommarie informazioni il 4 novembre 2021, ha poi raccontato in Procura che Beghi a marzo 2021 si era mosso per proporre ad Arcuri mascherine e ventilatori.

I magistrati ne hanno chiesto conto anche all’ex commissario Domenico Arcuri, quando è stato sentito il 16 ottobre 2021: “Conosco Stefano Beghi in quanto partner della Deloitte, di cui ero Ad fino al 2007 – ha detto – (…) Ha proposto una fornitura di ventilatori. So che era partner dello studio Gianni-Origoni. Non mi risulta abbia proposto un acquisto di mascherine. Se l’affare dei ventilatori fosse andato in porto avrei stipulato come sempre il contratto con il fornitore”. Arcuri ha poi detto: “Non conosco Daniele Guidi, né so di rapporti tra Beghi e Guidi”. Per Arcuri, il 17 marzo i pm hanno chiesto l’archiviazione dall’accusa di peculato, confermando quella per abuso d’ufficio perché, per i pm, avrebbe “omesso intenzionalmente di formalizzare e palesare il rapporto di mediazione (…) garantendogli (…) l’assenza di controllo pubblico sull’importo delle provvigioni”.
Altro aspetto dell’indagine (che non riguarda Arcuri) è quello sulla presunta frode in pubbliche forniture. Per questo reato sono indagati l’allora vice di Arcuri, Antonio Fabbrocini, oltre a Tommasi e Guidi.

Secondo l’inchiesta della Procura di Gorizia, poi confluita a Roma, circa 700 milioni di mascherine sono risultate “non conformi” e in alcuni casi “pericolose”.

In un’informativa del 17 dicembre 2021, la Guardia di Finanza rileva “discordanza di pareri nei processi di validazione dei Dpi” da parte dell’Inail di Monte Porzio Catone (Roma) e dell’Inail Direzione Centrale Ricerca, con il primo che “ha emesso un esito di valutazione positivo”e il secondo “esito di valutazione negativo”, sulle stesse mascherine.

Il 17 marzo, la Procura di Roma ha disposto una proroga indagini per Sergio Iavicoli, oggi al Ministero della Salute e all’epoca dei fatti direttore del Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale dell’Inail, con sede proprio a Monte Porzio Catone.

Il 21 giugno 2021 Iavicoli era stato iscritto per il reato di falso ideologico in atto pubblico mediante induzione in errore del pubblico ufficiale.

Contattato via Email da Il Fatto Quotidiano, Iavicoli non ha risposto.

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10 Aprile 2022 – Redazione – EventiAvversi

Come riportato da il Giornale, sono troppi ormai i ciclisti malati.

Troppe le forme influenzali, le tracheiti, le defezioni. L’ultimo che si porta dietro da tempo uno stato di stanchezza è Peter Sagan, tri-campeon del mondo. «Non sto bene, mi sento sempre stanco e adesso bisogna capire il perché», ammette lo slovacco, che mercoledì si è ritirato nel corso della seconda tappa del Circuito de la Sarthe dopo aver saltato per altro anche il Giro delle Fiandre e prossimo a saltare anche la Roubaix di domenica prossima.

Per il fuoriclasse slovacco è un momento difficile. Se escludiamo il 2020 in cui l’attività si era interrotta a metà marzo causa Covid, Sagan non era mai arrivato a questo punto della stagione senza uno straccio di vittoria. Al momento solo un modesto quarto posto di tappa alla Tirreno-Adriatico.

A gennaio il campione della TotalEnergies è stato colpito dal Covid, come già nel 2021. E per non farsi mancare niente, anche una bella influenza, quella che ha contaminato mezzo gruppo. Sagan non ne fa mistero, e parla del suo senso di spossatezza che lo accompagna. «Pure nella vita quotidiana, non mi sta abbandonando».

«Questa storia ci ha preso alla sprovvista. Nella fase acuta, avevamo da affrontare uno stato di emergenza, adesso per certi aspetti siamo però in una situazione anche più complessa perché ci stiamo misurando quotidianamente con conseguenze inattese ammette il dottor Emilio Magni, responsabile sanitario del Team kazako Astana, la formazione di Vincenzo Nibali -. Siano di fronte a realtà cliniche che sono un vero e proprio ostacolo. Però mi lasci dire che al momento se ne sa ancora troppo poco per dare delle risposte. Stiamo raccogliendo dati. Quello che ci preoccupa è che i ragazzi si ammalano facilmente e, soprattutto, faticano a recuperare. Ogni squadra di World Tour (la massima serie del ciclismo, ndr) sta raccogliendo i propri dati, ma non le nascondo che c’è un continuo e costante feedback con i colleghi. In questo momento, stiamo andando a Torino a faretre risonanze magnetiche cardiache con mezzo di contrasto, questo per escludere le miocarditi. Cosa le posso dire? È una situazione molto delicata, che merita attenzione e prudenza»

E’ allarme in Germania per l’aumento di problemi cardiaci improvvisi tra i calciatori.

Dopo i casi di Alphonso Davies del Bayern Monaco e di Keanu Staude del Monaco 1860, un’improvvisa miocardite ha colpito Boubacar Barry, 25 anni, centrocampista offensivo del Türkgücü München.

Lo denuncia il quotidiano tedesco Bild con un articolo dal titolo “Tre allarmi cardiaci. A Monaco cosa dicono i cardiologi”.

A causa della miocardite, come prescrive lo staff medico, a tutti è severamente vietato svolgere attività agonistica per un periodo di tempo indefinito.

L’infiammazione del muscolo cardiaco è stata recentemente diagnosticata ripetutamente nello sport professionistico internazionale. E proprio questa settimana in Grecia è morto in campo il 21enne di terza divisione Alexandros Lampisdopo aver subito un arresto cardiaco.

Intervistato da Bild il cardiologo di Monaco di Baviera Dr. Georg-Eike Böhme non ha saputo dare risposte alla possibile correlazione di tutti questi casi di miocardite con il vaccino covid.

Il fatto è: l’infiammazione del muscolo cardiaco è sempre esistita”, ha detto il dottor Böhme, sottolineando: “La vaccinazione è l’unico modo per uscire dalla pandemia”.

Oltre alla miocardite riscontrata a Boubacar Barry, non sta bene anche il capitano del Türkgücü München, il 35enne Mërgim Mavraj, calciatore tedesco naturalizzato albanese, ex giocatore della nazionale under 21 tedesca e della nazionale albanese fino al 2019.

A Mavraj è stata diagnosticata una funzionalità polmonare compromessa successiva alla positività da covid 19.

L’allenatore del Türkgücü München, Andreas Heraf, ha confermato in conferenza stampa i problemi di salute dei giocatori Boubacar Barry e Mergim Mavraj.

“Mergim Mavraj ha problemi ai polmoni, Boubacar Barry al cuore”, ha detto Heraf.

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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07 Aprile 2022 – Redazione

Il sindaco di Imperia Claudio Scajola non ha autorizzato la proroga dell’accensione di riscaldamenti ad aprile, come ‘sanzione’ alla Russia contro l’invasione dell’Ucraina. “Ho letto e ascoltato le richieste che sono giunte da alcuni cittadini e dai genitori di qualche alunno per prorogare l’accensione del riscaldamento anche nel mese di aprile“, spiega Claudio Scajola, sindaco di Imperia.

Non senza turbamento, comunico che non ritengo opportuno procedere in questa direzione. Appartengo a coloro che sospenderebbero l’acquisto di gas dalla Russia – precisa Scajola -, perché quei soldi sono utilizzati dal governo di Mosca per finanziare la guerra in corso. Per quanto è in nostro potere, cerchiamo almeno di limitarne l’uso il più possibile. Lo dico in maniera semplice e schietta, senza giri di parole, come sono abituato a fare: in Ucraina è in corso un massacro e davanti a questo non possiamo far finta di nulla – conclude -. Mettere un maglioncino, ad aprile e per qualche giorno, non penso che sia un così grande sacrificio. Diciamocelo con la sincerità che ci contraddistingue”. Lo scrive Euronews.

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06 Aprile 2022 – Redazione  – Fonte: Treviso Today

Il doppio lutto in provincia di Treviso: Luciano Michielin, 63 anni, è stato colpito da un malore proprio mentre cercava di salvare il suocero, Marino Tonello, di 93 anni.

Una doppia tragedia avvenuta nell’arco di pochi minuti, due malori risultati fatali per Marino Tonello e Luciano Michielin, deceduti nella mattina di venerdì 1° aprile a San Trovaso di Preganziol, in provincia di Treviso. Secondo una prima ricostruzione, il primo a sentirsi male è stato Marino Tonello, ex agricoltore 93enne colpito da un arresto cardiaco in casa. In suo aiuto è arrivato il genero Luciano Michielin, 63 anni, insieme alla moglie. Per 15 minuti l’uomo ha tentato di rianimare il suocero, chiamando sul posto l’ambulanza del Suem 118. Per l’anziano però non c’è stato nulla da fare. Poco dopo mezzogiorno la seconda tragedia: Luciano Michielin si è accasciato a terra mentre stava consolando la moglie e i familiari di Tonello. Anche lui è stato stroncato da un malore improvviso.

Era passata appena un’ora e mezza dalla morte del 93enne. Sotto choc familiari e soccorritori. Il cuore del 63enne non ha retto al dolore per la perdita del suocero e allo sforzo per provare a rianimarlo invano. Tonello, originario di Ormelle, lascia la moglie Maria e le figlie Suor Elisa, Lucia ed Angela. A piangere Luciano Michielin la moglie Lucia, i figli Davide, Sara, Maria e Giovanni, il fratello Paolo, nipoti, amici e parenti tutti. I funerali dei due parenti saranno celebrati in un’unica cerimonia congiunta martedì 5 aprile alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di San Trovaso.

05 Aprile 2022 – Redazione

Tensioni a Torino davanti a Palazzo di Città dove da questa mattina si sono dati appuntamento gruppi di no vax, no green pass, tassisti, per contestare il presidente del Consiglio, Mario Draghi, oggi in visita e atteso in Comune per la firma del patto per Torino. Quando le forze dell’ordine hanno incominciato ad allontanare circa un centinaio di manifestanti c’è stato uno ‘spingi-spingi’ e contro i reparti sono state lanciate bottiglie di vetro e petardi di grosse dimensioni. Tra gli slogan insulti a Draghi e un ‘duce duce’.

QUESTO È CIÒ CHE È ACCADUTO. CLICCA SUL LINK PER GUARDARE ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

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Che cosa prevede il patto per Torino

Il patto per Torino è un accordo siglato tra Palazzo Chigi e il Comune di Torino, che accende una linea di finanziamento ventennale per le casse municipali, in cambio del quale anche Palazzo civico si impegna a degli interventi economici. Così, solo per il bilancio in corso (in profondo rosso: la città è la più indebitata di Italia con 3800 euro procapite), Roma regala  70 milioni di euro e Torino ne mette altri 28. Le risorse totali per il 2022 – circa 100 milioni – verranno utilizzate per le assunzioni necessarie per il rilancio della macchina amministrativa, per il pagamento degli interessi sul debito e far fronte al caro energia. Ma non solo. Nei fondi per la ripartenza  Roma metterà a disposizione 1,2 miliardi in vent’anni, più della metà destinati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica. Altri 202,9 milioni dovranno sostenere gli interventi di coesione e inclusione sociale. Torino – che si impegna a ridurre il debito e a potenziare le attività di riscossione – riceverà inoltre fondi per potenziare scuole e servizi e 43,7 milioni per interventi di riqualificazione edilizia e ambientale alle Vallette, in Borgo San Paolo e nell’area di Porta Palazzo.

 

05 Aprile 2022 – Redazione

Un truffatore si è finto operatore dell’istituto con alcuni dipendenti, contattati al telefono, che hanno il conto alla ‘Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il personale della Banca d’Italia’ (Csr). Uno si è insospettito e ha avvertito il service desk, smascherando il tentativo di frode. Lo riporta ‘Verità&Affari‘ da oggi in edicola.

Un hacker, per giorni, è entrato nei sistemi della ‘Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il personale della Banca d’Italia’ (Csr) e ha messo a rischio stipendi e pensioni, violando la sicurezza dei conti e dei correntisti dell’istituto di via Nazionale. L’hacker avrebbe anche rubato i risparmi di alcuni dipendenti, eventualità che verrebbe confermata dalla decisione di sospendere alcune funzionalità dell’home banking di Csr, fra cui la quella di effettuare bonifici istantanei. E’ la notizia riportata sul primo numero del nuovo quotidiano ‘Verità&Affari, diretto da Franco Bechis, da oggi in edicola.

Secondo quanto riportato in prima pagina, a lanciare l’allarme è stato in una chat interna un dipendente, dirigente sindacale della First Cisl, contattato dallo stesso hacker al telefono ai primi di marzo. Come raccontato dal quotidiano, l’hacker ha chiamato al telefono, da un numero apparentemente identico a quello dei centralini dell’istituto, un dipendente di Banca d’Italia. Alla vittima, fingendosi operatore della cybersicurezza di Palazzo Koch, ha chiesto di effettuare alcune operazioni necessarie per prevenire frodi, fornendo addirittura un numero di ticket. Il dipendente che ha ricevuto la chiamata, però, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, si è insospettito e rimanendo al telefono con il falso operatore, ha chiamato da un’altra linea il service desk della Banca d’Italia, che lo ha aiutato a smascherare il tentativo di truffa. Ma, come spiega il quotidiano, per “uno che non ci è cascato, decine di altri si sono visti portare via dal conto corrente i propri risparmi”.

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